Serie A
Napoli, un carattere di ferro e +6 sull’Inter: intanto Conte non le manda a dire sul post Kvara
Napoli, nemmeno l’Atalanta ferma la corsa degli azzurri, che rimontano e provano la prima fuga scudetto. Nel post partita Conte parla di mercato e non le manda a dire.
Chi pensava a un Napoli che potesse perdere punti preziosi in casa dell’Atalanta si è dovuto ricredere. I partenopei piegano 3-2 la Dea e volano a +6 sull’Inter.
Dopo la rete del momentaneo vantaggio casalingo, firmato Retegui, gli azzurri l’hanno ribaltata con Politano e McTominay, prima del 2-2 di Lookman.
Nel finale, la zuccata di Lukaku significa tre punti e nuovo allungo sui campioni d’Italia e una nuova risposta a chi pensava in un passo falso di Antonio Conte.
Napoli, Conte non si accontenta
Nel post partita, Antonio Conte è apparso soddisfatto per successo ottenuto. Sollecitato sulle possibili mosse del club per sostituire Kvaratskhelia, tuttavia, ha inviato un messaggio ben chiaro alla dirigenza.
“Guarda, lascio al club la decisione. Nel mercato non entro in merito, se me lo chiedessero dirò il mio pensiero” – ha detto il mister salentino – “Se il club mi chiederà darò la mia opinione. Qua non si tratta di prendere giovani di prospettiva. Ma giovane di prospettiva per fare cosa? Non ho capito, che prendiamo un giocatore della Primavera? Se si deve fare qualcosa, si deve fare nella maniera giusta. Non facciamo ridere le persone. Le cose vanno fatte come Dio comanda, altrimenti rimaniamo così”
E ancora. “Partito uno forte? È andato via uno forte, la cosa soggettiva è che ognuno può esprimere un parere, se siamo più forti o no. L’oggettività è che due anni fa e rispetto allo Scudetto, sono andati via i migliori per voi: Osimhen, Kim, Kvara e Zielinski. Senza contare Mario Rui, oppure Elmas che erano subentranti. Rispetto allo scorso anno sono andati via altri giocatori forti, dobbiamo mantenere la testa bassa senza lamentarci. Se il club ha piacere interviene, altrimenti io vado in guerra con questi giocatori“.
Un messaggio non troppo velato al club, che fa intendere come Conte non abbia intenzione di abbassare la guardia, e che gli stia stretto l’abito di chi fa fuoco con la legna che ha. Vedremo se, di qui a fine mercato, le sue parole saranno ascoltate.
Serie A
Atalanta, l’orgoglio non basta per fermare la capolista: ora anche l’Inter può scappare
Atalanta, Retegui e Lookman ruggiscono ma c’è troppo Napoli per la Dea. Alle porte c’è lo Sturm Graz per ripartire immediatamente.
L’Atalanta non strappa neanche un punto al Napoli, che si vendica della scoppola dell’andata. Il 3-2 finale porta qualche rimpianto alla Dea, che segna per prima ma poi crolla per il colpo di coda di Lukaku.
La partita del Gewiss Stadium ha mostrato la solita Dea, brillante nel gioco, ma che si è scontrata contro il muro azzurro e le ripartenze brucianti dell’asse McTominay–Lukaku.
I gol di Retegui e Lookman sono testimonianze che, nei momenti chiave, i pezzi da novanta emergono, ma il Napoli di oggi è troppo forse tutti.
I punti in classifica continuano a essere 43, con l’Inter appena un punto sopra e che oggi, contro l’Empoli, può scappare a +4 e una prospettiva virtuale di allungare, pensando alla gara di Firenze ancora da recuperare.
Martedì è già tempo di voltare pagina, con lo Sturm Graz a testare la salute della Dea anche in Europa, dove la corsa alle prime otto posizioni non è ancora chiusa.
Serie A
Juventus, Vlahovic chi? Thiago Motta vince senza centravanti e scopre la meglio gioventù
Juventus, grande vittoria sul Milan in crisi e conferma della buona prestazione di Bergamo. I bianconeri vincono senza Vlahovic e scoprono l’efficacia dell’intensità.
Cosa hanno in comune l’1-1 in casa dell’Atalanta e la vittoria per 2-0 sul Milan di ieri sera? L’assenza di Dusan Vlahovic, della quale la Juventus non ha sentito la mancanza.
I quattro punti conquistati negli ultimi 180′, con conseguente imbattibilità stagionale mantenuta, sono arrivati con un sapore diverso dal solito. Con la sensazione che, senza centravanti, la Juventus riesca a rendere meglio.
Certo, arriverà Kolo Muani non appena saranno risolte le questioni burocratiche emerse nelle ultime ore, ma intanto Thiago Motta riceve delle risposte confortanti da tutti i giocatori impiegati.
