Serie A
Roma-Inter: né vincitori né vinti
Dallo scontro tra Roma ed Inter è nato un pareggio che, probabilmente, lascia più l’amaro in bocca ai nerazzurri per le modalità con le quali è scaturito.
Il big match della diciassettesima giornata di campionato presenta diverse chiavi di lettura tattica che, se vogliamo, corrispondono alle peculiarità delle due squadre: nella prima frazione il possesso è stato prettamente gestito dai giallorossi con i meneghini tutti sotto la linea della palla, consci della forza d’urto romanista nei 45 minuti iniziali, mentre nel secondo tempo gli ospiti hanno optato per una pressione feroce che è valsa loro il vantaggio.
Complice, infine, anche dei cambi non ottimali da parte di Conte ed il ritorno dei capitolini il match è terminato sul 2-2.
Nel dettaglio
Roma 2-2 Inter, così si è espresso il campo. Sesto pareggio consecutivo tra le due compagini che non riescono a prevalere l’una sull’altra dall’ormai lontano 26 agosto 2017 quando i nerazzurri vinsero 1-3 all’Olimpico.
L’equilibrio del match è stato sostanzialmente continuativo, eccezion fatta per delle folate da ambo le parti destinate a compensarsi. La Roma è passata in vantaggio al 17′ con Lorenzo Pellegrini, terzo gol in campionato per lui, che ha concluso splendidamente una ripartenza iniziata dal break di Veretout a centrocampo, per poi subire prima il pareggio di Skriniar da corner, secondo centro stagionale per lo slovacco, e successivamente il sorpasso firmato Hakimi, sesta rete in Serie A.
Il gol del definitivo 2-2 è stato siglato da Mancini che di testa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ha trafitto Handanovic.
Le distanze numeriche di classifica tra le due compagini rimangono invariate, ma potrebbero subire stravolgimenti già dalla prossima giornata, in cui la Roma avrà il derby e l’Inter sarà chiamata ad affrontare la Juventus.
Serie A
Monza, l’era Bocchetti parte con l’infermeria piena: tutti gli infortunati
Monza, è iniziato ufficialmente il post Alessandro Nesta. Il nuovo tecnico Salvatore Bocchetti sarà chiamato a rincorrere una complicata salvezza, ma dovrà fare i conti con i tanti infortuni.
Si va verso una conclusione di 2024 mesta per il Monza, con un ultimo posto in classifica a 10 punti che fa da contraltare alla seconda salvezza consecutiva conquistata pochi mesi fa.
Un ruolino di marcia non certo lusinghiero per i brianzoli, che speravano addirittura in un upgrade dopo il dodicesimo posto conquistato nella scorsa annata e l’undicesimo dell’annata d’esordio nella massima serie.
La realtà si è rivelata molto diversa, con il fallimento dell’esperimento Nesta, chiamato da Adriano Galliani a succedere a un allenatore che, all’ombra della Villa Reale, si è consacrato come uno dei migliori tecnici della serie A, ovvero Raffaele Palladino.
Dopo la parentesi natalizia, a Monzello ci sarà Salvatore Bocchetti a guidare i biancorossi, chiamato a dare una scossa a un ambiente depresso e consapevole che la strada è in ripida salita.
Ad aggiungersi a tutto questo c’è anche un tema che ha fortemente condizionato il girone di andata: gli infortuni. Sono attualmente otto, infatti, gli elementi ad essere in infermeria.
Da Djuric a Pessina, passando Petagna, Gagliardini, Vignato, Valori, Caldirola e Cragno, il fattore medico è, e sarà, un fattore importante da considerare.
L’impossibilità di schierare la miglior formazione fino a questo punto ha determinato una zavorra, ma Bocchetti conta di invertire al più presto il trend anche in questo senso.
Serie A
Bologna, lettera di un tifoso a Babbo Natale: “Vorrei tornare in Europa”
Il Bologna di Vincenzo Italiano si gode un Natale col sorriso grazie ad un grande periodo di forma e punta a rimanere in alto per il resto della stagione.
Forse è stato criticato troppo presto il lavoro di Vincenzo Italiano, un allenatore che in tutte le piazze in cui ha allenato ha sempre ottenuto degli ottimi risultati. Finito il periodo di ambientazione tra i colli bolognesi, il tecnico ha trovato la quadra e una connessione con l’ambiente rossoblù che lo ha portato in un’ottima posizione di classifica. Il Bologna attualmente si trova a 3 punti dalla Juventus, ma deve ancora recuperare la partita casalinga con il Milan.
