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Noslin dribbla anche le critiche: ora vale 20 milioni

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Lazio, Noslin

Tijjani Noslin è stato (a sorpresa) grande protagonista della vittoria della Lazio contro il Genoa, che ha rilanciato i biancocelesti.

“Panico” nel pre-partita dello Stadio Olimpico, quando Mattia Zaccagni (annunciato nella formazione titolare) deve saltare la sfida con il Genoa per una sindrome influenzale rimediata nelle primissime ore del mattino.

Il prezzo come Spada di Damocle, ma il tempo è galantuomo

Sin qui Zac le aveva giocate tutte. E non potrebbe essere altrimenti. Titolare in 10 uscite stagionali della Lazio su 12. In panchina soltanto nelle due gare di Europa League contro Dynamo Kiev e Nizza, dove tra l’altro era entrato ad inizio secondo tempo. Capitano. Numero dieci. Rigorista. Simbolo di continuità per il nuovo corso.

Nessun problema, però, apparentemente. In campo, in sua sostituzione, ci va Tijjani Noslin, dall’alto dei quasi 20 milioni spesi in estate per prelevarlo dall’Hellas Verona. Essendo una società quotata in borsa, la Lazio è stata “costretta” a rendere pubbliche le reali cifre che hanno permesso il suo trasferimento nella Capitale.

Circa 8,5 milioni di parte fissa, più 400 mila euro di contributo di solidarietà e quasi 10 milioni di bonus. Non meglio specificati, ma “legati ai risultati sportivi”. Più una percentuale sulla futura di rivendita, giusto per non farsi mancare niente. O quantomeno questo è quello che hanno anche malelingue del tifo laziale.

Noslin

MARCO BARONI PARLA CON NICOLO ROVELLA, DELE BASHIRU E TIJJANI NOSLIN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Fra dubbi e critiche: Torino come spartiacque

Il suo acquisto, infatti, fece subito storcere il naso a molti tifosi biancocelesti. Fra chi semplicemente dubitava delle sue qualità calcistiche, avendo giocato appena sei mesi ad alti livelli in Serie A, e chi invece ne contestava aprioristicamente l’investimento. Immancabile poi la dietrologia su una presunta asse di mercato fra Roma e Verona, che avrebbe contribuito a “gonfiare” artificialmente l’investimento per il giocatore.

Le prestazioni del ragazzo, poi, non hanno certamente contribuito a diradare i dubbi nei suoi confronti. Poi la sciocchezza contro gli ucraini in Europa, che gli costa il rosso diretto e due giornate di squalifica. Il tutto dopo la scialba prestazione di Firenze, dove aveva fatto sentire (e non poco) la mancanza del Taty Castellanos.

Baroni, però, non ha mai smesso di credere nel ragazzo, difendendo le sue idee e dimostrando ancora una volta di avere ragione. Gol da subentrato a Torino. Rete rivelatasi poi decisiva, considerando che poco dopo i granata hanno accorciato le distanze. Quindi il pezzo di bravura di oggi, con il quale ha sbloccato una gara complicata.

Noslin

IL GOL DI TIJJANI NOSLIN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Noslin, vice-Zaccagni ma non solo: da rebus a risorsa

Nel momento più importante, Noslin ha dribblato avversari e critiche. Una giocata estemporanea ma sopraffina, che in quanto individualismo puro ha scardinato la difesa posizionale di Gilardino. Una rondine non fa certo primavera, ma un talento capace di questi guizzi vale indubbiamente i venti milioni spesi.

E forse è quella la sua collocazione più naturale. Largo a sinistra, dove le continue sovrapposizioni di Tavares possono esaltare i suoi movimenti a venire dentro il campo per rientrare sul piede forte. Un perfetto emulo di Zaccagni, che contribuisce ad arricchire ulteriormente la rosa laziale: mai così profonda negli ultimi anni.

