Serie A
Roma 1-2 Milan: sconfitta dolorosa
La Roma cade nuovamente contro una big, questa volta però lo fa in casa dove non aveva mai conosciuto il sapore della sconfitta.
Ad un inizio gara piuttosto opaco ha fatto da contraltare una reazione veemente che però nei primi 45 minuti non ha fruttato alcuna rete. La ripresa è scivolata via sui binari dell’equilibrio, ma alla fine sono stati i rossoneri a spuntarla.
Nel dettaglio
Nella prima fase di gioco la Roma è stata colta di sorpresa da un arrembante avvio del Milan, andato più volte vicino al gol nei primi 20 minuti con Ibrahimovic e Rebic.
I giallorossi nel quarto d’ora finale si sono rivelati abili nel destarsi da quello che sembrava un coma profondo grazie alle ripetute incursioni di Veretout e Mkhitaryan imbeccati da Pellegrini e Spinazzola. Nonostante ciò sono stati i rossoneri a trovare il vantaggio grazie al rigore di Kessiè.
Nei secondi 45 minuti i ruoli si sono invertiti: i ragazzi di Fonseca sono scesi in campo con il piede sull’acceleratore, trovando il pari con la stupenda conclusione di Veretout sul secondo palo, mentre la squadra di Pioli sembrava aver dato già tutto.
Alla fine però è stato il club meneghino a spuntarla sfruttando la rete di Rebic, bravo nell’eludere l’intervento di Mancini e superbo nell’incrociare il tiro. La Roma, dunque, si ritrova ora al quinto posto mentre il Milan mantiene la sua seconda posizione a meno 4 punti dall’Inter.
Serie A
Udinese, Runjaic: “L’Atalanta non cambia il suo gioco, assenti Davis e Giannetti”
Kosta Runjaic, allenatore dell’Udinese, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita casalinga di campionato contro l’Atalanta.
Dopo la sconfitta con l’Inter nella semifinale di Supercoppa Italiana, l’Atalanta torna a concentrarsi sul campionato, dove è in piena lotta per lo Scudetto. I bergamaschi avevano iniziato una striscia di 11 vittorie consecutive tra il 5 ottobre (5-1 sul Genoa) e il 22 dicembre (3-2 sull’Empoli), prima dell’1-1 dell’Olimpico contro la Lazio.
Per la Dea ci sarà la trasferta ostica contro l’Udinese, che ha già messo in difficoltà l’Atalanta nella gara d’andata: lì finì 2-1, con il gol di Kamara ribaltato da Pasalic e dall’autorete di Touré. I friulani si trovano a metà classifica e hanno già battuto alcune squadre di vertice come Lazio e Fiorentina, ma non vincono in casa dal 2-0 sul Cagliari dello scorso 25 ottobre.
Udinese-Atalanta: Runjaic presenta la sfida in conferenza stampa
L’allenatore Kosta Runjaic ha fatto il punto della situazione in conferenza stampa alla vigilia della gara contro l’Atalanta: “La squadra sta bene, abbiamo fatto una buona settimana di lavoro. Abbiamo il sole oggi, è previsto anche domani e vogliamo vedere delle facce sorridenti allo stadio. Sappiamo che affrontiamo una delle squadre più forti in Serie A, l’Atalanta è ormai conosciuta a livello europeo, ha vinto l’Europa League anche grazie al suo gioco“.
“Dovremo essere bravi nei duelli, servirà intensità ma anche qualità nel possesso palla. La maggior parte dei ragazzi è ormai a disposizione. Non avremo Lucca, Solet potrà giocare. Sono contento di iniziare il girone di ritorno contro una squadra che ci impegnerà tantissimo, l’Atalanta porta qualità in ogni gara, all’andata hanno vinto grazie alla qualità ma anche grazie a un pizzico di fortuna“.
Il reparto portieri e l’arrivo di Selvik dal mercato
“Con l’arrivo di Selvik ora siamo a posto anche nel reparto portieri. Sappiamo che Okoye è alle prese con la riabilitazione ma non sappiamo con certezza quanto ci vorrà, potrebbero magari esserci ricadute, quindi volevamo essere tranquilli e sicuri con un profilo pronto, auspicando ovviamente che non succeda nulla di nuovo ad Okoye. Stiamo riflettendo poi su Piana, che potrebbe fare esperienza in prestito, valutiamo“.
Su Lucca: qualche cartellino di troppo
“Ne abbiamo parlato per quanto riguarda sia i cartellini gialli che i rossi. Bisogna sempre chiedersi il giocatore che tipo di cartellino ha subito, nel corso di queste giornate è stato preso qualche cartellino inutile, che non ha fatto bene alla squadra. L’ultima ammonizione per Lucca è stata una decisione dell’arbitro e ci sono diversi punti di vista. Lui deve essere consapevole che per il suo stile di gioco ci mette molta fisicità e questo può portare a dei falli, i difensori in Italia sono ben strutturati, predisposti al duello“.
