Serie A
Roma, Dybala: “Voglio vincere tutto quello che posso con i giallorossi. sulla Premier e Liga…”
L’asso argentino della Roma, Paulo Dybala, ha parlato ai microfoni del New York Times soffermandosi sulla sua carriera e sulla sua avventura in giallorosso.
Paulo Dybala, stella indiscussa della Roma, ha rilasciato una breve intervista ai microfoni de Athletic del New York Times soffermandosi in particolare sulla sua esperienza al club giallorosso.
In questa stagione la Joya ha preso parte a 39 match tra campionato, Coppa Italia e Europa League collezionando 16 reti e 10 assist.
Roma, le parole di Dybala
Maradona era solito parlare con il pallone quando giocava, Dybala è più romantico:
“Prima dell’inizio della partita do un bacio al pallone. Lo voglio, voglio che sia con me, non ci parlo. Non voglio annoiarlo, ma gli do un bacio per essere il più possibile vicini”.
Sulle sue doti da numero 10:
“Sono un talento naturale. Devo pensare ed eseguire in una frazione di secondo. Ci sono momenti, quando sei negli spogliatoi, prima di una partita, in cui penso a cosa sta per succedere e come possa creare pericoli ai difensori. Ma quanto hai il pallone e sei circondato dai difensori hai solo uno o due secondi per prendere la decisione, così devi essere veloce e un talento naturale. È difficile se non lo sei. Tutto quello che si vede di me è frutto di un talento naturale, non c’è nulla di provato prima”.
L’ex tecnico della Juventus ha detto che i giovani calciatori oggi toccano poco il pallone, mentre fanno allenamenti troppo strutturati:
“Sono in Italia da 12 anni e raramente ho visto giovani giocare a pallone per le strade. Se vai a vedere gli allenamenti dei ragazzi, la differenza con l’Italia è che in Argentina noi diamo molta più libertà. A loro è permesso creare, inventare senza che nessuno gli dica di giocare solo con due tocchi o di passarla lunga”.
A Roma ha trovato De Rossi come allenatore:
“Lui ama l’Argentina. È ancora molto affezionato al Boca e a quel mondo. Sono sicuro che gli piacerebbe tornare lì ed allenare lì. Vedremo cosa accadrà, se avrà successo nella sua carriera da tecnico e potrà rimanere in Europa a lungo, vincere trofei, costruire grandi squadre e continuare a fare bene come sta facendo, perché lo merita”.
Il campionato:
“A nessuno piace arrivare sesti. Avevamo una squadra per finire più in alto. Abbiamo giocato veramente bene a volta, ma siamo arrivati sesti con un gruppo di livello. Non sono molto soddisfatto di quello che abbiamo fatto. Potevamo fare molto di più”.
La stagione:
“In tutta la mia carriera ho sempre cercato di migliorarmi dentro e fuori dal campo. Ho cambiato molte persone del mio staff, il mio allenatore, il nutrizionista, lo psicologo, tutto nell’ordine di aiutarmi a performare meglio in ogni partita e allenamento. Mi sono sentito bene questa stagione”.
La carriera:
“Sono stato fortunato abbastanza di avere un’occasione per vincere. Ho vinto, ho perso. Le sconfitte nelle coppe europee sono il mio rimpianto. Non ho vinto né Champions né Europa League ma è sempre il mio obiettivo. Voglio vincere tutto quello che posso con la Roma”.
Nel futuro sta considerando un altro campionato?
“Sono stato in Italia per quasi 12 anni e ancora sto trascorrendo un periodo incredibile. È difficile per me vedermi fuori dall’Italia, perché qui sono cresciuto e diventato un uomo. L’Italia mi ha dato tutto. Sarebbe difficile lasciarla, ma certo che uno ha sempre la curiosità e il desiderio di giocare in campionati come la Liga, la Premier League, dove ci sono grandi squadre e grandi calciatori”.
Serie A
Fiorentina, Moise Kean sempre più trascinatore
È una Fiorentina sempre più da sogno, con un Moise Kean trascinatore, nonché protagonista di una cavalcata che riscrive la storia.
La Fiorentina non si ferma più. Il netto successo per 2-0 sul campo del Como ha confermato il momento straordinario dei viola, che si godono il secondo posto in classifica a pari merito con Inter e Atalanta. Una posizione che torna a far sognare i tifosi, ormai trascinati da una squadra che sembra non conoscere ostacoli.
Con la 7° vittoria consecutiva di oggi (come l’Atalanta) i ragazzi di Raffaele Palladino stanno riscrivendo la storia del club. Era infatti dal lontano 1960 che la Fiorentina non riusciva a infilare una striscia così lunga di successi in campionato. In quella stagione i viola arrivarono a ben 8 vittorie consecutive, concludendo al 2° posto. Non ci riuscì neanche la Fiorentina del 1968-69, che conquistò il suo secondo scudetto.
Fiorentina, Kean sempre più trascinatore
Protagonista assoluto di questo straordinario momento è Moise Kean, sempre più leader e trascinatore. Nelle ultime 7 gare, di cui una saltata per un problema fisico, l’attaccante ha collezionato 7 gol e 1 assist, risultando decisivo per il percorso dei viola. Kean è andato a segno in ognuna delle ultime 4 partite di Serie A, una striscia personale che non viveva dal marzo-aprile 2019, quando fu determinante nella Juventus di Allegri nell’anno del loro 9° scudetto consecutivo.
La Fiorentina di oggi, però, non guarda al passato, ma al futuro. Dopo l’impegno in Conference League, i viola affronteranno l’Inter al Franchi in un autentico scontro al vertice, che potrebbe dire molto sulle ambizioni di Palladino e dei suoi ragazzi. Una Fiorentina così, però, fa già sognare Firenze, dove la parola “scudetto” inizia a tornare tra le voci del tifo.
