Serie A
Napoli-Parma, le formazioni ufficiali
Napoli-Parma è il secondo posticipo (l’altro è Lazio-Milan) del terzo Saturday Night di Serie A. I partenopei ospitano i crociati al Maradona.
Il mercato del Napoli va giudicato sotto due punti di vista, distinti e separati. Quello in entrata è stato forse il migliore dell’intera estate italiana. Sono arrivati tantissimi giocatori (Lukaku, Gilmour, McTominay, Spinazzola, Buongiorno e Neres) e tutti di altissimo livello, al netto di nessuna cessione eccellente.
E se questo potrebbe sembrare quasi positivo, visto com’era iniziata l’estate azzurra con i casi Di Lorenzo e Kvaratskhelia, non lo è solo perché non è arrivata l’unica che tutti si aspettavano: ovvero quella di Victor Osimhen. Fra il nigeriano e la società campana volano gli stracci e nessuno sa quali strascichi potrà portare con sé questa convivenza forzata. L’unica cosa certa è la virtuale impossibilità di ricucire lo strappo.
Il contratto che lega Osimhen al Napoli scadrà nel 2026 e questa era l’ultima estate per monetizzare al massimo dalla sua cessione. De Laurentiis si è però fossilizzato sulla sua clausola rescissoria, folle e totalmente fuori mercato, rischiando di dilapidare un patrimonio. Chi sarà disposto ad offrire anche solo la metà di quanto chiesto dal Napoli fra sei mesi? Per un giocatore chiaramente escluso dal progetto e prossimo alla scadenza?
Il Napoli ha speso tanto sul mercato (quasi 150 milioni di euro) e, come abbiamo detto poc’anzi, non ha operato cessioni eccellenti. Sebbene quella partenopea sia fra le poche in Italia con i bilanci in ordine, gli investimenti profusi questa estate pongono sulla testa di Antonio Conte una Spada di Damocle non indifferente. Il Napoli è praticamente obbligato a qualificarsi per la prossima Champions League
Un obiettivo che di per sé non dovrebbe rappresentare un problema, per numerosi motivi. La qualità della rosa (l’ossatura dello scudetto di due anni fa è rimasta pressoché invariata); l’ottimo mercato in entrata; l’assenza di competizioni europee e la presenza di un grande allenatore in panchina, specializzato in campionati. A rompere questo idillio ci pensa la complessa situazione ambientale, che potrebbe essere esacerbata proprio dal caso Osimhen.
A Conte, da sempre uno straordinario gestore di uomini, l’ingrato compito di tenere in piedi uno spogliatoio che dovrà fare i conti con tutte le premesse di cui sopra. Dopo il pessimo esordio in campionato, la vittoria (netta) sul Bologna e il mercato hanno riportato ottimismo nella piazza. Tuttavia, il caso Osimhen e un eventuale passo falso stasera contro il Parma potrebbe riaccendere i malumori malcelati dopo l’ultima (disastrosa) stagione.
Al Maradona arriva una squadra in salute, che ha iniziato il campionato con il piglio classico delle neopromosse e che non ha nulla da perdere. E’ una squadra fresca, giovane e spavalda. Una squadra che ha dimostrato di saper affrontare le big, come testimoniano il pareggio di Firenze e la vittoria interna con il Milan. Comunque vada a finire, Napoli-Parma ci dirà di più sullo stato dei lavori in casa Napoli e sulla bontà del progetto di Pecchia.
Napoli-Parma, le formazioni ufficiali
Di seguito, le formazioni ufficiali di Napoli-Parma:
NAPOLI (3-4-2-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Mazzocchi, Anguissa, Lobotka, Olivera; Politano, Kvaratskhelia, Raspadori. Allenatore: Antonio Conte.
PARMA (4-2-3-1): Suzuki; Coulibaly, Balogh, Circati, Valeri; Sohm, Bernabé; Man, Kowalski, Mihaila; Bonny. Allenatore: Fabio Pecchia.
Serie A
Milan, Morata rompe un incantesimo lungo due mesi: la prossima tappa è la continuità
Milan, Alvaro Morata torna nel tabellino dei marcatori dopo oltre due mesi dall’ultima volta. Lo spagnolo ha dato il via alla vittoria sull’Empoli.
Benché la sua ultima rete in senso assoluto risalisse al 5 novembre in casa del Real Madrid, Alvaro Morata è tornato al gol anche in campionato.
L’1-0 di ieri all’Empoli firmato dallo spagnolo, infatti, ha rotto un digiuno che, per il numero sette, durava da due mesi e mezzo.
Bisogna tornare indietro fino al 17 agosto, giorno di Milan-Torino 2-2, infatti, per trovare l’ultima rete di Alvaro Morata in campionato con la maglia rossonera.
Dopo aver ricevuto molti complimenti per il gioco di squadra, ma aver infilato pochi palloni in fondo alla rete, il bomber spagnolo ha ritrovato la gioia personale. Proseguire con continuità su questo stampo aiuterà inevitabilmente la squadra, tra le peggiori in serie A per contributo realizzativo dei propri attaccanti.
Serie A
Lecce-Juventus, le ultimissime sulle formazioni
Lecce-Juventus, match valido per la 14^ giornata di Serie A 2024/25, si giocherà allo stadio Via del Mare domenica 1 dicembre alle ore 20.45.
Il Lecce di Giampaolo arriva alla difficile sfida con la Juventus dopo aver battuto il Venezia, una vittoria che ha ridato morale a tutto l’ambiente e ora tenterà di replicare contro una big. I bianconeri, invece, privi di molti giocatori, hanno ottenuto un pareggio in Champions League a rete inviolate con l’Aston Villa.
