Serie A
Napoli, com’è dolce Venezia: scudetto a vista

Non inizia bene la partita al Penzo, con i cori contro Napoli ed i napoletani. Importante il ricordo per Maurizio Zamparini, omaggiato con un minuto di raccoglimento.
Zanetti schiera sin dall’inizio Nani, mentre Spalletti lo fa col rientro di Osimhen con maschera dopo più di due mesi e tra i pali di Ospina di ritorno dal Sudamerica.
Il primo tempo vede un Napoli padrone del campo, con conclusioni da lontano di Zielinski e Insigne parate senza difficoltà, mentre va alta quella di Politano in combinazione con Lobotka e Di Lorenzo. Osimhen si muove molto, ricavando una conclusione sul palo esterno.
Si fa vedere pericolosamente il Venezia con una incursione sulla fascia sinistra, che vede Juan Jesus farsi superare da Okereke con una conclusione, che costringe Ospina ad una respinta di piede.
Nella ripresa il Venezia parte col pallino del gioco, con un tiro di Crnigoj dal limite, che impegna Ospina in una difficile parata a terra su un pallone, che sbuca tra una selva di gambe. C’è uno scontro tra l’arbitro Mariani ed il difensore Ebuehi (espulso al 94 per fallo a martello su Mertens), con intervento dei sanitari per molti minuti.
I partenopei passano in vantaggio con un gran colpo di testa di Osimhen, su cross al bacio di Politano. Entrano in sostituzione Mertens e Petagna, che sul finire della gara su una ripartenza confezionano il goal dello 0 a 2, marcatore Petagna in ribattuta sul tiro di Mertens respinto dal portiere.
Napoli che consolida in classifica il piazzamento zona Champions, mentre il Venezia quello in piena zona retrocessione.
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Serie A
Napoli, accadde oggi: una serata tranquilla a Pescara

Oggi, 12 anni fa, il Napoli faceva visita al Pescara per la 34a giornata della Serie A 2012/13. Una partita decisa nel secondo tempo con tre reti.
I Partenopei guidati da Mazzarri hanno assoluto bisogno di tre punti per avvicinarsi all’accesso diretto in Champions. Ad ospitarli un Pescara disperato, all’ultimo posto (a -10 dalla quartultima) e senza vittorie da quasi 5 mesi: con 2 punti nelle ultime 14 partite.
Una partita non da sottovalutare, visto il pareggio esterno della squadra abruzzese contro la Roma nel turno precedente. Il Pescara aspetta la matematica la retrocessione, ma vuole almeno provare a salvare la faccia.
Pescara-Napoli, 27 aprile 2013
La squadra di Mazzarri scende in campo con l’obiettivo dei 3 punti per avvicinarsi alla Champions. Lo dimostrano le occasioni per Hamsik e Insigne, ma un Pelizzolli in stato di grazia tiene il primo tempo sullo 0-0.
Tralaltro, è una partita significativa per Insigne: è la sua prima da avversario del Pescara allo Stadio Adriatico. Da ricordare che lui e Immobile furono i grandi protagonisti della promozione in A della stagione precedente
Nella ripresa, gli ospiti trovano immediatamente il gol con un tiro da fuori di Inler deviato da Capuano: 0-1. Il gol è una mazzata per il Pescara e i Partenopei prendono il largo.
Arriverà infatti il gol di Pandev (58′) per il raddoppio su assist di Maggio. C’è tempo anche per il terzo gol firmato da Dzemaili (81′): anche lui con un tiro da fuori.
Una vittoria pesantissima in ottica Champions per la squadra ospite (la qualificazione arriverà due giornate dopo), mentre il Pescara è sempre più vicino alla B.
Serie A
Napoli-Torino, le ultimissime dal Maradona

Napoli-Torino, con la vittoria della Roma a San Siro diventa fondamentale per il Napoli vincere. E allora ecco che Conte sforna il tridente formato da Politano, Raspadori e Lukaku, che cerca i gol scudetto.
Napoli-Torino, le probabili formazioni:
Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay; Raspadori, Lukaku. All. Conte.
Torino (4-2-3-1): Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Maripan, Coco, Biraghi; Linetty, Ricci; Karamoh, Casadei, Elmas; Adams. All. Vanoli.
Serie A
Roma, Ranieri: “Vittoria dedicata ai tifosi. Soulé stoffa pregiata”

L’allenatore della Roma, Claudio Ranieri, è intervenuto in conferenza stampa al termine della gara contro l’Inter. I giallorossi hanno vinto 1-0 grazie alla rete di Soulé.
La Roma vince a San Siro contro l’Inter. I giallorossi mantengono la striscia d’imbattibilità, riuscendo a imporsi in uno scontro diretto contro una big. Una vittoria che proietta i giallorossi al quarto posto in classifica, a pari punti con il Bologna, in attesa delle altre partite. Il tecnico dei capitolini, Claudio Ranieri, ha risposto alle domande dei cronisti presenti nella sala stampa del Meazza al termine della gara. Di seguito le sue dichiarazioni.
Roma, le parole di Ranieri
Analisi della gara.
“E’ una partita che volevamo vincere per i nostri tifosi che non sono potuti venire. Voglio che i nostri tifosi siano contenti di quello che facciamo. Queste erano le indicazioni. La prima mezz’ora abbiamo fatto un bel calcio. Abbiamo avuto 2-3 occasioni per chiudere la partita ma non ci siamo riusciti. Noi siamo stati bravi a chiudere tutti gli spazi. E’ finita 1 a 0 e va bene. Vanno bene. Sono sempre tre punti”.
Formazione offensiva.
“Certo. Ci ho lavorato, ma come avete notato poi, non avevo il punto di riferimento davanti. Così cerco di fare con quello che ho a disposizione. Con El Shaarawy e Baldanzi”.
Su Soulè.
“Lui ha capito quello che gli chiedevo sempre. Tutti devono sapere che deve succedere qualcosa di importante quando ha la palla. Deve essere pratico e rapido nel pensare. Gli dico sempre ‘Se punti un uomo fallo rapidamente’. Ora inizia a capire. E’ un giocatore che non sa mai quello che può fare. Sta capendo che la Serie A è questa. Deve continuare a credere di migliorare quello che ha già di bono. Che è tanto. Lui è una stoffa molto pregiata”.
Koné mediano e le scelte iniziali.
“L’idea è venuta guardando la partita di Udine. Con Dovbyk centravanti e poi il gioco dei tre mediani che si alternavano e lui che faceva schermo alla difesa. Ho cambiato Baldanzi per Shomurodov. Soulè in questo momento sta bene. Mancini? Quello è il suo ruolo. Chiama sbraita, incita. Interessante in quel ruolo”.
Lotta Champions League.
“Ancora no, ma io onestamente sto pensando alla Fiorentina. Partita per partita. Io non voglio promettere. Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Alla fine vedremo. Nessuno deve avere recriminazioni. Noi stiamo dando tutto noi stessi. Noi siamo squadra. Se riusciamo a giocare come nei primi minuti, meglio così”.
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