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Pezzella, la Samp ti porta bene
Domenica la Fiorentina sarà ospite della Sampdoria e per Germán Pezzella non sarà una partita come le altre.
Contro i blucerchiati, infatti, il capitano viola ha segnato 2 delle sue 7 reti da quando è a Firenze (le altre contro Bologna, Roma, Spal, Brescia e Spezia) e adesso sogna di ripetersi, ma non solo per una questione realizzativa, bensì per cercare di dare una svolta, magari proprio con un suo goal, ad una stagione, soprattutto per lui, al momento molto deludente dal punto di vista delle prestazioni.
Pezzella, nel nome di Davide
Correva la stagione 2018/2019 quando il numero 20 viola, al 93′ e sul risultato di 2-3 per Quagliarella e company, segnò di sinistro in tuffo su un cross di Chiesa deviato da Ekdal. Subito dopo aver visto il pallone entrare in porta, i tifosi fiorentini ricorderanno l’esultanza di Pezzella. Quest’ultimo, infatti, si tolse la fascia di Astori e la baciò: fu la prima volta dalla morte di Davide in cui l’ex Betis si rese protagonista di quel bel gesto, anche perché si trattava della prima segnatura avvenuta dopo la scomparsa del suo vecchio compagno di squadra. Il secondo goal contro il Doria, invece, è avvenuto lo scorso campionato (2019/2020), quando l’argentino, al 31′, ha battuto Audero di testa su assist molto invitante di Ribéry (proprio in questa gara e contro il Brescia Germán non si toglierà la fascia).
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Milan, crisi di nervi per Conceicao: tra il concerto di Lazza e il torpore dei senatori | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, abbiamo visto tutti in diretta cosa è successo al termine della gara contro il Parma ieri pomeriggio al San Siro. Come possiamo intendere il gesto di Conceicao?
Sergio Conceicao ieri pomeriggio è stato nuovamente tradito dai senatori. Due li ha lasciati direttamente in panchina alla fine del primo tempo, uno lo voleva quasi menare al termine della gara.
Troppa la tensione in campo, la gara contro il Parma era da vincere senza se e senza ma, tuttavia ci si è trovati nei minuti finali sotto di una rete. Grazie anche ai cambi, Bartesaghi e Chukwueze sono entrati molto bene, il Milan l’ha raddrizzata e vinta, ma quanta fatica!
E al 96’, al triplice fischio, con l’adrenalina a mille, ecco il gesto che non si dovrebbe vedere, un allenatore che rincorre un proprio giocatore, un mezzo parapiglia bloccato sul nascere dagli altri compagni. Ci si chiarirà poco dopo nello spogliatoio con le dichiarazioni, in parte di circostanza, dei protagonisti davanti ai microfoni.
Ma perché tanto rabbia? In primis Conceicao voleva vincere la sua prima in campionato e smuovere finalmente la classifica in una giornata di campionato che aveva visto la Juventus soccombere contro il Napoli.
In secondo luogo era stata completamente mal digerita la partecipazione di alcuni giocatori al concerto di Lazza venerdì sera. Gli stessi giocatori che poi in campo hanno rimediato una figura barbina. Lo stesso Calabria, che ha giocato alla Calabria, quindi tanto cuore e poca sostanza, quando è uscito ha scalciato una bottiglietta e tirato pugni alla panchina.
Vi ricordate per caso la scena analoga di Lautaro e la reazione di Conte? Ecco, su questa storia non deve essere ricamato un caso. Sono semplici questioni di campo. Col senno di poi, a mente fredda, ovvio che le cose potevano essere gestite lontano dalle telecamere, ca va sans dire, ma Conceicao è un sanguigno maledettamente diretto, impossibile da calmare quando gli si ingrossa la vena. Prendere o lasciare.