“Giocatori come Lucca devono mettere in campo fisicità e forza, caratteristiche che vanno messe in campo ma con consapevolezza, stiamo lavorando sotto questo aspetto parlando con i giocatori, nei duelli la posizione del corpo è fondamentale. E’ un processo, i giocatori devono acquisire esperienza. Ci sono tante cose che si possono fare, sono d’accordo che Lucca è sulla buona strada per diventare un buon attaccante, però bisogna ricordare che è alla seconda stagione di A, ogni sfida gli darà più sicurezza“.
La gara d’andata contro l’Atalanta
“E’ stata tra le nostre migliori partite, anche se i due gol subiti erano evitabili, è stata molto intensa, abbiamo giocato in maniera coraggiosa senza però raccogliere punti. Nel complesso possiamo prenderla come la nostra miglior partita, ma con Empoli e Parma nella ripresa abbiamo fatto molto bene. Ci sono state diverse buone prestazioni. Vi sono però sempre da considerare dettagli e sfumature, alla fine conta il risultato, vogliamo giocare bene, con passione ed energia, ma restando intelligenti per ottenere un risultato positivo per noi“.
Sui singoli
“Davis ha avuto una piccola ricaduta, non sarà a disposizione per altre due settimane. Atta e Payero potrebbero far parte della partita. Giannetti non è ancora a disposizione, speriamo che la settimana prossima possa rientrare in gruppo”.
L’esordio di Solet a Verona
“Ogni giocatore ha un impatto sugli altri, i centrali si aiutano molto, devono comunicare. Oumar a Verona ha fornito una buona prestazione, è tranquillo con la palla tra i piedi. Bisogna ancora vedere come squadra e fase difensiva quale prestazioni forniremo, il Verona è il passato, l’Atalanta è una squadra diversa“.
“Sono contento che Solet abbia esordito bene, in alcune situazioni avrebbe potuto fare meglio nei passaggi, che avrebbero portato a un’altra costruzione di gioco. Domani dovremo essere attenti in fase di possesso, sarà pericoloso perdere palla, ci metteranno sotto pressione. Non vedo l’ora di affrontare un avversario come loro: possiamo imparare molto“.
I miglioramenti con la lingua italiana
“Potrei fare anche di più in questo senso. Parliamo molto in allenamento, stiamo anche 10 ore al giorno insieme, sto lavorando molto per imparare la lingua e mi sto preparando sempre più frasi per parlare in italiano. Mi sto sforzando, servirà ancora un po’ di tempo, quando si tratta di apprendimento ci sono delle fasi, i risultati magari non arrivano subito“.
“So che è un obiettivo importante, voglio dare un contributo alla squadra e ho una grande voglia di imparare la lingua, che è molto bella. L’Italia è un gran bel paese, con persone molto gentili. E’ sempre bello alla mia età quando si effettua un cambiamento imparare qualcosa di nuovo, per me è un’occasione. Al di là del calcio voglio continuare a migliorare“.
L’attacco leggero può essere un vantaggio?
“All’andata avevamo Davis, che aveva tenuto tantissimi palloni, ha lottato con i difensori dell’Atalanta, non avremo purtroppo né lui né Lucca, dovremo adattarci. L’Atalanta non cambierà: loro in ogni partita, indipendentemente dall’avversario, giocano secondo il loro stile. Per quanto ci riguarda dobbiamo resistere, siamo pronti, dobbiamo mettere sul campo tutto quel che abbiamo preparato“.
Serie A
Torino-Juventus, probabili formazioni e dove vederla
Torino-Juventus, match valido per la 20^ giornata di Serie A 2024/25, si giocherà allo stadio Olimpico Grande Torino sabato 11 gennaio alle 18.00.
Parte il girone di ritorno in Serie A e si comincia subito con il Derby della Mole tra Torino e Juventus. Nel capoluogo piemontese, i granata di Vanoli ospitano i bianconeri di Thiago Motta, reduci dalla semifinale contro il Milan, persa in Arabia Saudita. Entrambe le formazioni arrivano da un solo successo negli ultimi cinque turni.
Di seguito le probabili formazioni e dove vedere il match.
Qui Torino
Il Torino si è quasi subito ridimensionato appena terminato il ciclo positivo, complice anche l’infortunio di un elemento cardine del gruppo come Duvan Zapata. L’ambiente è piuttosto scontento, anche per gli investimenti considerati carenti da parte della proprietà. Da questo punto di vista il derby potrebbe spostare l’ago della bilancia o quanto meno far ritrovare il sorriso per qualche settimana al popolo granata.
