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Parma, Pecchia: “Per noi ogni partita è un qualcosa di nuovo, l’Inter è un gigante”

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L’allenatore del Parma Fabio Pecchia ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro l’Inter.

L’ex tecnico di Cremonese e Hellas Verona e attuale allenatore del Parma ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro l’Inter, in programma venerdì 6 dicembre alle 18:30 allo stadio San Siro.

Parma, le parole di Pecchia

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Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Parma Fabio Pecchia in vista del match contro l’Inter in programma venerdì 6 dicembre alle 18:30

Come arriva la squadra, avete già archiviato la gioia?

“lo dico da inizio anno, sarà importante lasciarsi le spalle ciò che succede e pensare sempre alla porta successiva, nei momenti bui come in quelli belli. Affrontiamo un gigante, una top in Italia e in Europa, vogliamo affrontarla con le nostre armi”.

C’è più fiducia dopo la vittoria di domenica?

“Pensare che ogni partita sia un mattoncino in più, questo è lo spirito. Al di là della soddisfazione di domenica, c’era un clima straordinario ed è stata una bella vittoria, ma da ogni partita dobbiamo portarci dietro qualcosa. Per noi ogni partita è qualcosa di nuovo, dobbiamo arrivarci con un bagaglio più ricco”.

Con l’infortunio di Charpentier si torna sul mercato?

“Ci stiamo trovando in una situazione di straordinarietà, abbiamo infortuni gravi di tre giocatori importanti, fuori probabilmente per tutta la stagione e incide sulla rosa.

Qui c’è una visione condivisa con il club per render la squadra competitiva, sostenibile e giovane. Ci sarà il mercato di gennaio, poi quello dopo, ci saranno opportunità ma sempre con l’idea di creare una squadra competitiva”.

Leoni potrebbe esser confermato per i suoi centimetri contro questo avversario?

“L’Inter dimostra la sua forza contro chiunque, in Italia come in Europa, anche quando ha affrontato squadre fisiche è stata superiore.

Al di là dei centimetri, che non possiamo metter più di tanto. Leoni può esser della partita, importante però gestire i giovani e il gruppo con grande attenzione”.

I precedenti con Inzaghi non sorridono, però le statistiche son fatte per esser ribaltate?

“C’è poco da dire sul valore del suo lavoro. Bisogna fargli i complimenti, c’è voglia di un confronto tecnico. Ci siamo incrociati a ritirare il premio, gli ho ricordato la partita in Coppa Italia che era in credito con me”.

Cosa si porta di quella gara?

“Ormai è lontano, fa parte del passato. E’ stata di insegnamento, sono cambiati i giocatori, affronteremo la gara con ancora più giovani n un ambiente bellissimo.

Come sta Hernani?

Hernani ha recuperato, ha iniziato piano con noi ed è dentro il gruppo. Deve stare dentro”.

Possiamo dire che contro la Lazio avete dimostrato la vostra crescita nel gestire i momenti?

“Ogni partita va vissuta con queste emozioni, serve a loro così come contro l’Atalanta, molto formativa e indicativa sul piano tecnico e anche dell’emozione.

In alcuni momenti bisogna metterci sempre qualcosa in più e con la Lazio ce lo siamo ritrovati. Domani il livello è ancora più alto, uno step ancora superiore”.

Il Parma è imbattuto nelle ultime undici a San Siro, cosa può darvi questa statistica?

“Le statistiche non fanno vincere le partite, non hanno alcun valore e alcun coraggio. Bisogna affrontare la partita con coraggio, il sangue caldo negli occhi ma con la testa di dover giocare una partita di calcio”.

Delprato quanto è cresciuto e quanto è importante la sua leadership?

“La soddisfazione deve esser per lui e un insegnamento per tutto il gruppo. Enrico dal momento in cui entra a Collecchio ha testa e orecchie aperte per imparare è migliorarsi.

E’ una spugna, impara tutto in continua evoluzione. Il terzo gol per un difensore vi garantisco che non è semplice, lo ha fatto sembrare. E’ la dimostrazione della professionalità di un ragazzo. Il gol che ha fatto è da prima punta, forse l’alternativa a Charpentier è da prima punta (ride, ndr)”.

Domani saranno 100 panchine a Parma, che sensazioni prova?
“Bello, io penso solo alla gara con l’Inter ma è una gran bella soddisfazione personale”.

Cosa si aspetta sul piano tattico?