E io non ci penso due volte, prendo. Prendo un tecnico che ci mette faccia, grinta, cattiveria e le trasmette ai giocatori in campo. Credete forse che con Fonseca, con tutto il rispetto, avremmo recuperato nei minuti finali? Difficile dirlo perché non c’è la riprova, ma dico di no. Teniamocelo stretto questo allenatore, nella speranza che riesca a far tornare a bordo Theo Hernandez, un giocatore che oggi è più un danno che un valore in campo. Giusto quindi lasciarlo in panchina, soprattutto se il Bartesaghi visto ieri diventasse una conferma.
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Hellas Verona, si tenta il colpo Oyegoke: occhio ala concorrenza del Lecce
Secondo quanto emerso nelle ultime ore, l’Hellas Verona di ingaggiare il terzino degli Hearts Daniel Daniel Oyegoke ma occhio alla concorrenza.
Hellas Verona-Oyegoke, la situazione
L’Hellas Verona è molto attivo sul fronte mercato in questa sessione di mercato invernale per cecare calciatori funzionali per ambire ad una salvezza tranquilla.
Motivo per cui il club veronese avrebbe messo nel mirino il difensore degli Hearts, club che milita nella massima serie scozzese Daniel Oyegoke.
Si tratta di un difensore classe inglese classe 2003, che in questa stagione col il club scozzese ha collezionato 19 presenze e un goal e ha sfornato ottime prestazioni.
Oltre al club scaligero, sul calciatore inglese ci sarebbe anche il Lecce fortemente interessato al calciatore le ultime ore saranno decisive per capire l’esito della trattativa.
La situazione rimane da monitorare, ma la sensazione è che ci crei un vero e proprio duello di mercato in ottica salvezza.
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Milan-Parma 3-2, succede di tutto al San Siro: il Diavolo la ribalta all’ultimo | Le pagelle
Milan-Parma 3-2, succede di tutto al San Siro, ma i rossoneri la ribaltano nel finale. Il coraggio di Conceicao e l’abnegazione dei giocatori hanno avuto la meglio contro un Parma da complimenti.
Maignan 6,5: incolpevole in occasione dei due gol del Parma, è chiamato in due occasione agli straordinari e risponde bene
Calabria 6: molta corsa e cuore, ma pecca spesso in precisione quando bisogna essere chirurgici coi passaggi agli attaccanti (dal 77’ Jovic sv)
Pavlovic 7,5: il migliore in campo, imbattibile di testa, segna pure un gol di ottima fattura poi non convalidato. Attaccante aggiunto nel finale
Gabbia 6,5: attento contro i frizzanti attaccanti del Parma, permette al collega serbo di avanzare presidiando le retrovie
Theo Hernandez 4: difficile spiegare ancora una volta la prestazione del francese. Ingenuo sul gol di Cancellieri, sbaglia praticamente tutto. E Conceicao lo punisce (dal 46’ Bartesaghi 6,5: attento e sicuramente più sul pezzo rispetto al terzino francese)
Musah 6: sufficienza strappata per un giocatore che ci mette l’anima, tuttavia appare sempre troppo impreciso
Fofana 6,5: peccato per l’ammonizione in seguito alla quale salterà il derby, recupera la sua solita quantità industriale di palloni (dal 56’ Chukwueze 6,5: gol nel finale a parte, la palla la tiene incollata al piede e prova senza troppa fortuna qualche giocata interessante)
Reijnders 7: corre più di tutti per novanta minuti, ma ha la lucidità per trovare il pareggio con una rete importante quanto nella
Pulisic 6,5: rigore chirurgico e tanta corsa per l’americano che ancora una volta ci mette quantità e qualità
Morata 4,5: spesso in fuorigioco, macchinoso e ancora una volta a secco di reti (dal 56’ Abraham sv)
Leao 4: la Theao stecca, anche il portoghese lasciato nello spogliatoio dopo un primo tempo da puro ectoplasma (dal 46’ Bennacer 6: prova a mettere ordine, qualche volta ci riesce, ma è ancora giù di condizione)
Conceicao 7: toglie la Theao alla fine del primo tempo, mette in campo un 4-2-4 e la vince con la squadra che rispecchia in tutto e per tutto il suo carattere. Dopo il triplice fischio appare nervoso e se la prende con Calabria.
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