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Roma-Milan 1-2: il Diavolo incorna la crisi: le pagelle

Il Milan sbanca l’Olimpico e torna a casa con il bottino pieno frutto di una prestazione maiuscola e sotto un certo punto di vista inaspettata. Gli uomini di Pioli reagiscono a qualche partita di troppo sottotono e mettono in campo una delle prestazioni più convincenti della stagione.
Donnarumma 6,5: sempre più determinante, vuole lasciare la sua impronta alla gara e lo fa al 35′ quando chiude da vero top player su Mkhitaryan.
Calabria 6,5: dopo alcune prestazioni old style, il terzino destro rossonero sfodera una prova di carattere contenendo al meglio le pericolose incursioni capitoline.
Kjaer 7: un baluastro impenetrabile, il danese ritrova la forma fisica migliore e si vede. Dalle sue parti non si passa, comanda la difesa con maestria.
Tomori 7: giocare a fianco di Kjaer è un bel vantaggio, ma riesce in una gara a fare tutto ciò che l’ultimo Romagnoli non è riuscito a fare. Aggressivo, esplosivo, se si attacca all’uomo non lo lascia respirare. Farlo riaccomodare in panchina non sarà di certo facile.
Theo Hernandez 7: va vicino al gol al terzo minuto della ripresa, di fatto il solito instancabile motorino della fascia sinistra che manda letteralmente in tilt la difesa della Roma.
Tonali 7: passi in avanti per il regista rossonero che in fase di possesso palla non sbaglia un colpo. Provvidenziale il salvataggio su Pellegrini, che sia la volta buona? (dal 38′ Meité sv).
Kessiè 7,5: dopo la prova sontuosa contro la Stella Rossa si ripete tre giorni dopo. A quota 8 gol in campionato l’ivoriano è ovunque, il centrocampo è suo.
Saelemaekers 6,5: finalmente il belga che si era fatto apprezzare qualche tempo fa, interpreta al meglio le due fasi senza eccessive sbavature, sfiora il gol (dal 38′ Castillejo sv).
Calhanoglu 5,5: non è in forma il turco, si vede da come sta in campo, partecipa poco alla manovra offensiva, proprio lui che di solito ne è il fulcro, esce per un fastidio muscolare (dal 1′ st Diaz 6: entra dopo un periodo di infortunio e lo fa con grande voglia di fare bene, si muove con grande qualità)
Rebic 8: finalmente il bellissimo giocatore ammirato nella seconda parte della scorsa stagione, bravissimo nell’uno contro uno, segna un gol in diagonale da bomber vero e si fa apprezzare per una gara di quantità e grande qualità. Completamente ritrovato (dal 22′ st Krunic 6: entra per dare solidità al centrocampo, ci riesce).
Ibrahimovic 5,5: Pau Lopez gli regala la palla del vantaggio, lo svedese la spreca con un colpo di tacco presuntuoso. Un po’ sottotono, esce per noie muscolari (dall’11’ st Leao 6: si impegna e sfiora il gol su cui è bravissimo Pau Lopez).
Pioli 7: non era facile reagire in trasferta contro la Roma, il tecnico fa scelte coraggiose come lasciare in panchina il capitano e viene ripagato al meglio. Gestisce bene la pressione ed è bravissimo – questa volta – sui cambi.
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Milan, retroscena sull’incontro Furlani-Cardinale. Tutti i dettagli

Il Milan si trova in un momento di forte instabilità, frutto di decisioni incerte e di un continuo cambio di rotta che ha caratterizzato l’ultimo anno e mezzo.

