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Quanto dipendono le squadre di Serie A dai gol degli attaccanti?

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Scarpa d'Oro, Thuram

Tra le squadre di Serie A possiamo vedere quali hanno avuto il contributo di gol maggiore da parte di propri attaccanti e quanto dipendono dai loro bomber.

Fino a qualche anno fa il compito dell’attaccante era solo ed esclusivamente quello di fare gol. Adesso però, il calcio sta cambiando ed il centroavanti ha un ruolo sempre più centrale nella manovra del gioco e di conseguenza, agisce qualche metro più lontano dalla porta. Alcuni allenatori impostano la loro strategia sul produrre calcio per poi mettere l’attaccante nella condizione migliore di finalizzare l’azione, altri invece, vogliono creare spazi con interscambi di posizione tra i giocatori per poi attaccarli con più uomini possibili.

Vediamo allora, quali tra le squadre di Serie A dipende di più dai gol dei propri attaccanti. Questo può essere un dato interpretabile sia come un limite che come un punto di forza, a seconda delle idee dell’allenatore.

Serie A

La Classifica in percentuale del contributo al gol degli attaccanti in Serie A

1 Empoli= Gol totali 17, Gol attaccanti 13 (Esposito 6, Colombo 4, Pellegri 3) = 76,5%

2 Udinese=Gol totali 28, Gol attaccanti 16 (Lucca 7, Thauvin 5, Davis 2, Brenner 1, Bravo 1) =69,6%

3 Verona= Gol totali 24, Gol attaccanti 15 (Tengsted 6, Mosquera 4, Sarr 3, Lambourde 1, Livramento 1) = 62,5%

4 Atalanta=Gol totali 43, Gol attaccanti 26 (Retegui 12, Lookman 9, De Ketelaere 5) = 60,5%

5 Monza=Gol totali 16, Gol attaccanti 9 (Mota 4, Djuric 4, Caprari 1) = 56,3%

6 Lazio=Gol totali 33, Gol attaccanti 18 (Castellanos 7, Dia 4, Pedro 3, Noslin 2, Isaksen 2) = 54,5%

7 Lecce=Gol totali 11, Gol attaccanti 6 (Krstovic 4, Rebic 1, Pierotti 1) = 54,5%

8 Torino=Gol totali 19, Gol attaccanti 10 (Adams 5, Zapata 3, Sanabria 2) = 52,6%

9 Fiorentina=Gol totali 31, Gol attaccanti 16 (Kean 11, Gudmundsson 3, Beltran 2) = 51,6%

10 Genoa=Gol totali 16, Gol attaccanti 8 (Pinamonti 6, Ekhator 1, Ekuban 1) = 50,0%

11 Roma=Gol totali 24, Gol attaccanti (Dybala 5, Dovbik 5, Shomurodov 1, Soulé 1) = 50,0%

12 Napoli=Gol totali 27, Gol attaccanti 13 (Lukaku 6, Kvaratskhelia 5, Simeone 1, Raspadori 1) = 48,1%

13 Juventus=Gol totali 30, Gol attaccanti 13 (Vlahovic 7, Yildiz 3, Mbangula 2, Nico Gonzalez 1) = 43,3%

14 Inter=Gol totali 45, Gol attaccanti 19 (Thuram 12, Lautaro 6, Correa 1) = 42,2%

15 Bologna=Gol totali 25, Gol attaccanti 10 (Castro 4, Odgaard 3, Dominguez 2, Dallinga 1) = 40,o%

16 Como=Gol totali 20, Gol attaccanti 8 (Cutrone 5, Belotti 2, Gabrielloni 1) = 40,0%

17 Milan=Gol totali 26, Gol attaccanti 10 (Morata 4, Leao 3, Abraham 2, Okafor 1) = 38,5%

18 Cagliari=Gol totali 16, Gol attaccanti 6 (Piccoli 4, Pavoletti 1, Luvumbo 1) = 37,5%

19 Parma=Gol totali 25, Gol attaccanti 9 (Bonny 4, Cancellieri 2, Charpentier 1, Haj 1, Almqvist 1) = 36,0%

20 Venezia=Gol totali 17, Gol attaccanti  4 (Pohjanpalo 4) = 23,5%

 

Serie A

Roma, Re Claudio Ranieri: il derby con lui ha solo un risultato

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Roma

Con la vittoria nel derby di ieri sera, Claudio Ranieri, allenatore della Roma, è entrato a gamba tesa nella storia della stracittadina della Capitale.

