Serie A
Parma, Pecchia: “Domani mi aspetto una reazione. Abbiamo bisogno del supporto dei tifosi”
L’allenatore del Parma, Fabio Pecchia, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match che vedrà i ducali affrontare il Monza.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico del Parma in vista della sfida contro il Monza, che vedrà l’esordio sulla panchina brianzola di Salvatore Bocchetti.
Parma, le parole di Pecchia
Come si prepara una partita così delicata con diverse assenze?
“Delprato non sarà disponibile, ma per il resto il gruppo è quello della scorsa settimana. Al di là di questo, non possiamo controllare ciò che accade al di fuori del campo. È fondamentale rimanere concentrati sulla partita, sull’aspetto mentale e sulla preparazione. L’attenzione è rivolta ai giocatori a disposizione, a chi può dare il proprio contributo, perché sul campo dobbiamo dare risposte a noi stessi”.
Nelle ultime cinque gare il Parma ha raccolto quattro sconfitte.
“I numeri di 4-5 partite hanno un peso relativo. Dobbiamo guardare l’intero percorso. Nelle ultime uscite abbiamo affrontato avversari come Inter, Atalanta, Lazio, Hellas e Roma. Il focus deve essere sulla prossima partita, mettendo in campo tutte le nostre energie. Domani sarà importante che ognuno di noi spinga al massimo”.
Il Parma non è mai stato tra le ultime tre. Cosa serve sul mercato?
“L’obiettivo è sempre stato chiaro: mantenere la categoria. La classifica è ormai definita, c’è un gruppo di squadre che lotta per obiettivi diversi, mentre noi siamo in una battaglia più serrata. È evidente che il mercato sarà necessario per rinforzare la rosa. Abbiamo affrontato questa stagione con un gruppo molto giovane e diverse difficoltà straordinarie, come le quattro operazioni subite dai nostri giocatori. Dal punto di vista numerico, c’è bisogno di intervenire”.
Come reagisce una squadra così giovane a queste difficoltà?
“Dobbiamo fare di più rispetto all’ultima gara. Questo momento va affrontato con carattere, spirito e personalità, insieme al sostegno dell’ambiente. Anche l’appoggio dei nostri tifosi sarà fondamentale”.
Che tipo di Parma vedremo in campo?
“Dobbiamo considerare la condizione e la forma dei singoli. Domenica abbiamo provato un assetto che potremmo riproporre. Tuttavia, l’aspetto mentale sarà determinante, insieme a quello tattico”.
Domani sarà una prova di fede per i tifosi del Parma?
“Il rapporto con i nostri tifosi è sempre stato positivo. È un momento particolare, ma dobbiamo rimanere uniti. La spinta del pubblico sarà fondamentale, e toccherà a noi sul campo accendere il loro entusiasmo. Un Tardini caldo può fare la differenza”.
Negli scontri diretti il Parma sembra essere in difficoltà.
“Indipendentemente dall’importanza degli scontri diretti, dobbiamo mettere in campo tutto ciò che sappiamo fare. Servono gioco, intensità e passione. Domani affrontiamo una squadra che ha fatto quasi 100 punti in Serie A negli ultimi due anni, quindi servirà una prestazione di livello”.
Cosa si aspetta dopo il cambio in panchina del Monza?
“Non credo ci saranno grandi stravolgimenti nello stile di gioco. Faccio i miei auguri a Bocchetti, che è un grande amico. Il Monza dovrebbe mantenere un’impostazione simile a quella di Nesta, con due trequartisti. Tuttavia, un cambio di allenatore porta sempre a un nuovo slancio mentale”.
Come sta il gruppo a livello mentale?
“La differenza di categoria si fa sentire, e questo dettaglio non è da sottovalutare. Continuo a chiedere fiducia, perché anche la capacità di reagire è fondamentale per crescere e migliorare”.
Come sono andati i primi allenamenti dopo la partita con la Roma?
