Serie A
Napoli, Manna: “La situazione Osimhen ci ha condizionato. La Juventus…”

Il direttore sportivo del Napoli, Giovanni Manna, torna a parlare del mercato estivo e della situazione legata a Victor Osimhen.
Il DS del Napoli Giovanni Manna, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Radio CRC, è tornato a parlare del mercato della squadra partenopea e della situazione di disagio causata da Victor Osimhen.
Napoli, le parole di Manna
Di seguito le parole del direttore sportivo azzurro.
“Sicuramente è stato un mercato un po’ complicato, perché viziato dalla condizione di Victor ed altre uscite per poter finanziare le nostre entrate. Grazie alla lungimiranza del presidente siamo riusciti ad arrivare comunque agli obiettivi che ci eravamo prefissati. Speriamo che il campo ci dia ragione. Ci mancava un attaccante diverso per caratteristiche, che coniugasse le esigenze tecniche nostre e dell’allenatore. Da qui l’accelerata sul trasferimento di Romelu”.
Manna ha cercato di soddisfare le richieste di Antonio Conte, il quale richiedeva un attaccante fisico e con un grande fiuto del gol. Il profilo perfetto è stato individuato in Romeu Lukaku, centravanti che aveva creato un rapporto di grande intesa e stima reciproca con il tecnico ai tempi dell’Inter.
Juve-Napoli
Manna ha speso delle parole di grande stima nei confronti della sua ex squadra. Il Napoli sbarca a Torino con un punto di vantaggio sulla Juventus, che però è reduce da una grande partita di Champions League contro il PSV. La sfida sarà accattivante tra due squadre in salute. “Mi auguro di vedere una gran bella partita tra due grandi squadre. Noi siamo in un periodo positivo, abbiamo fatto tre vittorie. È parte di un percorso, frutto del lavoro quotidiano. Affrontiamo una squadra che è costruita storicamente per vincere, ce l’hanno nel DNA”.
Gli obiettivi del Napoli
L’obiettivo dichiarato dal DS azzurro è quello di arrivare in Champions League. Il Napoli, a differenza delle altre squadre di vertice, però non deve fare le coppe: chissà che questo non possa diventare un vantaggio per la squadra partenopea e che questa non possa addirittura puntare a vincere lo scudetto.
Serie A
Genoa, Vieira: “Non sarà una partita facile. Noi vogliamo confermarci. Su Miretti…”

Il tecnico del Grifone, Patrick Vieira, ha parlato in conferenza stampa per presentare la gara tra Genoa e Juventus in programma Sabato 29 Marzo alle ore 18:00.
Patrick Vieira, allenatore del Genoa, ha parlato in conferenza stampa da centro sportivo “Gianluca Signorini” di Pegli per presentare la sfida di Sabato all’Allianz Stadium contro la Juventus.