Iniziare il nuovo anno con una vittoria così ha un sapore molto piacevole: lo staranno pensando tutti i tifosi della Roma dopo la grande vittoria ottenuta contro gli acerrimi rivali della Lazio nella stracittadina giocata nella serata di ieri.

Tra tutti i supporters giallorossi ce ne sarà sicuramente uno che sarà ancor più felice della vittoria dell’Olimpico. Claudio Ranieri, oltre ad aver, come detto anche da lui nel post partita, ri-addrizzato la nave, ha raggiunto una statistica molto particolare che lo incorona come bestia nera della Lazio.

Roma, Ranieri

L’URLO DI CLAUDIO RANIERI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

Infatti, il tecnico romano, con la vittoria di ieri, è diventato il primo allenatore nella storia della Serie A a vincere tutti i suoi primi quattro derby della Capitale sulla panchina della Roma. Statistica che diventa ancor più rotonda se consideriamo anche la sfida in Coppa Italia, diventando così un 5 su 5.

Un incubo per i tifosi biancocelesti che ieri hanno visto l’ennesimo capolavoro dell’allenatore classe ’51 nella sfida più sentita dell’anno nella Capitale.

 

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Serie A

Hellas Verona, concluso il girone di andata: montagne russe per Zanetti

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Hellas Verona-Udinese, Zanetti

Si è concluso il girone d’andata anche per l’Hellas Verona, attualmente in piena lotta salvezza. Gli alti e bassi sono evidenziati da un solo pareggio.

Dopo un inizio scoppiettante di stagione con un sonoro 3-0 casalingo contro il Napoli, si pensava che il Verona potesse viaggiare in una posizione di classifica più tranquilla rispetto agli ultimi anni. Come il proverbio recita però: una rondine non fa primavera e puntualmente i gialloblu si trovano a dover combattere per la salvezza.

Questo però non toglie meriti alla gestione di Paolo Zanetti, il quale ha trasmesso alla sua squadra una grande grinta e l’ossessione nel conquistare punti, fondamentale se si lotta nelle zone basse della classifica.

Hellas Verona, tra scivoloni e belle notizie

Quello dei veneti è stato fino a questo momento un girone d’andata ricco di alti e bassi. Una fase difensiva da rivedere poiché non ha offerto fino a qui grandi garanzie, al netto di un ottimo Montipò. Infatti, con 42 gol subiti è per distacco la peggior difesa del campionato e pesano molto le sconfitte rotonde contro Atalanta, Inter ed Empoli. Nonostante questo però, il Verona è stata protagonista anche di grandi prestazioni, portando a casa i 3 punti da campi difficili come quelli di Genoa, Parma e Bologna.

Nella rosa sta uscendo fuori qualche giocatore molto interessante sulla quale tanti club di Serie A stanno cominciando a buttare l’occhio. Si tratta del classe 2004 marocchino Belahyane, centrocampista dotato di un’ottima pulizia tecnica, ma soprattutto dello svedese Amine Sarr, autore di 3 gol fin qui, ma che ha fatto trapelare un talento fuori dal comune.

Hellas Verona

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Serie A

Roma, Capello: “Ranieri? L’Ancelotti romano”

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Roma, Capello su Ranieri

Ospite a Radio Anch’io Sport, l’ex allenatore della Roma Fabio Capello ha commentato la figura e l’operato dell’attuale tecnico in panchina della Roma.

All’indomani del Derby di Roma Fabio Capello, allenatore dei giallorossi dal 1999 al 2004, esalta la figura di Claudio Ranieri, la figura ideale per restituire un po’ di serenità e benessere alla Roma e ai suoi tifosi.

Un tecnico di 73 anni che è tutt’altro che finito. Così Capello: “Ranieri è una persona anziana che sta dando dei consigli a tutti quanti, viene ascoltato e recepito dai giocatori perché tocca le corde giuste. Ranieri è l’uomo adatto per riportare serenità alla squadra, ai giocatori e ai tifosi. Sta dimostrando di capire molto di calcio, i risultati sono una logica conseguenza.

Non è l’età da criticare. Tante volte, in questi casi, si dice che un allenatore è bollito. Era bollito Ancelotti che ora al Real sta vincendo tutto, era bollito Ranieri che sta facendo bene a Roma. L’esperienza è una qualità importante”.

