Il centrocampista francese ha parlato del suo impatto con la Roma e delle sue aspettative, affrontando ovviamente anche il tema del derby.
In una stagione non all’altezza delle aspettative da parte della Roma uno dei migliori è stato, senza ombra di dubbio, Manu Konè. De Rossi lo ha voluto, ed ora Ranieri se lo gode. Il centrocampista francese ha parlato del suo momento a Il Romanista in una lunga intervista.
“La comprensione dell’italiano sta andando sempre meglio, ma con i miei compagni continuo a parlare ancora in francese. Il tedesco? Meglio l’inglese. Se mi sono pentito di aver scelto la Roma? No, assolutamente (sorride, ndr). Questo è un grande club e sono molto orgoglioso di farne parte.”
“Una delle ragioni per cui sono arrivato qui era il feeling che ho avuto sin da subito con De Rossi. A lungo mi ha spiegato su come mi avrebbe utilizzato, diceva che mi aveva seguito con molta attenzione nei Giochi Olimpici. Per lui ero il giocatore perfetto. Il suo esonero è stato traumatico, ma così va il calcio. Sono molto competitivo ma mi è dispiaciuto per lui. Comunque sia, sono venuto alla Roma in Serie A perché, come detto in precedenza, è un grande club.”
“Quando è arrivato non abbiamo avuto molto tempo per parlare, ci siamo solo promessi di dare il massimo per noi e per i tifosi. Volevamo dimostrare sul campo quello che valevamo.”
“E’ da quando ho lasciato la mia famiglia a 10 anni: sia in Francia che in Germania sono riuscito ad impormi con le sole mie forze. So che se lavorerò bene allora potrò dimostrare le mie qualità.”
“Abitavo a 10 minuti da lì, e si vedeva da lontano. Spesso mi capitava per giocare per strada con bambini più grandi di me. In famiglia siamo 8, ma a Roma sono solo. Il mio papà ha giocato in Africa, e di due fratelli uno gioca da semiprofessionista e l’altro nei dilettanti.”
“Il motivo è abbastanza ovvio, ma ero affascinato anche dal Real Madrid e seguivo con attenzione le gesta di Didier Drogba, anche per le sue origini ivoriane.”
“Dalle Olimpiadi fino all’esordio con la Nazionale francese, passando per la Roma: non è stato una sorpresa, ma una conseguenza del lavoro che avevo fatto. Sono uno a cui piace prendersi le proprie responsabilità. A volte si può sentire la pressione, ma in campo entro tranquillo perché so quello che posso fare.”
“In passato ne ho giocati altri, ma mai contro una squadra che faceva parte della stessa città. Capisco che è qualcosa di grande, ma veniamo da un ottima prestazione. Cercheremo di fare del nostro meglio. Quale esultanza farò se dovessi segnare? Ovviamente l’importante è vincere. Sono stato sorpreso dall’ammonizione dopo la mia esultanza contro il Lecce. Bisogna stare attenti.”
“Se ho parlato con Guendouzi? No no (ride, ndr). Ci saranno tanti francesi, ma in campo non si fa nessuno sconto. Sarà una battaglia.”
“Crescendo negli anni ho avuto sempre di più occasioni per segnare, ma per l’importante è fare la scelta giusta. Se un compagno è piazzato meglio di me, preferisco dargli la palla. Qualcuno si lamenta? No (ride, ndr), ma Artem vuole sempre il pallone, com’è giusto che sia.”
“Con lui ho un rapporto molto bello. Mi ha accolto nel migliore dei modi, ed è uno di quelli che scherza di più con me. Si allena sempre forte ed è sempre pronto ad aiutare la squadra.”
“Con tre allenatori diversi abbiamo fatto fatica a trovare il ritmo, ma adesso va sempre meglio: siamo coesi come gruppo. Obiettivi? Speriamo di arrivare il più in alto possibile per arrivare ad una qualificazione Europea. Se possiamo vincere l’Europa League? Sì.”
“Noi li avvertiamo sempre vicini. Ci hanno messo nelle condizioni migliori per poter vincere, sta a noi dimostrarlo. Al momento ovviamente non sono contenti, ma dobbiamo rispondere alle loro attese per realizzare il loro progetto.”
“Lo conoscevo già dai tempi del Monaco. E’ un grande tecnico, un allenatore molto esperto. La sua idea di calcio si rivela sempre vera. Cresciamo con i suoi consigli perché ci fa giocare bene.”
“Lo conosco da 4 anni. Lo trovo un giocatore fortissimo, e ritrovarlo a Roma è stato un piacere. Sicuramente per lui è un momento difficile ma deve continuare ad aver pazienza. Lui ha l’atteggiamento giusto: lotta e si batte.”
“Sin da subito ho percepito il loro amore, e questo ha facilitato senza dubbio il mio ambientamento qui.”
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