Serie A
Nainggolan: “Roma? La squadra non faceva un tiro in porta. Su De Rossi…”

L’ex centrocampista della Roma Radja Nainggolan ha parlato attraverso una diretta Instagram dell’esonero di Mourinho ed il conseguente incarico affidato a De Rossi.
Le parole di Nainggolan
“Mi fa male vedere la Roma in questa posizione, sono andato tre volte allo stadio quest’anno e ho visto una squadra che non faceva un tiro in porta.
I primi responsabili sono sempre i calciatori, solo che nel mondo del calcio si taglia sempre l’allenatore per primo. Sono convinto che Daniele sorprenderà: l’ho avuto e conosco le sue idee. La piazza sta dietro a Mourinho e ci sta, perché ti ha fatto vincere una Conference, che per me non è un trofeo che conta visto che neanche esisteva tre anni fa, però è un trofeo.
Quando sono stato a Ferrara e lo hanno esonerato vedevo tutti i calciatori che piangevano per lui, perché l’importanza che Daniele dava a ognuno di noi era incredibile. Si vedeva che voleva giocare in una certa maniera, ma non aveva i giocatori adatti. Questa è stata la ragione della sua fine con la SPAL, perché tutti vedevano come voleva giocare, ma se poi non hai il materiale umano adatto diventa difficile”.
Serie A
Roma, una difesa di ferro per arginare l’attacco della Dea

La Roma si appresta a sfidare l’Atalanta in una gara che può valere parte della qualificazione in Champions. La 3° miglior difesa incontra il 2° miglior attacco
Dopo il pareggio tra Lazio e Juventus e la sconfitta del Bologna a San Siro contro il Milan, la squadra di Ranieri ha una grandissima occasione per provare il sorpasso e posizionarsi in solitaria al 4° posto a due giornate dal termine del campionato.
Dall’altra parte però, c’è l’Atalanta di Gasperini, un cliente tutt’altro che banale, ma che tra le mura amiche ha dimostrato in questa stagione di poter essere vulnerabile. La squadra bergamasca infatti, è 9° per rendimento casalingo in questo campionato, mentre i giallorossi hanno ormai da tempo sfatato il tabù trasferta e nelle ultime 7 gare hanno conquistato ben 19 punti.
Atalanta-Roma, 2° miglior attacco contro 3° miglior difesa

MATEO RETEGUI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Contro l’Atalanta si prevede una partita ricca di duelli visto il modulo quasi a specchio con la quale scenderanno in campo le due squadre e la grande fisicità degli interpreti che verranno schierati. Un altro tema sicuramente interessante è quello del secondo miglior attacco dell’intera Serie A, ovvero quello dell’Atalanta, che affronta la terza miglior difesa, ovvero quella della Roma.
La Dea sta cercando di recuperare in queste ultime ore una pedina fondamentale come Ademola Lookman, ma la difesa dei giallorossi ha dimostrato in questa seconda parte di campionato di poter annullare e contrastare qualsiasi tipo di attaccante. Il duello che spicca per intensità e fisicità è sicuramente quello tra Mancini e il capocannoniere del campionato Retegui, che lotteranno al fine di avere la meglio sul diretto avversario.
Dunque la squadra di Ranieri deve indossare la stessa veste da grande squadra messa a San Siro contro l’Inter e deve provare a tornare nella capitale con il bottino pieno, per avvicinarsi ad un traguardo che avrebbe del clamoroso.
Serie A
Genoa, al Maradona nasce la stella di Ahanor

Honest Ahanor, giovane difensore (classe 2008) del Genoa, ha già attirato l’attenzione di diversi club di Serie A, il suo contratto scade nel 2027.
Il Genoa continua a credere nei propri giovani talenti. Tra questi, spicca il nome di Honest Ahanor. Il difensore classe 2008 è già nel mirino di alcuni club di Serie A. Nonostante un infortunio al menisco, Ahanor è sempre stato convocato nella squadra di Serie A. Contro il Napoli, il 17enne ha disputato la sua terza partita da titolare, contribuendo al gol del momentaneo 1-1.
Per dimostrare la fiducia riposta nel giovane, il Genoa lo ha messo sotto contratto fino al 30 giugno 2027. “Il Genoa CFC comunica di aver esteso l’accordo con Honest Ahanor fino al 2027“, si legge nella nota ufficiale del club.