Capello torna a riferirsi al tecnico giallorosso anche quando gli si chiede se consiglierebbe ad Ancelotti di un’esperienza alla Roma come tecnico.

La sua risposta è inequivocabile: “La Roma ha già il suo Ancelotti romano, è Ranieri. E poi ho qualche dubbio che Claudio andrà a fare il dirigente. Se farà bene, magari gli verrà proposto di prolungare ancora di un anno il contratto e probabilmente accetterà, con un ruolo da manager da campionato inglese, tra campo e scrivania. Alex Ferguson, con l’aiuto dello staff, alla fine andava in campo una volta alla settimana. Ranieri può fare lo stesso”.

Non solo Roma: le parole di Fabio Capello a Radio Anch’io

A Radio Anch’io Sport Capello ha commentato anche le recenti performance delle altre squadre di alta gamma.

Del derby di Supercoppa ha detto: “L’Inter contro l’Atalanta mi ha impressionato. Da milanista, dire che l’Inter mi entusiasma mi fa preoccupare. Gioca con una velocità, una determinazione, una qualità che non avevo mai visto all’Inter.

Anche Inzaghi ha esaltato la prestazione dell’altra sera. L’Inter è una squadra che ti mette in difficoltà per la corsa e la forza che mette in ogni contrasto. Aver dominato così l’Atalanta è una grande dimostrazione di forza e condizione.

Il Milan, invece, ha sofferto nel primo tempo con la Juve, poi Conceicao ha capito i problemi che aveva e con delle scelte azzeccate ha dato nuovo vigore alla squadra. Anche nelle dichiarazioni post-partita, mi è piaciuto Conceicao: ha capito cosa deve fare e quali corde toccare per una squadra apparsa un po’ anarchica in molte situazioni che abbiamo criticato nelle settimane precedenti. Ha bisogno di riportare quella umiltà e quell’ordine che forse mancava. Il Milan, comunque, mi sembra inferiore a questa Inter“.

Sulla competizione per lo Scudetto: “Il Napoli può pensare solo al campionato, può curare pregi e difetti durante la settimana. Quando c’è un giocatore stanco, c’è la possibilità di farlo allenare di meno. Conte ha grande esperienza, riesce a tenere tutti sulla corda.

Nella lotta scudetto c’è l’Atalanta. Con la formazione che ha messo in campo in Supercoppa, Gasperini mi ha dato l’impressione di essere molto ambizioso per il campionato. L’Inter ha molta qualità, anche se cambia i giocatori, il livello di qualità rimane sempre alto. Inzaghi può permettersi queste rotazioni, qualche volta forse esagera ma i risultati gli danno ragione e quindi ha ragione lui. Gare da recuperare? Bisogna vedere come i giocatori reagiranno alla stanchezza, saranno molto importanti anche le scelte degli allenatori”.

Sulle difficoltà della Juventus e sull’obiettivo Zirkzee: “Zirkzee è il giocatore che cuce tutto il gioco che vorrebbe fare Thiago Motta. Vlahovic non ha un grande tecnica, è più un uomo d’area di rigore. Se non lo porti in area di rigore, per lui diventa difficile giocare. Quando Motta lo toglie, è perché ritiene che Vlahovic non faccia parte del sistema di gioco che vuole lui, è una scelta sia tattica che tecnica”.

In particolare, sul rapporto tra Motta e la Juve: “Hanno dato credito a tutte le idee dell’allenatore e per ora i risultati non sono quelli che si aspettavano. Motta viene giustamente criticato, anche se nel primo tempo contro il Milan a Riad è stata la migliore Juve di questo periodo“.

Tra le altre cose, Capello ha parlato anche di un suo possibile futuro in panchina: “Mi diverte quello che sto facendo adesso. Anche qualche anno fa con Pizzul, commentando la Nazionale, abbiamo vissuto bei momenti, dentro e fuori dal campo.

Adesso, siccome sono bollito con l’età che ho, non sono da campo. (scherza, ndr). Da dirigente? Magari qualche consiglio penso di essere in grado di darlo. Molte proprietà ora sono straniere e non ti danno tempo, ti segano subito. Ti chiamano e poi ti licenziano subito, senza spiegazioni. Questo metodo americano non mi convince”.

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