ZLATAN IBRAHIMOVIC SORRIDENTE ( FOTO KEYPRESS )
Dalla separazione da Stefano Pioli in poi, la gestione degli allenatori è stata caotica: Lopetegui è stato scartato sotto la pressione dell’opinione pubblica, Fonseca è arrivato con molti dubbi già prima della firma e poi esonerato in maniera quasi surreale per lasciare spazio a Conceiçao, che a sua volta si è trovato in una situazione di totale incertezza.
Ora il club ha bisogno di stabilità e di una direzione chiara. Non si può più navigare a vista tra voci di mercato, speculazioni sugli allenatori e continue rivoluzioni tecniche. Serve una visione condivisa tra società e dirigenza per dare al Milan una base solida su cui costruire il futuro. Se questo sarà davvero l’anno zero, dovrà esserlo con scelte nette e lungimiranti.
Il viaggio di Giorgio Furlani a New York per incontrare Gerry Cardinale assume un significato che va oltre il semplice confronto tra amministratore delegato e proprietario. L’assenza di Ibrahimovic, che formalmente è solo un consulente della proprietà, potrebbe essere un dettaglio rivelatore di equilibri interni ancora tutti da definire.
Il Milan si trova in una fase in cui non basta più gestire l’ordinario: serve una chiara ridefinizione dei rapporti di forza per dare stabilità al club. Le voci e i rumors che si susseguono in modo incessante stanno diventando un problema serio, non solo per l’ambiente, ma anche per l’immagine di una società che, storicamente, ha sempre cercato di trasmettere solidità e prestigio.
Negli ultimi mesi, invece, tutto sembra scricchiolare, mettendo in discussione la percezione del Milan come club ambizioso e ben strutturato.
Milan, tutto sull’incontro tra Giorgio Furlani e Gerry Cardinale
Il nodo principale è la coesistenza di due anime societarie: da un lato RedBird con Cardinale e Ibrahimovic, dall’altro Elliott con la famiglia Singer e Furlani. Questa divisione, se non affrontata in maniera chiara e risolta in tempi brevi, rischia di minare qualsiasi progetto di rilancio, rendendo ancora più difficile prendere decisioni strategiche per il futuro del Milan.
Sul fronte dirigenziale, i nomi di Igli Tare e Fabio Paratici sono quelli più chiacchierati, ma non sono escluse sorprese, visto l’andamento imprevedibile delle ultime scelte societarie. Anche per la panchina il futuro è incerto: la posizione di Conceiçao appare sempre più fragile, ma non è ancora stata presa una decisione definitiva.
Sbagliare la prossima mossa sarebbe imperdonabile, perché c’è ancora margine per programmare un rilancio solido. Tuttavia, il tempo stringe: ogni scelta dovrà essere ponderata con attenzione, evitando errori che potrebbero compromettere ulteriormente il percorso del Milan.
Igli Tare sembrerebbe in vantaggio come candidato per il ruolo di direttore sportivo del Milan. Secondo recenti indiscrezioni, l’ex dirigente della Lazio potrebbe essere ufficializzato entro la fine di marzo.
L’arrivo di Tare potrebbe portare a importanti cambiamenti nella rosa e nello staff tecnico del Milan. Tra le ipotesi, si parla di un possibile ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera, tecnico già cercato da Tare ai tempi della Lazio. Inoltre, il dirigente albanese potrebbe tentare di riportare in Italia Sergej Milinkovic-Savic.
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Ultim’ora Milan, l’ira di Furlani: Conceicao a rischio esonero

Ultim’ora Milan, arrivano indiscrezioni in redazione in merito a una decisione da parte della dirigenza sul tecnico portoghese. Vediamo i motivi.
Le dichiarazioni del portavoce di Sergio Conceicao non hanno fatto di certo piacere alla dirigenza.
Ne è infatti venuto fuori un quadro di profonda insoddisfazione da parte del tecnico portoghese il quale si aspettava giocatori più pronti dal punto di vista fisico e una magiore vicinanza da parte della stessa dirigenza.
Poco dopo il diretto interessato ha voluto smentire, ma la frittata era ormai stata fatta. Tanto da attirare le ire di Giorgio Furlani il quale, ci riferiscono, ha davvero preso male l’intera situazione tanto da mettere il tecnico alla gogna.
Riflessioni in corso su un possibile esonero qualora non arrivasse un risultato positivo contro il Lecce.
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Monza, Nesta: “Con l’Inter dobbiamo prenderla con leggerezza e giocare con la giusta mentalità, magari ci concedono qualcosa. Sto lavorando sull’orgoglio”

