Serie A
Napoli, altra serataccia per Lukaku

Napoli, si complica la situazione di Romelu Lukaku: fischi al momento del cambio durante la partita di ieri sera.
Napoli vive giorni difficili. A soli tre giorni dalla sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio, la squadra di Antonio Conte inciampa ancora contro i biancocelesti, stavolta in campionato. Una battuta d’arresto pesante, che costa agli azzurri la vetta della classifica. L’Atalanta vola al comando con 34 punti, mentre Inter, Fiorentina e Lazio si avvicinano pericolosamente, con un solo punto di distacco e due delle inseguitrici pronte a recuperare uno scontro diretto.
A far rumore, però, non è soltanto il risultato. A finire sotto i riflettori è Romelu Lukaku, protagonista in negativo di una serata che i tifosi partenopei hanno giudicato senza appello.

ROMELU LUKAKU PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, i fischi del “Maradona”: Lukaku sotto processo
Una scena emblematica si è consumata al minuto 92. Con il Napoli in svantaggio e alla disperata ricerca del pareggio, Conte decide di richiamare in panchina Lukaku per inserire Simeone. Una mossa che ha scatenato una sonora bordata di fischi da parte del pubblico del “Maradona”, indirizzati al centravanti belga. Un segnale di un rapporto sempre più incrinato tra il giocatore e l’ambiente napoletano, incapace di nascondere la propria delusione.
I numeri della partita di Lukaku parlano chiaro. Il centravanti belga ha toccato appena 14 tocchi in tutta la partita, quattro palloni persi e, soprattutto, nessun tiro verso lo specchio della porta. Una presenza praticamente ininfluente, che ha lasciato l’attacco azzurro senza punti di riferimento. “Big Rom” sembra sempre più estraneo al gioco della squadra, incapace di incidere e di adattarsi alle richieste di Conte. Inoltre, c’è da considerare che il belga non ha mai reso bene proprio nelle partite contro le big, non solo ieri sera.

ANTONIO CONTE RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
I numeri del belga in stagione
La gara contro la Lazio non è stata un caso isolato, ma il riflesso di una stagione fin qui insufficiente. In 14 presenze complessive tra Serie A e Coppa Italia, Lukaku ha trovato la rete soltanto 5 volte in campionato. Una media di 1 gol ogni tre partite, decisamente al di sotto delle aspettative per un attaccante acquistato per fare la differenza e sostituire Victor Osimhen.
Il suo arrivo a Napoli era stato salutato come il colpo da Scudetto, ma i numeri non confermano questa narrazione. Le difficoltà nel trovare continuità e nell’adattarsi al contesto tattico partenopeo alimentano i dubbi sulla bontà dell’investimento. Conte, che ha fortemente voluto il belga, si trova ora a dover gestire un giocatore sempre più nel mirino delle critiche.
Serie A
Milan, col 3-4-3 Theo Hernandez può rinascere?

Buonissima la prova del terzino sinistro, francese, del Milan con il nuovo modulo contro l’Udinese, condita anche da una spettacolare rete.
Il transalpino del Milan torna al gol dopo un digiuno di 3 mesi, mettendo in mostra le qualità che lo hanno contraddistinto in questi anni e che fino ad adesso quest’anno sembravano essere sparite.

Conceiçao,Milan
Il Milan rivede il miglior Theo
Nella sfida contro l’Udinese dello scorso venerdì sera Theo Hernandez si è messo alle spalle, almeno per una notte, le ferite di una stagione complessa e negativa sfoderando una prestazione molto vicina alla sua migliore versione in rossonero. Contornata anche con il quarto centro stagionale. Un gol di Theo alla Theo, con una conclusione di straordinaria potenza al termine di una cavalcata dove ha sprigionato tutta la potenza del suo motore.
Il 27enne di Marsiglia termina un digiuno che durava da quasi 3 mesi, quando impattò il momentaneo 1-1 del suo Milan contro il Como il 14 gennaio.
Gli scettici non crederanno alla “resurrezione” del terzino, per il semplice fatto che l’Udinese, già salva, fosse in modalità estiva. Quindi, per i più, magari una giocata, seppur bellissima, non può cancellare un’annata negativa. Tuttavia, Theo Hernandez ha ribadito un concetto chiaro: quando sta bene mentalmente e fisicamente resta un top player assoluto, tra i migliori al mondo. L’immensa gioia per la nascita della secondogenita ha influito, così come l’intelligente scelta tattica di Sergio Conceicao che si è affidato al 3-4-3 per ritrovare compattezza difensiva e la migliore versione dell’esterno francese.
E ora?
Cosa farà adesso il Milan alla luce di questa prestazione?. E’ vero che una rondine non fa primavera, però un segnale c’è stato. Le opzioni rimangono sempre le stesse: l’ex Real Madrid ha un contratto fino al 2026 e vuole restare al Milan, il secondo riguarda i dubbi di una dirigenza che non ha ancora preso una decisione definitiva.
Il ragazzo, intanto, avrebbe infatti respinto una delle offerte che gli sono arrivate dall’Arabia perché vorrebbe restare a Milano. Si tornerà a parlare, magari dopo la nomina del nuovo direttore sportivo.
Serie A
Roma, Ranieri cerca la quinta vittoria di fila

