Serie A
Napoli, fumata bianca per Conte: a breve la presentazione
Antonio Conte sarà il nuovo allenatore del Napoli. Trovata l’intesa tra le parti, la presentazione potrebbe avvenire già nella giornata di martedì 4 giugno.
Ormai è solo questione di tempo. Antonio Conte ha trovato l’accordo economico con il Napoli e presto firmerà il contratto con la squadra campana. Si tratta di un contratto triennale da 7 milioni l’anno, con vari bonus crescenti legati ai risultati dei partenopei.
Secondo Il Mattino, nel rapporto contrattuale non sono previste, da ambo le parti, clausole unilaterali che darebbero la possibilità di rescindere il contratto al termine di ogni stagione. Ipotesi che era stata varata negli ultimi giorni ma che, a quanto pare, non prenderà piede. Scelta che dimostra quanto Conte creda nel progetto Napoli ed è una concreta testimonianza della voglia di mettersi in gioco del tecnico pugliese.
Ora si attende il rientro di De Laurentis a Napoli per chiudere definitivamente la trattativa. Ormai pare trattarsi solo di qualche giorno e poi arriverà al firma sul contratto che legherà l’ex allenatore della Juventus ai partenopei fino al 2027.
Giorno e luogo della presentazione di Conte
Non è ancora stato definito il giorno ufficiale in cui avverrà la presentazione del nuovo mister del Napoli. Ad oggi il giorno più accreditato sembra essere martedì 4 giugno.
Il luogo scelto per l’occasione è il Real Teatro di San Carlo. Posto estremamente suggestivo, che carica le aspettative dei tifosi del Napoli: pronti ad accogliere nel migliore dei modi il nuovo mister.
Conte sembra non aver avuto dubbi fin dall’inizio. Napoli è sempre stata la sua prima scelta ed è parso molto stimolato dal progetto di De Laurentis. L’obbiettivo è senza dubbio quello di riportare i partenopei in alto in classifica, dove ormai si erano abituati a stare.
Staremo a vedere se Antonio Conte riuscirà a dare, fin dal primo momento, la sua impronta alla squadra. Ridandogli quella cattiveria agonistica e la voglia di tornare a vincere, che quest’anno gli è mancata.
Serie A
Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”
Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.
Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.
Lazio, le parole di Luis Alberto
In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio“, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.
Di seguito, le sue parole.
“Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.
Serie A
Roma, Sabatini duro: “Friedkin in delirio di onnipotenza. Come si può esonerare De Rossi?”
Walter Sabatini, ex-dirigente della Roma, ha commentato con un duro post su Instagram la decisione dei Friedkin di esonerare De Rossi.
L’ex-direttore sportivo giallorosso, che già aveva modo di commentare la situazione di De Rossi alla Roma in un’intervista a Radio Serie A, si è espresso in maniera lapidaria sull’esonero dell’ex-bandiera romanista.
Roma, le parole di Sabatini su De Rossi
Di seguito le parole dell’ex-dirigente giallorosso.
“Sono amareggiato. Anni fa un notabile dell’ambiente disse una cosa sottoscrivibile: il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Oggi vale solo il primo presupposto ed è inutile aspettarsi che ci si possa essere accorti dei miglioramenti di una squadra sperimentale. E’ altrettanto inutile aspettarsi che si rendano conto di dover acquisire cultura calcistica e generale, assumendo, con pieni poteri, profili come Boban e Maldini, che tre anni fa, insieme a Massara, hanno dato vita alla rifondazione del Milan: che ha portato allo scudetto in pochissimo tempo. Ma De Rossi licenziato no, non si può fare: qualcuno sta vivendo in un delirio di onnipotenza“.
Serie A
Esonero De Rossi, Sensi: “Sono amareggiata, fa male vedere De Rossi allontanato da Trigoria”
Questione che sta facendo discutere in molti quella dell’esonero di Daniele De Rossi. Alla lista si aggiunge anche l’ex presidente Rossella Sensi.
Sono tante le persone che stanno commentando la scelta dei Friekin. Una di queste è Rossella Sensi, presidente dell’As Roma dal 2008 al 2011 e figlia del grande Franco Sensi, che ha espresso su un post instagram le sue sensazioni in merito all’esonero di Daniele De Rossi.
Roma, le parole di Rossella Sensi su De Rossi
Su Instagram scrive: “Sono sorpresa ed anche amareggiata, fa davvero molto male vedere Daniele De Rossi allontanato da Trigoria per la seconda volta. So quanto possa stare male ora. Non giudico le questioni o le scelte altrui. Forse non sarebbe nemmeno giusto. Ma mi sento di dare tutto il mio supporto a un uomo che non è solo una bandiera di questo club. Ma è anche un professionista serio e preparato. Il mio in bocca al lupo ora va a Ivan Juric, lo aspetta un compito non facile ed i sarò sempre dalla parte di chi veste quei colori”.
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