Il Monza, con la Serie B in vista, si prepara alla trasferta contro l’Inter. Nesta carica la squadra per la difficile sfida contro l’inter di Inzaghi.
Il Monza, con il cammino compromesso e con un piede in Serie B, si prepara alla complicatissima trasferta di Milano contro l’Inter di Inzaghi. Alessandro Nesta, allenatore dei brianzoli, ha parlato in conferenza stampa della sfida che attende la sua squadra, cercando di trovare motivazione per affrontare una delle sfide più complicate della stagione.
Monza, Le Parole di Nesta
Con l’Inter sarà complicato
La dobbiamo prendere così, con leggerezza. In uno stadio importante contro una squadra fortissima. Servirà giocare con la mentalità giusta e il piacere e lo stimolo di giocare contro questa Inter. La classifica non la dobbiamo guardare in questo momento. Speranze? Loro sono fortissimi e noi andremo a fare la nostra partita, sicuramente per provare a vincere consapevoli delle difficoltà. Il concetto deve essere sempre quello: fare risultato. Poi è chiaro che affrontare una squadra del genere è complicato. Magari da qualche parte qualcosa possono lasciare visto che hanno affrontato Napoli, Feyenoord e precedentemente altre partite complicate. Magari ci concedono qualcosa”.
E’ stata una stagione ricca di cambiamenti e colpi di scena. I nuovi cosa hanno portato?
“I nuovi hanno bisogno di tempo e magari anche un contesto diverso, ma al momento la situazione è questa. Sono ragazzi interessanti ma per giocare determinate partite hanno bisogno di un percorso più lungo. Non li bocciamo ma nel giudizio dobbiamo considerare anche il contesto in cui si trovano. Magari anche per questo siamo un pò in difficoltà. Inter squadra di un altro pianeta rispetto a noi? Si, noi dobbiamo trovare un equilibrio perchè aspettarli e attenderli non è la strada giusta. Se contro questi giocatori stai sempre basso e pensi sempre alla fase difensiva prima o poi il gol lo prendi. Comunque abbiamo recuperato Caprari, Castrovilli sta bene e ha passato una buona settimana. Pessina lo portiamo ma non è ancora pronto per giocare. Le contestazioni nei nostri confronti? Ci stanno, è normale”
Su Simone Inzaghi
“Mi ha stupito quando ha iniziato a fare l’allenatore, l’attaccante fatico a vederlo in questo ruolo. E invece Simone è un top manager ma non solo in Italia ma in Europa. Gli auguro tutto il meglio perchè se lo merita ed è un ragazzo in gamba”

SIMONE INZAGHI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Su quale aspetto sta lavorando?
“Sull’orgoglio, perchè non possiamo accettare una retrocessione in questa maniera. Nella vita può succedere di tutto ma serve combattere tutti i giorni. Non si può mollare ne staccare, non si possono fare certe figure. Non le meritiamo noi e non le meritano i tifosi, la società e tutto l’ambiente. Si può retrocedere ma non si deve mollare, ma anche per il bene degli stessi calciatori che nei prossimi anni dovranno trovare contratti e nuove squadre”.
Un ricordo di Pizzul
“Persona di un educazione e professionalità unica, sono cresciuto con i suoi racconti e la sua voce. Lo ricordo con grandissimo affetto, per me è un pezzo della mia vita e pezzo della mia infanzia. Grande giornalista e grande persona”.
L’esonero ha rappresenta un rimpianto?
“Per la formazione vediamo, devo ancora decicere. Ci sono poche cose da sistemare prima di fare le scelte. Rimpianti? In alcuni momenti la squadra andava bene, potevamo magari raccogliere qualcosa in più in determinate partite. Quattro o cinque punti in più li potevamo fare”
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