Serie A
Napoli, il sindaco Manfredi annuncia: “Cittadinanza onoraria a Spalletti”
Napoli, il sindaco della città, Gaetano Manfredi, ha annunciato l’assegnazione della cittadinanza onoraria a Luciano Spalletti.
Luciano Spalletti per sempre. Napoli ha deciso di premiare il tecnico che, dopo 33 anni, ha riportato lo scudetto nella città partenopea.
L’annuncio di una decisione ritenuta meritata e’ stata del sindaco della città partenopea, Gaetano Manfredi.
Queste le parole del primo cittadino dalle frequenze di Radio Kiss Kiss.
“Daremo la cittadinanza a Spalletti, che ama tanto Napoli. Abbiamo vissuto momenti difficili, ma Napoli viene prima di tutto il resto del mondo sugli eventi, oggi la nostra città e’ la meta turistica più ambita”.
E ancora. “Abbiamo questo impegno e lo manterremo. Lui continua ad amare Napoli, ha dei buonissimi rapporti con i napoletani e questo e’ molto bello. Il legame che c’è e’ sentimentale, poi l’ho sentito varie volte, e gli fa onore che si sia legato così tanto alla città”.
Serie A
Fiorentina, un siparietto da non ripetere
La Fiorentina vince e in parte convince nel secondo tempo contro la Lazio: non è passata inosservata la piccola polemica sul secondo rigore.
Gudmundsson si prende la palla e Kean la vorrebbe lui: la palla del secondo pesantissimo rigore al 90′, quello che finalmente pteva valere prima vittoria stagionale per la Fiorentina.
Non è passato inosservato il dialogo tra i due, con Kean che dopo aver lasciato serenamente calciare l’islandese il primo rigore che si era procurato, sul secondo voleva fare valere le proprie ragioni di bomber, ma l’ex Genoa è andato diritto per la propria strada superando Provedel per la seconda viola.
Sicuramente è un fatto positivo che in un momento cruciale della stagione ci siano due attaccanti così sicuri sul dischetto, dopo aver vissuto l’ultima stagione con 5 errori su 6 da gennaio in poi.
Ma questo siparietto giova ai giocatori? E se chi avesse calciato avesse sbagliato? Non sarebbe giusto trovare una gerarchia, anche partita per partita?
Palladino, almeno davanti ai media, non sembra impensierito da ciò: “Non c’è una gerarchia di rigoristi nello spogliatoio. Non voglio stabilire gerarchie. Ci sono momenti in cui ha bisogno di far gol un attaccante o un centrocampista. Sicuramente sia Gud che Kean li tirano bene”.
Serie A
Inter, Inzaghi ammette: “Sconfitta meritata”
L’Inter perde il derby, una sconfitta meritata che ha visto il Milan di Fonseca approcciare e giocare meglio per l’intera partita.
Inzaghi non si nasconde, in conferenza stampa dopo la gara ammette la superiorità degli avversari, queste secondo lui i motivi della sconfitta: “Non abbiamo mai dato la sensazione di essere squadra. Dovevamo fare di più, io per primo.
Il Milan ha vinto meritatamente: ha difeso meglio, è stato più compatto e noi abbiamo giocato sottotono, l’avete vista tutti. Non siamo stati la solita Inter, ho provato a cambiare qualcosa ma è cambiato poco. È una sconfitta che brucia”.
Sul cambio modulo del Milan: “Il Milan è una squadra ottima. Del 4-2-4 se ne parlava, se ne scriveva: l’ultimo allenamento di oggi l’abbiamo incentrato su quello. Al di là della sorpresa, abbiamo trovato una squadra che ha difeso quando doveva farlo, è stata dentro la partita e ha approcciato i due tempi molto meglio di noi. Hanno fatto meglio, ho provato a cambiare ma è cambiato poco”.
Le dichiarazioni sono state raccolte da tuttomercatoweb.com.
Serie A
Il coraggio premia un Palladino… camaleontico
Palladino nel lunch match del quinto turno contro la Lazio raccoglie la prima vittoria alla guida della Fiorentina.
Finalmente ieri si è visto un Palladino non integralista, la ripresa giocata dai viola può essere un punto di svolta della stagione viola dopo un inizio piuttosto complicato.
Il primo tempo ha visto la Fiorentina scendere in campo con l’abituale difesa a tre dove il tecnico viola aveva avuto il suo primo piccolo atto di coraggio della giornata inserendo il giovane Comuzzo a dirigere il reparto e mettendo a sedere in panchina Ranieri, reduce da un deludente avvio di stagione culminato nella prova negativa di Bergamo.
Nella prima frazione la squadra viola ha provato a difendersi bassa nel tentativo di approfittare dello spazio lasciato dai difensori laziali alle loro spalle, il piano è riuscito in rare occasioni, perché se il centrocampo formato da Cataldi, Bove e Mandragora garantisce maggior copertura pecca però di inventiva, con la naturale difficoltà di trovare la giocata spaccapartita.
Nella ripresa, con la Lazio andata in vantaggio nel finale di primo tempo, ha visto per la prima volta in stagione Palladino abiurare la difesa a tre: fuori Quarta e Biraghi, dentro Ranieri e l’attesissimo Gudmundsson.
Un passaggio al 4-3-3 conto Dodò e Gosens terzini e l’islandese insieme a Colpani a supportare Kean.
Un atto di coraggio, probabilmente obbligato dalla situazione che si stava facendo sportivamente drammatica per l’ex pupillo di Galliani, che ha avuto anche la fortuna di trovare l’ex Genoa subito decisivo. Il rigore che si è procurato Gudmundsson dopo un minuto ha sicuramente cambiato anche il percorso emotivo della gara.
Palladino poi a metà ripresa ha cambiato nuovamente schema inserendo Kouamè sulla trequarti al posto di un centrocampista passando al 4-2-3-1, scelta poi confermata nel finale con la sostituzione di Colpani con Ikonè.
Sulla variazione tattica nel dopo gara il tecnico viola si è eespresso così a Dazn: “Io non sono un allenatore che battezza un sistema di gioco e va avanti su quello… io amo variare. Oggi abbiamo raggiunto quella maturità che ci mancava. Adesso valuteremo tutto: dico che nel primo tempo siamo stati un po’ timorosi nel gioco ma nel secondo tempo siamo entrati molto meglio”.
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