Serie A
Ribery, l’addio ai granata: il ritratto di un veterano
![ribery](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2022/10/ribery-salernitana.jpg)
Ribery lascia la Salernitana: il suo addio ufficiale sarà all’Arechi sabato in occasione della partita contro lo Spezia.
Ripercorriamo le tappe di una carriera costellata di successi.
Ribery, gli inizi
Franck Ribery cresce, giovanissimo, nelle fila delle giovanili del Lille e del Boulogne.
Si distingue fin da subito, non solo per il talento ma anche per le vistose cicatrici che lo hanno segnato a seguito di un gravissimo incidente d’auto, all’età di soli 2 anni.
Un incidente che lo ha segnato nel viso ma anche nello spirito combattivo, rendendolo il grande giocatore che è poi diventato, lo “Scarface” che ha vinto tanto.
Dopo i primi anni in Francia, nel 2005 Ribery si trasferisce in Turchia per giocare al Galatasaray: sarà un’esperienza breve, che poi lo riporterà in patria con l’Olympique Marsiglia.
E’ qui che il talento di Ribery esploderà: grazie alle ottime performance nel club francese sarà convocato in Nazionale per i Mondiali del 2006 nei quali la Francia arriverà seconda.
Dalla Francia alla Germania: gli anni di Ribery al Bayern
Nel 2007 il passaggio fatale per 30 milioni di euro al Bayern Monaco, club nel quale collezionerà un successo dopo l’altro fino al 2019.
Best Player nel 2013, è uno dei principali fautori del triplete del club, che si aggiudica sia la Bundesliga, che la Champions League e il DFB Pokal.
In Germania Ribery accumula 24 titoli in 12 anni e la bellezza di 425 partite (124 gol e 182 assist). Nel 2019 lascia per il sogno italiano.
Italia, mon amour
A 36 anni l’attaccante approda alla Fiorentina e, due anni dopo, alla Salernitana. Squadra che, dopo il suo arrivo, verrà promossa in Serie A e incrementerà i propri follower sui social.
I numeri del francese alla squadra granata: 25 presenze, nessun gol, 3 assist e 4 cartellini, fra gialli e rossi.
Ribery è un uomo da assist più che da gol, un’ala capace di calciare con entrambi i piedi. Un giocatore che ha sempre suscitato la stima del presidente Iervolino, che lo ha definito “un grande campione, un patrimonio per la Salernitana“.
Un ritiro obbligato
A 39 anni, il giocatore si accinge a ritirarsi dal calcio giocato. La causa? Alcuni problemi fisici, soprattutto al ginocchio, che lo hanno costretto a scegliere: o l’operazione o l’addio.
Tuttavia, Ribery resterà nell’orbita del club granata: presto entrerà a far parte dello staff di mister Davide Nicola e seguirà il corso da allenatore per potersi reinventare una carriera. Sempre rosso granata.
Serie A
Napoli, Minotti: “Il sostituto di Kvara? Non è l’ultimo arrivato”
![Napoli, Kvaratskhelia](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/11/Kvaratskhelia.jpg)
Lotta scudetto: chi la spunterà tra Napoli e Inter? L’ex giocatore Lorenzo Minotti cerca di fare il punto sullo stato delle rispettive squadre.
L’ex difensore del Parma e dell’Italia Lorenzo Minotti ha parlato a Sky Sport della lotta scudetto che stanno portando avanti Napoli ed Inter in Serie A.
In caso di vittoria stasera al Derby d’Italia contro la Juventus, l’Inter potrebbe superare il Napoli in classifica, salendo al primo posto.
Inter e Napoli secondo Lorenzo Minotti
Eppure persino l’Inter non è esente da difetti, a partire dal calciomercato (non) fatto a gennaio. Così Minotti: “La competitor del Napoli che è l’Inter, che ha una rosa più profonda e competitiva, aveva un buco.
