28.05.2017. Stadio Olimpico, Rome, Italy. Last match of Francesco Totti. Francesco Totti in action during the match Roma vs Genoa.
Partita fondamentale -Roma-Juventus- di domenica sera, che fino a poco tempo fa non ci si aspettava potesse valere per la qualificazione in Champions.
Le due squadre, Roma e Juventus, inseguono ancora la speranza di poter ambire ed arrivare a quel quarto posto che aprirebbe le strade alla prossima Champions League.
L’URLO DI IGOR TUDOR E CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
A otto giornate dal termine del campionato, la Juventus è quinta con 55 punti, a -1 dal Bologna quarto, e la Roma è sesta con 52 punti. All’Olimpico, Igor Tudor e Claudio Ranieri guideranno le loro squadre alla caccia di punti importantissimi. Roma-Juventus è un grande classico che torna, una gara che in passato valeva lo Scudetto e il primato in una rivalità che andava anche oltre il calcio, ampliandosi alla politica e al confronto Sud-Nord del Paese.
Fra le tante stagioni del duello Roma-Juventus, dagli anni 80 di Boniperti e Viola, Platini e Falcao, Agnelli e Andreotti, Trapattoni e Liedholm, fino ai match del decennio scorso e il violino di Garcia, in questi giorni torna di moda un match della stagione 2003-04, in un’epoca in cui la sfida fra Roma e Juventus aveva come protagonisti Lippi e Capello, Del Piero e Totti, Moggi e Sensi.
Il viale dei ricordi non può che tornare a quel Roma-Juventus 4-0 dell’8 febbraio del 2004, un match rimasto nella storia, fra le altre cose, per il gesto che Francesco Totti, rivolse ai giocatori bianconeri. In particolare a quell’Igor Tudor che domenica torna a sfidare i giallorossi, per la prima volta da allenatore dei bianconeri.
Non si può non citare questo episodio, senza tanti altri aneddoti di quel week-end di febbraio.
Saranno esattamente passati 7728 giorni da quella serata dell’Olimpico della 20ª giornata della Serie A 2003-04. La Juve di Lippi, Campione d’Italia in carica, e la Roma di Capello sono appaiate al secondo posto in classifica. A guidare la classifica, con 5 punti sulle due inseguitrici, il Milan di Ancelotti.
L’Italia è ancora l’Eldorado del calcio mondiale. E il campo lo riflette benissimo: Samuel, Chivu, Panucci, Emerson, Totti e Cassano da una parte, Buffon, Thuram, Zambrotta, Camoranesi, Nedved e Trezeguet dall’altra. Unica nota dolente l’assenza di Del Piero, acciaccato.
Quando Collina fischia l’inizio, però, c’è una sola squadra in campo. “Una delle due partite giocate meglio in carriera credo sia Roma-Juve 4-0 – racconterà Totti oltre 15 anni dopo in una diretta su Instagram con l’ex capitano bianconero -: con Cassano azzeccammo quasi ogni passaggio”.
A sbloccare il match chi non ti aspetti, Dacourt al 13esimo minuto. Il capitano della Roma, prima di realizzare il 2-0 su rigore, colpisce una traversa clamorosa. Antonio Cassano che da spettacolo, sia realizzando una doppietta, sia con le sue classiche cassanate.
Il fantasista barese della Roma, in un suo libro racconta l’aneddoto della bandierina e cosa gli disse l’arbitro Collina.
“Prima della partita mi prende ‘sta fissa di spaccare la bandierina. Vado dal mister che mi dà l’ok: ‘Se vinciamo ti autorizzo a farlo’, mi dice. Troppo facile, penso. Facciamo così: la spacco solo se vinciamo e faccio almeno una doppietta”.
Come se avesse già guardato nel futuro e lo sapesse. Fatto sta che Cassano due goal alla Juve li realizza, come l’esultanza ‘naif’ che si era prefissato. Tutto questo gli costerà l’ammonizione e due paroline dell’arbitro Collina: “Viene e mi dice: ‘Antò, stai facendo una grande partita, state vincendo 4-0, perché fai ‘sta stronzata? (no, forse stronzata non l’ha detto, ma il concetto comunque era quello). ‘Hai ragione, ma avevo fatto una scommessa, tra me e me’, rispondo. ‘Se è così, che ti devo dire?’. E me lo sono abbracciato”.
E Tudor come finisce suo malgrado protagonista? Tutto accade tra il 58′, quando il croato subentra a Conte sul 2-0 per riequilibrare la squadra dopo l’espulsione di Montero, e l’89’, quando Capello regala la standing ovation al suo capitano.
Nei minuti finali del match, si consuma un gesto non comune all’interno di un match. Il capitano giallorosso ricorda a Igor Tudor il risultato mimando un eloquente “4, a casa”.
In ogni caso la vera motivazione del gesto resta misteriosa fino al 2020, quando Totti, sempre in diretta Instagram con Del Piero, si lascia andare. “A te non mi sarei mai permesso, l’ho fatto a Tudor perché mi aveva dato una gomitata sul muscolo e mi si era addormentato tutto il braccio – svela -. Un dolore atroce, mi veniva da piangere. Quando ci siamo incrociati di nuovo, quel gesto mi è venuto istintivo”.
Comunque sia uno storico trionfo per i giallorossi, che mai avevano ottenuto un successo simile contro i bianconeri e difficilmente lo replicheranno in tempi brevi.
Di quei 30 protagonisti tra campo e panchina, domenica prossima, 21 anni dopo, all’Olimpico ci sarà solo Tudor. Che vorrebbe arrivare quarto, magari davanti ai giallorossi, al posto di quelle 4 dita.
Appuntamento a domenica sera.
Aggiornato al 04/04/2025 19:50
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