Serie A
Roma-Bologna: probabili formazioni e dove vederla

La Roma torna in campo dopo il rocambolesco successo ottenuto in terra olandese contro l’Ajax nei quarti d’andata di Europa League. L’avversario di turno sarà il Bologna, reduce dalla sconfitta interna per una rete a zero con la capolista Inter in cui i ragazzi di Mihajlovic hanno messo in evidenza una condizione fisica ottimale che ha permesso loro di sfiorare il pari a più ripresa.
Contro i felsinei già praticamente salvi, i capitolini auspicano l’agognato ritorno alla vittoria in campionato che manca ormai dal 7 marzo.
Qui Roma
L’importantissima vittoria ottenuta alla “Johan Cruyff Arena”, oltre a consentire ai giallorossi di partire con i favori del pronostico in vista del ritorno, ha portato in dote l’ennesimo infortunio: Spinazzola è uscito anzitempo dal campo e per lui si prevede uno stop di una decina di giorni, ma i tempi di recupero esatti verranno comunicati nel pomeriggio in seguito agli esami strumentali.
Fonseca, dunque, sarà costretto nuovamente a correre ai ripari, tenendo anche in considerazione le annose indisponibilità di Smalling e Mkhitaryan, oltre che quelle di Kumbulla, El Shaarawy e Cristante squalificato.
In difesa, quindi, spazio a Fazio con Mancini ed Ibanez, mentre sulla sinistra è ballottaggio Bruno Peres–Calafiori per rilevare Spinazzola, con il classe 2002 in vantaggio.
In avanti Carles Perez potrebbe far rifiatare uno tra Pellegrini e Pedro, Borja Mayoral dovrebbe partire dal primo minuto a discapito di Dzeko.
Qui Bologna
I rossoblu non vorranno di certo sfigurare in un palcoscenico della caratura dell’Olimpico, a coronamento di un’ottima annata. Mihajlovic ritrova Palacio, che dopo aver scontato un turno di squalifica è pronto a tornare al centro dell’attacco rossoblu. Conseguente sarà lo scivolamento di Barrow, due volte in gol lo scorso anno contro i giallorossi, sulla trequarti mancina, coadiuvato da Soriano ed uno tra Skov Olsen ed Orsolini, con il danese attualmente favorito.
La mediana sarà presidiata nuovamente dalla coppia Schouten–Dominguez, così come la difesa dal quartetto De Silvestri, Danilo, Soumaoro e Dijks con Tomiyasu che non dovrebbe farcela a causa dell’affaticamento accusato contro l’Inter sabato scorso.
In porta possibile nuova chance per Ravaglia, in campo anche nell’1-5 dell’andata, con Skorupski ancora alle prese con il Covid-19.
I precedenti
Il numero di precedenti totali in Serie A tra Roma e Bologna è pari a 145 ed i giallorossi risultano essere attualmente in vantaggio, seppur minimo, nel computo con 52 vittorie all’attivo contro le 50 del Bologna, 43, invece, i pareggi.
All’Olimpico le due squadre si sono affrontate 72 volte, con i capitolini usciti vincitori in 31 occasioni ed i felsinei, impostisi lo scorso anno per 2-3, con 19. A chiudere i conti ci sono 22 pareggi.
Probabili formazioni
Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini, Fazio, Ibanez; Karsdorp, Villar, Veretout, Calafiori; Pellegrini, Carles Perez; Borja Mayoral. Allenatore, Fonseca
Bologna (4-2-3-1): Ravaglia; De Silvestri, Danilo, Soumaoro, Dijks; Schouten, Dominguez; Skov Olsen, Soriano, Barrow; Palacio. Allenatore, Mihajlovic
Dove vederla
La partita sarà trasmessa in esclusiva da Sky sui canali Sky Sport Serie A (202 del satellite, 473 e 483 del digitale terrestre) e Sky Sport (canale 251 del satellite). Sarà, inoltre, possibile vivere il match sulle piattaforme in streaming Sky Go e Now Tv.
Serie A
Torino, Borna Sosa: questo riscatto s’ha da fare?