Quello di Noslin è un “recupero” fondamentale nell’ottica di una Lazio che vuole essere competitiva sul triplo impegno, in una stagione usurante ma che potrebbe premiare la sua capacità di interpretare il doppio ruolo esterno-centravanti. L’olandese fa però ancora fatica a pensare da prima punta e forse a Gennaio, qualora fosse possibile, un centravanti (e un bel centrocampista) sarebbe d’uopo. Anche se con un Pedro così…

Serie A

Genoa, Gilardino: “Siamo in difficoltà, Balotelli non risolve nulla da solo”

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Il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, ha parlato ai microfoni di DAZN e in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Lazio.

Continua il momento difficile del Genoa. Il Grifone perde ancora (6 sconfitta nelle ultime 8) e soprattutto non riesce a segnare per la quarta volta in nove giornate. Una sterilità offensiva preoccupante, che contribuisce a mantenere i rossoblù (con 7 gol il secondo peggior attacco della Serie A) terzultimi: a -2 da Parma e Monza.

Genoa, le parole di Gilardino

Alberto Gilardino non si nasconde, e al termine della gara dello Stadio Olimpico contro la Lazio, non nasconde la sua frustrazione. Tanti i temi toccati ai microfoni di DAZN, fra cui anche l’arrivo di Balotelli.

Buon avvio, ma poi…
Abbiamo tenuto bene fino al secondo gol della Lazio. Abbiamo iniziato bene il secondo tempo e abbiamo fatto la nostra gara ma sapevamo che il nostro momento di difficoltà poteva non aiutarci ad affrontare questa Lazio in questo stadio. Dobbiamo subito voltare pagina”.

Momento e infortuni
Il momento è questo, di difficoltà enorme. Ho appena parlato alla squadra e siamo chiamati ad una missione difficilissima. Devo tirare fuori il 110% dai ragazzi che ho a disposizione, rimanendo aggrappati al risultato con atteggiamento e sacrificio”.

Balotelli
Le valutazioni sono state fatte sul momento, nell’andare a visualizzare un giocatore come lui. È naturale che se viene a Genova con quelle motivazioni, volontà, fuoco e desiderio di mettersi a disposizione, può dare molto alla squadra. Sappiamo però che non sarà sicuramente lui a risolvere tutti i nostri problemi, ma piano piano metterà minutaggio e potrà aiutarci. Ci auguriamo che possa arrivare, ma sarà determinante il valore di tutta la squadra. Possono arrivare tutti i campioni che vogliamo, ma il valore è nel collettivo e dobbiamo avere motivazioni e voglia di fare bene”.

Gilardino ha poi rincarato la dose nella consueta conferenza stampa del post-partita.

Sensazioni
Credo che abbiamo fatto un buon inizio partita, siamo rimasti in partita fino al secondo gol. Abbiamo fatto un ottimo inizio di secondo tempo, i ragazzi hanno dato tutto. Ho dovuto fare scelte obbligate come Thorsby vicino a Pinamonti e ha fatto una partita di battaglia. In panchina ho un ragazzo 2006 come Ekathor, è giusto fargli fare i passi giusti dentro il campionato. Come risorse sia dall’inizio che in panchina siamo in emergenza, ma i ragazzi sono stati dentro la partita per 75 minuti. Dobbiamo evitare il secondo e il terzo gol.”

Come sta la squadra?
C’è tanta inca***tura per la sconfitta, dobbiamo essere arrabbiati ma non delusi. Ci aspetta un’impresa difficilissima, piano piano però rivedremo la luce. La squadra ha bisogno di fiducia e consapevolezza attraverso prestazioni e risultati. Dobbiamo continuare a lavorare giorno dopo giorno“.

Ankeye e i gol subiti
Dobbiamo avere ancor più cura dei dettagli ed essere ancora più precisi. Ankeye ha subito una botta alla caviglia, Norton-Coffy ha un problema al flessore. Chi ha giocato viene da un periodo lungo di inattività, Miretti ha giocato dopo un lungo periodo di inattività come Frendrup. La formazione iniziale e le sostituzioni sono state legate proprio a chi ho a disposizione in questo momento. Non posso recriminare su quello che hanno dato i ragazzi, è normale che ci sia da migliorare e avere ancor più cura dei dettagli“.

