Serie A
Provedel: “Cataldi merita la fascia. Mai pensato di andare via, sul ritorno in Champions…”

Il portiere della Lazio, Ivan Provedel, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Radiosei. Di seguito, le sue parole.
Direttamente dal ritiro di Auronzo di Cadore, Ivan Provedel ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Radiosei. Tanti i temi toccati. Dalla delusione per la mancata convocazione per gli Europei ai tre allenatori che si sono susseguiti negli ultimi mesi, finendo con il delicato rapporto fra Claudio Lotito e i tifosi della Lazio.
Lazio, le parole di Provedel ad Auronzo
Di seguito, le parole di Provedel:
Sulla Nazionale
“Il commissario tecnico sta lì per fare delle scelte e quando le fa queste vanno rispettate. E’ ovvio che faccia male perché da bambino sognavo di indossare la maglia azzurra in una competizione così importante, ma sono stato fuori anche tanto tempo. Credo di essere tornato bene, di aver dimostrato di essere in forma nonostante l’infortunio, ma fa parte del gioco. Per me deve essere uno stimolo per fare ancora meglio.”
Sulla fascia da capitano
“Per me il capitano è Danilo (Cataldi, n.d.r.). Mi dispiace che si parli tanto del nuovo capitano, perché per me non c’è nessuno più adatto di lui. E’ qui da più tempo di tutti e quando sono arrivato mi ha fatto capire subito cosa volesse dire indossare la maglia della Lazio. Ovviamente queste sono valutazioni che deve fare la società, ma la mia opinione è questa.”
Sul Manchester United
“La Premier? Dovreste chiamare il mio agente e chiedere a lui. (ride, n.d.r.) Lui mi dice le cose quando sono concrete, se non mi ha detto nulla significa che non c’è stato nulla. Poi ho letto anche io qualcosa perché è uscito su tutti i giornali, ma io sto bene alla Lazio e non ho intenzione di andare via.”
Su Mandas e Maximiano
“Io non parlo di Mandas, così come non parlo delle carriere degli altri, ma per quanto mi riguarda il portiere deve giocare. Io quando sono arrivato volevo solo dare il mio contribuito alla causa, a prescindere dalle gerarchie iniziali. Titolare o riserva m’importava poco, perché l’importante è dare il proprio contributo e lo puoi fare a prescindere dal fatto che giochi novanta minuti o meno. Però se devo consigliare un ragazzo che fa il mio stesso ruolo gli direi sempre di andare a giocare, non importa dove.”
Su Sarri e Tudor
“Se sono qui è merito di Sarri. Mi ha dato la possibilità di giocare, di dimostrare il mio valore e questo mi ha fatto crescere tanto. Non ho provato a convincerlo a rimanere, ma ho solo cercato di fargli capire quanto fosse importante per noi. Lui è stato irremovibile perché è persona coerente con quello che dice e con quello che fa.
Io Tudor non l’ho vissuto molto perché ero impegnato a curarmi, ma dallo spogliatoio si percepiva quanto fosse cambiata la metodologia di lavoro. Il momento era anche un po’ particolare e i risultati non arrivavano. Ha fatto fatica ad entrare in sintonia con la squadra, ma è stata una stagione particolare in cui tutto sembrava più difficile.”
Su Baroni
“Il mister è arrivato in punta di piedi. Ha avuto un approccio molto morbido, non integralista, e con noi ha avuto molto tatto. Ha capito subito che ci sono delle cose da migliorare, ma non vuole imporci nulla o stravolgere niente. I ragazzi stanno lavorando con grande entusiasmo e non sono scossi dal cambiamento.”
Sul quarto posto
“E’ vero che sono andati via giocatori importanti, ma quando sono arrivati non erano ciò che sono adesso. Hanno avuto bisogno di tempo per farsi conoscere e credo che bisognerà fare la stessa cosa con i ragazzi nuovi, che hanno mostrato subito grande entusiasmo. Capisco lo scetticismo dei tifosi e certamente non li biasimo, ma in questo momento i nuovi arrivati meritano fiducia. Per la Champions ci sono squadre che sulla carta sono più attrezzate di noi, ma il calcio non è una scienza esatta. Il nostro obiettivo è diventare una squadra forte e quando sei una squadra forte puoi puntare in alto.”
Su Lotito
“Io sono qui da due anni e il rapporto con i tifosi è sempre stato questo. Se le cose non sono andate in vent’anni è difficile che possano aggiustarsi in due. Non so cosa si possa fare per risolvere la situazione. Forse ci sarebbe bisogno di un intermediario, come nei rapporti di coppia. Sicuramente i risultati aiutano e in questo senso noi come gruppo dobbiamo compattarci, cercando di non venirne influenzati.”
Serie A
Bologna, Italiano: “L’Udinese è una squadra forte. Il pareggio è giusto”