Qui Juventus
La rivoluzione messa in atto da Giuntoli e Thiago Motta non ha finora portato l’esito sperato. Tra chi predica pazienza e chi vorrebbe un ennesimo ribaltone, il variegato universo bianconero è visibilmente spaccato. L’eliminazione in semifinale contro il Milan di Sergio Conceicao è stato un duro smacco per la Juve che dal derby d’andata in poi ha vinto solamente una partita in campionato contro il Monza. Per il resto è pareggite acuta: poco, considerati investimenti e obiettivi del club.
Torino-Juventus, le probabili formazioni
TORINO (3-5-2): Milinkovic-Savic; Vojvoda, Maripan, Masina; Lazaro, Ilic, Linetty, Vlasic, Sosa; Karamoh, Adams. All. Vanoli.
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Kalulu, Gatti, Cambiaso; Douglas Luiz, Thuram; Yildiz, Koopmeiners, Mbangula; Vlahovic. All. Thiago Motta.
Dove vedere Torino-Juventus
La partita sarà trasmessa in diretta streaming da DAZN, visibile anche sulle smart tv di ultima generazione compatibili con la app, e, sempre grazie all’applicazione, su tutti i televisori collegati ad una console PlayStation 4/5 o Xbox (One, One S, One X, Series X, Series S), al TIMVISION BOX o ad un dispositivo Amazon Fire TV Stick o Google Chromecast.
Il match sarà inoltre trasmesso in diretta tv da Sky su Sky Sport Uno, Sky Sport 4K, Sky Sport 251. Per gli abbonati di entrambe le piattaforme, infine, la gara sarà visibile in tv anche tramite l’app DAZN disponibile sul decoder Sky Q.
Serie A
Torino, Vanoli: “Darei tutto per vincere il derby, servono cuore e passione”
La conferenza stampa di Paolo Vanoli, allenatore del Torino, alla vigilia del derby di campionato contro la Juventus. Si gioca sabato 11 gennaio alle 18.
Alle 18 di sabato 11 gennaio si affronteranno Torino e Juventus : una stracittadina che capita in un periodo estremamente difficile per entrambe le squadre. I padroni di casa hanno vinto solo 2 delle ultime 14 partite: l’ultima affermazione all’Olimpico Grande Torino risale al 25 ottobre contro il Como. L’unico derby vinto dai granata negli ultimi 30 anni è datato 26 aprile 2015: da lì in poi 16 successi bianconeri e 5 pareggi, Coppa Italia inclusa.
La Vecchia Signora deve dimenticare il ko col Milan in semifinale di Supercoppa Italiana: si tratta della prima sconfitta stagionale contro un club italiano. La squadra di Thiago Motta è infatti l’unica imbattuta in campionato, e il consistente ritardo in classifica è dovuto agli 11 pareggi: gli ultimi 3 incontri casalinghi di Serie A sono terminati tutti 2-2, mentre l’ultimo successo è il 2-0 nel derby d’andata dello scorso 9 novembre.
Torino-Juventus: Vanoli presenta il derby in conferenza stampa
Paolo Vanoli, allenatore del Torino, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby: “Abbiamo fatto una buona settimana. Oggi avevamo alcuni dubbi: Coco è rientrato ieri in gruppo, oggi in rifinitura Ricci e Gineitis ci proveranno. Ma speriamo ci siano“.
Cosa si può imparare dall’ultima stracittadina?
“Che è molto importante per la nostra gente: era il mio primo derby da allenatore del Toro, lo sento ancora di più. Ma non abbiamo fatto una prestazione da Toro, non basta per vincere il derby. In queste partite bisogna gestire i momenti e capire come ci si arriva. Con il Parma l’abbiamo interpretata bene, ci sono mancati solo i tre punti. Queste gare si giocano con la mentalità di vincere, la voglio trasferire ai ragazzi“.
La Juventus non avrà a disposizione Vlahovic e Conceicao
“Non penso a guardare loro. Il derby ha la sua valenza, è importante: troviamo una Juve forte, anche senza quei due hanno valori importanti. Dobbiamo imparare la lezione del derby d’andata, abbiamo la fortuna di giocare davanti al nostro pubblico e deve essere un’altra partita. Si vince non solo sul piano organizzativo, ma anche con cuore e passione“.
Può essere la partita della svolta?
“Assolutamente sì. E’ da un mese che vedo la squadra avvicinarsi al mio carattere e alla mia fame di fare qualcosa di importante. Sono gare che possono dare la svolta: non è importante solo il risultato, ma anche la prestazione“.