Balotelli e Pereiro
Gaston sta facendo una mini-preparazione, sarei un pazzo a farlo giocare. Ha bisogno di mettere benzina in corpo. Per Mario parla la sua storia, non può risolvere i problemi da solo. Ciò che conterà di più sarà la squadra, è normale che ci può dare personalità e ci può scuotere in alcuni momenti. Andrà messo nelle condizioni fisiche e tecniche per esprimersi a meglio.

Difesa a quattro
Non è il modello tattico che fa la differenza, abbiamo vinto e perso a cinque e pareggiato e perso a quattro. Non è una questione tattica, la precisione e i dettagli fanno la differenza oltre alla condizione mentale. Siamo chiamati a fare una grande impresa, sono cosciente di questo momento di grande difficoltà e dobbiamo aggrapparci a qualsiasi situazione positiva. Dobbiamo far sentire importanti i ragazzi in questo momento e prepararci alla sfida con la Fiorentina“.

Panchina a rischio?
Dovreste chiederlo alla società, hanno tutto il diritto di fare le loro considerazioni. Con il mio staff giorno e notte lavoriamo per trovare le soluzioni per aiutare i ragazzi. Ho vissuto momenti incredibili al Genoa vincendo un campionato e facendo una grande stagione lo scorso anno. Adesso lavoro e voglio dare il mio contributo al 110% per uscire da questa situazione“.

Lazio?
Ha un DNA forte e ha giocatori che fanno la differenza nell’uno contro uno. Con giocatori come Isaksen, Noslin, Dia e Castellanos ti puntano sempre e possono mettere in difficoltà chiunque. Hanno un allenatore che ha fatto la gavetta e si è meritato questa grande panchina, Baroni sta facendo ottime cose“.

Genoa, Gilardino

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Serie A

Fiorentina-Roma, le formazioni ufficiali

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Fiorentina-Roma

Fiorentina-Roma è il Sunday Night della nona giornata di Serie A, nonché il big match che chiude questo fine settimana di calcio italiano.

Fiorentina in salute, fra le possibili “rivelazioni” del campionato. Roma in crisi nera, contestata dal suo popolo e al contempo annoverata fra le “delusioni” della Serie A. Alla viglia chi lo avrebbe mai detto che Fiorentina-Roma avrebbe parlato di questi temi, suddivisi in questo esatto modo fra queste due squadre.

La Viola è nona in classifica, ma è una posizione “bugiarda”. Ha una gara in meno (quella di stasera contro i giallorossi, per l’appunto) e 13 punti in cascina. La classifica è corta, le squadre davanti sono tante e per questo motivo tre punti (che pochi non sono, specie in uno scontro diretto) vorrebbero dire superarne parecchie.

In caso di vittoria, infatti, i padroni di casa si aggrapperebbero al groppone composto da Udinese, Lazio, Atalanta e Juventus. Che, mentre scrivo, deve ancora giocare a San Siro. La squadra di inizio stagione, che non segnava e anche quando lo faceva non vinceva, sembra un lontano ricordo. La squadra che non vince mai e che fatica a battere persino la Puskas Akademia non esiste più: dopo il cambio modulo ha cambiato marcia.

Ad onor del vero i gigliati hanno perso solo una partita in stagione, a Bergamo contro l’Atalanta, ma dal secondo tempo di Fiorentina-Lazio in poi questa è un’altra squadra. Cinque vittorie in sei partite, fa eccezione solo il pari di Empoli. 16 reti segnate (2,6 di media per gara) e 4 subiti (0,6 di media per gara) e tre clean sheet.

Discorso diametralmente opposto per la Roma, alla quale la “cura Juric” ha attecchito per 160 minuti. Vale a dire la gara interna contro l’Udinese e i primi 70 minuti dell’esordio europeo, contro l’Athletic Bilbao. Dal 70esimo di quel match, ossia dall’ingresso in campo di Nico Williams, le ritrovate certezze si sono sgretolate.

Juric ha indubbiamente portato delle cose, la sua mano si vede ed è innegabile. La Roma è solida, concede poco ma fa anche una fatica tremenda a segnare. Si fa fatica a portare la palla velocemente dall’altra parte. Il giro palla giallorosso, spesso forzato, pare più una necessità che un qualcosa di preparato: tutto il resto è improvvisazione.