Al termine di Udinese-Bologna, l’allenatore dei rossoblù, Vincenzo Italiano, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico del Bologna dopo il pareggio in casa dell’Udinese, che vede i felsinei scendere al quinto posto in classifica a -1 dalla Juventus quarta.
Bologna, le parole di Italiano
Che partita è stata contro l’Udinese?
“Un punto che ci sta, soprattutto per com’è andato il primo tempo. Non ci siamo arresi all’avversario, ci aspettavamo un’Udinese così aggressiva in casa. Abbiamo retto bene e la reazione del secondo tempo è il nostro marchio di fabbrica: è lì che spesso riusciamo a venir fuori. Con la traversa di Orso e quella spizzata forse potevamo anche vincerla. Ora ci restano quattro finali da affrontare con attenzione, perché se vogliamo arrivare davanti a qualcuno serve sempre il guizzo giusto. Orsolini di solito lo trova, oggi ci è andato vicino. Questo secondo tempo mi lascia soddisfatto.
Scorie? No, non ce ne sono. In campionato ci giochiamo tanto e dobbiamo restare concentrati. Non è ancora finito nulla, siamo dentro la corsa e dobbiamo restare attenti”.

SANTIAGO CASTRO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come sta Castro?
“Gli ho chiesto come si sentisse con il piede e già prima mi diceva che andava meglio. Sono quei dolori che possono sparire da un momento all’altro, e mi sembra che stia recuperando. Però se deve un po’ trascinarsi, preferisco usarlo solo per uno spezzone, come oggi. La sua spizzata poteva anche farci vincere. Penso che la condizione migliorerà con i giorni”.
È mancata un po’ di energia oggi?
“No, non direi. Non eravamo scarichi. Ma quando affronti squadre come l’Udinese, che ti aggrediscono, è difficile giocare bene. Orsolini e Dominguez li abbiamo trovati poco nel primo tempo, poi di più nella ripresa. Il fatto che sappiamo cambiare marcia nel secondo tempo è positivo. Se avessimo fatto tutta la gara come il primo tempo, sarei stato preoccupato. Invece abbiamo reagito. E poi Cambiaghi ci dà quel passo in più. Capita di non trovare la giocata a Udine, ci sta”.
È un’occasione mancata?
“A volte ci si aspetta che alcune partite siano scontate, ma in Serie A si fa fatica con tutte. L’Udinese, anche senza grandi obiettivi, resta una squadra forte. Mi piace quando i subentrati riescono a cambiare la partita. Spesso dai cambi troviamo energia, e nell’ultimo mese questa cosa può fare la differenza”.
Quali sono le condizioni di Ndoye?
“Il suo infortunio fa arrabbiare. Era un semplice esercizio, un 5 contro 5, lo avevo messo fermo a fare la sponda, ha preso una pallonata e ha sentito pizzicare il quadricipite. Sembra una cosa lieve, spero recuperi in un paio di settimane. Ha quello spunto che oggi, nel primo tempo, ci è mancato. Però anche Orso e Cambiaghi sanno creare pericoli. Tutte le volte che gioco contro l’Udinese, comunque, è sempre una gara tirata. Ora pensiamo alle prossime: la prossima è uno spareggio”.
Hai pensato di togliere Lucumí all’intervallo, come con l’Atalanta?
“Sì, ci ho pensato. Deve capire che quando è concentrato può fare grandi partite, come quella contro l’Inter, dove ha avuto ottime letture e qualità nel gioco. Ma deve lavorare a livello mentale. Nulla è scontato: a volte si affida troppo alla sua forza fisica e alla velocità, ma da difensore sai che se sbagli puoi compromettere tutto. Devi restare sempre connesso. Oggi mi è piaciuto Cambiaghi nel finale: rispetto alla gara con la Juventus ha fatto un intervento più intelligente. Un po’ di esperienza in più si è vista”.
Serie A
Udinese, Runjaić: “I ragazzi oggi hanno dato tutto: ci è mancato solo il gol”

Al termine di Udinese-Bologna, l’allenatore dei friulani, Kosta Runjaić, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dell’Udinese dopo il pareggio in casa contro il Bologna.
Udinese, le parole di Runjaić
Sul match:
“Ci aspettavamo una gara complicata. Nelle ultime settimane non abbiamo sempre giocato male, ma abbiamo faticato a concretizzare. Anche oggi è successo: abbiamo creato, così come il Bologna nel finale, ma alla fine nessuna delle due è riuscita a segnare. Se confronto questa prestazione con quella dell’andata, siamo migliorati molto.
Sono soddisfatto dei ragazzi, venivamo da cinque sconfitte consecutive e oggi hanno dato tutto. Li ringrazio perché hanno messo in campo energia e applicazione, seguendo ciò che avevamo preparato. Kabasele non giocava da un po’, ma ha fatto una buona gara. Dobbiamo mantenere questa mentalità e cercare di raccogliere più punti”.