“Quello che abbiamo visto contro squadre di questo livello. Fanno un altro campionato rispetto a noi. La forza fisica e lo strapotere anche sul piano tecnico è evidente, noi dobbiamo tenerne conto ma pensare a fare le cose su cui lavoriamo con personalità, forza e vigore. Quando c’è la possibilità dobbiamo avere le energie per giocare a calcio, cercando di far gol. Le partite si giocano per far gol e vincere”.

Che settimana ha trascorso Haj?

“Anche questo fa parte del percorso di crescita di un giocatore, saper vivere queste situazioni. Ci sono tate soddisfazione anche oltre alla partita, questi momenti servono per la loro formazione tecnica e umana”.

L’unico neo con la Lazio l’errore sul gol, come lavora un allenatore per migliorare quelle piccolezze?

“Il gol forse lo avremmo potuto prendere anche prima, una situazione rocambolesca. E’ capitato ma mi è piaciuta la reazione, avevano ancora tempo per recuperare ma non ci siamo disuniti, la squadra è rimasta lucida nonostante la pressione della Lazio. Poi il gol di Delprato ci ha alleggeriti, ma quei minuti finali sono stati molto indicativi, i ragazzi erano dentro la partita, sono emozioni che hanno dentro e devono dargli valore”.

Serie A

Serie A, 08/05/25: 227 anni fa il primo campionato di calcio

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Serie A

L’08 maggio 1898 aveva luogo il primo campionato di calcio italiano, che diventerà poi l’odierna Serie A, giocato in un’unica giornata con il Genoa vincitrice.

Il Campionato Italiano di Football 1898 è stata la 1ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio, disputata in un torneo a quattro squadre in quel di Torino nel maggio del 1898 e conclusasi con la vittoria del Grifone, al suo primo titolo.

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supporter’s Genoa during Italian soccer Serie B match Genoa CFC vs Ternana Calcio at the Luigi Ferraris stadium in Genoa, Italy, March 12, 2023 – Credit: Danilo Vigo

08 maggio 1898: la Serie A che nasce

La Federazione Italiana Football, costituita nel marzo 1898, inizia subito a lavorare all’organizzazione del primo campionato italiano di football. L’obiettivo principale era quello di avere la titolarità sull’organizzazione delle competizioni calcistiche, che erano promosse allora dalla Federazione Ginnastica d’Italia (allora FGNI, oggi FGI). Le squadre di calcio, infatti, erano nate proprio come sezioni specifiche all’interno delle società di ginnastica. Era stata proprio la FGNI a organizzare campionati di calcio già nel 1896 a Treviso (vittoria della Società Udinese di Ginnastica e scherma) e nel 1897 (Unione Pro Sport Alessandria).

La FIF decise di anticipare la FGNI che aveva in programma in agosto le finali del suo campionato. La Serie A nasce di fatto l’8 maggio 1898, al Velodromo Umberto I (Piazza d’Armi). Si iscrivono al quadrangolare 4 squadre, tre torinesi e una genovese: Ginnastica Torino, Internazionale Torino, Torinese e Genoa.

Il programma prevedeva semifinali e finale in un’unica giornata. Assente alla competizione la SED Mediolanum, a causa dei tumulti scoppiati a Milano in quei giorni contro l’aumento del prezzo del pane. Tra il 6 ed il 9 maggio 1898 le proteste venivano represse dal Generale Bava Beccaris che spara contro la folla. Ne fanno le spese 80 persone e oltre 400 rimangono ferite (due anni dopo l’anarchico Gaetano Bresci vendicherà questa reazione uccidendo a Monza il Re Umberto I).

La competizione

Il duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, mise in palio una coppa per il club vincitore e una targa da consegnare a ogni rappresentante della squadra campione. La coppa sarebbe rimasta di proprietà della squadra che avesse vinto il torneo per tre volte. La squadra rossoblù ci riuscirà  nel 1900.

Nella prima partita l’Internazionale Torino supera 2-1 la Torinese. Nella seconda il Genoa batte la Ginnastica Torino 2-0. In finale, il Genoa si impone ai supplementari 2-1 (segnano Bosio per i torinesi, Spensley e Leaver per i genoani) e si laurea Campione d’Italia.

La squadra del Grifone era composta da: Baird in porta, difesa con de Galleani e Spensley, centrocampo con Pasteur, Ghiglione e Ghigliotti e in attacco Le Pelley, Leaver, Bertollo, Bocciardo e Dapples. Arbitro di tutti gli incontri fu il torinese Adolf Jourdan, commerciante e dirigente della Internazionale Torino.

