Serie A
Roma, le prime parole di Hummels: “Curioso di scoprire la Serie A. De Rossi…”
L’ultimo arrivato in casa Roma Mats Hummels ha rilasciato un’intervista ai microfoni ufficiali del club dopo essere atterrato a Fiumicino nel corso della mattinata di ieri.
Di seguito le sue prime parole da giallorosso.
Le rivelazioni di Hummels
“Non vedo l’ora di giocare per questa squadra, per questo club, davanti ai tifosi allo stadio. Da bambino sono cresciuto seguendo la Roma, in particolare Francesco Totti e il mio nuovo mister. Quando ero più giovane, ho giocato contro Daniele De Rossi. Sono felicissimo di essere qui e di far parte di questo club.”
Hai atteso prima di scegliere una nuova squadra. Lo hai fatto in modo da poter fare la scelta giusta?
“Sì, volevo scegliere bene. Sono davvero felice e convinto al 100%. Non volevo trovarmi nella situazione di sedermi qualche settimana o mese dopo e pensare che forse avrei dovuto aspettare. Sono felice della scelta che ho fatto e di essere qui ora. Onestamente avevo bisogno di tempo dopo l’ultima stagione. Emotivamente, avendo lasciato Dortmund dopo così tanto tempo, dopo la finale di Champions League, ci è voluto un po’ per riprendermi.”
Sei una leggenda, una leggenda del calcio. Hai molta esperienza in Bundesliga, cosa ti aspetti dalla Serie A?
“Sono davvero curioso di scoprire la Serie A. Ovviamente conosco le squadre, le ho affrontate, ho sfidato alcune squadre italiane in Champions League ed Europa League. Ho giocato con la nazionale contro l’Italia: a volte mi è andata bene, altre meno. Sono molto curioso di scoprire gli stadi, le squadre e il modo di giocare, le differenze rispetto a quello a cui ero abituato in Bundesliga negli ultimi anni. È bello essere ancora curioso verso il calcio alla mia età. Sono davvero felice di essere qui, sono convinto che tutto andrà per il meglio per tutti.”
Dal punto di vista fisico, come ti senti e quando pensi che sarai disponibile per giocare?
“Sono in buone condizioni. Ho lavorato duramente in estate, ma giocare a calcio a livello professionistico è diverso da allenarsi a livello professionistico con la squadra e con gli altri atleti. Per questo è difficile rispondere, è una situazione nuova per me. Ma, se dovessi descrivere come mi sento adesso, direi che dopo aver trascorso un periodo di vacanza estivo, come sempre, ho bisogno di alcune settimane per essere al 100%. Penso che ci vorranno 2-3 settimane per essere davvero pronto per giocare, poi spero di trovare davvero una buona condizione. Parlerò molto con lo staff tecnico, lavorerò duramente, sia in campo che in palestra. Voglio essere nelle migliori condizioni il prima possibile.”
Hai già parlato con Daniele De Rossi. Quali sono le tue prime impressioni?
“È un bravissimo ragazzo, che trasmette fiducia. Lo conoscevo quando giocava, ho sentito molto parlare di lui, anche prima di sentirlo quest’anno. Pensando a lui come tecnico, ho visto molte partite di Europa League lo scorso anno: i quarti di finale, le semifinali. La prima impressione è quella di un bravissimo ragazzo, ma ovviamente mi chiede di lavorare tanto, come tutti gli altri, ed è quello che otterrà da me.”
Serie A
Monza – Inter 1-1, Dumfries salva Inzaghi ma la Beneamata e’ spenta | Le pagelle nerazzurre
Monza-Inter 1-1, in attesa del debutto in Champions League, arriva un brutto pari allo U-Power Stadium. Dumfries risponde a Dany Mota. Le pagelle nerazzurre.
Sommer 6: il gol di Dany Mota e’ il primo vero pericolo che corre il portiere svizzero.
Pavard 5: decisamente in difficoltà contro i lunghi brianzoli. Non e’ abitudine vederlo in affatto, ma a Monza il suo rendimento e’ modesto.
De Vrij 5: anche lui trova molti grattacapi con i centimetri di Djuric. L’olandese soffre più de l necessario.
Carlos Augusto 6,5: aiuta in spinta, e copre quando gli viene chiesto di arretrare. Arma il cross che Dumfries trasforma nell’1-1.
Darmian 6: equilibrato tra corsa in avanti e ripiegamento, non gli si chiede mai gli straordinari (dal 56′ Dumfries 7: spinge in rete il cross di Carlos Augusto e rimedia almeno il punto. Commette, in precedenza, un paio di errori grossolani).