Gli uomini di Motta vogliono dimostrare di poter competere con Napoli e Inter, per farlo devono necessariamente dare continuità ai risultati. Ancora nessuna sconfitta in campionato, ma sono arrivati ben 7 pareggi a fronte di 6 vittorie in questa Serie A. A mancare sono principalmente le reti, che fino a qui sono 21.
La designazione arbitrale
ARBITRO: RAPUANO
ASSISTENTI: MELI – ALASSIO
IV: PERENZONI
VAR: SOZZA
AVAR: GHERSINI
Lecce-Juventus, le probabili formazioni
LECCE (4-3-3): Falcone; Guilbert, Baschirotto, Gaspar, Gallo; Coulibaly, Ramadani, Rafia; Dorgu, Krstovic, Rebic. All. Giampaolo.
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Danilo, Kalulu, Gatti, Cambiaso; Thuram, Locatelli; Conceicao, Koopmeiners, Yildiz; Weah. All. Thiago Motta.
Serie A
Borja Valero: “L’inter è la squadra da battere. Sarò sempre grato a Spalletti e Conte. Sulla Fiorentina…”
Borja Valero, grande ex del match di oggi tra Fiorentina e Inter, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco cos’ha detto.
Alla vigilia della sfida tra Fiorentina e Inter, Borja Valero, che ha vestito entrambe le maglie durante la sua carriera, ha condiviso il suo punto di vista sul momento delle due squadre e su Lautaro Martinez in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, in edicola oggi.
Il centrocampista spagnolo, che ha trascorso 6 stagioni a Firenze e 3 a Milano, ha mantenuto un legame speciale con entrambe le squadre. Durante l’intervista, Borja Valero ha elogiato il percorso di crescita dei viola sotto la guida di Palladino e sull’Inter, invece, il focus non poteva che essere su Lautaro Martinez. A seguire l’intervista completa rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
Borja Valero: “Fidatevi, Barella è un campione”
Iniziamo da qui. Dove può arrivare questa Fiorentina?
“È un momento d’oro. La speranza di tutti noi legati a questa maglia e a questi tifosi è che duri il più possibile. L’importante sarà avere equilibrio e tanta testa fino alla fine. Poi sognare non costa nulla…”
Oggi al Franchi arriva l’Inter, come li vede i nerazzurri?
“Sono sicuramente la squadra da battere. Per qualità, esperienza e ampiezza della rosa. A Verona hanno dimostrato quanto sono forti e completi. La stagione non è iniziata nel migliore dei modi, hanno pagato qualche distrazione. Ma sono ancora i favoriti per lo scudetto.”
Lei all’Inter ha avuto Conte come tecnico. Pensa che possa competere con Inzaghi fino alla fine?
“Credo che quella del Napoli sia stata la scelta migliore possibile. Conte è una garanzia assoluta. Per mentalità, approccio e risultati. E averlo da giocatore è un privilegio, ti spinge a dare quel qualcosa in più e ti cambia.”
Dietro le sue parole c’è anche una storia di rivincita personale…
“Dopo un paio di allenamenti mi comunica che non avrei fatto parte del progetto. È stato strano. Però ho deciso di non mollare e di provare a fargli cambiare idea. E devo dire che riuscirci è stata una delle più grandi soddisfazioni della carriera. Però è anche merito suo, perché vedendo il mio impegno e capendo quello che potevo dare, è tornato sui suoi passi senza guardare la
carta d’identità o il nome sulla maglia.”
Nel complesso l’Inter è stata una tappa fondamentale per la sua carriera. Che ricordi ha?
“Sì, è vero, sono stati anni importanti e intensi. Per me lasciare Firenze non è stato facile, ma i nerazzurri hanno creduto molto in me, regalandomi ricordi e momenti speciali. Sono grato a Spalletti e Conte, in modo diverso mi hanno stimolato e allungato la carriera. Sono entrato a far parte di un gruppo fantastico e vincente.”
In quell’Inter con lei c’era Barella. Si può considerare tra i migliori centrocampisti al mondo?
“Eh… Al mondo ce ne sono tanti, tanti forti, non è facile fare una lista. Io poi, in generale, non amo le classifiche. Ma è un giocatore straordinario, è migliorato tantissimo rispetto a quando giocavamo insieme e può ancora crescere. È già un top, ma fidatevi ha tutto per diventare addirittura meglio.”
Lautaro, invece, può vincere il Pallone d’Oro?
“È giusto considerare l’Inter un club che manda ogni anno almeno un paio di giocatori nei primi trenta. Perché è una super squadra. Lauti ci è già finito quest’anno e ha ovviamente le qualità per salire un gradino ogni anno. Ma non lo scopro di certo io. Se già ora ci è arrivato vicino, penso che possa tranquillamente accadere in futuro.”
Si dice sempre di più che nel calcio di oggi c’è assenza di talento e che comandano tattica e fisico. Lei è d’accordo? Rivede un Borja Valero?
“Il gioco si sta evolvendo e sta cambiando. In generale non mi piacciono molto i paragoni. Vedo tanti giocatori bravi, anche in Serie A, a volte penso che ci sia un po’ meno di libertà. Sinceramente, però, non vedo un altro Borja nel calcio moderno. Non mi viene in mente nessuno con le mie caratteristiche.”
In chiusura torniamo da dove eravamo partiti: Fiorentina-Inter. Chi vince?
“Sulla carta direi assolutamente l’Inter. Ma il calcio è imprevedibile, è fatto di episodi e momenti. Sicuramente la squadra di Inzaghi è più abituata a giocare certe partite e a viaggiare in alta quota in classifica, ma guai a sottovalutare la spensieratezza e l’entusiasmo della Fiorentina.”
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