Da quel primo campionato, inizia la storia del calcio italiano. Il Genoa vince 6 scudetti fino al 1904, due volte tre anni di fila con in mezzo la vittoria del Milan (1901). Da sottolineare che in quegli anni si adotta la formula “challenge”. Questo format permetteva alla squadra Campione d’Italia di entrare in gioco direttamente in finale, contro l’avversaria che vinceva le eliminatorie. Dal 1905, invece, si è passato alla classica formula campionato, nella quale tutte le partecipanti partono dalle eliminatorie.

Il declino della FGNI

Nel frattempo, andavano avanti i campionati di calcio della FGNI, nei quali continuavano a partecipare anche squadre iscritte alla FIF. La Mediolanum vince nel 1901, il Milan e l’Andrea Doria vincono insieme dopo lo 0-0 in finale nel 1902. I rossoneri vinceranno 4 volte di fila fino al 1907. Tuttavia, con l’affermazione del campionato di calcio della FIF, la competizione della FGNI diventerà sempre meno rilevante, fino alla definitiva sospensione nel 1913.

Un’unica cosa viene da dire per chiudere: “Buon compleanno Serie A”.

 

 

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Serie A

Milan-Bologna, curiosità e statistiche

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Milan-Bologna

Milan-Bologna, incontro valido per la 36^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma venerdì 9 maggio alle 20.45.

Milan-Bologna aprirà la 36^ giornata del campionato di Serie A.

Sfida che può risultare decisiva in vista della qualificazione alle prossime edizioni delle competizioni europee: in particolar modo per il Bologna di Vincenzo Italiano che può ancora ottenere il 4° posto e ottenere il pass per la Champions League.

Dall’altra parte, il Milan di Conceicao vuole accorciare e continuare a sognare un posto in Europa tramite il campionato, forte anche dalla fiducia ritrovata nel match vinto contro il Genoa per 2-1 in rimonta.

Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Genoa-Milan.

Milan-Bologna

L’ESULTANZA DI LUKA JOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Milan-Bologna: curiosità e statistiche

 

Fonte: Opta per le statistiche di Milan-Bologna

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Serie A

Hellas Verona, Zanetti ha di nuovo la rosa al completo

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Hellas Verona, Serie A

L’Hellas Verona si prepara alla sfida contro il Lecce, con la rosa al completo e il Bentegodi pronto a trasformarsi in una bolgia. Ne andrà della salvezza.

L’emozione non ha voce per l’Hellas Verona al completo

Prima di una partita importante non bisogna mai farsi prendere dalle emozioni. Soprattutto come quella che l’Hellas Verona affronterà domenica contro il Lecce. Ne va della salvezza della squadra di Giampaolo, che rischia la retrocessione. Per questo potrebbe essere più agguerrita. Ma l’emozione di Zanetti è dedicata alla sua squadra. Sì, perché proprio in vista del match avrà tutta la rosa a disposizione.

Ghilardi e Coppola, i due centrali difensivi squalificati contro l’Inter, torneranno in campo. E non è tutto: anche il jolly polacco Dawidowicz, assente nelle ultime due sfide, sarà nuovamente arruolabile. Per Zanetti è un segnale di fiducia. Un Verona al completo significa una squadra più solida, più consapevole delle proprie possibilità. E i tifosi lo sanno: il Bentegodi sarà una bolgia, pronto a spingere i gialloblù verso una vittoria che potrebbe cambiare tutto.

Hellas Verona

PAOLO ZANETTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Non svegliare il can che dorme

Dall’altra parte, il Lecce di Giampaolo non starà certo a guardare. Anche loro lottano per la salvezza e arrivano a Verona con il coltello tra i denti. Sarà una battaglia. Ma il Verona ha un’arma in più: la consapevolezza di poter contare su tutti i compagni. E per molti giocatori sarà anche una sfida personale. Chi è stato criticato avrà l’occasione di riscattarsi, chi ha lottato per la maglia potrà dimostrare di meritare la fiducia. Zanetti sa che questo è il momento per fare gruppo, per dimostrare di essere una squadra vera.

Il Bentegodi sarà il teatro di un duello fatto di nervi, cuore e sudore. E il Verona sa che i propri tifosi saranno il dodicesimo uomo in campo, pronti a sostenere ogni azione, ogni contrasto, ogni tiro. Perché in partite così, la differenza la fanno i dettagli, ma anche la passione. Un pareggio potrebbe non bastare. E questo aggiunge ancora più tensione. Sarà fondamentale mantenere la concentrazione per tutti i novanta minuti. Ogni passaggio, ogni tiro, ogni intervento difensivo potrebbe fare la differenza. E alla fine, sarà il campo a parlare.

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