Si affievoliscono sempre più le possibilità di permanenza per Borna Sosa, giovane terzino croato classe 98′, in quel di Torino.
Sembra lontano dalla Seria A, e dal Torino, il futuro di Borna Sosa. Il difensore sembra non aver colpito positivamente mister Vanoli dal punto di visto puramente calcistico, e Urbano Cairo da quello economico.
Un riscatto molto lontano dall’essere pagato
Il nativo di Zagabria, è approdato in granata l’anno scorso dall’Ajax in prestito con diritto di riscatto, fissato a 7 milioni. Le sue prestazioni finora però, non sembrano valerlo questo riscatto.
Il terzino di spinta croato a Torino ha collezionato 20 presenze, di cui una in Coppa Italia senza stregare piazza e la società.
A partire dal suo allenatore, Paolo Vanoli, che già nel dicembre scorso durante un’intervista aveva dichiarato: “Deve essere sereno e dare di più. So cosa può darmi, lo deve dare, è arrivato da un momento di condizione non al top, dopo l’infortunio è rientrato. Borna può e deve dare di più, poi ci sono le scelte tecniche”.
Nonostante questo modus operandi da “bastone e carota” l’ex Stoccarda, gioca regolarmente. Salta però le ultime due gare, peraltro vinte dal Torino. Una condizione questa ben lungi dal vedersi riscattati.
Borna Sosa e la concorrenza
Se non fosse che basterebbero questi motivi, a gennaio se ne è aggiunto un altro: Cristiano Biraghi.
L’ex Fiorentina, ha sfruttato l’influenza del croato, per prendersi la titolarità contro il Milan e meritarsela poi contro il Monza. Dal punto di vista puramente economico sarebbe una soluzione molto più fattibile. Infatti, il riscatto del nativo di Cernusco sul Naviglio è fissato a un solo milione di euro.
Anche sul loro dualismo si era espresso Vanoli in conferenza alla vigilia del Monza, sottolineando come la concorrenza potesse spingere Borna Sosa a dare di più.
A tutto questo poi si aggiunge Masina, cercato sia dal Bologna che dal Gremio in Brasile ma che non è stato lasciato partire.
Il riscatto vale “la candela?”
Un’aspetto va sottolineato: il Toro ha bisogno di un terzino sinistro di qualità. Valentino Lazaro si esprime molto meglio giocando a destra. Il croato ha comunque dimostrato di aver un buon bagaglio tecnico, e se è in giornata di risultare determinante. Il cambio di modulo del Toro, dal 3-5-2 al 4-2-3-1, ha aiutato il terzino. Molto più a suo agio come terzino puro e non esterno a tutta fascia. Restano però sul piatto le tante prestazioni anonime.
Questo si riscatto si farà?
Serie A
Fiorentina, sirene inglesi per Moise Kean

Tre club della Premier League, dopo le eccellenti prestazioni di Kean, pronti a fare follie per strapparlo alla Fiorentina e portarlo oltre Manica.
Non poteva che accadere prima o poi, viste soprattutto le prestazioni mostrate da inizio anno con la Fiorentina. La Premier League ha “scoperto” Moise Kean. L’attaccante della Nazionale, con la Viola è rinato dopo le scarse stagioni con le maglie di Juventus e Psg. Interesse che, alla vigilia della Conference, potrebbe instillare pensieri nella mente del venticinquenne.
Kean il Magnifico
Nove luglio 2024: il giorno della rinascita. Quel giorno d’estate la Fiorentina annunciava l’acquisto di Kean dalla Juventus, per 18 milioni di euro totali (13 fissi e 5 legati a bonus). Un regalo per Mister Palladino molto gradito. Il tecnico di Mugnano di Napoli, infatti, lo aveva già cercato quando allenava il Monza. In quel frangente, però, la trattativa era poi naufragata. Sul ragazzo, nato a Vercelli, aleggiava del pessimismo, in quanto nelle ultime stagioni non avesse brillato. Alla Juve soprattutto, con zero reti nella stagione precedente.