Thuram con la solita sostanza, la giovinezza di Weah e Mbangula e mettere a segno i gol della vittoria e la diga centrale Gatti–Kalulu a togliere pensieri là dietro.
Solo Cambiaso e Nico Gonzalez sono apparsi spaesati, il primo con ormai le valigie in mano direzione Manchester, ma in generale tutto il meccanismo impostato dal tecnico italo-brasiliano è apparso ben congeniato a partire da Bergamo.
La parola chiave sembra essere diventata una: intensità. Se la Juventus è aggressiva, diventa temibile, e i risultati arrivano. Alla terza uscita potremo capire se i primi due segnali positivi saranno indizi importanti o solo dei fuochi di paglia.
Serie A
Sabato di Serie A: la Juventus torna a vincere e il Napoli è da scudetto
Si è concluso il sabato di Serie A, in cui sono andati in scena i due divertenti big match di giornata. Juventus e Napoli hanno la meglio su Milan e Atalanta.
In vista di una domenica ricca di sfide salvezza e di partite che possono valere punti per l’Europa e non solo, il sabato ci ha accompagnato con partite divertenti e piene di emozioni. Il Bologna dopo un inizio negativo, aggiusta il tiro e ribalta il risultato esprimendo un’alta qualità del proprio gioco.
La Juventus si vendica della precedente sfida di Supercoppa e torna a vincere contro un Milan piuttosto sprecone e poco concreto. Infine, in serata il big match scudetto tra Atalanta e Napoli se lo aggiudica Antonio Conte in una partita di grande personalità da parte della sua squadra.
Sabato di Serie A: il Bologna torna a stuzzicare la zona Europa
La sfida tra Bologna e Monza dopo il gol in contropiede di Daniel Maldini si pensava potesse essere la tipica partita a trabocchetto, ma i rossoblu si sono rimboccati le maniche e hanno dettato il proprio gioco ribaltando l’esito della gara.
Su tutti spiccano le prestazioni dei i tre marcatori della squadra di Italiano, ovvero Castro, Odgaard e Orsolini: L’argentino classe 2004 firma la rete del pareggio e lo fa con una spizzata di testa da vero numero 9, mettendo così a segno il suo settimo gol stagionale.
La vera rivelazione di questa squadra è invece il danese in maglia 21, che da essere una riserva nella scorsa stagione è diventato un titolare fisso nell’11 ideale di Italiano. Odgaard abbina qualità tecnica, fisicità e visione di gioco ed incalza tutte le caratteristiche del trequartista perfetto secondo il suo allenatore, il quale lo sta mettendo nelle condizioni di rendere al meglio.
Infine, è obbligatorio spendere qualche parola per il solito Riccardo Orsolini, che in questi anni ha dimostrato un grande processo di crescita e maturazione, fino a diventare un giocatore di alto livello.
La Juventus riparte, il Milan non riesce a dare continuità
Alle 18:00 va in scena il primo big match della giornata di Serie A, ovvero Juventus-Milan. Alla vigilia ci si poteva aspettare una partita chiusa e con poche emozioni, ma la realtà dei fatti ha completamente superato le aspettative: tante occasioni da una parte e dall’altra, con parate dei portieri, salvataggi dei difensori e errori degli attaccanti.
A spuntarla sono i bianconeri grazie ai gol del giovane Mbangula, dopo un tiro influenzato da una netta deviazione che mette a sedere Maignan, e dalla super giocata di Weah, che in corsa lascia sul posto il difensore e spiazza il portiere francese, in questo caso non impeccabile. La squadra di Conceicao crea tante occasioni per poter riacciuffare il risultato, ma non riesce a concretizzarle e se ne torna a casa con una delusione che rischia di far svanire l’entusiasmo creato dalla vittoria della Supercoppa.
Lo spirito del Napoli lo porta in vetta alla Serie A
In serata al Gewiss Stadium è andata in scena quella che a tutti gli effetti possiamo definire una sfida scudetto: una partita bellissima tra due squadre che hanno lottato e prodotto calcio dal 1′ al 90′ minuto. L’Atalanta ha condotto la gara per la maggior parte del tempo, creando occasioni da gol, poi trasformate in modo sublime dai soliti Retegui e Lookman.
Questo però non è bastato per scalfire l’animo della squadra di Antonio Conte, che ha messo in campo una prestazione da scudetto. Il Napoli è stato in grado di resiste e sferrare gli attacchi della Dea per poi fare male nei momenti più decisivi, in modo tale da spezzare le gambe all’avversario.
Il grande trascinatore di serata è inevitabilmente Romeu Lukaku, il quale si scrolla di dosso Hien e mette a segno la rete che vale i 3 punti. Ora però, Conte non può più nascondersi dietro a nessuna giustificazione ed ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per arrivare all vittoria finale.
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