Serie A
Parma-Hellas Verona, Zanetti: “Ora siamo più uniti. Dobbiamo essere all’altezza della piazza”
Al termine di Parma-Hellas Verona, l’allenatore degli scaligeri, Paolo Zanetti, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico gialloblù dopo la sconfitta in Parma–Hellas Verona.
Parma-Hellas Verona, le parole di Zanetti
Dopo giorni di tensione, com’è stato il percorso che vi ha portato a questo risultato positivo?
“Ci sono parecchie cose che preferisco non condividere ora. Ciò che conta è l’orgoglio di aver superato insieme un periodo molto difficile. Mi sento responsabile del gruppo: la scorsa settimana abbiamo offerto una prova disastrosa, ma ormai è un ricordo. Nei giorni successivi ci siamo uniti ancora di più, scegliendo di proseguire fianco a fianco.
Attraversando momenti complicati, abbiamo dimostrato innanzitutto a noi stessi di poter disputare partite all’altezza della piazza che rappresentiamo. Alcune sconfitte fanno parte del percorso, altre meno. Oggi era necessario reagire, e questa reazione deve essere il punto di partenza da mantenere per ogni gara”.
Siete scesi in campo con diversi cambi rispetto al solito. Come mai queste decisioni e quanto hanno pesato sul risultato?
“Ho preso certe decisioni tenendo conto della situazione attuale. Non possiamo permetterci calciatori a mezzo servizio, come nel caso di Tengstedt, fermato da un problema al polpaccio. Non abbiamo voluto rischiare. Questo è il senso del gruppo: chi viene chiamato in causa deve dare tutto, e lo stesso vale per me. Serve l’impegno di tutti, mettendo da parte i problemi individuali per abbracciare un obiettivo comune, che oggi si è concretizzato. Il risultato è la conseguenza di una mentalità giusta, senza la quale si rischiano pessime figure”.
Avete avuto confronti interni per recuperare l’armonia. Di cosa avete parlato e cosa avete trasmesso ai giocatori?
“Abbiamo ragionato come un unico blocco, senza insistere su argomenti che ci avrebbero solo allontanato. Lungo la strada abbiamo perso, a tratti, il senso del pensiero comune. Il mio legame con Sean è profondo, sincero e schietto. Se ha scelto di confermarmi è perché crede ancora in quello che posso dare. Sono fiero di aver dimostrato che la sua fiducia era giustificata, ma condividiamo lo stesso atteggiamento.
Non abbiamo ancora ottenuto nulla, questa è la nostra mentalità, e in campo scendono i ragazzi, che devono incarnarla. A volte si vince, altre si perde, ma oggi, nelle difficoltà, abbiamo dato il massimo. Rispetto alla settimana scorsa sembriamo un’altra squadra. Ho cercato di restituire loro fiducia dopo brutte prestazioni. Quando perdi, rischi di smarrire l’autostima, mentre tutti fuori ti danno per scarso. Se abbiamo battuto un avversario di questo livello significa che abbiamo qualcosa dentro. La reazione c’è stata, ora dobbiamo mantenere questa mentalità”.
A livello tattico credi di aver trovato l’equilibrio giusto per la squadra?
“Si potrebbero aprire mille discussioni. Per ora questa è la strada che abbiamo intrapreso, cercando di mettere ciascuno a proprio agio. Con questo sistema alcuni faticano, altri si trovano meglio. Ci attendono partite impegnative: in Serie A bisogna sapersi adattare con la giusta testa. Altrimenti si resta sempre in bilico, indipendentemente da quello che accadrà contro il Milan.
Conta l’approccio con cui affronteremo quella gara: testa, cuore e il dna del Verona, che sento mio e del direttore sportivo. Oggi siamo stati all’altezza della piazza e dei tifosi. È questo il percorso da seguire, e i ragazzi se lo sono guadagnato”.
Cosa diresti ai tifosi, vista la complessità dei giorni trascorsi?
“È stata una settimana molto difficile. Mi sono ricordato del loro striscione in ritiro, ‘Soli contro tutti’ e mi sono rifatto al loro spirito. Per un allenatore giovane è importante saper gestire i momenti complicati, le pressioni e le difficoltà. Devo aiutare i miei giocatori a superarli, accettando ogni sfida senza mettere il mio interesse davanti a tutto. Ho sempre sostenuto di voler restare e lottare fino alla fine: credo in questi uomini e in questa squadra, ed è questo ciò che conta davvero”.
Serie A
Juventus, parole di Danilo danno scosse al “progetto”
la parola “progetto” della Juventus ha avuto qualche scossa da parte dell’ex capitano Danilo, con parole molto dure. Ma la proprietà ha fiducia sul ds Giuntoli.
Il cosiddetto “progetto” della Juventus sembra avere ricevuto qualche scossa dalle parole dette da parte dell’ex capitano Danilo. Però la proprietà del club bianconero ha fiducia sul lavoro svolto dal ds Giuntoli ed anche sul tecnico Thiago Motta, visto che gli obiettivi stagionali si stanno raggiugendo.