Serie A
Atalanta, Retegui sempre più inarrestabile: 12° gol in Serie A e nuovo record
L’Atalanta raggiunge l’Inter al vertice della Serie A. Nel frattempo, l’italo-argentino brilla, ma in Champions cerca ancora il primo gol.
Prosegue il momento magico dell’Atalanta, che contro il Parma ha centrato la 7° vittoria consecutiva in Serie A, riportandosi al primo posto in classifica a pari merito con l’Inter, entrambe a quota 28 punti. I nerazzurri si confermano una macchina perfetta, trascinati dall’inarrestabile Mateo Retegui, autore del gol che ha aperto le marcature al Tardini dopo appena 4 minuti di gioco.
Atalanta, i numeri di Retegui
L’attaccante italo-argentino, arrivato a Bergamo in estate, ha siglato il suo 12° gol in campionato in 13 presenze, confermandosi uno dei protagonisti assoluti di questa Serie A. La rete, arrivata su assist di Raoul Bellanova e realizzata con un colpo di testa, è il quarto di questo tipo per Retegui in stagione. Nessuno, nei cinque maggiori campionati europei, segna come lui con questo fondamentale, secondo i dati Opta. L’ultima rete di testa risaliva al 15 settembre, nella vittoria casalinga contro la Fiorentina.
Tuttavia, non è solo questione di precisione aerea. Retegui è anche l’unico giocatore nei principali tornei europei 2024/25 ad aver segnato più di 5 gol sia in casa che in trasferta, dimostrando una straordinaria capacità di essere decisivo ovunque giochi.
Nonostante la partenza esplosiva in Serie A, l’attaccante non ha ancora trovato il gol in Champions League, dove ha persino fallito un calcio di rigore nella sfida contro l’Arsenal. Martedì prossimo, però, Retegui avrà l’occasione di sbloccarsi nella trasferta contro lo Young Boys, un match cruciale per i bergamaschi per consolidare il proprio percorso europeo.
Le bombe di Vlad
Napoli – Roma: Lukaku regala la vittoria agli azzurri
La terza avventura di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma inizia con una sconfitta per 1-0 contro il Napoli. A decidere il match del Maradona è stato Romelu Lukaku, ex di turno, che ha realizzato il gol vittoria al 54’. Una rete preziosa che permette agli uomini di Antonio Conte di riprendersi la vetta della classifica, dopo una gara condotta per larghi tratti. La Roma, pur dimostrando maggiore compattezza rispetto alle ultime uscite, si conferma ancora un cantiere in costruzione.
Napoli padrone del primo tempo, Roma in difesa
Fin dai primi minuti il copione del match è chiaro: il Napoli prende il controllo del gioco, cercando di sfondare soprattutto sulle fasce. L’occasione più clamorosa arriva già al 2’, quando Di Lorenzo mette un cross perfetto per Kvaratskhelia, che di testa manda incredibilmente fuori da pochi passi. La Roma, dopo un avvio timido, riesce a riorganizzarsi difensivamente, lasciando poche occasioni agli avversari.
McTominay ci prova due volte, prima al 9’ con un tiro che sfiora il palo e poi al 24’, quando Svilar si oppone con un grande intervento. I giallorossi si affacciano in avanti con un tentativo dalla distanza di Pisilli al 23’, ma senza impensierire Meret. Sul finire del primo tempo, è ancora Kvaratskhelia a sfiorare il gol, ma un intervento provvidenziale di El Shaarawy gli nega la conclusione a botta sicura.
Ranieri rivoluziona, Lukaku colpisce
All’intervallo Ranieri prova a cambiare tutto: dentro Hummels per El Shaarawy e Baldanzi per Pellegrini, con un passaggio dal 4-4-2 a un 3-5-2 più compatto. Tuttavia, il Napoli continua a essere più incisivo e trova il gol al 54’. Di Lorenzo, in grande spolvero, approfitta di un errore difensivo di Angelino e serve un pallone perfetto per Lukaku, che non sbaglia sotto porta.
Non impeccabile nemmeno Hummels, che si fa sorprendere nella marcatura sul centravanti belga. Con il vantaggio, il Napoli guadagna fiducia, mentre la Roma tenta di reagire con maggiore convinzione.
La Roma cresce, ma non basta
Nel secondo tempo la Roma alza il baricentro, trascinata dalla vivacità di Baldanzi, subentrato con grande personalità. L’occasione più importante arriva al 66’, quando Dovbyk colpisce la traversa di testa su una punizione di Angelino, con Meret ormai battuto. Tuttavia, gli sforzi giallorossi non portano risultati concreti.
Sul finale, Antonio Conte decide di sostituire un Kvaratskhelia contrariato per la sua prestazione poco brillante, mentre Ranieri tenta il tutto per tutto con l’ingresso di Dybala, senza però riuscire a trovare il gol del pareggio.
Napoli, tre punti fondamentali; Roma in crescita
Per il Napoli, quella contro la Roma è una vittoria pesante che vale il ritorno al primo posto in classifica. La squadra di Conte ha dimostrato solidità e capacità di gestire la partita, pur non sfruttando tutte le occasioni create.
La Roma, invece, ha mostrato segnali di miglioramento sotto la guida di Ranieri, ma resta evidente la necessità di lavorare su automatismi e concretezza in attacco. La traversa colpita da Dovbyk e le buone iniziative di Baldanzi lasciano intravedere potenzialità da sviluppare nelle prossime gare.
(Foto: Depositphotos)
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