Da un mese e mezzo giocano sempre Lautaro e Thuram, Arnautovic e Taremi fanno fatica, ma il club non ha preso una punta. Spinazzola era già dato per partente, invece è stato ributtato dentro ed ora è rimpianto”.
E la situazione di Kvaratskhelia partito da Napoli? Minotti difende il rimpiazzo arrivato alla fine del calciomercato, vale a dire Okafor: “Anche fosse arrivato un altro, ci vuole tempo per inserirsi, non è detto che se fosse arrivato un giocatore ieri sarebbe stato determinante. E poi Okafor non mi sembra l’ultimo arrivato, ha segnato in Europa, ha giocato in Champions“.
Serie A
Parma-Roma 0-1, terza vittoria consecutiva in trasferta
![Parma-Roma, Matias Soulé](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/01/Soule-in-azione-4.jpg)
Lo scontro di Serie A delle 18 di oggi, Parma-Roma, ha visto i giallorossi dominare allo stadio Tardini: analizziamo insieme i momenti salienti.
Parma-Roma è stato uno scontro ad alta tensione, del quale il giovane attaccante argentino Matias Soulé, in campo al posto del compatriota Paulo Dybala, è stato il protagonista assoluto.
Il Man of the Match? Matias Soulé
È su di lui che è stato commesso il fallo che è valso al gialloblu Leoni l’espulsione al 31′. È lui che ha segnato su punizione diretta realizzando un bellissimo gol, volato al di sopra del muro avversario. Ed è lui che è stato ammonito con un cartellino giallo per un’esultanza troppo disinvolta.
Per il giovane argentino quello di stasera è stato il secondo gol in Serie A indossando la maglia giallorossa: il primo era stato contro l’Hellas Verona, lo scorso novembre. Un gol fotocopia di quello realizzati il 21 gennaio 2024 con la maglia del Frosinone contro il Cagliari, allora allenato, per uno strano scherzo del destino, proprio da mister Ranieri.
Il gol di stasera lo rende il marcatore più giovane ad avere realizzato almeno due gol su punizione diretta nei principali cinque campionati europei, e il primo della Roma, dai tempi del gol di Dybala contro il Monza il 2 marzo 2024.
Parma-Roma, i momenti chiave
Al di là della punizione con gol di Soulé al 33′, sono stati tanti i momenti chiave della partita. A partire dal rigore assegnato alla Roma e poi annullato da Chiffi dopo aver consultato il VAR per l’intervento di Leoni su Soulé.
Soulé arriva a un passo dal secondo gol anche al 51′, quando Suzuki, estremo difensore del Parma, para il tiro e ci riprova anche il nuovo arrivato Salah-Eddine, che per una manciata di centimetri non entra in porta.
Un’occasione per Pellegrini al 57′, che viene nuovamente parata dal portiere gialloblu.
Nel complesso una partita in cui la Roma ha dominato, non senza difficoltà, sia sul campo che in termini di numeri e statistiche (dominio assoluto in termini di tiri, possesso palla, passaggi e precisione nei tiri), sfoderando una formazione titolare quasi totalmente rinnovata e priva sia di Dybala (che si è ripreso fisicamente, come ha precisato nel post-partita) e di Dovbyk.
Una Roma che ha collezionato la sua terza vittoria in trasferta, invertendo la tendenza negativa che aveva caratterizzato la prima parte di questa stagione.
Serie A
Parma-Roma, Pecchia: “Ho visto una squadra viva”
![Parma-Roma, Pecchia](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/12/Pecchia-1.jpg)
Al termine della partita Parma-Roma di stasera ha parlato anche il tecnico dei gialloblu, che hanno incassato una dura sconfitta. Ecco cos’ha detto Pecchia.
Parma-Roma, la conferenza stampa di Fabio Pecchia
L’episodio ha deciso tutto?
“Ha condizionato l’andamento della gara. Non solo siamo rimasti in dieci ma hanno trovato il gol, sarebbe stato meglio il rigore. Questo ha indirizzato la partita che è diventata impegnativa”.
