Erick Pulgar e la Fiorentina. Una storia cominciata molto bene, con i tre goal segnati (più due assist) nelle prime 7 giornate e un netto calo arrivato successivamente insieme a tutta la squadra. Dal 22 giugno si riparte e ci sono ancora 12 partite per convincere i viola e correre così verso la riconferma.
Se fuori dal campo ha dimostrato grande umiltà cedendo la 7 a Ribery per prendersi la 78, nel rettangolo verde è sembrato un po lezioso. Come abbiamo detto ha avuto una partenza col botto, salvo poi calare dimostrando certe volte di essere troppo superficiale nell’andare sui palloni invece di combatterci. Colpa del nuovo ruolo che lo ha penalizzato? Ricordiamo, infatti, che con Montella il cileno ha giocato mezzala destra in un terzetto insieme a Badelj e Castrovilli con il croato ad agire come regista insieme a lui. Eh si, perché il tecnico campano voleva avere due che impostassero, vista la difficoltà di farlo da dietro con Pezzella.
Quello che molti tifosi si chiedono è perché non aver fatto un 4-2-3-1 invece che un 3-5-2 che forse poteva portare ad alcuni vantaggi, con Pulgar e Badelj davanti la difesa e capaci di dare maggiore solidità alla squadra, sopratutto in una zona fondamentale, appunto il centrocampo, magari con l’avanzamento di Castro a trequartista.
Poi arriva Iachini ed è subito chiaro: “Pulgar e Badelj non possono giocare insieme”. Da queste parole arriva il cambio di marcia, seppur momentaneo. Pulgar torna regista davanti la difesa
(con compiti anche più difensivi, visto l’idea del nuovo mister di difendersi e ripartire) con Benassi e il confermatissismo Castrovilli. Il centrocampo comincia a girare e così tutta la Fiorentina. Decisivo contro la Spal con l’assist per Capitan Pezzella nella vittoria contro la Spal, così come memorabile la palla messa al bacio sui piedi di Lirola in Coppa Italia contro l’Atalanta.Dopo la trasferta di Napoli, arriva un altro calo, fino alla squalifica contro la Sampdoria che ridarà la maglia da titolare a Badelj. Quest’ultimo, nonostante un’ottima prestazione fino a quel momento, viene espulso ed è così che la gara successiva tocca di nuovo al cileno, il quale, senza esclusione forzata del croato, si sarebbe riaccomodato in panchina. Sarà il destino? Non si sa, fatto sta che dopo una partita negativa contro il Milan è lo stesso Pulgar che si riscatta e segna il goal del pareggio all’85’.
David Pizarro poco tempo fa disse di lui: “Quando si accorgerà di essere in una grande squadra, farà vedere tutto il suo valore“. Ecco, se davvero fosse così, il momento è arrivato, visto che Commisso non sembra che sia arrivato qui per scherzare ma per fare veramente le cose in grande e i fatti gli stanno dando ragione…
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