L’esterno francese ex Fiorentina, Franck Ribery, sabato sfiderà la squadra viola per la prima volta da avversario. Lo racconta il suo amico Fiorentina al Corriere Fiorentino.
Il titolare del Bar e Ristorante ‘Tommasina’, Gianni Saccomanno, nel comune di Bagno a Ripoli ha parlato delle vicende e degli aneddoti di Ribery alla Fiorentina. Queste le sue dichiarazioni:
“A volte nella vita bisogna avere anche fortuna e la mia è stata che lui abbia trovato casa a poche centinaia di metri dalla nostra storica bottega. È stata amicizia a prima vista, con una mia presenza costante a casa sua, come se fossi uno qualsiasi, come se non fosse uno dei più bravi giocatori al mondo”.
Perché le cose non sono andate nel verso giusto nei due anni vissuti a Firenze?
“Ha avuto diversi infortuni, però anche la pandemia lo è stata perché gli ha impedito di mischiarsi con la gente come avrebbe davvero voluto. Frank assorbe energia da chi gli sta vicino e il distanziamento sociale ha creato un clima irreale per quello che è il suo carattere”.
Perché ha scelto di andare alla Salernitana?
“Se fosse dipeso da lui, sarebbe rimasto a Firenze per sempre, anche se qui ha sofferto dell’assenza della moglie e dei figli, che sono rimasti a Monaco di Baviera perché uno dei suoi bambini gioca nel Bayern Monaco. Parlò con il tecnico Gattuso, non so cosa sarebbe successo se fosse rimasto, ma la società viola ha fatto altre scelte e lui con molto rispetto dei ruoli ne ha preso atto, pur rimanendoci molto male. Solamente che aveva ancora voglia di giocare e l’Italia gli era entrata nel cuore, per questo ha accettato l’offerta della neopromossa Salernitana
“.Ha mollato a livello psicologico? “No mai, ha sempre la stessa cura maniacale del fisico. In due anni non l’ho mai visto sgarrare una volta a tavola. Un professionista con i fiocchi. È rimasto un tifoso viola ed è felice di come sta andando la squadra quest’anno, spera che possa andare finalmente in Europa. Sta recuperando dall’infortunio e sabato sarà molto emozionato, come se dovesse giocare contro il suo Bayern Monaco“.
“Quando tornava a casa si sentiva arrivare a distanza con la sua Lamborghini e dai giardini, dove giocavano i miei figli e i loro amici, era tutto un affacciarsi per vederlo passare. Lui si fermava quasi sempre e si metteva a palleggiare con loro, a regalare le maglie, a farsi immortalare in qualche foto”.
“Veniva molto spesso in negozio a trovarmi: un giorno mi trovò fuori insieme ad un ragazzo disperato perché non trovava più il suo telefonino. Lui si è messo a cercarlo con il massimo impegno, neanche si stesse allenando con la Fiorentina. Quando gli arrivò la nuova Audi, volle a tutti i costi portarmi al mare a Marina di Bibbona, dove avevo la famiglia in campeggio. Fu una serata indimenticabile, con la gente sorpresa dall’arrivo di Franck Ribery e dieci minuti dopo eravamo tutti insieme a mangiare alla stessa tavolata, ridendo e scherzando”.
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