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Napoli: Conte “C’è da giocare queste partite, può essere tutto e può essere niente, concentrati sul presente e feroci.”

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Italia conte

Napoli-Conte: Conferenza stampa in vista di Napoli-Milan in programma domani sera alle 20.45 del tecnico Antonio Conte .Ecco le sue parole

In vista della sfida prevista per domenica sera alle 20:45 contro il Milan, il tecnico Antonio Conte è intervenuto presso la sede sala conferenze  di Castel Volturno per rispondere alle domanda dei giornalisti. Di seguito la conferenza stampa:

Parlò dell’importanza della sosta per far tornare al meglio alcuni elementi. Com’è andata? E come ha rivisto i nazionali?
“Sul recupero di alcuni, mi riferivo soprattutto a Neres che era fuori da più di un mese e mezzo. Abbiamo lavorato con lui, abbiamo fatto anche un’amichevole e diciamo che in quest’ultima settimana l’ho visto fare miglioramenti importanti. E’ un momento particolare, bisogna fare delle scelte e cercare di scegliere i migliori in questo momento come forma, garanzia anche dal primo minuto. Neres è completamente recuperato, ha fatto grandi miglioramenti e sicuramente giocherà, non so se inizierà ma una parte la giocherà sicuramente e sapete quanto è importante per noi. Recuperarlo al 100% era fondamentale. Le nazionali ci hanno portato qualcosa di negativo perché Anguissa ha avuto un affaticamento all’adduttore,  perciò non ha giocato col Camerun. E’ rientrato, ha fatto due allenamenti con noi e monitoriamo bene la situazione. Siamo in una fase finale del campionato dove non possiamo sbagliare. Poi c’è Spinazzola che giovedì contro la Puteolana ha ricevuto un colpo al quadricipite ed è fuori, non s’è più allenato con noi”.

In questo momento conta di più il sistema o gli interpreti? Sul 4-3-3 avete costruito le vostre fortune. Pure Okafor porterà a riflessioni?
“Anche Okafor, dimenticavo, ha avuto un problema agli adduttori, è stato fuori due giorni, s’è allenato ieri e oggi la rifinitura. Okafor è un giocatore da mettere a posto, per far sopportare determinati carichi, cosa che si sta facendo fatica un po’. Giusto perchè hai tirato il nome in ballo. Andiamo avanti provando a fare il meglio possibile con chi è a disposizione. Ho la fortuna di avere un gruppo di calciatori che dopo 8 mesi ha ottime conoscenze tattiche e sfrutteremo chi è più in forma. Non possiamo stare lì ad aspettare, chi è più indietro deve mettersi al passo degli altri”.

La sua faccia è quella di uno che ci crede. Dov’è la trappola per chi sta davanti?
“Noi saremmo dei folli oggi, a 9 dalla fine a -3 dalla vetta, a non fare un pensiero. Con tutti i pregi e difetti, noi comunque siamo lì, una posizione che nessuno immaginava, in assoluto. E’ giusto crederci, metterci tutto ciò che abbiamo a disposizione, uscendo dal campo sempre con la maglia sudata, quello che i tifosi stanno apprezzando, poi sappiamo che vince una sola squadra ma come facciamo oggi noi a dire ‘vediamo’, dobbiamo crederci, sapendo che sarà duro pure il piazzamento Champions. E’ ancora tutto in ballo, bisogna conquistare un posto in Europa, meglio l’Europa che conta. Poi davanti c’è il primo posto, le pressioni sono di chi lotta per vincere o per non retrocedere, convivere con lo stress deve darci orgoglio e soddisfazione. Niente, daremo tutto ciò che abbiamo e domani mi auguro, ma c’è poco da chiedere ai napoletani, la solita atmosfera al Maradona dove ci hanno abituato bene e credo anche noi abbiamo abituato bene i tifosi uscendo con la maglia sudata. Che si crei la giusta atmosfera, per noi sarà molto importante”.

Ha già le idee chiare su come affrontare il Milan?
“Sarebbe un problema non avere le idee chiare a 24 ore dalla gara. Le idee sono molto chiare e le idee da attuare me le dà il campo, ciò che vedo, sono molto chiare. La felicità di aver recuperato uno come Neres, un po’ di disappunto che Anguissa sia tornato con qualche problemino, per aver perso Spinazzola, ma noi abbiamo affrontato ogni situazione col petto in fuori e cercheremo di prendere le migliori decisioni, sapendo che affrontiamo una squadra molto forte, costruita per vincere lo Scudetto poi ci sono annate particolari ed a gennaio hanno inserito giocatori forti, che conosco, ma dovremo fare attenzione. Affrontiamo il Milan che è una signora squadra, ha un ottimo allenatore, domani ancora di più di altre volte avremo bisogno del supporto del Maradona. Ci sarà da soffrire, lo dico in anticipo, ma nella sofferenza dovremo andare oltre l’ostacolo. Affrontiamo una squadra che aveva l’ambizione dello Scudetto e s’è rinforzato a gennaio per andare in Champions, grande rispetto ma mai paura”.