PATRICK VIEIRA DA INDICAZIONI A ANDREA PINAMONTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Genoa, le parole di Vieira
In seguito le parole del tecnico francese:
Sulla partita di Sabato
“Ci aspettiamo una partita difficile per la qualità della Juve. Non sarà semplice giocare contro di loro. Sarà una gara difficile anche perché il cambio di allenatore porta energia. Credo che noi contro i grandi club siamo sempre riusciti a competere”.
Atteggiamento
“Noi siamo una squadra che vuole confermare quanto fatto nelle ultime settimane. Ci sono tanti lati positivi dall’ultima gara giocata in casa. Mi è piaciuto tanto come abbiamo approcciato e ora dobbiamo continuare”.
Cambio allenatore Juve, vantaggio per il Grifone?
“Non sarà una partita facile. Non abbiamo pensato a prima. Non sarebbe stato comunque facile affrontare la Juve con Motta. Non è mai facile giocare contro la Juve. Poi quando c’è un cambiamento di allenatore, in grandi squadre così, ci sono sempre risposte da parte dei giocatori. La Juve sarà una squadra con energia e noi saremo pronti ad affrontarli con la volontà di vincere la partita”.
Sui recuperi
“Ekuban e Vitinha hanno lavorato con la squadra, dobbiamo aspettare domani se potranno fare parte del gruppo. Caleb credo che sarà a posto. Thorsby farà parte del gruppo”.
Su Miretti
“Miretti è sempre stato a posto”.
Su Maturro
“E’ un’opzione che abbiamo provato questa settimana. Maturro ha vinto il Mondiale U20 giocando terzino sinistro, vuol dire che ha referenze in questa posizione. Lui si trova meglio centrale. Abbiamo provato differenti opzioni e vediamo. Perdere Aaron non è facile, è un giocatore importantissimo per noi. Ma quando c’è un giocatore infortunato o squalificato c’è un’opportunità per un altro giocatore”.
Su Onana
“Sta crescendo. Quando un giocatore arriva, come lui, nel corso della stagione ci vuole un po’ più di tempo. Ha fatto bene quando è entrato, ha fatto una bella settimana di lavoro ma i centrocampisti stanno lavorando tutti benissimo. A me piace quando c’è la competizione con tutti che fanno il massimo per giocare e tutti mi mettono in difficoltà”.
Il suo futuro
“Io sono contento di come i giocatori stanno lavorando sul campo e di tutto ciò che c’è intorno alla squadra. Vedo i fisioterapisti, il mio staff tutti molto concentrati così come i ragazzi che si impegnano molto con la voglia di competere e fare il massimo per il club. Quando si vede tutte queste persone intorno così, ti dà tranquillità. Poi nel calcio si può perdere o vincere ma noi abbiamo spirito di sacrificio e del lavoro. Per vincere ancora di più dobbiamo fare meglio sui dettagli. Abbiamo fatto bene e preso dei punti, ma non siamo ancora arrivati al nostro obiettivo, ovvero di restare in Serie A. Abbiamo fatto un passo in avanti ma non abbiamo ancora finito. Finché non siamo matematicamente salvi non è il momento di parlare del futuro. L’unica cosa che dico è che sono molto felice al Genoa e di come mi trovo qua”.
Su Malinovskyi
“Sta bene, è pronto a competere e a giocare. Negli ultimi mesi ha fatto un grande lavoro, si è vista la sua qualità quando ha giocato. E’ un giocatore che può portare tanto alla squadra”.
Bilancio contro le big
“Sì ma la cosa positiva è che contro le grandi siamo riusciti a competere”.
Maglia speciale per il Boca
“E’ importantissimo per la società giocare con la maglia del Boca. E’ una società importantissima, sarà un giorno importante per i tifosi e per tutto il Genoa”.
Serie A
Juventus, Tudor: “Non commento il passato, lavoriamo sui calci piazzati”

Igor Tudor si concentra sui calci piazzati e ricorda l’influenza di Lippi, ispirandosi ai metodi della Juventus per migliorare la squadra.
La strategia di Tudor: focus sui calci piazzati
Igor Tudor, attuale allenatore, ha recentemente sottolineato l’importanza dei calci piazzati nel suo piano di gioco. Durante un’intervista, Tudor ha evitato di commentare le scelte dei suoi predecessori, preferendo concentrarsi su come migliorare l’efficacia della squadra su questo aspetto cruciale. Il tecnico ha dichiarato che il lavoro intenso sui calci piazzati sarà una delle chiavi per il successo.
L’influenza di Lippi e l’eredità della Juventus
Tudor non nasconde l’ammirazione per Marcello Lippi, un nome che evoca immediatamente ricordi della Juventus. L’allenatore ha espresso il desiderio di adottare i modi di fare, comunicare e gestire caratteristici del leggendario allenatore bianconero. Questo approccio potrebbe portare la squadra a un nuovo livello di competitività, puntando su una gestione più strutturata e comunicativa.
Per leggere la conferenza stampa integrale, clicca qui.
Fonte: l’account X di Schira
#Tudor: “Non mi va di commentare quello che è successo prima di me. Spiegare perché certe cose non c’erano non sarebbe educato. Calci piazzati importanti: si va a lavorare forte su questo. #Lippi? Quando penso a lui penso alla #Juventus nei modi di fare, comunicare e gestire” pic.twitter.com/mue142NN6n
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 27, 2025
Serie A
Napoli, Lukaku su Conte: “Mi ha fatto crescere e migliorare nel corso della carriera. Gli sarò sempre grato per questo”

