Serie A
Roma: con Ranieri è una difesa da scudetto

Anche nella gara di ieri contro il Lecce la Roma ha mantenuto la sua porta inviolata: l’incredibile rimonta negli ultimi mesi passa anche da lì.
Tre punti e clean sheet: un binomio che, negli ultimi mesi, per la Roma è diventato quasi una regola. Nella gara contro il Lecce del Via del Mare i giallorossi hanno trovato la settima vittoria consecutiva in campionato ed il quattordicesimo risultato utile consecutivo in questa stagione di Serie A.
Numeri da record che hanno confermato ancora una volta la Roma come la miglior squadra del 2025 in tutti i maggiori campionati europei. Numeri che, però, hanno una chiave di lettura soprattutto nel reparto arretrato a cui, dal suo arrivo sulla panchina dopo Juric, Ranieri è riuscito a dare una solidità incredibile.
Roma: i numeri della difesa sono da primi della classe

MILE SVILAR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il clean sheet di ieri contro il Lecce è stato il sesto nelle ultime sette partite, facendo arrivare il totale a 12 in tutto il campionato. Da quando il tecnico ex Leicester si è seduto sulla panchina della Roma la squadra ha subito 13 gol in 18 gare, che fanno 0.72 reti ogni 90 minuti.
Per quanto riguarda i singoli numeri lontano dall’Olimpico, la Roma non subisce un gol dalla gara contro l’Udinese (la rete di Lucca che portò momentaneamente in vantaggio i bianconeri). Da quel momento in poi i giallorossi non hanno più subito gol in trasferta.
Uno dei principali artefici della ritrovata solidità difensiva è, senza dubbio, Mile Svilar. Il portiere serbo si sta confermando come uno dei migliori estremi difensori del nostro campionato e di tutta Europa. Assieme a lui, dall’arrivo di Ranieri in poi, Mancini è tornato su ottimi livelli, assieme allo stakanovista Ndicka, che non ha saltato un singolo minuto della stagione.
Proprio dal pacchetto arretrato Ghisolfi spera di ripartire anche dalla prossima stagione, a cominciare da Svilar. Il suo rinnovo è ancora in fase di trattativa: la società offre 1,5 milioni a stagione, ma l’entourage del giocatore chiede di più.
I tifosi della Roma rimangono in attesa e sperano di potersi godere le prestazioni di Svilar ancora a lungo.
Serie A
Lazio, un Tavares in più fa tutta la differenza del mondo

La Lazio ha certamente bisogno di Tavares perché il giocatore si è rivelato, più volte, decisivo. L’unico problema è il rendimento claudicante.
Il coach Marco Baroni sa molto bene quanto un giocatore come Nuno Tavares sia importante per la sua Lazio.
Il giocatore portoghese – classe 2000 – è un pilastro del gioco del club biancocelesti ma, purtroppo, quest’anno è stato contrassegnato da una certa discontinuità fisica.
Se, il giocatore è stato estremamente produttivo a partire dal primo match della Lazio con il Milan, non si può dire che la situazione sia filata liscia: nelle ultime settimane il rendimento del portoghese è calato.

NUNO TAVARES PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
I numeri della Lazio con e senza il portoghese
Tavares ha giocato più match possibili fino al momento dello stop per infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per due partite.
L’essere schierato come titolare fisso in Europa League non ha aiutato la ripresa fisica ed ha, probabilmente, portato alla resa fisica in Serie A: dopo l’infortunio con la Real Sociedad, Tavares si è infortunato ed è stato costretto al fermo sia contro la Fiorentina che contro il Cagliari.
Rientrato a marzo è riuscito, però, a poter partecipare alle sfide contro lo Viktoria Plzen ma ha dovuto saltare gli incontri con Udinese, Bologna e Torino.
Si tratta di un giocatore estremamente dotato e prezioso per il gioco proposto da Baroni e questo è evidente. Se Nuno Tavares è in campo, la Lazio è potenzialmente un club da Champions League e questo è, ormai, un dato di fatto.
La statistica parla chiaro: con il portoghese in campo la Lazio – negli ultimi sei match disputati – ha collezionato tre vittorie e tre pareggi. Quindi prestazioni positive.
Senza Tavares, di contro, la Lazio sembra essere un’altra squadra: una sola vittoria in ben cinque partite (cinque gol segnati e ben dieci gol subiti).
L’ex dell’Arsenal sembra essere molto più di una pedina utile per il gioco ma, a questo punto, anche una sorta di calamita emotiva positiva per il rendimento generale della squadra in campo.
La buona notizia è che il giocatore si è allenato regolarmente in gruppo e dovrebbe essere pronto ma – a questo punto – occorrerà capire se il tecnico deciderà di fargli giocare più partite possibili o se dovrà scegliere tra Atalanta e Roma e il doppio scontro con il Bodo/Glimt.
Serie A
Genoa, pressing per il rinnovo di Colonnese

