Serie A
Napoli, Lobotka: “Champions? Non siamo il Real Madrid”
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2 anni fail

Il centrocampista del Napoli, Stanislav Lobotka, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Diversi i temi trattati, leggiamoli assieme.
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Lo slovacco del Napoli ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi del Corriere dello Sport. Diversi gli argomenti toccati dal calciatore. Qui di seguito le parti più salienti.
Lobotka rivela: “Se ho pensato di andarmene? Certo che sì: perché chiunque resti sempre fuori ad un certo punto si fa delle domande e può essere tentato di scegliere nuove soluzioni. Certi ragionamenti sono scontati, anche inevitabili: pensavo che Gattuso volesse un tipo di giocatore diverso. Non trovavo spazio e quindi per me c’erano problemi. E l’idea di cercare un altro club l’ho avuta. Poi ho perso sei chili, è arrivato Spalletti ed è cominciata un’altra storia.”
Il segreto del Napoli secondo il numero 68 azzurro: “Non so se è una chimica, certo una serie di fattori: la bravura di Giuntoli nello scegliere i calciatori giusti; la forza di Spalletti che ci migliora; la serenità che ci concede la società. Poi, c’è fame dentro ognuno di noi, vogliamo lo scudetto. Vogliamo regalarlo ai nostri tifosi che sono fonte di energia dentro e fuori dallo stadio. E puoi anche non star bene in quel momento, puoi non sentirti nel pieno della tua condizione, ma quando avverti la passione della gente, devi riuscire a dar qualcosa in più.”
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Napoli, un sogno chiamato Champions
Lobotka sulla possibilità del Napoli di vincere la Champions League: “Vincerla è un sogno per tutti, quindi anche per me, ma sappiamo che è difficile, tanto. Ci sono grandi club e questo basta e avanza per definire lo spessore dei concorrenti. Ma noi non abbiamo nulla da perdere. Giocheremo senza pressioni, non siamo come il Real Madrid che invece le avvertirà. Quindi saremo leggeri ma decisi. Se riusciamo a passare il turno, potrebbe succedere di incontrarli e noi li affronteremo – loro o chiunque altro – con la convinzione di potercela giocare. Il Napoli in finale non se l’aspettano.”
Infine parla del suo rinnovo: “Diciamo che siamo a buon punto, stiamo chiacchierando. È chiaro che io voglio restare qua e senza ombra di dubbio.”
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Como-Torino, incontro valido per la 32^ giornata del campionato di Serie A 2024/2025: le probabili scelte di Cesc Fabreas e Paolo Vanoli.
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Como-Torino, domenica alle 18, mette di fronte sue squadre che hanno ipotecato la salvezza in Serie A.
Infatti la truppa di Fabregas e il Toro di Vanoli, non hanno grandi pretese sulla classifica, ma ci tengono a chiudere al meglio la stagione.
Decima contro tredicesima della classe. Le due squadre si ritrovano nella situazione di classifica nella quale sono troppo distanti dalle prime sette per sperare in una qualificazione europea, ma anche troppo distanti dagli ultimi tre posti per potersi far impensierire dalla retrocessione.
Nonostante ciò, le due squadre faranno di tutto per concludere il campionato nel migliore dei modi.
Di seguito la designazione arbitrale e le ultimissime sulle formazioni.

NICO PAZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La designazione arbitrale
ARBITRO: MARCENARO
BINDONI – BIFFI
IV: RUTELLA
VAR: AURELIANO
AVAR: GUIDA
Como-Torino, le ultimissime sulle formazioni
COMO (3-4-2-1): Butez; Vojvoda, Goldaniga, Kempf; Valle, Caqueret, Da Cunha, Ikonè; Nico Paz, Diao; Douvikas. Allenatore: Fabregas.
TORINO (4-2-3-1): Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Coco, Maripan, Biraghi; Casadei, Gineitis; Lazaro, Vlasic, Elmas; Adams. Allenatore: Vanoli.

