Serie A
Pellegrini esce tra i fischi: il futuro è in bilico
Lorenzo Pellegrini non trova pace. Ripercorriamo assieme il brutto momento del capitano giallorosso che ora vede il suo futuro in bilico.
Nella partita all’Olimpico contro il Belgio, l’Italia sembrava aver tutto sotto controllo. Gli azzurri erano in vantaggio 2-0 e il copione sembrava essere lo stesso che abbiamo visto contro Francia e Israele. Al 41′ ecco l’episodio che cambia la partita. Il fallo di Pellegrini ai danni di Theate costa al numero dieci azzurro il cartellino rosso. Da quel momento in poi la partita per l’Italia diventa in discesa e il Belgio riesce a recuperare lo svantaggio. Il match termina 2-2.
Dopo l’espulsione Pellegrini è uscito tra i fischi, nello stesso stadio che ancora non gli perdona l’esonero di De Rossi.
Pellegrini, le statistiche non sono incoraggianti. Ecco i numeri
Le prestazioni poco convincenti dell’ultimo periodo sono accompagnate da numeri inaccettabili per il ruolo che gli è riservato.
Ancora non ha trovato la via del gol e l’ultimo risale appena a maggio contro l’Atalanta (su rigore) ma non segna su azione da marzo. Mentre quest’anno è arrivato solo un assist, un semplice passaggio per il compagno Cristante che troverà poi il gol su deviazione.
Un giocatore ormai perso, inciampato in una voragine di brutte prestazioni ed episodi goffi che finiscono per condizionare negativamente le partite. Il capitano della Roma non è in condizione, troppo fiacco e poco dinamico all’interno dei 90 minuti.
Ora, dopo l’espulsione, è arrivato a Trigoria per allenarsi con il resto dei compagni. L’obbiettivo è di tornare a grandi ritmi già dal prossimo impegno contro i nerazzurri e lasciarsi alle spalle questo brutto periodo.
Il contratto
Per il momento il futuro del giocatore in giallorosso non è affatto sicuro. Il suo contratto con la Roma è valido fino a giugno 2026 ma le due parti non si sono ancora accordate per un prolungamento. Pellegrini percepisce dalla Roma una grande somma, 4 milioni più bonus. È chiaro che il club si aspetta un cambio di rotta da parte del giocatore.
Per Pellegrini è fondamentale ritrovare la sua forma ideale. Soprattutto in vista del suo futuro che si scriverà quest’estate e, per il momento, potrebbe anche essere lontano da Roma.
Serie A
Napoli, Buongiorno in campo contro la Juventus?
Il Napoli si prepara a riabbracciare Alessandro Buongiorno. Il difensore è ormai prossimo al rientro ma rimane in dubbio per la sfida contro la Juventus.
Il Napoli ha già archiviato la preziosissima vittoria di Bergamo contro l’Atalanta per concentrarsi sulla prossima sfida. Tra pochi giorni, infatti, la Juventus di Thiago Motta farà visita al Maradona.
I bianconeri, apparsi in netta crescita nelle ultime giornate, rappresentano un avversario ostico per gli uomini di Antonio Conte, che dovranno sfoderare le loro armi migliori per portare a casa i tre punti.
Per questo, il tecnico azzurro spera di poter contare nuovamente su Alessandro Buongiorno, fermo ai box da cinque partite a causa di un infortunio ma ormai prossimo al rientro.
Napoli, il punto sulle condizioni di Buongiorno
Fermatosi a causa di una frattura ai processi trasversi di due vertebre lombari durante un allenamento, Buongiorno è ormai vicino al ritorno in campo. Tuttavia, Antonio Conte e lo staff medico azzurro intendono procedere con cautela. Il difensore verrà monitorato giorno per giorno, e la decisione definitiva sul suo impiego contro la Juventus sarà presa solo poche ore prima del match.
D’altronde nelle ultime partite il Napoli ha trovato in Juan Jesus un sostituto all’altezza. Il brasiliano è stato forse il migliore del reparto arretrato contro l’Atalanta ed è riuscito a limitare Retegui. Conte si fida di lui e potrebbe preferire non affrettare i tempi per Buongiorno, consentendogli di tornare in campo solo quando sarà al 100%.
La situazione resta comunque da monitorare, ma il ritorno di Buongiorno si avvicina.