Juventus, parole dure di Danilo sul “progetto”, la proprietà conferma la fiducia al ds Giuntoli
La parola “progetto”, tanto ripetuta all’interno della Juventus, ha avuto qualche scossone, per via delle parole dette dall’ex capitano bianconero Danilo. Il brasiliano, in un post su Instagram, ha inserito la parola in due passaggi chiave: “Forse è per rispettare e lottare tanto per questi valori che non posso più fare parte di questo progetto”, “Ogni volta che ascoltavo l’inno cantato da voi allora Stadium mi emozionavo, mi accendevo e queste emozioni non si comprano con nessun progetto fantasioso”.
Quindi parole molto dure da parte dell’ex capitano bianconero, ma comunque la società bianconera conferma l’operato sin qui svolto da parte del ds Giuntoli. Il Football Director ha già raggiunto alcuni obiettivi prefissati stagionali: abbassare l’età media della squadra (24,3 anni, la seconda più giovane della Serie A dopo il Parma) e abbassare il monte ingaggi della rosa (111,7 milioni, rispetto ai 125,9 milioni del 2023/24 e ai 166 milioni del 2022/23).
In campionato è in corsa per l’obiettivo minimo stagionale, che è la qualificazione alla prossima Champions League, oltre che essersi qualificato almeno per i playoff dell’attuale edizione della Champions.
Ma degli scossoni ci sono comunque, non solo da parte delle parole di Danilo. La motivazione è quella dell’operazioni di mercato che il club bianconero sta concludendo in questa finestra invernale del calciomercato, con la formula dei prestiti secchi. Ma cosa c’entrano i prestiti secchi con una progettualità pluriennale? Perché questa è la formula degli arrivi di Randal Kolo Muani e di Renato Veiga.
E’ invece più comprensibile, e più in linea con una progettualità triennale, l’acquisto di Alberto Costa a titolo definitivo per 12,5 milioni, pagabili in quattro esercizi, oltre ad oneri accessori pari a 1,3 milioni, premi per un ammontare non superiore a 2,5 milioni e un ingaggio da 700 mila euro a stagione.
Il “progetto” vede le crepe nei tanti soldi spesi in estate per acquistare gente come Koopmeiners, Nico Gonzalez e Douglas Luiz, nonostante la fiducia della proprietà bianconera al suo direttore sportivo, le parole di Danilo gettono ombre sul “progetto” bianconero.
Serie A
Venezia-Hellas Verona, formazioni ufficiali
Venezia-Hellas Verona, match valido per la 22esima. Al Penzo va in scena un derby veneto (con i lagunari padroni di casa) che vale per la salvezza.
Venezia ed Hellas Verona sono appaiate in classifica. Penultimi i lagunari con 15 punti, mentre. gli scaligeri sono terzultimi con 19. Uno in meno del Lecce, che attualmente sarebbe salvo. La squadra di Di Francesco non ha mai vinto nei sette precedenti con quella di Zanetti in Serie A: con 6 sconfitte e un pareggio.
Venezia-Hellas Verona, le formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali del match.
Serie A
Milan, Walker: “La vita è fatta di sfide. Ho parlato con tanti calciatori che non hanno provato altre esperienze e che un po’ rimpiangono questa scelta”
Il nuovo acquisto del Milan, Kyle Walker, si è presentato oggi in conferenza stampa dove ha parlato della sua nuova avventura in maglia rossonera.
Il nuovo acquisto del Milan, Kyle Walker, si è presentato oggi in conferenza stampa dove ha parlato della sua nuova avventura in maglia rossonera. Tra i temi trattati, la decisione di venire a Milano, il rapporto con il nuovo tecnico Conceicao e qualche parola sul derby con l’Inter.
Milan, Walker: “Abbiamo avuto della conversazioni abbastanza brevi, ma è felice che io sia qui.”
Il nuovo acquisto del Milan, Kyle Walker, oggi si è presentato in conferenza stampa dove ha parlato della sua nuova avventura in maglia rossonera. Tra i temi trattati, la decisione di venire a Milano, il rapporto con il nuovo tecnico Conceicao e qualche parola sul derby con l’Inter.
La vita è fatta di sfide
“La vita è fatta di sfide. Ho parlato con tanti calciatori che non hanno provato altre esperienze e che un po’ rimpiangono questa scelta. Quando ho parlato con Zlatan è stato tutto chiaro: il Milan era entusiasta di prendermi e sapevo dentro di me che fosse la decisione da prendere. Hamilton? Anche lui è inglese, gli auguro il meglio. Voglio che vinca come me”.
Hai parlato con il mister?
“Abbiamo avuto della conversazioni abbastanza brevi, ma è felice che io sia qui. Si è messo a disposizione così come tutta la società. Per me è un grande cambiamento, ma sono stato accolto a braccia aperte. Ringrazio tutti per l’accoglienza ricevuta. Ora sta a me rispondere in campo”.
Dell’Inter cosa temi?
“Ho già giocato contro l’Inter in Champions. A Manchester fu quasi una partita a schacchi. In base a ciò che ho sentito, domenica sarà una partita diversa. Nell’ultimo derby abbiamo vinto in Supercoppa, ma è una questione di mentalità. Dobbiamo cercare di dare il massimo soprattutto per i tifosi”.
Che giocatore è Leao?
“Quello che ho visto in allenamento parla chiaro. Anche da quello che mi hanno detto di lui Ruben Dias e Bernando (quando Walker era al Manchester City), credo che abbia tutte le qualità per essere uno dei migliori al mondo. Sta a lui”.
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