Stasera, nel derby di Roma, la Lazio si prepara a una sfida cruciale contro la Roma. Mattia Zaccagni sarà ancora una volta l’uomo su cui puntare.
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Zaccagni, decisivo per la Lazio nei momenti cruciali
Nonostante le difficoltà fisiche e la stanchezza che lo accompagnano, Zaccagni si è trasformato nel simbolo della resilienza. È diventato il punto di riferimento della squadra, incarnando la determinazione e la forza di non arrendersi. La sua stagione è stata segnata da momenti complessi, ma la sua determinazione non è mai venuta meno. Il suo spirito di sacrificio è sempre stato al centro del gioco della Lazio, facendone un punto di riferimento per tutti.
Il numero 20 biancocelesteha attraversato un periodo difficile. Ma è riuscito a emergere come uno dei protagonisti principali della squadra. La sua leadership è stata determinante: soprattutto nei derby contro la Roma, in cui è stato l’autore delle vittorie decisive per la Lazio. Nonostante i vari infortuni e le difficoltà fisiche, Zaccagni ha sempre messo da parte la stanchezza. Ha continuato a sacrificarsi per la squadra, dimostrando grande impegno. I suoi gol e le sue prestazioni nei momenti chiave della stagione hanno permesso alla Lazio di rimanere competitiva. Proprio nei derby ha saputo rispondere presente, facendo la differenza.

L’URLO DI MATTIA ZACCAGNI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Dal debutto difficile alla leadership in campo
Il percorso di Zaccagni con la Lazio non è stato facile. È diventato capitano in un’estate segnata da addii pesanti e una generale incertezza nell’ambiente. Nonostante questo, ha preso in mano la squadra e ha dimostrato di avere la personalità e la forza per guidare i suoi compagni. È stato lui a tenere unita la squadra durante il periodo più critico, quando la Lazio sembrava essere in difficoltà.
La stagione di Zaccagni ha visto alternarsi momenti di gloria e di difficoltà, ma la sua voglia di lottare non è mai mancata. È riuscito a restare un punto di riferimento per tutti. Ha dimostrato che la forza mentale e la determinazione possono superare anche le difficoltà fisiche.La sua capacità di resistere a botte, infortuni e stanchezza è il riflesso del suo carattere. È anche il riflesso della Lazio di Maurizio Sarri, una squadra che non molla mai.
Giornata decisiva per la Lazio e per la leadership
Il derby di stasera rappresenta per Zaccagni un’altra occasione per lasciare il segno e confermare il suo ruolo da leader. Con una Lazio che affronta un periodo delicato, dovrà farsi trovare pronto. Sarà chiamato a trascinare la squadra verso un’altra vittoria fondamentale. Il suo impegno, la sua forza di volontà e la sua capacità di decidere le partite sono la prova.
Nonostante le difficoltà, è diventato il simbolo della rivincita. L’azzurro rappresenta la resilienza della Lazio, pronta a reagire nelle sfide più difficili. E stasera, nel cuore della capitale, il capitano sarà chiamato a dimostrare ancora una volta il suo valore. Sarà fondamentale per portare la Lazio a scrivere un altro capitolo indimenticabile della sua stagione.

È stata positiva la prestazione di Vlahovic contro il Lecce, ma alla sua uscita dal campo non era evidentemente contento della sostituzione con Kolo Muani.
L’attaccante serbo è stato un assoluto protagonista della sfida del Sabato sera vinta per 2-1 contro il Lecce di Giampaolo. Forse per richiesta di Tudor o forse per istinto del giocatore, Vlahovic ha lasciato da parte l’ossessione del gol ed ha fatto una partita da vera sponda spalle alla porta, in grado di servire 2 assist per i gol di Koopmeiners e Yildiz.
Juventus, Vlahovic non gradisce la sostituzione
Nonostante la sua prestazione fosse dunque assolutamente positiva, al momento della sostituzione con Kolo Muani al 67′ minuto, l’ex Fiorentina sembrava essere tutt’altro che contento. Una reazione di pura frustrazione la sua, ma che testimonia la voglia che ha questo attaccante di tornare a fare bene e di riprendersi la Juventus.
L’alternanza con Kolo Muani
Dall’arrivo di Tudor le gerarchie in attacco si sono decisamente ribaltate: con Thiago Motta il serbo sembrava essere ai margini del progetto, mentre Kolo Muani era diventato il nuovo centroavanti titolare. Con il cambio di allenatore invece, Vlahovic è tornato a sentire la fiducia e a guidare l’attacco bianco nero con costanza e continuità. Seppur non abbia ancora segnato sotto la nuova gestione, il numero 9 sta sfornando prestazioni di alto livello e si sta mettendo a pieno servizio della squadra.
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