Ranieri-Roma: i dati parlano chiaro. I precedenti tra lui e Baroni seppur pochi, prevedono un netto equilibrio, anche se oggi potrebbero cambiare. Ecco i dettagli:
Dalla stagione 2009/2010 ad oggi, ogni volta che Ranieri si è seduto sulla panchina della Roma, ha inanellato una fortunata striscia di cinque derby consecutivi vinti, culminata con la stracittadina di questo girone d’andata, terminata 2-0 in favore di Sir Claudio. Una serie che sembrava definire un netto favoritismo in favore della compagine giallorossa.
Tuttavia, i precedenti tra gli allenatori che oggi guidano le due squadre della capitale raccontano tutt’altra storia. Una vittoria per parte e un solo pareggio, con tre gol segnati e subiti da entrambe le parti: un equilibrio perfetto.
Un bilancio che getta un grande alone di mistero sul possibile esito della sfida, che alla luce di questi dati ,sembra destinata a rappresentare un vero punto di svolta, anche al di fuori della stagione attualmente in corso.
I precedenti tra Ranieri e Baroni, Roma e Lazio
Il BILANCIO SFORTUNATISSIMO TRA BARONI E LA ROMA IN CAMPIONATO
1 vittoria Baroni
1 pareggio
5 vittorie Roma
7 gol fatti dalle squadre di Baroni
15 gol fatti dalla Roma
IL LEGGERO FAVOREGGIAMENTO GIALLOROSSO INDICATO TRA TUTTI I PRECEDENTI FRA RANIERI E LA LAZIO
10 vittorie Ranieri
6 pareggi
8 vittorie Lazio
35 gol fatti dalle squadre di Ranieri
36 gol fatti dalla Lazio

Lorenzo Pellegrini e l’arbitro Sozza ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Parma, Chivu: “Approccio giusto, sfidare la Fiorentina al Franchi non è mai facile”

Il tecnico rumeno del Parma, Christian Chivu, ha parlato in conferenza stampa dopo il pareggio ottenuto contro la Fiorentina di Raffaele Palladino.
Il tecnico, ex giocatore dell’Inter, ha parlato dopo il pareggio ottenuto contro la Fiorentina, puntando il focus sulla prestazione, l’aspetto mentale e sullo schema di gioco degli emiliani.
Le parole di Chivu
Il pareggio è un risultato giusto?
“La realtà del campo ci dice questo a fine partita. Mi sembra che abbiamo avuto un approccio giusto, creando subito qualche occasione ma senza dare continuità ai primi minuti. Giocare qua non è mai semplice, la Fiorentina ha chi ti mette in difficoltà. Non a caso qua hanno perso tante big. Abbiamo provato e rischiato fino alla fine, con cambi offensivi ed esponendoci un po’ troppo dietro, ma sono felice della prova dei centrali”.
Quanto aiuta mentalmente questo risultato?
“Sulla carta tanto, nella pratica vediamo. Spero capiscano che non è da tutti fare risultato con l’Inter o a Firenze e che anche noi si cominci ad avere più coraggio. Io però ai ragazzi non posso rimproverare nulla, hanno dato l’anima e si sono sacrificati. Piano piano tireremo fuori qualcosa di più anche a livello di gioco”.
Cosa intende: negli ultimi metri?
“Siamo riusciti a sbagliare a due metri dalla porta… Bisogna capire i momenti della partita, però la squadra reagisce e sta crescendo”.
Questo 3-5-2 ormai è il suo schema…
“Era un po’ nei piani, vista la striscia contro squadre che giocavano a tre. Da Verona e contro l’Inter, dove abbiamo sacrificato Almqvist a fare il quinto, fino ad oggi in cui ho scelto difensori veri. Ora arriverà la Juve e non so come giocheremo, ma sappiamo di avere un’altra soluzione”.
Questo vi dà più solidità.
“Se chiedi a un difensore, preferirà sempre avere gente attorno a sé piuttosto che andare in avanti a centrocampo lasciando 50 metri dietro le spalle. Però bisogna saper fare anche corse più lunghe e in diagonale: c’è da lavorare, non siamo perfetti. Però ho dei ragazzi intelligenti e bravi a capire in fretta”.
Sta dando la giusta cattiveria alla squadra?
“Abbiamo accettato la realtà: chi lotta per non retrocedere deve avere un atteggiamento più aggressivo per vincere i duelli. Io da giocatore non ricordo di essere stato così cattivo, anche se qualche giallo e rosso l’ho preso anche io…”.
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