Serie A
Roma, Montella: “Mi sentirei in imbarazzo in caso di un’offerta”

Il tecnico della Turchia Vincenzo Montella ha speso belle parole per il suo gioiello Kenan Yildiz e ha parlato di una possibile chiamata della Roma. “Mi sentirei in imbarazzo”, ha dichiarato.
L’ex attaccante giallorosso ad oggi CT della Turchia Vincenzo Montella, ha parlato in un’intervista di due temi che gli stanno particolarmente a cuore: la situazione della Roma, ipotizzando una possibile chiamata per la panchina e la crescita di Kenan Yildiz, autore di una strepitosa doppietta nella bella sfida contro l’Inter.
Montella sulla Roma
Le parole del tecnico sull’ambiente che si era creato in questi anni e su come si sta piano piano sgretolando.
“Ultimamente mi sembrava di rivivere l’entusiasmo del 2001, ma poi tutto è andato in frantumi. Senza il supporto dei tifosi, la Roma non è la stessa, ed è fondamentale ricucire il rapporto con loro. Chi conosce Roma e la sua squadra lo capisce bene”.
In seguito si è espresso sull’esonero dell’amico e collega Daniele De Rossi.
“È un amico, e mi è dispiaciuto, ma preferisco non entrare nel merito: sarebbe scorretto farlo da fuori. La rosa della Roma, comunque, è ampia e ha il potenziale per competere per un posto in zona Champions“.
Infine ha parlato su come risponderebbe ad un’ipotetica chiamata della Roma oggi.
“Sono felice in Turchia, ma mi sentirei in imbarazzo se dovessi essere chiamato da un club in cui ho trascorso gran parte della mia carriera e a cui sono legato emotivamente”.
Parole di stima per Yildiz
Dopo la doppietta del gioiellino turco a San Siro, Montella non poteva non fargli i complimenti: “Sono molto contento per lui. Questa soddisfazione arriva nel momento giusto. A soli 19 anni è diventato il più giovane a segnare una doppietta in una sfida tra Inter e Juve. Ha dato una risposta importante in fase realizzativa e nel gioco con i compagni. In Turchia si parla molto di lui e se lo merita”.
Infine ha discusso di cosa deve ancora migliorare il numero 10 bianconero.
“Deve migliorare nell’attaccare la porta ed essere più cinico negli ultimi 20 metri. Finora ha fatto tutti goal straordinari, deve imparare a fare anche quelli sporchi, credendo di più nelle ribattute e nei palloni vaganti”.

Kenan Yıldız ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Mkhitaryan a Sky: “Pronto a rinnovare con l’Inter fino al 2027, deciderò a fine stagione. Inzaghi è cresciuto in questi due anni”

Henrikh Mkhitaryan è pronto a prolungare il suo contratto con l’Inter fino al 2027, ma la decisione finale sarà presa a fine stagione.
Mkhitaryan e il suo futuro all’Inter
Henrikh Mkhitaryan ha recentemente dichiarato a Sky la sua disponibilità a rinnovare il contratto con l’Inter fino al 2027. Il centrocampista armeno, che ha dimostrato un grande adattamento al gioco della squadra nerazzurra, ha spiegato che la decisione finale sarà presa solo al termine della stagione. Mkhitaryan ha espresso fiducia nel progetto del club e ha sottolineato come l’allenatore Simone Inzaghi sia cresciuto notevolmente negli ultimi due anni, dimostrando una grande capacità di gestione del gruppo e delle partite.

Stefan de Vrij punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le sue parole e il ruolo di Inzaghi
Durante l’intervista, Mkhitaryan ha elogiato il lavoro svolto da Inzaghi, sottolineando l’evoluzione positiva che ha avuto sotto la sua guida tecnica. L’armeno ha riconosciuto quanto sia stato importante il contributo dell’allenatore nel migliorare le prestazioni individuali e collettive della squadra. L’Inter, dal canto suo, vede in Mkhitaryan un elemento chiave per il futuro, e il possibile rinnovo del contratto sarebbe un segnale forte di continuità e fiducia reciproca.
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Fonte: l’account X di Schira
#Mkhitaryan a Sky: “Rinnoverei con l’#Inter fino al 2027, a fine stagione vedremo se continuare o andare via. #Inzaghi è migliorato tanto in questi due anni”. #calciomercato pic.twitter.com/q0LbP66lKC
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 26, 2025
Serie A
Fiorentina, Mandragora: “Teniamo molto alla Conference, Bove ci trasmette forza”

Rolando Mandragora, centrocampista della Fiorentina, ha parlato della sua stagione attuale in viola e dell’obiettivo Conference League.
Uno dei riferimenti nel centrocampo della Fiorentina è Rolando Mandragora. Nonostante i nuovi arrivati nel mercato di gennaio, l’ex giocatore del Torino continua ad avere parecchio minutaggio, ed è anche reduce da 2 gol consecutivi contro il Panathinaikos in Conference League e la Juventus in campionato. Ora la Viola è attesa da due impegni tutt’altro che semplici con l’Atalanta in casa e il Milan in trasferta.
Dalle critiche al sogno Conference: Mandragora si racconta
Nella lunga intervista concessa a Fanpage.it, Mandragora ha analizzato la stagione sua e della Fiorentina, toccando numerosi temi. Di seguito le parole del numero 8 viola.
Un bilancio della stagione fin qui
“Tirare le somme adesso è difficile, ma, per ora, la reputo una stagione positiva quella corrente. Ho avuto uno stop che mi ha rotto un pochino le scatole nei primi mesi ma dopo aver ritrovato la condizione sono riuscito a mettere le mie qualità a disposizione della squadra. Di questo sono molto contento ed è chiaro che dobbiamo continuare con questo tipo di prestazioni, sia a livello personale mio che di squadra“.
Sulle critiche
“Noi sappiamo che la piazza è molto esigente e che ci vuole un gran bene, perché se uno chiede molto vuol dire che ti vuole bene: questo per noi è un aspetto fondamentale che ci ricordiamo sempre nello spogliatoio e noi cerchiamo di ricambiare sul campo con le nostre prestazioni lasciando perdere altre modalità che non servono e non aiuterebbero l’ambiente. Per me è una stagione da squadra importante e l’ultima vittoria ci ha permesso di aggrapparci al treno Champions, ma bisogna avere una mentalità vincente per andare oltre i limiti giorno dopo giorno“.