Serie A
Crisi Milan: genesi di un disastro annunciato
Nonostante la Supercoppa Italiana vinta a Riad, la stagione altalenante del Milan continua. Ma dove vanno ricercate le colpe?
La sconfitta per 2-0 all’Allianz Stadium contro la Juventus conferma un verdetto sempre più crudo: il Milan non ha svoltato la sua stagione. La scintilla data da Sérgio Conceição si è dileguata a picco al tramonto della Supercoppa vinta. Tuttavia, appellarsi ad un cambio di guida tecnica non fruttuoso sarebbe troppo riduttivo. Difatti, è bene dividere le colpe accuratamente: partendo da molto lontano
Dirigenza Milan: le scelte di mercato
Non si può non partire dai piani alti della Società Rossonera, la cui suddivisione dei ruoli appare ancora verosimilmente incerta. Ciò ha comportato di riflesso dei risultati, sportivi ed economici, che lasciano a desiderare.
Discutibili le scelte fatte sul mercato da Moncada, Furlani e Ibrahimovic, a partire dalla scelta della guida tecnica. Con il mercato che offriva nomi dal calibro di De Zerbi, Conte e Sarri, il trio ha infatti affidato le chiavi della squadra a Fonseca.
È stato solo un preludio all’imminente ridimensionamento della squadra. Le cessioni di Kalulu, ora pilastro alla Juventus, e di Saelemakers, elemento chiave nella nuova Roma di Ranieri, non hanno fatto altro che confermare questa politica.
Se alle citate cessioni aggiungiamo le scelte sui rimpiazzi, la frittata assume la sua forma definitiva. Rimane inspiegabile, ad esempio, il prestito di Abraham dopo aver rinnovato pochi mesi prima Luka Jovic, come l’esborso economico per portare Emerson Royal a Milano. Proprio brasiliano sembrava un disastro annunciato, dimostrato dalle prestazioni offerte a Londra con la maglia del Tottenham.
Gruppo squadra: tra scarso rendimento e anarchia
Da questo polverone, però, non va escluso il gruppo squadra. Le deludenti prestazioni di Morata e Pavlovic, le cui aspettative erano alte, pesano come un macigno.
Ancor più grave, però, è l’ammutinamento dei leader tecnici, Theo Hernandez e Leao, durante la gestione Fonseca: nemmeno lui esente da colpe. Il tecnico portoghese, infatti, non ha fatto nulla per amicarsi lo spogliatoio, preferendo adottare un pugno di ferro che lo ha condotto verso l’inevitabile esonero.
Punto e a capo
Arriviamo dunque ai giorni d’oggi. Il cambio di guida tecnica con Sérgio Conceição sembrava avesse portato un po’ di brio allo spogliatoio. Tuttavia, il pareggio casalingo con il Cagliari e la vittoria fortunosa contro il Como hanno rispolverato i fantasmi del passato.
Il Milan visto contro la Juventus ha, infine, confermato ancora una volta una squadra debole caratterialmente alle prime difficoltà. Emblematiche le parole di Conceição, che invita tutti indistintamente a prendersi delle responsabilità che, a gennaio inoltrato, continuano a mancare.
Antonino Nicolò
Serie A
Roma, avviate le trattative per il rinnovo del Faraone
La Roma è pronta a discutere il rinnovo del contratto di Stephan El Shaarawy con una riduzione dello stipendio per il calciatore italiano.
La Roma è pronta a iniziare le trattative per il rinnovo del contratto di Stephan El Shaarawy. L’attaccante, che ha dimostrato di essere una pedina importante nella formazione di Claudio Ranieri, potrebbe accettare una riduzione dello stipendio pur di prolungare la sua avventura nella Capitale. Questa mossa da parte del club giallorosso è parte di una più ampia strategia per ottimizzare il budget salariale e garantire la sostenibilità economica del club.
Roma, un futuro ancora giallorosso per El Shaarawy?
El Shaarawy, che è tornato a vestire la maglia della Roma dopo un periodo trascorso in Cina, ha espresso il desiderio di continuare a giocare con la squadra capitolina. La trattativa, che si preannuncia complessa, potrebbe comunque concludersi positivamente grazie alla volontà di entrambe le parti di trovare un accordo. La Roma, infatti, sembra decisa a mantenere il calciatore, puntando sulla sua esperienza e il suo contributo in campo.
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Fonte: l’account X di Schira
#ASRoma are ready to open talks to extend Stephan #ElShaarawy’s contract with a salary reduction. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) January 19, 2025
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