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Pessimismo che Moise ha letteralmente spazzato via subito. Con la Viola 30 partite totali giocate e 21 tra gol e assist. Numeri mai fatti registrare fino ad adesso a questo punto della stagione.
Per trovare una stagione positiva, a livelli come questa, bisogna tornare indietro agli anni parigini. Con il PSG, stagione 20/21, Kean colleziona 41 presenze, 17 gol e un assist.
Fiorentina: London calling
Tali prestazioni con la Viola hanno acceso i riflettori nei confronti di Kean. Tante le squadre interessate a lui in Premier. A partire dal Newcastle. Secondo quanto riportato da givemesport il club, situato sulla riva nord del fiume Tyne, starebbe pensando al numero di 20 di Raffaele Palladino in caso di partenza di Alexander Isak. Kean, inoltre, avrebbe le qualità perfette per il gioco espresso dalla squadra di Andrew Howe. Ma non solo. Ci sarebbero, infatti, sulle sue tracce anche due squadre di Londra, Tottenham e West Ham.
Cosa fa la Viola?
La Fiorentina di certo ascolta, ed avrebbe anche delle garanzie. Per prima quella contrattuale.
Il contratto di Kean ha una durata molto lunga ancora, fino al 2029. I club inglesi, dunque, per provare a prenderlo avrebbero un’unica chance: pagare la clausola da 52 milioni di euro.
A quel punto la decisione spetterebbe solo al giocatore, in teoria. Una cosa è certa: Moise Kean sembra aver raggiunto quella maturità che mancava. Il futuro del giovane italiano potrebbe essere dunque lontano dalla Serie A.
Se fosse in Premier sarebbe un ritorno, viste le 39 partite giocate con l’Everton tra il 2020 e il 2021. Un’altra annata decisamente non positiva. Ma Kean è cambiato.
Serie A
Hellas Verona, Puscasiu indica la strada: “Tifosi nucleo centrale” I Quali saranno le prossime mosse?

Il managing partner di Presidio Investors, Christian Puscasiu, ha parlato al Corriere di Verona del futuro dell’Hellas Verona dopo la recente acquisizione.
Tra gli argomenti toccati c’è quello che riguarda i tifosi e il loro ruolo centrale nel progetto della società. Inoltre c’è anche la volontà di legarsi radicalmente al territorio.
Hellas Verona, le parole di Puscasiu su presente e futuro
Il cambio di proprietà non ha ancora rivoluzionato la squadra durante il mercato di gennaio e l’obiettivo della salvezza richiede ancora tanto lavoro per essere raggiunto. Tuttavia in caso di permanenza in Serie A la situazione in riva all’Adige potrebbe cambiare sotto diversi punti di vista.
Come detto dallo stesso managing partner: “La priorità numero uno deve essere la squadra maschile di Serie A. Tuttavia, sosterremo anche la squadra femminile e le giovanili. Lavoreremo sempre per creare un’esperienza migliore per i tifosi rendendo più facile ottenere i biglietti, offrendo di più dentro e intorno allo stadio e fornendo più opportunità di coinvolgimento. Abbiamo già alcune idee, ma stiamo solo iniziando.

fans verona during Hellas Verona vs US Lecce, italian Serie A soccer match in Verona, January 26 2020 – LPS/Alessio Tarpini
Da queste parole di evince che i tifosi avranno un ruolo centrale nella crescita del club, soprattutto in materia di matchday. L’obiettivo sarà quello di portare più persone allo stadio (magari applicando tariffe variabili ai biglietti) e arricchire allo stesso tempo l’atmosfera già esistente, che ha impressionato fin da subito il nuovo board:
“Durante i 90 minuti, o meglio i 97, io penso di essere un tifoso come tutti gli altri. Non so se ci siano molte altre situazioni in cui pochi secondi di brillantezza possono galvanizzare trentamila persone, e di più in tv, in un attimo. Mentre tornavo a piedi con un amico, ci sentivamo come se stessimo camminando sulle nuvole“.
In ultimo ha voluto sottolineare l’importanza di legarsi al territorio attraverso la singergia con le imprese non solo nell’area di Verona ma anche di tutto il Veneto: “Vogliamo diventare partner più stretti con la comunità imprenditoriale l’intero Veneto ha così tante aziende straordinarie. Come loro, noi siamo una realtà imprenditoriale e non vediamo l’ora di partecipare attivamente a questa rete con idee simili“.
Insomma, c’è tantissima ambizione nel portare l’Hellas Verona in una nuova dimensione dove possa ricevere l’attenzione che merita e raggiungere nuovi traguardi nei prossimi anni. Tutto però dipende dalla permanenza in Serie A e attualmente la classifica dice che il distacco sulla zona rossa è di soli 4 punti.
Non ci sono novità sul fronte stadio ma è certo che sarà al centro delle discussioni visto che ci sono già stati dei contatti col Comune di Verona e il sindaco Damiano Tommasi.
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