Frattesi 6: la sufficienza arriva per la buona volontà, ma non brilla e non concede il bis rispetto alle prestazioni viste in nazionale.
Asllani 5,5: continua a non fare quello step che può fare di lui un para titolare (dal 74′ Correa 5: viene buttato nella mischia, ma lui e’ un corpo estraneo ormai da tempo).
Mkhitaryan 5,5: annaspa e non va alla ricerca degli spazi che trova quando e’ nella sua versione migliore (dal 56′ Zielinski 6: l’amalgama con lui deve ancora arrivare, ma il suo ingresso risulta positivo).
Dimarco 6: viene lasciato in campo per 90′ e non e’ nelle sue corde. Anche quando inizia a risentirne a livello fisico, e’ uno dei pochi a restare in copertura quando l’Inter attacca.
Thuram 5: viene cercato poco, ma anche lui fa poche sponde utili a Lautaro (dal 74′ Arnautovic 5: di lui si ricorda un solo tiro, direzionato alle stelle).
Lautaro 5: non e’ serata nemmeno per lui, forse Inzaghi non doveva rischiarlo ma preservarlo per il City (dal 56′ Taremi 6: il suo ingresso porta freschezza).
Simone Inzaghi 5: i cambi fanno riflettere, e non si capisce la gestione dell’attacco, con Arnautovic e Correa dentro insieme nel finale. In mediana, inoltre, lasciare fuori sia Barella e che Calhanoglu ha tolto alla squadra molte certezze.
Serie A
Atalanta, Retegui cecchino e chirurgico: e’ nella storia della Dea con Inzaghi e Kessie
Atalanta, un altro gol per Matteo Retegui, che tocca già quattro gol in altrettante partite di campionato. Per lui un record eguagliato.
Non sembra aver intenzione di fermarsi Mateo Retegui, in gol anche ieri nel 3-2 sulla Fiorentina che ha regalato il secondo successo in campionato all’Atalanta.
La rete dell’oriundo e’valsa il momentaneo 1-1 dopo il vantaggio viola firmato da Martinez Quarta.
Per Retegui si tratta del quarto gol in campionato in altrettante partite disputate. Lo stesso attaccante ex Genoa e’ entrato così nella storia della Dea.
Come riferisce Opta, infatti, dopo Filippo Inzaghi (1996) e Franck Kessie (2016), Retegui e’ il terzo giocatore a realizzare quattro reti nelle prime quattro giornate in serie A con la maglia della Dea.
Serie A
Il Milan e il “Mawlid Alnabi”: un bel gesto di inclusività
L’AC Milan apre oggi con augurio a tutti i tifosi rossoneri sui suoi social: Mawlid Al-Nabi, celebrando così la nascita del profeta con i tifosi musulmani.
E’ davvero un bel gesto quello del Milan, che apre all’inclusività di tutti i suoi tifosi: a prescindere da religione e provenienza. Non é il primo anno che la squadra rossonera rivolge un pensiero ai suoi tifosi di religione musulmana, includendo così tutta la loro tifoseria.
Infatti, é almeno dal 2019 che il club continua ad augurare ai suoi tifosi “Ramadan Karim”, “Eid al-Ftr”, “Eid al-Adha”: una tradizione di cui la squadra rossonera può sicuramente dirsi fiera.
Oggi il Milan celebra con tutti i suoi tifosi di religione islamica il Mawlid al-Nabi, ovvero il compleanno del “Profeta Muhammad”
Un cuore rossonero grande, che dimostra di essere in grado di accogliere tutti i suoi tifosi. Ma cosa é la festa del Mawlid al-Nabi e cosa rappresenta per i musulmani? “Mawlid al-Nabi” letteralmente vuol dire “Il compleanno del profeta” ed é appunto la festa in cui i musulmani celebrano il compleanno del loro profeta “Muhammad”, in italiano “Maometto”. Per i musulmani festeggiare la nascita di Maometto significa simbolicamente festeggiare il più importante “messaggero” di Dio sulla Terra. E questo 15 settembre i tifosi rossoneri lo faranno con il loro club.
Questo gesto di apertura nei confronti di una cultura diversa diventa importante, anche perché ci riporta alla possibilità di interpretare lo sport anche come mezzo per abbattere qualsiasi tipo di barriera. Per i rossoneri questa é la prova di essere davvero un club internazionale ed aperto al mondo.
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