Florian Thauvin ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La prestazione di Davis e il punto sugli infortunati:
“Davis è un giocatore di grande esperienza e qualità. Ci è mancato per gran parte della stagione, ma quando ha giocato ha sempre fatto bene. Purtroppo poi si sono fermati anche Thauvin e Lucca. È un po’ come quando all’Inter si è fermato Thuram: hanno avuto difficoltà per tre partite. Anche senza loro, però, abbiamo creato occasioni. Keinan ha fatto una partita straordinaria, ha costruito diverse chance e ha dato tutto. Abbiamo corso un rischio a farlo partire titolare, speriamo stia bene anche per la prossima. Lucca ha fatto un controllo oggi, ma ancora non so l’esito. Thauvin sta recuperando e sarà importante riaverlo”.
La scelta Rui Modesto e le considerazioni finali sul risultato:
“Rui Modesto è in un ottimo momento. È duttile, può giocare su entrambe le fasce e in ruoli più offensivi. In allenamento lo utilizziamo spesso in avanti, e oggi ho deciso di provarlo in quel ruolo. Avevo pensato anche di schierarlo dall’inizio perché Kamara non era al meglio, ma poi lui ha dato disponibilità e ho modificato il piano. Spero che Rui possa giocare di più nelle prossime giornate e continuare a crescere.
Quanto al risultato, dopo cinque sconfitte va bene così. Certo, c’è un po’ di rammarico per il gol mancato, ma abbiamo tenuto testa a una delle squadre che gioca meglio in Serie A. Abbiamo applicato bene il piano partita. A volte giochi bene, hai più possesso come contro il Milan, ma poi prendi quattro gol. Oggi abbiamo fatto una prova solida: potevamo anche vincerla”.
Serie A
Serie A, le retrocesse godranno di un “aiuto economico”

Il Monza è retrocesso e con esso altre due squadre del Campionato di Serie A saranno destinate a scendere nella serie inferiore, ma sono previsti aiuti.
Saranno tre squadre tra Hellas Verona, Parma, Cagliari, Lecce, Venezia, Empoli e Monza a scendere in Serie B e lasciare posto nella serie cadetta alle tre prime in classifica del Campionato inferiore
Se questa è una certezza lo è molto meno chi tra queste sarà retrocessa. Infatti, l’unica certezza è quella che l’anno prossimo non vedremo i colori del Monza gareggiare in Serie A. Con i suoi 15 punti, ha fatto troppo poco e le porte del Campionato di Serie B si sono già aperte per i biancorossi.
C’erano stati vari malumori negli spogliatoi del club lombardo ed abbiamo avuto modo persino di vedere alcune volte Galliani alzarsi prima della fine della partita, generando non poche proteste dalla tifoseria che, va detto, è sempre stata di sostegno per gli undici in campo e per l’allenatore.
Già perché Alessandro Nesta ha provato a creare un gruppo compatto ed a dare una svolta al campionato, ma i risultati hanno faticato di arrivare.
A questo punto il club pensa alla prossima stagione e a come gestirla al meglio, ma, nel frattempo, nonostante la retrocessione, potrà comunque ottenere il cosiddetto “paracadute retrocessione”.
Serie A, cos’è il “paracadute” e come funziona
Il club calcistico dei Berlusconi, infatti, godrà di un aiuto per risollevare la società dei mancati introiti legati alla discesa nella serie inferiore. Ma come funziona nello specifico?
A dirlo è Calcio&Finanza, che racconta come andranno ad essere distribuiti ben 60 milioni di aiuti. Esatto, si tratterà di una cifra importante che vedrà le retrocesse poter compensare alcune perdite in investimenti fatti e potersi riorganizzare, magari, per ritornare in A la stagione successiva. I 60 milioni di euro saranno il pozzetto al quale poter attingere il denaro da distribuire, che, però, avrà una regolamentazione ad hoc. Le squadre riceveranno infatti 10, 15 o 25 milioni in base alla classe di appartenenza (rispettivamente A, B o C).
A questo punto occorre capire quali sono le regole che stabiliscono l’appartenenza all’una o all’altra fascia:
- Fascia A se la società che retrocederà era una neopromossa in Seria A (ovvero se aveva transitato in A per una sola annata sportiva) e che non ha i requisiti di fascia B o C.
- Fascia B se la società ha militato per due annate (anche non consecutive negli ultimi tre anni, compresa l’attuale annata) in Serie A.
- Fascia C se la società ha militato in Seria A per almeno 3 annate sportive, anche non consecutive, negli ultimi quattro anni.
A questo punto appare chiaro che le squadre attualmente a rischio (Hellas Verona, Parma, Cagliari, Lecce, Venezia, Empoli e la retrocessa Monza) potranno, almeno, consolarsi in caso di retrocessione con un aiuto economico. Logicamente per il Monza è una certezza, ma vediamo le altre possibili combinazioni caso per caso.
- Verona 25 milioni
- Parma 10 milioni
- Cagliari 25 milioni
- Lecce 25 milioni
- Venezia 10 milioni
- Empoli 25 milioni
- Monza 25 milioni.
Queste, però, sono le cifre tonde e andrebbero ridimensionate (se l’ammontare complessivo sarà maggiore di 60 milioni). Se al vertice (Inter e Napoli) combattono per cercare di vincere il Campionato, non di meno sta risultato avvincente anche la corsa alla salvezza: perché non c’è nulla di più coinvolgente che gareggiare con le grandi.
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