A che punto è la costruzione del Napoli dell’anno prossimo?
“C’è da giocare queste partite, può essere tutto e può essere niente, concentrati sul presente e feroci. C’è ancora da conquistare qualcosa, che può essere l’obiettivo massimo, un obiettivo importantissimo o altro… ci sono 9 partite ancora, non si parla di niente e ci si concentra sul presente e dobbiamo finire con ferocia, tutti”.

Olivera è pronto per giocare titolare?
“E’ una notizia positiva che ci arriva dalle nazionali, ha giocato tutta la prima gara e poi in Bolivia ha fatto 60 minuti dov’è difficile veramente lì. E’ tornato in buone condizioni, giovedì ha recuperato e ieri e oggi ha fatto allenamento quindi è a disposizione”.

Ha parlato anche con la squadra della differenza tra una partita e l’altra o di un tempo e l’altro?
“Io penso che si meritava di più nell’ultimo periodo. Spesso si collega il risultato per dare un valore ad una prestazione, ma io ho rivisto la gara di Venezia, come altre, secondo me erano partite dove meritavi sicuramente di più e di vincere. Poi cerchiamo sempre di migliorare ed essere costanti per 95, ma è difficile trovare una squadra che ha lo stesso atteggiamento ed il risultato condizione anche le menti perché quando vinci subentra un po’ la voglia di proteggerti di più e facendo questo sbagli, dico sempre di trovare sempre il secondo gol, ma nei 95 minuti ci sono vari momenti e dobbiamo riconoscerli e adeguarci, in questo dobbiamo crescere perché prepari una gara e poi subentrano situazioni diverse”.

Napoli

Philip Billing ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Fiorentina, solo la Champions per evitare l’esodo

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Fiorentina

Solo la massima competizione europea garantirebbe alla Fiorentina la certezza di permanenza dei suoi giocatori migliori, a partire da David De Gea e Moise Kean.

La Viola è reduce da due vittorie importantissime, contro la Juventus prima della sosta e contro l’Atalanta domenica scorsa. Risultati che hanno permesso alla squadra di Raffaele Palladino di restare agganciata al treno per la qualificazione alle prossime coppe europee, Champions compresa. La classifica ancora non sorride, visto l’ottavo posto momentaneo, ma questo finale è tutto da scrivere e può ancora succedere di tutto. In tutto ciò, l’argomento che tiene banco oltre la corsa per i posti migliori è quella relativa al futuro di alcuni giocatori. Due su tutti: Moise Kean e David De Gea.

Fiorentina

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Due destini che si uniscono

Il portiere e il centravanti sono arrivati in estate tra lo scetticismo di molti. Quello che non convinceva i più da una parte era legata dall’inattività dello spagnolo, e dall’altra gli zero gol segnati nella passata stagione dell’attaccante. Con il passare del tempo però, i due giocatori si sono prese le luci della ribalta, conquistando Firenze e non solo. Il problema adesso è la possibilità di vederli andar via.

Kean ha una clausola da 52 milioni valida dal 1° al 15 luglio, che fa gola soprattutto in Premier. Mentre per De Gea arriveranno quasi certamente offerte, che lo spagnolo potrebbe anche prendere in considerazione. Il condizionale è d’obbligo però, in entrambi i casi, visto che la permanenza non è certo da escludere.

Fiorentina, finale di stagione decisivo

Difficile immaginare come andrà a finire la stagione viola. La cosa certa è che, in base ai risultati si deciderà il futuro dello spagnolo e dell’italiano. Per fare chiarezza: se la squadra di Palladino dovesse qualificarsi alla prossima Champions League vedere Kean e De Gea con la maglia viola anche il prossimo anno sarebbe quasi sicuro. Di contro, se i gigliati dovessero restare fuori dall’Europa sarebbe invece quasi impossibile. Nel mezzo tutte le altre possibilità: soltanto con il passare del tempo sarà possibile capire quale sarà la strada.

 

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Behrami: “Milan la più grande delusione. Come si fa…”

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Milan

L’ex calciatore e oggi commentatore Valon Behrami, intervenuto ai microfoni di DAZN nel corso di Step On Football, ha detto la sua su Napoli-Milan.