“Non sono solito condividere quello che dico ai ragazzi, ma prima di Natale ho augurato a tutti di passare le feste con serenità. Ho chiesto loro di tornare pronti, con serietà e professionalità, per affrontare il nostro percorso con lo spirito giusto”.
Si aspetta una reazione nella prossima gara?
“Ne sono certo. Troveremo le forze per superare questo momento. Questi periodi fanno parte del nostro percorso e del nostro campionato. È importante affrontarli con determinazione e consapevolezza”.
Estevez è pronto per rientrare?
“Non è ancora in condizione di allenarsi pienamente con il gruppo, anche se ha svolto qualche attività”.
Serie A
Udinese-Torino, probabili formazioni e dove vederla
Udinese-Torino, match valido per la 18^ giornata di Serie A 2024/25, si giocherà al Bluenergy Stadium domenica 29 dicembre alle ore 12.30.
Nel lunch match della 18^ giornata di Serie A, si sfidano Udinese-Torino. La sfida è tra le più interessanti di una giornata che ci proporrà tanti match divertenti e importanti per una classifica che comincia pian piano a delinearsi. Sia i friulani che il Toro sono stati protagonisti di un avvio di campionato oltre le aspettative, che poi ha lasciato posto a un periodo meno sorprendente, con le prestazioni che sono diventate più altalenanti.
Di seguito le probabili formazioni e dove vedere il match.
Qui Udinese
Runjaic sta sorprendendo tutti da inizio anno con il suo stile di gioco, perfettamente assimilato dalla sua Udinese. Aggressiva senza palla e propositiva con la palla tra i piedi, con tante verticalizzazioni e buon calcio offensivo.
Qui Torino
L’ultima uscita del Toro contro il Bologna ha evidenziato le lacune difensive della squadra di Vanoli. Il tecnico vuole ritrovare quella solidità difensiva mostrata nelle prime 5-6 partite di questo campionato.
Udinese-Torino, le probabili formazioni
UDINESE (3-5-2): Sava; Kristensen, Kabasele, Touré; Ehizibue, Lovric, Karlstrom, Ekkelenkamp, Zemura; Thauvin, Lucca. All. Runjaic.
TORINO (3-5-2): Milinkovic-Savic; Maripan, Coco, Masina; Pedersen, Gineitis, Linetty, Ricci, Sosa; Karamoh, Sanabria. All. Vanoli.
Dove vedere Udinese-Torino
La partita Empoli-Genoa verrà trasmessa in escusiva da DAZN: per vederla in tv bisognerà scaricare l’app di DAZN su una smart tv compatibile o su console Playstation o XBox, oppure utilizzare dispositivi come Amazon Firestick e Google Chromecast, o TIMVISION Box.
Serie A
Lazio-Atalanta, probabili formazioni e dove vederla
Lazio-Atalanta è uno dei match validi per la diciottesima giornata di Serie A e si giocherà allo stadio Olimpico sabato 28 dicembre alle ore 20:45.
Lazio–Atalanta è uno degli scontri d’alta classifica che ci offre questa giornata conclusiva del 2024. I biancocelesti sono reduci dalla vittoria negli ultimi minuti contro il Lecce, e contro i bergamaschi vogliono dimostrare di aver superato completamente la batosta subita in casa contro l’Inter.
La Dea, invece, viene da 11 vittorie consecutive che valgono la testa della classifica, e con la Lazio puntano a lanciare l’ennesimo messaggio alle concorrenti per lo Scudetto.
Quelli in palio sono tre punti d’oro, che potrebbero dare un volto nuovo alla classifica in vista del 2025.
Qui Lazio
Nel consolidato 4-2-3-1 di Baroni toccherà a Provedel tra i pali, con Marusic, Gila, Romagnoli e Nuno Tavares a comporre la linea difensiva. In mediana spazio a Guendouzi e Rovella, mentre sulla trequarti Isaksen, Dia e Zaccagni agiranno alle spalle di Castellanos.
