Napoli, capelli Bianchi ma ricordi vivi

Ottavio Bianchi è l’allenatore che, nella stagione 1986-87, vinse lo scudetto con il Napoli.  E, tra ricordi e attualità, si felicita con il collega Luciano Spalletti.

Napoli, tra complimenti e ricordi

Era la stagione 1986-87. La ricorda come fosse ieri. Ottavio Bianchi non si può certo dimenticare l’annata in cui si cucì lo scudetto addosso insieme con il Napoli. 

E, prima di aprire l’album dei ricordi, si concede all’attualità rendendo omaggio al collega attualmente in panchina Luciano Spalletti: “è stato bravissimo – afferma ad Area Napoli – così come lo staff, la società, la squadra, l’ambiente che tutti insieme hanno creato. Si faccia caso a come escono senza una smorfia i calciatori sostituiti e all’entusiasmo con cui entrano gli altri”.

Insomma, è la vittoria, ormai praticamente certa, di uno scudetto ma anche del clima che lo ha reso possibile. “Il collettivo a servizio del singolo e il singolo a servizio del collettivo – prosegue – è il traguardo più alto che ti insegnano ai corsi allenatori di Coverciano

, quest’anno il Napoli ne ha fatto uno spot”.

Tanto prodigo di complimenti Bianchi non è mai stato. Quindi valgono doppio.

Dopo l’omaggio all’attualità, ecco l’angolo dell’amarcord. Che ha un nome e un cognome precisi: Diego Armando Maradona. E come potrebbe essere diversamente? “Lo nomini e mi viene la pelle d’oca – dice – l’allenamento, prima ancora delle partite, l‘attimo fuggente per godere in anteprima dei suoi virtuosismi. E lui in quei momenti era il bambino più felice del mondo. Ho amato molto Maradona, arrivando a farmi odiare per provare a salvarlo nei momenti più difficili”.

Ricorda quando gli disse: “io voglio vivere con il piede sempre sull’acceleratore”. Lo fece, deliziando in campo con lo scintillio di una Formula Uno. E Bianchi non lo dimentica.