Serie A
Napoli, Mazzarri: “Voci di esonero? Ci sono dei repressi. Devo capire come sta Osimhen”
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Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida interna contro il Genoa di Gilardino.
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Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match interno di campionato contro il Genoa di Gilardino.
Il club partenopeo cercherà di tornare alla vittoria dopo il duro ko di San Siro contro il Milan.
Napoli, le parole di Mazzarri
Si parte col mister. Ha sentito Osimhen? E’ un’opzione? Avete in mente una quota Champions o una tabella?
“Tabelle non ne ho mai fatte, pensiamo solo a vincerne più possibili, sono 17 partite importanti da qui alla fine, 15 e due per ora dalla Champions. Ora vediamo chi sta bene, chi rientra dagli infortuni, ma più o meno abbiamo tutti a disposizione e siamo più fiduciosi di fare delle vittorie. Tenteremo di arrivare più in alto possibile, 7 punti sono tanti, relativamente tanti in base a ciò che faremo.
Le altre che ci precedono devono venire da noi, domani ci sono 50mila spettatori, abbiamo un pubblico eccezionale e faremo quello di cui finora non siamo stati capaci. Con Osimhen mi sono sentito al telefono, come stava, c’è un contatto continuo, ora ci parlerò e vedremo se sarà disponibile per venire in panchina. Vediamo come sta dopo quei viaggi. Arriverà per l’allenamento del pomeriggio”.
Serie A
Gentile: “Juve? Quando vedo le partite mi arrabbio. Responsabilità sia di Giuntoli che di Motta. Stagione non fallimentare, ma deludente…”
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26/04/2025
L’ex storica bandiera della Juventus Claudio Gentile è stato intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport, dove ha commentato l’annata bianconera.
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A seguire l’intervista completa di Gentile
Gentile: “Dopo Parma ho paura per la Champions…”
ARRABBIATO
“Guardo tutte le partite della Juventus, ma spesso non arrivo al novantesimo. Spengo la televisione dalla rabbia. L’ultima volta mi è successo mercoledì, contro il Parma: quando ho visto come Kelly ha marcato Pellegrino in occasione del goal, non ho più resistito”.
MOMENTO NO
“Ci sto male perché sono juventino e so cosa significhi indossare quella maglia. E adesso non mi sembra la mia Juventus. Da vera Juventus come la intendo io, vedo poco. Probabilmente Yildiz, un bel talento che penso sarebbe piaciuto anche all’Avvocato: ma da solo il turco non può bastare. Il resto mi mette amarezza, come i risultati. Ai miei tempi c’erano grandi personaggi come l’Avvocato Agnelli e Boniperti che fin dal primo giorno ti dicevano: “ragazzo, qui sei alla Juventus e certe cose non le puoi fare: è un club diverso”. Avevano ragione. La Juventus è unica per la sua mentalità vincente. Quando giocavo io, arrivare secondi era considerata una mezza tragedia, adesso ci si aggrappa al quarto posto… La Juventus deve almeno lottare per lo Scudetto e non essere così lontana dalla vetta”.
STAGIONE FALLIMENTARE O DELUDENTE?
“Deludente, ma da tutti i punti di vista. In estate c’erano euforia e grandi aspettative, però pian piano è svanito tutto. Non la penso così soltanto io, ma anche la gran parte dei tifosi con cui mi confronto quotidianamente”.
LE COLPE
“L’allenatore è sempre il primo a pagare e infatti Thiago Motta è stato esonerato. Sicuramente aveva le sue responsabilità e mi dispiace molto: a Bologna aveva abbinato bel gioco e risultati. Ma la Juventus è un club diverso e bisogna vincere. Me lo hanno insegnato Boniperti e i “vecchi” dello spogliatoio quando arrivai a Torino 19enne. Con Boniperti, dopo una stagione così, sarebbe stato quasi impossibile guadagnare bene l’anno successivo”.

(Foto di Salvatore Fornelli)
GIUNTOLI
“Con Boniperti non si sarebbe arrivati a questo punto. Lui conosceva la Juventus come pochi e aveva un gran fiuto per i giocatori: raramente sbagliava un acquisto. Visti i risultati attuali, invece, non si può dire lo stesso di Giuntoli: gli errori sono stati parecchi sul mercato. Non mi piace fare nomi, però certe delusioni sono sotto gli occhi di tutti. Vale il discorso fatto per Thiago Motta e il Bologna. Con tutto il rispetto per il Napoli, la Juventus è un club differente. E a Torino devi sempre provare a vincere”.
CHAMPIONS
“Spero con tutto il cuore che la Juve ci vada però dopo Parma mi è venuta un po’ di paura”.
TUDOR
“Tudor è a Torino da poche partite e alla Juventus un allenatore viene giudicato in base ai risultati: vediamo alla fine dove sarà arrivato, è ancora presto”.
CONTE
“Antonio è un vincente e conosce la Juventus come pochi, il suo ritorno sarebbe positivo. È sempre utile e prezioso avere persone che sanno spiegare ai giocatori dove si trovano e che maglia indossano”.
CHIELLINI
“E’ una leggenda e un ragazzo di valore: Giorgio merita di stare al centro della Juventus. Boniperti, quando le cose non andavano, prendeva da parte i giocatori e spiegava che cos’è la Juventus. Chiellini può fare lo stesso, ha il dna bianconero. E poi è stato un grande difensore, uno degli ultimi… Vedere gente che marca è sempre più raro, ormai si guarda soltanto se un centrale sa impostare da dietro”.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
“Tonali sarebbe un bel rinforzo, italiano. E sono convinto che alla Juventus diventerebbe ancora più forte.Ma di acquisti di spessore ne serviranno almeno uno per reparto per tornare a lottare fin da subito per lo scudetto. Una nuova rivoluzione non sarebbe da Juve, però bisognerà alzare il livello della squadra”.