Qui Atalanta
Gasperini opterà per il 3-4-2-1 con il terzetto formato da Kossounou, Hien e Kolasinac a proteggere la porta di Carnesecchi. A centrocampo ci saranno gli insostituibili Ederson e de Roon al centro, con Bellanova e Ruggeri sulle fasce. In avanti il tecnico nerazzurro dovrà fare a meno di Retegui e sarà Pasalic a completare il tridente con De Ketelaere e Lookman, con quest’ultimo riferimento avanzato.
Lazio-Atalanta, probabili formazioni
Lazio (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Kolasinac; Bellanova, Ederson, de Roon, Ruggeri; De Ketelaere, Pasalic; Lookman
Lazio-Atalanta, dove vederla
Lazio-Atalanta sarà visibile su DAZN e Sky Sport a partire dalle ore 20:45 di sabato 28 dicembre.
Serie A
Inter, Bisseck: “Contento del rinnovo, Inzaghi si fida di me”
Il difensore dell’Inter Yann Bisseck è felice per aver rinnovato il contratto coi nerazzurri e ha un bel rapporto con l’allenatore Simone Inzaghi.
Con i problemi fisici di Benjamin Pavard, in questa stagione Yann Bisseck è stato schierato spesso dall’inizio del tecnico Simone Inzaghi e ha risposto quasi sempre con ottime prestazioni condite da un super gol nella vittoria per 5-0 sull’Hellas Verona, a tal punto da essere ormai un titolare dell’Inter.
Anche nella prossima di campionato contro il Cagliari, l’ultima del 2024 prima di volare in Qatar per la Supercoppa, il difensore tedesco è atteso dal primo minuto. Una trasferta da non sbagliare per i nerazzurri, che devono mantenere il passo di Atalanta e Napoli nella lotta scudetto, in attesa di recuperare la gara con la Fiorentina.
Yann Bisseck racconta la sua esperienza nell’Inter
Nell’intervista rilasciata ai canali ufficiali della Serie A, Bisseck ha parlato della sua esperienza in nerazzurro, partendo dal rinnovo fino al 2029: “Firmare un contratto per un grande club come l’Inter è emozionante. Per me è un grande segno di fiducia e rispetto perché non credo che in molti pensassero mi comportassi così bene da subito, quindi sono semplicemente felice di averlo fatto. Ho ancora molta strada da fare, posso ancora fare molto meglio, ma penso che la direzione sia quella giusta“.
Sulle difficoltà iniziali nella scorsa stagione
“Onestamente me l’aspettavo perché venendo dal campionato danese, non una delle leghe più competitive d’Europa, sai che sei un po’ indietro nelle gerarchie. Ho impiegato il primo mese per ambientarmi, penso di averlo fatto bene. Alla fine, è tutto nella tua testa. Devi essere mentalmente forte perché è molto facile perdere la fiducia, soprattutto all’inizio quando giochi pochissimo. Ma devi andare avanti e aspettare la tua occasione, per farti trovare pronto, perché spesso è l’unica che ti capita“.
Il ricordo del primo gol in Serie A
“Era come una favola perché si trattava del giorno prima di Natale, la mia famiglia era allo stadio. Se segni a San Siro, vivi un’emozione diversa. In trasferta non è la stessa cosa. Quando senti l’intero stadio che grida il tuo nome cinque volte e vedi i tuoi compagni felici, è un’emozione difficile da descrivere“.
Il gol a Bologna su assist dell’altro braccetto Bastoni
“Non sapevo che Inzaghi avesse detto che per un gol così avrebbe pagato la cena alla squadra, gli parlerò. Ma non è qualcosa che abbiamo preparato, penso la gente esageri un po’. Sì, è pazzesco un gol così, ma noi vogliamo semplicemente segnare. Sappiamo che quando Bastoni ha la palla può succedere qualcosa, cerca di creare occasioni. Non so cosa ci facessi in posizione così avanzata, ma ero lì al posto giusto nel momento giusto“.