La Roma pare non avere quel tipo di calcio nelle corde. Com’è normale che sia, del resto era stata costruita per un altro allenatore. Che a sua volta di squadre ne aveva costruite due, una fino al 27 Agosto e l’altra dal 27 Agosto al 1 Settembre. La Roma è una squadra da fraseggio, non verticale. E’ ritmata, non fisica ed intensa.

La squadra di Juric ricorda quella di Mourinho. Un altro allenatore il cui credo calcistico si basa su una forte organizzazione, sulla fisicità e sulla verticalità. Tutte caratteristiche che la Roma non sembra avere e infatti anche con il portoghese si assisteva ad un possesso palla sterile e alla pervicace ricerca della palla lunga sulla boa.

Ieri Lukaku, oggi Dovbyk: la musica non cambia. Pellegrini è il fantasma di sé stesso, per Dybala il peso degli anni inizia a farsi sentire: specialmente se deve farsi 60 metri di campo per rincorrere gli avversari. A Soulé la maglia giallorossa sta larga (parafrasando Fabio Capello) e a Leicester ringraziano: loro e Buonanotte.

Bene Ndicka, che con Juric ricorda il primo Bremer di Torino e probabilmente potrebbe fare il suo stesso percorso, male tutto il resto. Male il mercato, tardivo e confusionario. Male Hermoso, Abdulhamid fa tenerezza da quanto è fuori contesto. Benino Kone, ma Hummels dov’è? La querelle Zalewski fa ridere per non piangere. Si salvano solo Pisilli (che nemmeno è un acquisto) e Dovbyk, che però copre il vuoto di Lukaku.

Fiorentina-Roma mette di fronte due squadre che si affrontano in momenti contrapposti e che stanno vivendo sensazioni antitetiche. Il calcio però è imprevedibile e fatto anche di turning-point. Tutto ciò che viene detto prima che la palla inizi a rotolare sul manto verde potrebbe valere zero al triplice fischio finale. La Fiorentina è chiaramente favorita, ma alla Roma non si sono dimenticati come si gioca a pallone. Occhio a dare sentenze.

Fiorentina-Roma, le formazioni ufficiali

FIORENTINA (4-2-3-1): De Gea; Dodò, Comuzzo, Ranieri, Gosens; Cataldi, Adli, Bove; Colpani, Beltran; Kean. Allenatore: Raffaele Palladino.

ROMA (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Pisilli, Cristante, Angelino; Dybala, Pellegrini; Dovbyk. Allenatore: Ivan Juric.

Fiorentina-Roma

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Serie A

Genoa: il DS spiega la scelta di Balotelli

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Balotelli

Il direttore sportivo del Genoa Marco Ottolini ha parlato dell’imminente arrivo dell’ex attaccante della Nazionale in maglia rossoblù.

Quest’oggi il Genoa è impegnato nella trasferta dell’Olimpico contro la Lazio, ma le maggiori attenzioni sembrano fuori dal campo. Il ritorno in Serie A di Mario Balotelli alla corte di Alberto Gilardino è cosa fatta, ed i tifosi del Grifone attendono l’arrivo in terra ligure dell’ex attaccante di Inter e Manchester City, fissato per la giornata di domani.

Prima della partita contro i biancocelesti ha parlato il direttore sportivo genoano Marco Ottolini sulla scelta di puntare su Mario Balotelli come rinforzo per il reparto offensivo.

Balotelli, Genoa

MARIO BALOTELLI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

“Il suo arrivo ci trasmette grande positività”

“Prima di arrivare a questa scelta abbiamo verificato le condizioni dei nostri infortunati. Oltre a non ricevere notizie positive su Vitinha e Messias, si è aggiunto anche l’infortunio di Ekuban. Ciò ci ha convinto a tentare il tutto per tutto per l’arrivo di Mario. Lui ha dimostrato grande voglia di venire da noi, e questo ci da molta fiducia. Salvo sorprese, domani Balotelli sarà un giocatore del Genoa.

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