È mancato forse qualcosa ancora nel finale, come a Cagliari non avete avuto occasioni per pareggiare.
“Su questo mi sento di non esser d’accordo. La partita l’abbiamo tenuta viva fino all’ultimo. Giocare un’ora in dieci contro una squadra di palleggiatori che ci ha fatto correre tanto è difficile. Negli ultimi tre minuti abbiamo avuto una situazione pericolosa.
Sicuramente abbiamo commesso errori che condizionano la gara, l’episodio determina la partita, ma ho visto una squadra viva. Non c’è stata a piegarsi dopo l’episodio, ha tenuto viva la partita e ci ha provato fino alla fine”.
Hai scelto di togliere Man.
“Ho scelto anche pensando alla sua condizione. Bonny in questo momento ha più energie ed è più brillante. Dovevo fare una scelta. Poi nel secondo tempo ci siamo messi con due linee a quattro e Bonny davanti, provando a fare il possibile. Mi è piaciuto chi è entrato, anche dei nuovi, questi inserimenti sono importanti per tener viva la luce della squadra”.
Quarta sconfitta consecutiva…
“I numeri sono incontestabili ma la forza e l’energia deve esser mantenuta viva. Questo va portato sul campo per continuare a lavorare. Il trend non è bellissimo ma la squadra è viva.
L’obiettivo è alla portata, ora sembra tutto nero, ma devono continuare a crederci e lavorare anche se le belle prestazioni non ci portano punti. Gli episodi girano sempre in una sola direzione, sta a noi trovare la forza per spingere dall’altra parte”.
Pellegrino può aiutare un attacco che non segna e fatica?
“Pellegrino ci può dare caratteristiche diverse, è più simile a Djuric che a Bonny. Oggi però abbiamo avuto occasioni per concludere e trovare la via del gol. Il gol deve arrivare da tutti, vedere un Bonny più vivo e partecipe è molto positivo, è stato per troppo tempo sottotono”.
C’è un possibile fallo di mano prima del rosso, che ha deciso la partita. Per me è stata una valutazione errata.
“C’è poco da dire. Dal campo non ho visto, l’autogiocata viene valutata così, senza analizzare troppo. In queste situazioni dobbiamo girare gli episodi a nostro favore, oggi se non c’era una squadra viva, con l’uomo in meno e contro la Roma in salute si rischiava il tracollo. Invece eravamo vivi per questo resto positivo, giocare in dieci contro questa Roma non è semplice”.
Keita non l’hai cambiato per la sua prestazione…
“In una situazione di emergenza ci son cambi di questo tipo, come con Man. Keita ha fatto una gran partita, dovevo ripristinare il centrocampo a due e quindi il momento mi ha portato a questo. Ma vedo continui miglioramenti”.
Suzuki oggi si è riscattato. Oggi la squadra però ha mostrato l’atteggiamento giusto.
“Per vincere dobbiamo stare tutti, nessuno escluso, al top della condizione, altrimenti non si vincono le partite. Dobbiamo esprimere il massimo del potenziale, se qualcuno è al di sotto si perdono le partite. Sono contento per Suzuki, per la prestazione, spero che possa continuare a dargli fiducia”.
Oggi l’arbitraggio è sembrato a senso unico.
“Su quello non ho controllo. Le subiamo, accettiamo e guardiamo avanti”.
Dove va ricercata la motivazione di questa crisi?
“È evidente che vengono commessi errori che paghiamo a caro prezzi. Le prestazioni vanno analizzate ma stiamo commettendo errori pagati a caro prezzo. A Cagliari bisognava andare in vantaggio prima, sotto porta bisogna aver più rabbia. Oggi, quando giochi contro questi avversari, la sbavatura la paghi a carissimo prezzo”.
Vero che anche oggi pagate un solo errore, ma è una situazione che si ripete.
“Vanno tenute d’occhio queste valutazioni, senza esser drammatici. Per vincere bisogna ridurre al massimo questi errori”.
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