Inter-Roma, incontro valido per la 34^ giornata di Serie A: le probabili scelte di Simone Inzaghi e Claudio Ranieri e dove vedere il match.
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Inter–Roma è il big match di questa 34^ giornata di Serie A.
Dopo le due sconfitte consecutive contro Bologna in campionato e Milan in Coppa Italia, l’Inter torna a concentrarsi sulla corsa Scudetto. Nerazzurri di Inzaghi che vogliono una vittoria per proiettarsi in maniera positiva all’imminente semifinale di Champions League contro il Barcellona.
I giallorossi di Ranieri vengono dal successo di misura con l’Hellas e sperano in un risultato favorevole per poter ancora sperare nel quarto posto.
Di seguito le probabili formazioni e dove vedere il match.

MARCUS THURAM E LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Qui Inter
In porta tornerà Sommer, mentre in difesa si rivedranno Pavard, Acerbi e Carlos Augusto, chiamato a sostituire lo squalificato Bastoni. Per lo stesso motivo sarà assente Mkhitaryan a centrocampo, pronto allora al suo posto Frattesi. Inzaghi dovrà fare ancora a meno di Thuram, al momento è decisamente in pole Arnautovic per supportare Lautaro Martinez.
Qui Roma
Qualche dubbio offensivo per mister Ranieri, tecnico che dovrebbe preferire Dovbyk a Shomurodov. Alle sue spalle più Baldanzi di Pellegrini insieme a Soulè. Confermati a centrocampo Paredes e Saelemaekers, così come Celik in difesa.
Inter-Roma, le probabili formazioni
INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Carlos Augusto; Darmian, Barella, Calhanoglu, Frattesi, Dimarco; Arnautovic, Lautaro Martinez
ROMA (3-4-2-1): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Saelemaekers, Paredes, Koné, Angelino; Baldanzi/Pellegrini, Soulé; Dovbyk/Shomurodov
Dove vedere Inter-Roma
La partita sarà trasmessa in diretta esclusiva da DAZN, visibile anche sulle smart tv di ultima generazione compatibili con la app, e, sempre grazie all’applicazione, su tutti i televisori collegati ad una console PlayStation 4/5 o Xbox (One, One S, One X, Series X, Series S), al TIMVISION BOX o ad un dispositivo Amazon Fire TV Stick o Google Chromecast.
Serie A
Roma, Rossella Sensi: “Da presidente ho avuto paura di sbagliare. Mourinho è stato un grande. Real-Totti? Vi dico com’è andata”
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26/04/2025
L’ex presidentessa della Roma Rossella Sensi è stata intervistata in esclusiva al Corriere dello Sport dove ha commentato la sua esperienza in giallorosso.
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A seguire l’intervista completa
Roma, le parole di Rossella Sensi
PRESIDENZA ROMA
“Quando mio padre si è ammalato, il 28 agosto 2008 ho assunto la presidenza della Roma, ma dal 2000 ero amministratore delegato; nel momento in cui ho preso tutto in mano io ho provato angoscia, senso di responsabilità e paura di sbagliare. Poi, il 28 giugno 2011 ho lasciato: per chiarire le modalità d’uscita e raccontare tutta la verità servirebbero due o tre interviste”.
L’ADDIO ALLA ROMA
“Qualcuno ha avuto interesse a metterci contro la piazza, ma il mio tempo era finito e non volevo passare per agnello da sacrificare. E’ stata un’esperienza che si è chiusa male, con insulti pesanti durante la mia ultima partita allo stadio”.
MOURINHO
“Mourinho a Roma è stato fantastico, ha esaltato il senso di appartenenza. Quello ‘zero tituli‘ detto da lui? Poi ha avuto la fortuna di entrare nel mood giallorosso e si è rifatto la bocca”.
TOTTI
“Non ho mai pensato di venderlo, con noi sarebbe potuto andare via solo alla scadenza del contratto ma sarebbe stato uno scenario che avremmo sicuramente evitato; al di là dell’amore per l’uomo e la grandezza del campione, la rinuncia a Totti avrebbe impoverito il patrimonio della Roma. L’unico club che ci ha provato seriamente a portarlo via è stato il Real Madrid di Florentino Perez, amico di mio padre che però non ci ha mai pensato”.
ROMA, AMOR
“Mi sembra eccessivo dire che ci siamo rovinati per la Roma, ma gran parte del patrimonio di famiglia papà l’ha destinato a questa società. E non c’era bisogno che io perdonassi questa sua scelta, perché la Roma è stata e ancora oggi è il grande amore di famiglia”.
SPALLETTI E RANIERI
“L’arrivo di Spalletti e Ranieri è stato merito di tutti. Eravamo un gruppo di lavoro del quale facevano parte anche Bruno Conti, Daniele Pradè e Cristina Mazzoleni; e le scelte erano sempre condivise”.
IL PROSSIMO ALLENATORE
“Il tecnico ideale è quello che aderisce maggiormente al momento storico del club. Chi può e chi deve essere lo sanno i Friedkin e Ranieri”.
FRIEDKIN
“Non li ho mai sentiti, ma a differenza della proprietà precedente hanno dimostrato sempre attenzione e rispetto verso di noi. Ai tempi di Pallotta ho visto piangere mia madre: da cattolico credente e praticante, mio padre aveva fatto costruire una cappella a Trigoria dove andavano anche i giocatori prima della partita. Quando mia madre ha saputo che era stata trasformata in un magazzino si mise a piangere, e non so quanto quel gesto sia stato involontario”.
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