L’ex centrocampista svizzero di origini kosovare ha analizzato il posticipo soffermandosi molto sulla partita dei rossoneri, a detta sua troppo molli sui gol e discontinui per tutta la gara.

Milan

Strahinja Pavlović ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’analisi di Behrami sul Milan

“Il secondo gol che prende il Milan per me è qualcosa di clamoroso. L’azione è fatta bene dal Napoli con il recupero di palla alto, però obiettivamente io quel movimento di Pavlovic non riesco ad interpretarlo. Non capisco perché lascia andare Lukaku alle sue spalle. Non è Lukaku che fa un grande movimento, alla fine lui sta fermo in posizione centrale tra l’altro, ma Pavlovic lo lascia libero”.

Queste le dichiarazioni dell’ex azzurro, che non ha mezze misure neanche sul primo gol dei partenopei: “Il gol di Politano? Troppo semplice prendere un gol così, sono tre passaggi in verticale…. Il Milan ha fatto davvero una stagione tanto complicata, forse è stata la più grande delusione del campionato”.

Una cosa è certa: ai rossoneri ormai, probabilmente, è rimasta soltanto la Coppa Italia per andare in Europa. In campionato servirebbe solo un miracolo.

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Lazio, l’Olimpico un tabù: non vince in casa da due mesi

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Dopo il pareggio di ieri sera contro il Torino, la Lazio ha incrementato la sua striscia negativa: nessuna vittoria nelle ultime quattro gare.

Ebbene si, la Lazio ci è ricascata ancora. La partita contro il Torino (terminata 1-1) è stata la quarta gara di fila, fra tutte le competizioni, in cui i biancocelesti sono usciti dal campo senza il bottino pieno in tasca.

Una parità deludente, all’interno dello stadio Olimpico, per la squadra biancoceleste, che ora si trova in grave difficoltà per la sua corsa alla Champions League.

Una battaglia controversa, che vede la rosa di Mr. Baroni affiancata, nella posizione in classifica, dalla Roma, entrambe con un punteggio di 52 punti.

Una graduatoria che pone il club laziale a – 4 punti dal 4° posto generale, ma che porta dietro di sé una crisi longeva di diverse settimane.

Soltanto le vittorie dell’ultimo secondo contro il Milan e il Viktoria Plzen (in trasferta) avevano riequilibrato leggermente la situazione della Lazio, un po’ più entusiasta e vigorosa del solito. Doti che però ben presto sono state soppiantate da una sfiducia collettiva nelle gare successive (in casa), che hanno fatto molto riflettere.

Lazio, un disastro dietro l’altro e magre consolazioni

Infatti, a onor del vero, l’ultima volta che una squadra avversaria non ha segnato nella rete laziale allo stadio Olimpico è stato lo scorso 28 Novembre (2024): quando il club bulgaro del Lodogorets ha strappato uno 0-0 alla Lazio in Europa League.

Da quel momento in poi la disfatta è stata totale per la casa biancoceleste, al di là dell’assenza di clean sheet, che ha accumulato solo 3 vittorie in casa nei successivi 4 mesi di campionati e tornei di Serie A e Coppe.

Per di più, in tutti e questi tre mesi di gioco targati 2025, la Lazio ha conquistato solo un successo, il match contro il Monza del 9 Febbraio.

Una lotta al rialzo molto lenta per la società dell’Aquila reale, che vede 1 vittoria e mezzo nel suo storico appena trascorso. Un trionfo del 3-0 contro il Bologna il 24 Novembre 2024 e la mezza riuscita, se la vogliamo considerare tale, del 3-1 con il Real Sociedad il 23 gennaio di quest’anno.

Una piccolissima boccata di aria fresca che è stata subito smorzata con l’avventurarsi del nuovo anno, con le 4 parità contro il Como, il Napoli, l’Udinese e, ora, il Torino.

Tutto ciò, ovviamente, baipassando la sconfitta con la Fiorentina per un punteggio pari al 1-2. Insomma, con una media in Serie A nel 2025 che vede 7 punti in 6 partite la squadra laziale sta viaggiando sul filo del rasoio della classifica. Mettendo in dubbio non solo la possibilità di restar vicina ai primi podi, ma anche di poter usurpare un posto in Europa League ai suoi affiatati avversari.

Pertanto, a seconda di chi sarà il vincitore di Coppa Italia, il club biancoceleste potrebbe restare fuori dalle competizioni europee nella prossima stagione: in quanto è scivolata al 7° posto.

Lazio

MARCO BARONI PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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