Come detto in precedenza, Pavard ha confessato di essere innamorato dell’Italia:
“Sono molto felice, ho scoperto un Paese favoloso dove i tifosi sono incredibili. Giocare in Italia è fantastico, mi fa stare bene”.
Pavard torna sul trasferimento estivo che lo ha portato dal Bayern Monaco all’Inter e confessa: “Giocare in Italia è fantastico, ho scoperto un Paese favoloso”.
Pavard con la maglia dell’Inter
Evidentemente la scorsa estate se lo saranno chiesti in molti: perché Benjamin Pavard ha deciso di lasciare il Bayern Monaco per trasferirsi all’Inter?
A spiegarlo (intervistato da ‘TF1‘ dopo l’amichevole tra Francia e Germania) è stato lo stesso Pavard, che nell’intervista confessa anche il suo amore per l’Italia e il nostro campionato.
Il motivo principale del suo trasferimento dal Bayern Monaco all’Inter è di natura tattica.
Pavard infatti sia nella Francia che al Bayern Monaco veniva impiegato come terzino destro, ruolo che non ama particolarmente.
All’Inter, invece, è stato acquistato per sostituire Skriniar come braccetto della difesa difesa a 3.
Ecco la spiegazione di Pavard:
“E’ una posizione che adoro, ho lasciato il Bayern per giocare da centrale e mi sono guadagnato il posto in nazionale come centrale. Poi ovviamente mi sta bene tutto”.
Come detto in precedenza, Pavard ha confessato di essere innamorato dell’Italia:
“Sono molto felice, ho scoperto un Paese favoloso dove i tifosi sono incredibili. Giocare in Italia è fantastico, mi fa stare bene”.
Juventus-Inter, una sconfitta che fa mancare il primo posto in classifica: Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa del Derby d’Italia.
Cosa è successo nel secondo tempo?
“Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, ma non siamo riusciti a concretizzare. Nel secondo tempo non abbiamo approcciato come il primo. Poi il gol di Conceiçao ha spostato gli equilibri. Una sconfitta che fa male e se vogliamo arrivare dove vogliamo dobbiamo cambiare marcia. Ora non dobbiamo pensare di essere i più, ma i più bravi”.
Cosa vi sta mancando?
“Dobbiamo cambiare il nostro percorso negli scontri diretti. Lo scorso anno siamo stati bravi, invece ora dobbiamo migliorare. In 9 anni qua allo Stadium non avevo mai creato così tante occasioni. Questa sconfitta ci farà male, ma ci porterà a lavorare ancora di più”.
Come ti spieghi questi errori?
“Stasera la squadra a livello fisico stavamo molto bene. Abbiamo fatto una partita determinata e doveva essere più concreti, ma il calcio è questo”.
Sulle prossime partite con Napoli e Atalanta…
“Lavoreremo e non dobbiamo fare proclami. Questo non basta, perchè vogliamo essere primi. Dobbiamo parlare poco e lavorare, ma non ho nulla da recriminare alla squadra”.
Rifaresti gli stessi cambi?
“Abbiamo fatto dei cambi, perchè stavamo soffrendo la Juve. I cambi sono entrati molto bene e in quel momento avevamo sistemato la partita. Nel nostro momento migliore hanno segnato loro”.
Stasera è andato in scena il Derby d’Italia Juventus-Inter: una partita che avrebbe potuto essere il lasciapassare per il primo posto dei nerazzurri.
L’Inter è arrivata al Derby d’Italia Juventus-Inter di stasera con un obiettivo in testa: quello di disarcionare il Napoli dal primo posto in classifica di Serie A.
Dal canto suo, poteva contare su un vantaggio statistico: quello di essere rimasta imbattuta negli ultimi tre incontri contro la Juventus.
In campo, le due compagini si sono mostrate agguerritissime e si sono affrontate a viso aperto. Alla fine, ad avere la meglio è stata la Vecchia Signora.
Ripercorriamo insieme i momenti chiave del match.
La prima occasione della partita, lato Juventus, si presenta appena al 3′, con Nico Gonzales: da quel momento in poi la partita sarà un botta e risposta di grandi occasioni da ambo le parti.
Al 12′ l’Inter risponde con il tiro di Barella, cui seguono i tiri di Taremi, sostituto in campo di Thuram, e di Dumfries.
La Juventus risponde con un’altra incursione di Gonzales e con un tiro velenoso di Conceiçao, parato con maestria da Sommer. Al 33′ si presenta anche Kolo Muani, il cui tiro viene leggermente deviato e determina un calcio d’angolo.
Il primo tempo si è chiuso con le grandi occasioni mancate da Lautaro e, nuovamente, Dumfries.
Nei primi 10 minuti del secondo tempo il numero 12 bianconero Veiga ha tentato la via del gol, trovando però la parata di Sommer.
Un’ammonizione per Conceiçao e molteplici cambi da ambo le parti, per tentare di sbloccare l’empasse dello 0-0.
Ci riprovano Dumfries e Koopmeiners di testa, finché al 74′ Conceiçao non realizza il gol che decide la partita, su assist del sempre prezioso Kolo Muani. Il portoghese verrà poi rimpiazzato all’81’ da Kenan Yildiz.
Non bastano i due cambi effettuati da Simone Inzaghi all’80’: l’Inter non riuscirà a trovare la via del gol fino alla fine, malgrado i 4 minuti di recupero e malgrado due conclusioni pericolose di Thuram. Nel recupero Kolo Muani sfiora il secondo gol.
A seguito di questa sfida, l’Inter conserva il secondo posto, mentre la Juventus diventa quarta a pari punti con la Lazio (46) ma in vantaggio per la differenza reti realizzate e subite (per i bianconeri è di 21, per i biancocelesti 13).
La zona Champions c’è; per il sogno scudetto, forse, bisognerà attendere.
Lotta scudetto: chi la spunterà tra Napoli e Inter? L’ex giocatore Lorenzo Minotti cerca di fare il punto sullo stato delle rispettive squadre.
L’ex difensore del Parma e dell’Italia Lorenzo Minotti ha parlato a Sky Sport della lotta scudetto che stanno portando avanti Napoli ed Inter in Serie A.
In caso di vittoria stasera al Derby d’Italia contro la Juventus, l’Inter potrebbe superare il Napoli in classifica, salendo al primo posto.
Eppure persino l’Inter non è esente da difetti, a partire dal calciomercato (non) fatto a gennaio. Così Minotti: “La competitor del Napoli che è l’Inter, che ha una rosa più profonda e competitiva, aveva un buco.
Da un mese e mezzo giocano sempre Lautaro e Thuram, Arnautovic e Taremi fanno fatica, ma il club non ha preso una punta. Spinazzola era già dato per partente, invece è stato ributtato dentro ed ora è rimpianto”.
E la situazione di Kvaratskhelia partito da Napoli? Minotti difende il rimpiazzo arrivato alla fine del calciomercato, vale a dire Okafor: “Anche fosse arrivato un altro, ci vuole tempo per inserirsi, non è detto che se fosse arrivato un giocatore ieri sarebbe stato determinante. E poi Okafor non mi sembra l’ultimo arrivato, ha segnato in Europa, ha giocato in Champions“.
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