Doveva partire in estate, così come a gennaio, ma alla fine si è preso lui la maglia da titolare dell’Inter. Ivan Perišić, infatti, ha impiegato un girone di andata per capire al meglio ciò che Antonio Conte gli chiedeva, ovvero fare tutta la fascia sinistra nel 3-5-2 (o, nel caso, 3-4-1-2). Per diverse partite il calciatore veniva fatto giocare nei due davanti, ottenendo risultati non proprio esaltanti: l’ex Bayern, alla fine, è riuscito a convincere il suo allenatore fino a diventare, dalla gara contro il Benevento, praticamente imprescindibile per i nerazzurri.
Diciamo che le volte in cui il tecnico leccese lo ha schierato è stato per demeriti altrui: prima che cominciasse il campionato
, infatti, il croato partiva dietro a Young e Kolárov nelle gerarchie; vuoi un rendimento altalenante del primo, vuoi il fatto che il secondo sia stato arretrato nei 3 dietro, Perišić si è guadagnato spesso la titolarità, finendo per risultare uno dei migliori. La gara di Firenze ne è la prova (terzo goal stagionale dopo quello contro Parma e Real Madrid), ma non dimentichiamoci del ‘derby della Madonnina’, in cui risulterà decisivo grazie al doppio assist per Lautaro e Lukaku.
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