Italiano ha trovato la quadra
Dopo un inizio non perfetto sulla panchina rossoblù, Italiano ha finalmente trovato i suoi 11 ideali e la squadra che mette in atto ciò che lui chiede. Nelle ultime 8 partite di campionato ha conquistato 6 vittorie 1 pareggio ed 1 sconfitta, compiendo una vera e propria rincorsa alle zone alte della classifica.
L’ex tecnico della viola ha trovato in alcuni giocatori arrivati in punta di piedi delle vere e proprie garanzie: è il caso di Tommaso Pobega, arrivato per allungare la rosa nel reparto di centrocampo ed è diventato un vero e proprio pilastro della squadra accanto a Remo Freuler. Un altro tassello fondamentale nello schieramento iniziale è Odgaard, che l’anno scorso era considerato come una discreta riserva, mentre quest’anno è messo al centro del progetto.
Infine, Italiano ha stabilito una gerarchia in attacco che vede prevalere il classe 2004 Castro, con un Dallinga che deve sudare per guadagnarsi il posto.
Bologna, il sogno di tornare in Europa
Dopo la stagione miracolosa della scorso anno, sembrava quasi impossibile riproporre un’annata di quel livello, soprattutto dopo aver perso l’allenatore e degli elementi del calibro di Zirkzee e Calafiori. Il mercato estivo non è stato molto d’aiuto sotto questo punto di vista, ma Vincenzo Italiano si è rimboccato le maniche ed ha iniziato a lavorare con ciò che aveva a disposizione. Se inizialmente tornare in Europa poteva essere un sogno, adesso, visto l’andamento e la strada che sta prendendo questo Bologna, sembra essere un obiettivo realizzabile.
Serie A
Atalanta, emergenza in attacco: si cerca un bomber a gennaio
L’Atalanta non ha ricevuto buone notizie dagli esami fatti da Retegui, il quale starà fuori buona parte di gennaio. In attesa di Scamacca, si guarda al mercato.
L’Atalanta di Gasperini è protagonista di una stagione fin qui quasi perfetta, ma vuole arrivare fino a maggio nelle migliori condizioni possibili per mantenere e concretizzare ciò che è stato fatto fino ad ora. Le brutte notizie però, non tardano ad arrivare. Nel giorno di Natale arriva il cattivo esito degli esami di Mateo Retegui, il quale dovrà stare fermo almeno fino a metà gennaio a causa di una lesione di primo grado al retto femorale sinistro.
Per questo, la dirigenza nerazzurra non vuole stare con le mani e mano e sta pensando di fare un colpo in attacco nella finestra di mercato invernale, al fine di tamponare il vuoto lasciato dalla doppia assenza di Scamacca e del bomber italo-argentino.
Atalanta, il momentaneo sostituto di Retegui
Attualmente Gasperini per colmare l’assenza del suo capocannoniere non ha in rosa altri numeri 9 di professione, escludendo il giovane Vlahovic, ma ha alcuni giocatori che per caratteristiche ed attitudine possono momentaneamente ricoprire quel ruolo: nella sfida del Maradona contro il Napoli, Mario Pasalic è stato schierato da centroavanti al posto di Retegui, al fine di fare un lavoro molto tattico oscurando alcune linee di passaggio in fase di impostazione avversaria e per non concedere riferimenti ai difensori.
Un altro spesso utilizzato nel ruolo di punta centrale è il classe 1999 Nicolò Zaniolo, che per struttura fisica è il principale indiziato per poter ricoprire quel tassello mancante. Chissà se questa può essere un’occasione per l’ex Roma per dare continuità alle ultime convincenti prestazioni.
Occhi sul mercato: idea Berardi
Al momento ancora non sono stati accostati nomi di grandi centroavanti alla squadra bergamasca, la quale ha ricevuto la notizia degli esami di Retegui solo nelle ultime ore. A livello di attaccanti in generale però, l’Atalanta aveva già messo gli occhi su Domenico Berardi, attualmente militante in Serie B. Forse questo infortunio potrebbe avvicinare il numero 10 del Sassuolo, che però sarebbe l’ennesimo giocatore adattabile nel ruolo di punta, ma non nato e cresciuto per fare quello.
Vedremo se la dirigenza nerazzurra deciderà di cogliere la palla al balzo ed affondare il colpo che riporterebbe in Serie A uno dei giocatori simbolo di questi ultimi anni, oppure deciderà di virare su un profilo più adatto per fare il centroavanti puro.
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