Napoli-Lukaku: Il centravanti belga del Napoli ha parlato ai microfoni di Radio Crc riguardo il suo periodo di ambientamento in Campania. le sue parole:
Dopo una buonissima prima parte di stagione al Napoli, Romelu Lukaku, intervistato da Radio Crc, ha parlato del suo periodo di adattamento nel capoluogo campano e di quanto Dries Mertens, suo compagno in nazionale, forte dei suoi tanti anni passati al Napoli, gli abbia dato una mano. Le sue parole:
Come è stata la trattativa che l’ha portata a Napoli?
“Conte mi aveva chiamato con largo anticipo e io gli ho detto sì praticamente subito. Sappiamo entrambi ciò di cui ho bisogno per rendere al meglio, non servono tante parole”.
Ha un rapporto speciale con Conte?
“Non ho alcun trattamento di favore, anzi, con me è più severo perché si aspetta molto. A me piace questa responsabilità, mi ha fatto crescere e migliorare nel corso della carriera. Gli sarò sempre grato per questo”.
Lotta Scudetto con Inter e Atalanta?
“L’Inter parte favorita, lo dicono tutti. Hanno una rosa ampia e di grandissima qualità, bisogna essere onesti. L’Atalanta sta facendo un grande percorso, lo scorso anno ha vinto l’Europa League e ora sta crescendo ulteriormente. Noi vogliamo prenderci una rivincita, nessuno si aspettava ci saremmo trovati in questa posizione, ma ora siamo qui e dobbiamo continuare a lavorare duramente. Per realizzare i propri sogni bisogna dare tutto ogni giorno ed essere pronti a qualsiasi sfida. Quando sei parte di un ciclo vincente, devi alzare sempre l’asticella. Gli altri migliorano e tu devi fare lo stesso. I tifosi vogliono vivere ancora quella sensazione di vittoria, rivincere è ancora più bello. Il mister da calciatore ha sempre assaporato ogni vittoria come fosse la prima, vogliamo farlo anche noi per questa città. Non ci sentiamo appagati”.
Si sente un po’ napoletano?
“Ogni giorno di più. Ho parlato con Mertens di recente, lui vuole tornare qui a vivere dopo il ritiro. Grazie a lui ho conosciuto persone splendide, legami che dureranno per tutta la vita”.
Contro il Milan potrebbe arrivare il suo gol numero 400 in carriera. Ci pensa?
“Sarebbe incredibile, ma per me conta soprattutto la prestazione della squadra. Sappiamo di affrontare un avversario forte, pieno di qualità, ma ci prepareremo al meglio per ottenere un grande risultato. Ho fiducia nel lavoro che stiamo facendo con il mister”.
All’andata ha segnato uno dei gol più belli della stagione?
“Può essere, è una rete che mi rappresenta: attacco la profondità su un gran passaggio di Anguissa. Ma oltre al gol, è stata una prestazione di squadra molto positiva”.
Cosa ha provato quando ha segnato il primo gol al Maradona?
“Durante il riscaldamento ho sentito un calore incredibile dai tifosi, mai provato prima. Dopo la partita ho chiesto a Mertens se fosse sempre così, lui mi ha confermato che è una costante. L’urlo del pubblico ti spinge, mette pressione agli avversari. Quando succede, per loro diventa difficile, è una questione mentale che ti dà ancora più carica”.
Quanto è importante la comunicazione tra attaccanti?
“È essenziale. Parliamo molto tra noi, con Raspadori, Simeone, tutti abbiamo caratteristiche diverse ma possiamo giocare insieme. Questo aiuta anche il mister a prendere decisioni e, se c’è intesa, i risultati arrivano. Siamo un gruppo affiatato anche fuori dal campo: ogni martedì organizziamo tornei di Call of Duty, siamo sempre 10-12 giocatori. Gioco ai videogiochi anche con i miei figli, tra Fortnite e giochi di calcio. Mio figlio? Quest’anno è al secondo anno all’Anderlecht, si sta divertendo. Vuole giocare in attacco, non in difesa. Sicuramente è più tecnico di me, all’Anderlecht lavorano molto bene. Io non interferisco con gli allenatori, ovviamente”.
Qual è la parte di Napoli che preferisce?
“Mertens mi ha consigliato Posillipo, passeggiare guardando il mare mi dà pace. Non sono ancora riuscito ad andare sulle isole, con gli allenamenti è complicato. Ma il calcio per me viene prima di tutto, anche se ogni tanto staccare qualche ora fa bene”.
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