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Senza fare troppi proclami e cercando di ottenere traguardi importanti. Lavoriamo per quello, siamo ai quarti di Conference ed è una coppa a cui diamo molta importanza: dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo. Quando ci sono state delle critiche le abbiamo accettate, soprattutto quando abbiamo fatto male con avversari che potevano essere più alla portata: è giusto che ci sia la critica e fa parte del nostro lavoro, però che sia giusta e costruttiva e ci permetta di lavorare nel modo corretto“.
Meglio il centrocampo a 2 o a 3?
“Quando giochiamo a tre, per come la vedo io, riusciamo a coprire meglio il campo e avere due centrocampisti vicini mi permette di palleggiare meglio ma, allo stesso tempo, di potermi inserire in zona gol con più libertà. Chiaramente quando si gioca a due abbia richieste diverse, ma le facciamo ugualmente però a tre mi sto trovando bene“.
Gli obiettivi in questo finale di stagione
“Sono vicino ad un record nella storia della Fiorentina, ovvero posso diventare il calciatore con più presenze europee di un club così importante; e posso superare il mio record di gol in una stagione perché sono già a 5 attualmente. In termini collettivi abbiamo disputato tre finali e l’epilogo è stato sempre non positivo, ci teniamo a portare a casa una vittoria per Firenze, perché è una piazza che merita tanto. Inoltre, abbiamo un presidente come Commisso che è sempre molto vicino alla squadra e anche lui meriterebbe un momento di grande gioia“.
Le finali perse in passato
“Sono batoste dure da mandare giù. Mi piace pensarla come Burdisso, direttore e mio vecchio capitano: per lui la gestione di una sconfitta è più semplice rispetto a quella di una vittoria. Sono d’accordo in gran parte, ma è chiaro che non è bello ripartire con dopo una sconfitta. C’è quella reazione che ti permette di dire che vuoi riprovarci per avere un finale diverso. Ti dà l’opportunità di ripartire. Chiaramente è dura da digerire ed è meglio festeggiare una vittoria, ma reagire in quel modo è molto positivo“.
Su Bove
“Ci ha toccato tanto a livello mentale e a livello affettivo. Ci ha colpito molto, ma i risultati sportivi in quel momento passano in secondo piano perché parliamo di un ragazzo che è un fratello per tutti noi. Siamo felicissimi di averlo con noi negli allenamenti e nele partite, ed è una grande forza per noi. Poi non mi sento di aggiungere più nulla perché è una situazione molto delicata e bisogna avere rispetto delle persone. Nei primi giorni, forse, si è andati un po’ oltre“.
Serie A
Parma, Suzuki: “Contento della qualificazione con la Nazionale, ma ora testa alla salvezza”

Il portiere giapponese Zion Suzuki ha parlato della qualificazione ai Mondiali conquistata con la sua Nazionale e dell’obiettivo salvezza al Parma.
Il Giappone si è qualificato ufficialmente per i prossimi Mondiali, che si disputeranno nel 2026 in Messico, Canada e Stati Uniti. Due partite di fila senza subire gol per la Nazionale nipponica, che prima sconfitto ha il Bahrein e poi ha pareggiato contro l’Arabia Saudita. Merito del portiere del Parma Zion Suzuki e dell’ottimo assetto difensivo della squadra.
Dalla Nazionale al Parma: Zion Suzuki si racconta
Suzuki è tornato in Italia nel migliore dei modi, dopo gli ottimi traguardi sia personali che di squadra ottenuti in questa sosta per le Nazionali. L’estremo difensore giapponese ha parlato così ai canali ufficiali del Parma: “Sono molto felice di aver ottenuto questo prestigioso obiettivo con la maglia della mia Nazionale. Abbiamo onorato questi due match nel miglior modo possibile“.

I TIFOSI DEL PARMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il focus passa sull’obiettivo salvezza da conquistare con i ducali: “Ora però sono concentrato sulla prossima sfida di campionato contro l’Hellas Verona. Abbiamo un grande obiettivo da conquistare come squadra e come Club in questa stagione, vogliamo essere pronti già dalla prossima partita a Verona” ha concluso il classe 2002.
Il calendario non sorride ai gialloblù, che dopo lo scontro salvezza in casa dell’Hellas giocheranno contro Inter, Fiorentina, Juventus e Lazio una dopo l’altra. Fondamentale dunque conquistare i 3 punti contro gli scaligeri, non solo per vendicare la sconfitta dell’andata, ma anche per affrontare con meno pressioni il filotto di partite con le squadre di vertice.
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