Lorenzo Colonnese, MVP del Torneo di Viareggio e capitano del Genoa, potrebbe lasciare il club a zero a giugno senza un contratto da professionista.
Lorenzo Colonnese, giovane promessa del Genoa e MVP del prestigioso Torneo di Viareggio, si trova al centro dell’attenzione di alcune squadre della Serie A. Il difensore centrale, classe 2007, non ha ancora siglato un contratto da professionista con il Grifone, il che lo rende un’opzione appetibile per molti club che potrebbero accaparrarselo a parametro zero già da giugno.
Il Genoa vuole blindare il futuro
Nonostante l’interesse crescente attorno a Colonnese, il Genoa sta lavorando per blindare il suo giovane capitano. La società rossoblù è consapevole del potenziale del giocatore e sta cercando di offrire un contratto che possa convincerlo a rimanere e crescere ulteriormente sotto la loro ala. Una mossa strategica, considerato il talento del giovane, che potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro del club.
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Fonte: l’account X di Schira
L’MVP del Torneo di Viareggio nonché capitano del #Genoa vincitore della CoppaCarnevale Lorenzo #Colonnese non ha ancora un contratto da professionista e può andare via a zero a giugno. Ci pensano alcune big di Serie A, anche se il Grifone punta a blindare il centrale classe 2007
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 1, 2025
Serie A
Marotta: “L’Inter guadagna più in Champions che in Serie A”

Beppe Marotta sottolinea il divario economico tra Serie A e Champions League per l’Inter, evidenziando le differenze nei ricavi televisivi e da stadio.
Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha recentemente messo in luce l’enorme differenza tra i ricavi generati dalla partecipazione alla Champions League e quelli derivanti dalla vittoria dello scudetto in Serie A. Marotta ha dichiarato che nei primi dieci match della Champions, l’Inter ha incassato 100 milioni di euro, mentre la vincitrice del campionato italiano ne guadagna circa 95 milioni per 38 partite.
La disparità è evidente e, secondo Marotta, è principalmente attribuibile ai diritti televisivi e ai ricavi da stadio. Le squadre europee concorrenti possono vantare incassi di 60-70 milioni di euro in più grazie agli introiti derivanti dagli stadi, un elemento che pone i club italiani in una posizione di svantaggio nel confronto con le élite calcistiche del continente.
Un gap da colmare per competere in Europa
La dichiarazione di Marotta pone l’accento sulla necessità di un miglioramento strutturale e gestionale nel calcio italiano, con l’obiettivo di colmare il gap economico con le grandi squadre europee. Incrementare i ricavi da stadio e migliorare le trattative per i diritti televisivi sono passi fondamentali per garantire una maggiore competitività delle squadre italiane in ambito internazionale.
Questa differenza di risorse economiche non solo influisce sulle capacità di investimento in nuovi giocatori, ma anche sulla possibilità di mantenere i talenti all’interno dei confini nazionali. Il calcio italiano è chiamato a un’evoluzione che possa ridurre questi divari e permettere ai club di competere ad armi pari con le potenze del calcio europeo.
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Fonte: l’account X di Schira
Beppe #Marotta: “Oggi l’#Inter in Champions dopo 10 partite ha incassato 100 milioni. Chi vince lo scudetto ne incassa circa 95 per 38 partite. Il gap deriva in primis dai diritti tv e poi dai ricavi da stadio. Le competitor europee incassano 60-70 mln in più dallo stadio” pic.twitter.com/rIcVBTDy7U
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 1, 2025
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