Napoli , il ruggito del georgiano

Khvicha Kvaratskhelia si dice molto felice di essere rimasto a Napoli. E si immerge nella nuova con immutato entusiasmo. 

Napoli, Khvicha il motivato

Nel terzo scudetto che il Napoli si è cucito sul petto nella sua storia c’è molto di suo: 34 presenze e dodici reti.

Khvicha Kvaratskhelia è una delle miniere d’oro del Napoli di Luciano Spalletti. E vi è da pensare che non mancherà di esserlo anche in quello targato Rudy Garcia. 

Il georgiano ha aperto cuore e speranze tra le righe di un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport e ripresa da Calcio Napoli 24. “Credo sia stato un anno incredibile per tutti – esordisce – non solo per me, nessuno si sarebbe aspettato lo scudetto a Napoli dopo 33 anni, ma la nostra preparazione e la volontà di dare il massimo hanno fatto la differenza”.

Quando gli si parla di Spalletti gli si illuminano gli occhi.

E lui non ha esitazione a definirlo “come un padre“. Questo perché “è stato una svolta per la mia carriera, mi ha dato la possibilità di giocare ad altissimi livelli e mi ha sostenuto sempre, anche nei momenti più difficili”. Insomma, un angelo custode che non gli ha mai fatto venire meno fiducia e consigli.

Un’esperienza che spera di riuscire a fotocopiare con Garcia. “Può migliorare la mia qualità –  aggiunge – per ora stiamo studiando il suo modo di fare calcio e ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo, mi piace come uomo e come allenatore”.

Alla fine esprime l’auspicio che in fotocopia possa finirci anche lo scudetto del Napoli. Anche se ogni trionfo non è mai uguale a tutti gli altri e ha un profumo particolare e tutto suo. “Ovviamente giochiamo per vincere ogni partita–  conclude – poi vedremo se saremo in grado di ripeterci. Rispettiamo tutti, ci sono tante  squadre forti che giocano bene ma credo che anche le avversarie non sono così felici di sfidarci”.

Così parlò Khvicha l’entusiasta. Il vincente con una voglia irresistibile di continuare a esserlo. Per sè e per il Napoli che lo ha accolto a braccia aperte e continua ad amarlo alla follia.