PATRICK VIEIRA DA INDICAZIONI A ANDREA PINAMONTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Genoa, chi è Honest Ahanor
Di origini nigeriane, ma nato in Campania nel 2008, Honest Ahanor è un prodotto delle giovanili del Genoa. Terzino sinistro, capace di giocare anche come difensore centrale, Ahanor ha tra le sue principali caratteristiche la velocità, la fisicità e il mancino.
Le sue qualità gli hanno permesso di giocare anche tra i più grandi, sia in Under 17 che in Under 18 e in Primavera. Ha esordito nel campionato Primavera lo scorso anno, da sotto età, contro la Fiorentina, realizzando subito il gol della vittoria. Ora, le occasioni da titolare in Prima squadra e il rinnovo contrattuale fino al 2027 fanno sognare in grande il giovane talento.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
Serie A
Roma, Sabatini: “Ranieri unico, ma la società ha fatto un grande lavoro. Sul nuovo allenatore…”

Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, ha concesso un’intervista esclusiva al collega Lorenzo Gulino ai microfoni di Solo la Roma.
Stasera, ore 20:45, la Roma di Claudio Ranieri sarà di scena al Gewiss Stadium contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini per portare a compimento una rimonta Champions League che avrebbe del clamoroso.
Roma, le parole di Sabatini
Sollecitato a questo proposito, l’ex direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di “Solo la Roma” e nello specifico al collega Lorenzo Gulino. Tanti i temi trattati dal dirigente, fra cui il nuovo allenatore ma anche il lavoro della società e la crescita di alcuni giocatori.
Ranieri
“Ranieri è riuscito a toccare tutti i tasti. Dal punto di vista psicologico, ma anche tecnico-tattico. I buoni risultati non vengono solo dalla predisposizione d’animo della quale Ranieri beneficia. Nella sua storia lui è sempre riuscito ad assemblare gruppi psicologicamente integrati. C’è anche la capacità di interpretare e gestire le partite. Ranieri ha meriti straordinari, ma anche la società perché non si fanno tanti risultati con il solo allenatore, nonostante sia un uomo solo al comando. C’è anche la società che interagisce mettendo i calciatori nella migliore condizione possibile. Ci sono il direttore sportivo e altre figure. I meriti di Ranieri sono cristallini”.
Nuovo allenatore
“Non lo dirò mai perché sarebbe maleducazione sportiva e non posso sparare nomi, ma posso dire che la Roma non deve cercare un clone di Ranieri perché non esiste. Se così dovesse essere farebbe un grande errore. Penso che l’allenatore lo scelga Ranieri visto che conosce ambiente, squadra e per questo sarà una garanzia”.
Ghisolfi
“Nei primi mesi alla Roma è stato messo in un cono d’ombra volutamente, è stato emarginato potrei dire. I suoi contatti pubblici sono stati minimali e credo che sia stata una scelta della signora greca che dirigeva l’azienda, mentre adesso sta facendo il suo vero lavoro da direttore sportivo e lo sta facendo molto bene. Ha una storia di tutto rispetto, non è una novità. Ha condotto il Lens, in Ligue 1 ha un percorso fantastico con un mercato ricco in uscita e pieno risultati sportivi. Quindi è un giovane direttore sportivo al quale va riconosciuta competenza e data fiducia”.
Dovbyk
“Dovbyk? Non è un colpo sbagliato, ma è in difficoltà come tanti giocatori nel primo anno di frequentazione della Serie A. Non ci dimentichiamo che i primi tre mesi di Platini alla Juventus furono drammatici perché c’erano alte aspettative, ma non riusciva a trovare la sua dimensione in campo. Sono stati 6 mesi infernali per lui, poi si è abituato, si è calato nel ruolo ed è stato un campione vero. Deve trovare una sua serenità muscolare perché è un pochino rigido, ma è votato al sacrificio, fa tanto movimento. Deve trovare una tranquillità muscolare perché delle volte arriva rigido sulla palla, teso e sbaglia la soluzione. Lui però ha ottime idee calcistiche. Gli ho visto smorzare palloni per il compagno al corrente che richiedono una certa comprensione della situazione, visione di gioco e sensibilità. Va aspettato e aiutato, ci mette sempre il fisico ed è una cosa che conta nel calcio”.
