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Napoli, Neres: “Conte allenatore perfetto per me. Scudetto? Non molliamo”

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David Neres, al rientro dall’infortunio muscolare, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. L’esterno del Napoli ha ripercorso la sua carriera e il primo anno in Serie A.

Antonio Conte potrà contare su un ritrovato David Neres al rientro dalla sosta delle Nazionali. L’esterno brasiliano, fuori dal risentimento muscolare accusato contro l’Udinese il 9 di febbraio, è pronto a tornare in campo domenica sera nel big match del Maradona contro il Milan.

Arrivato in estate a Napoli dal Benfica per 28 milioni di euro, Neres ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera ai microfoni del Corriere della Sera. L’ala ex Ajax ha parlato di Conte e ha ribadito le ambizioni scudetto dei partenopei. Di seguito le sue dichiarazioni:

Pochi sorrisi e poche foto sui social.

Le telecamere mi mettono a disagio. Poi sono timido con chi non conosco. Non uso molto i social, forse sono vecchio! E poi, se fai bene ti elogiano, sei fai male ti insultano. Quando cedo alla tentazione mi arrabbio. Meglio guardare negli occhi le persone, bisognerebbe far capire ai ragazzi che il mondo virtuale può essere pericoloso. Tutto è estremizzato“.

L’arrivo in Europa, a Amsterdam.

L’Ajax è stato il momento migliore, ma subire un infortunio dopo un anno straordinario è stata una sfortuna, non immaginavo neanche quanto fosse difficile. Ero certo che sarei tornato più forte, ma in realtà, una volta rientrato, ho giocato poco“.

Il passaggio alla Shaktar Donetsk.

Quando sono arrivato allo Shakhtar, mi sentivo benissimo, ero pronto e con De Zerbi mi allenavo bene. Poi, però, la guerra ha interrotto tutto e c’è stato un lungo periodo senza partite. Sono tornato in Brasile. All’inizio mi sembrava quasi di essermi ritirato dal calcio, il primo mese mi sono divertito, poi ho iniziato ad annoiarmi. Sono stato fermo fino a quando è arrivato il Benfica, mi è sembrata un’eternità“.

Poi è arrivato il Napoli.

Fino a quel momento avevo giocato in squadre top ma non in campionati forti come quello italiano appunto, il Napoli mi ha dato questa opportunità. Non ci ho pensato su due volte, è un club con un progetto“.

La squadra più forte e la volata Scudetto.

L’Inter come organico, non c’è dubbio. Col Napoli non ci ho giocato contro ma col Benfica l’ho incrociato tre volte e mi ha fatto impressione. Bastoni mi ha messo in difficoltà. Scudetto? Why not?! Non è facile ma di sicuro ci proveremo fino alla fine. Non possiamo mollare mica adesso

“.

L’ESULTANZA DEL NAPOLI CON ROMELU LUKAKU, DAVID NERES, MATHIAS OLIVERA E SCOTT MC TOMINAY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Giocherà col Milan domenica?

«Lo spero ma decide Conte, ovviamente».

Che allenatore è Conte?

Simpatico! Ma pretende tanto da ogni giocatore. Per me è perfetto perché quando un allenatore non è esigente tendo a rilassarmi. Tira fuori il massimo, ti stimola, ti motiva come nessuno. E ti rimprovera anche, mi è successo dopo due settimane che ero qui. Avevamo fatto un’amichevole e diciamo che non mi ero impegnato, mi chiamò da parte in maniera chiara e diretta. In quel momento capii bene però chi avessi di fronte e come dovevo comportarmi. Mi è servito“.

Sono così duri i suoi allenamenti?

Sono i più duri che abbia mai fatto. Ho corso di più in questi 6 mesi che nel resto della mia carriera finora”.

Il compagno di squadra più forte.

Lukaku. Leader in campo e nello spogliatoio. Poi Lobotka, è prezioso per noi“.

Sente la pressione di dover sostituire un giocatore forte come Kvaratskhelia?

«Io sono David Neres, nato a San Paolo cresciuto col mito di Messi e Ronaldinho. Kvara è un top player. Uno di quei giocatori fondamentali per un club. Come persona e come amico mi è dispiaciuto sia andato via».

Cosa è successo nelle ultime partite?

Prima avevamo vinto sette partite di fila, quindi un calo ci può stare. Il campionato italiano è molto competitivo, ogni partita è difficile e affrontiamo sempre squadre di alto livello. Queste ultime 9 partite sono decisive, adesso sì che è vietato fermarsi“.

La  rapina subita pochi giorni dopo l’arrivo in città.

Basta leggere i giornali per sapere che accade ovunque. Certo, mi sono spaventato, ero con mia moglie. Tornavo dallo stadio e mi è sembrato assurdo: avevamo vinto la partita, i tifosi ci avevano applaudito. Cosa ho fatto, mi chiesi“.

Giocare il Mondiale con il Brasile.

Se faccio il massimo nel club, ho chance di essere convocato. Napoli mi farà rientrare in Nazionale”.

Aggiornato al 26/03/2025 14:06

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Pubblicato da
Pietro Mauti
Tag: Napoli

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