Il rapporto con Inzaghi e le richieste ai difensori
“È un modo diverso di giocare, ma già in Danimarca avevo libertà giocando da terzo difensore di sinistra, quindi ero abituato. Noi difensori dobbiamo costruire da dietro, essere aggressivi e tenere bene la linea. Quindi ci vuole tempo prima che l’allenatore si fidi di te, in quella posizione non è facile, facciamo muovere l’intera squadra. Ma è bello e divertente. Hai molta libertà, sappiamo quando dribblare. Con Inzaghi parliamo molto, si fida di me. Quando sono in campo la qualità non cala. Sono contento di come sta andando“.
Il ricordo più bello dello scudetto
“Quando abbiamo vinto il derby, anche se non sono sceso in campo. Se devo essere sincero, ricordo a malapena la gara, quando l’arbitro ha fischiato la fine è stato incredibile. Il modo in cui è esploso lo stadio, la felicità dei compagni. Il significato della seconda stella è davvero indescrivibile, un qualcosa che non dimenticherò mai. Così come la festa a Milano…“.
Il soprannome “bisteccone“
“Non so come sia successo, nei commenti social ho visto questo soprannome. Ero confuso, soprattutto perché non sapevo l’italiano in quel periodo. Ma ora mi chiamano così anche i miei compagni e i miei familiari. Penso comunque che ci siano soprannomi peggiori, ma non ho dovuto dare spiegazioni a casa perché la mia famiglia segue molto da vicino la mia carriera“.
La vita a Milano
“È bello vivere a Milano, specialmente per me che ho sempre vissuto in piccole città. È qualcosa di nuovo per me perché c’è sempre qualcosa da fare, posti da vedere. Mi piace e basta. Anche se i prezzi degli affitti potrebbero essere più bassi, il resto è abbastanza bello“.
L’incontro con Travis Scott
“Mi piace l’hip hop, era ancora la pre-season quando un membro dei media mi ha chiesto se volessi andare al suo concerto. Non mi aspettavo di incontrarlo davvero perché non sono il tipo di ragazzo che va ai concerti o roba del genere. Non mi piacciono i posti con troppa gente. Non abbiamo avuto molto tempo per parlare, ma è stato bello. Uno degli aspetti più belli della vita da calciatore sono le esperienze fuori dal calcio“.
Gli obiettivi personali e di squadra
“Vogliamo vincere tutte le competizioni a cui partecipiamo, vogliamo sicuramente ripeterci in campionato, vincere Supercoppa e Coppa Italia. Stiamo cercando di vincere tutto perché pensiamo di avere la forza per farlo. A livello personale, invece, voglio giocare il più possibile. Penso di essere partito bene in questa stagione, ho giocato molto di più: rispetto all’anno scorso, a questo punto della stagione credo di aver più che triplicato il minutaggio“.
“Quindi voglio avere continuità nelle prestazioni, penso sia questa la cosa più importante per un difensore su cui tutti possano contare. Poi, ovviamente, vorrei ricevere la prima chiamata dalla Nazionale, magari a marzo quando giocheremo a San Siro contro l’Italia: questa sarebbe una bella storia. Penso di essere sulla buona strada, le cose stanno andando bene“.
Il rapporto con la vittoria e la sconfitta
“Sono onesto: odio perdere più di quanto ami vincere. Perdere dà una sensazione di non senso, è come se una parte di te morisse. Non tutto il corpo, ma il tuo fegato o qualcosa di simile. Mi irrita in senso negativo. Vincere è bello, ma perdere mi fa davvero male, mi fa arrabbiare. Ma alla fine l’obiettivo è sempre la vittoria, quindi non giochiamo per non perdere, ma per vincere“.
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