Gourna-Douath
“Non so a quanto sia fissato il riscatto, ma sono rimasto impressionato nelle ultime due uscite. Sicuramente è più forte di quello che pensassi. Recupera palla, ha vitalità ed ha anche qualche soluzione tecnica interessante. Può rimanere nel reparto poi che ruolo potrà sviluppare, primario o supplementare, lo vedremo. Il ragazzo mostra qualcosa, è una questione fiducia che gli deve essere riconosciuta. Se Ranieri lo butta in campo…lui non regala nulla, non schiera i giocatori per simpatia, li mette se gli garantiscono il rendimento minimo che occorre per vincere le partite”.
Rosa e mercato
“La Roma non ha deficit nei reparti. Forse ha solo un deficit numerico in difesa. Insieme a Ndicka, che è un giocatore di grande rendimento e affidabilità, c’è Mancini che ha fatto bene, però, un centrale in aggiunta lo metterei. Un difensore occorre per integrare il reparto, non a discapito di uno o dell’altro. A centrocampo la Roma mi sembra molto competitiva perché Koné è fantastico, Pisilli il prossimo anno si presenterà più maturo, pronto e darà un contributo importante. C’è la crescita straordinaria di Soulé che si è fatto aspettare abbastanza, ma che adesso sta giocando ai suoi livelli. La Roma ha una rosa competitiva, non va guastata ma integrata. Questo non significa bocciare i giocatori, ma arricchire i reparti arrivando a una rosa più profonda e competitiva. Piano piano tutti sono arrivati ad un livello più che sufficiente. Un giocatore che mi ha colpito è stato Manu Koné perché è un giocatore di una vitalità e una sensibilità tecnica incredibile però devo dire che il giocatore che più mi ha colpito è stato Ndicka. Ha garantito tutte le partite senza la minima pressione fisica o di concentrazione. Celik inaspettatamente è diventato importante, lavora come un fabbro ed è aumentata la sua qualità dei cross e delle giocate. Questi sono tutti meriti da attribuire a Ranieri. Non mi ha deluso Dybala, mi ha deluso il fatto che questo ragazzo è sfigato perché la ricorrenza degli infortuni lo hanno limitato troppo. Stiamo parlando dell’unico vero campione che ha la Roma. Mi dispiace tanto per lui perché è un ragazzo splendido, e per la Roma. Vediamo se l’anno prossimo troverà una condizione fisica accettabile. Certo è che questa Roma con Dybala a servizio pieno sarebbe ancora più forte”.
Come la Roma di Liedholm?
Il percorso fatto non è casuale, non si vincono così tante partite per 1-0. L’1-0 è il risultato perfetto, così come lo 0-0. Lo diceva anche Liedholm, uno dei più grandi allenatori europei, che ha portato la zona in Italia e la fece con Di Bartolomei difensore centrale. Liedholm ha inventato cose nel calcio, ha portato lo scudetto alla Roma e una mentalità che ancora vive. Lui diceva che il risultato perfetto dal punto di vista tattico era lo 0-0. Vincere le partite come le vince la Roma, ovvero per 1-0, è meraviglioso perché significa che riescono a conservare l’equilibrio complessivo e non subire ribaltamenti, controllando la partita. Si tratta di un percorso magico quello della Roma e che deve essere ribadito nella prossima stagione. Stiamo assistendo a un miracolo calcistico perché pensarlo tre mesi era follia, mentre ora la Roma sta lottando per la Champions che sarebbe come vincere un campionato. Per la squadra è necessario fare questa competizione, sarebbe un’impresa titanica che io auguro con tutto il cuore, questa città lo merita. Questo campionato legittima la Roma a poter pensare in grande. L’importante è che la società non cambi il conduttore della vicenda che è Claudio Ranieri. Deve rimanere con potere decisionale, sia sui calciatori che sull’allenatore”.

ARTEM DOVBYK PARLA CON MANU KONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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