Il mercato e le parole del presidente Cairo
“Quando si è vicini, ci si confronta: è la cosa che nel passato è mancata un po’. Per vivere i problemi, bisogna viverli vicina alla squadra. Ho chiuso il capitolo mercato in questa settimana perché il derby è troppo importante. La società deve capire l’importanza di questo mercato. Il presidente ha fatto un discorso importante alla squadra.“.
La carica della squadra
“Trovare la chiave per il giusto equilibrio è importante: c’è una chiave collettiva e una individuale, è un aspetto importante e da considerare. Devi trasformare tutta l’energia e la voglia quando c’è il fischio d’inizio“.
Sul modulo iniziale
“Ora mi chiedi la formazione… Ho dimostrato di non essere integralista: quando si parla di numeri, nel calcio moderno sono semplici numeri per i giornalisti. Poi nella gara, c’è l’interpretazione. Nelle partite ci sono più partite, vediamo domani“.
L’avvicinamento della squadra al derby e le sensazioni dei tifosi
“I tifosi a fine partita con il Parma hanno chiamato i ragazzi sotto la curva per fare capire l’importanza del derby. Io per primo ho sempre cercato di unire e avvicinarmi nonostante ciò che sta succedendo. In questi sei mesi, la nostra bravura è stata quella di comandare una barca durante mesi in cui ne sono successi tante“.
I pochi gol segnati
“Non riuscire a segnare è diverso da non riuscire a creare. Penso a Coco e Karamoh, se vedi che non tirano a porta vuota i dati dicono che non hai tirato…Ma bisogna saper leggere i numeri. Soprattutto con il Parma abbiamo creato tanto, non siamo stati bravi a concludere ma il migliore in campo è stato il portiere. A Empoli abbiamo vinto con l’eurogol di Adams, ma se guardiamo le occasioni il portiere ha fatto grandi parate. E’ da un mese che creiamo, ora dobbiamo diventare concreti“.
La maggior costruzione di gioco del Torino
“Ho giocatori da palleggio, guardi le caratteristiche. A parte Gineitis che ha continuità nell’attaccare l’area, gli altri nostri centrocampisti sono più propensi al palleggio. Mi hanno insegnato che per segnare, serve attaccare la linea difensiva: Karamoh ci ha aiutato anche per sfruttare meglio Vlasic e Adams. Le valutazioni dipendono dalle caratteristiche dei giocatori. Questo Toro è una squadra che arriva nell’ultimo terzo con il palleggio, anche se a me piace andare al concreto“.
Cosa farebbe per vincere la stracittadina
“Arrivo da sacrificio e passione, ogni preparazione è diversa. Ho vissuto il derby in silenzio, ho voluto sentire e guardare e lo farò fino alla fine. Per vincerlo farei di tutto. So quanto manca, dopo tante sofferenze… Ho capito cosa vuol dire soffrire a Torino, sarebbe una gioia immensa. Darei tutto. E’ la passione di questo lavoro, la voglia di vincere ogni partita. Ma è una parola grande, me la tengo per me…“.
Maripan e il minutaggio ridotto di Sanabria nell’ultimo periodo
“Sono scelte tecniche. Per me i giocatori sono tutti importanti, ma ne giocano 11. C’è lo stato di forma, le situazioni… Qui c’è stato un maestro come Ventura che più di una volta ha fatto il 4-2-4… Per arrivare a questo c’è un lavoro dietro. Sanabria sta bene, devono essere tutti al servizio della squadra. Sappiamo che è un giocatore importante, ha detto che si prendeva responsabilità senza Zapata ed è importante. Maripan aveva bisogno di tempo per avere la condizione e arrivare oggi ad essere importante per noi“.
L’apertura del Filadelfia
“Da quando sono arrivato, sono tra quelli che ho aperto di più. Lo volevo fare di più, ma un mese e mezzo il Fila non era agibile per rifacimento campo, ma ho aperto lo stadio per la partitella con la Primavera. Per aprire una struttura ci sono anche problemi di sicurezza che prima non c’erano. Non l’ho aperto perché c’è il derby, i nostri tifosi hanno dimostrato sempre di stare vicino alla squadra. Non ho potuto aprirlo prima, volevamo festeggiare un augurio di buon anno. Ora coincidono tutte le cose“.
“Sto cercando personalmente di far capire cos’è il Toro ai miei giocatori. L’ho fatto tante volte con un video sulla storia del Toro, quando si può con qualche ex giocatore, poi nel quotidiano con i giovani come Njie. Io devo essere il primo a farlo. Ma mi dispiace che si dica che si apre solo per il derby: i tifosi hanno dimostrato che ci sono vicino. Se non lo pensassi, aprirei contro il mio club perché ce l’hanno con presidente e direttore. Io voglio unire la squadra, io mi prendo la responsabilità”
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