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Roma, Mourinho: “Quando Smalling sente dolore si tira indietro. Su Renato Sanches…”

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Roma, Mourinho

Il tecnico della Roma ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del delicato match casalingo contro l’Udinese di Cioffi. Ecco le sue parole.

José Mourinho, allenatore della Roma, è intervenuto come di consueto alla conferenza stampa alla vigilia del match tra le mura amiche con l’Udinese.

Il tecnico giallorosso si è soffermato in particolare sulla situazione fisica di Chris Smalling, out dallo scorso 1° settembre, e di Renato Sanches.

Le parole di Mourinho

Sarà fondamentale il ritorno di Pellegrini per il possesso palla domani?
“L’importante è la qualità del possesso palla collettivo, dobbiamo stare attenti alle loro ripartenze. Se perdiamo palle in zone pericolose siamo più aperti. La nostra squadra è migliorata sotto questo aspetto, abbiamo più possesso palla. Lorenzo è sempre un giocatore importante per noi. Se giochiamo bassi e regaliamo la palla loro avranno le qualità per farci male, sono forti anche da palla inattiva e con le conclusioni da fuori. Non guardo la classifica per definire la difficoltà della partita, per me è una gara davvero difficile”.
Quanto è cambiata l’Udinese rispetto allo scorso anno?
“Ha perso qualche giocatore importante per loro, conosciamo già l’Udinese come squadra. Per loro non è un problema vendere giocatori come Beto. Hanno preso anche altri giocatori di esperienza, hanno terzini con grande gamba e per loro Pereyra è più di un giocatore e non l’hanno lasciato andare via. L’Udinese è sempre Udinese anche se gli piace fare qualche soldino in estate”.
Cosa pensa della situazione Smalling?
“Ci sono giocatori che non hanno mai saltato una partita, di solito sono sempre gli stessi. Cristante, Mancini, Bove e Rui ad esempio. L’altro gruppo è composto sempre dagli stessi: Smalling, Renato, Lorenzo, ogni tanto Dybala e Spinazzola. I giocatori sono professionisti, fanno di tutto per cercare di fare bene. Noi allenatori e staff lavoriamo tanto insieme sotto questo aspetto.
Qualcuno può pensare che l’allenamento sia solo un lavoro di 2 ore, ma noi lavoriamo su tante cose diverse. Stiamo facendo un ottimo lavoro. Su Smalling, l’infortunio c’è. Ci sono anche persone normali come noi che hanno più capacità di sopportare il dolore. Ma Smalling non è un ragazzo che sa giocare soffrendo, si tira un pochettino indietro. Ma il suo infortunio è difficile, è una grande frustrazione per me, in quanto noi abbiamo necessità di lui in quella posizione.
Dobbiamo avere pazienza, non posso massacrare nessuno. Vediamo quando arriverà, nell’ultima settimana non ha fatto neanche un minuto fuori del dipartimento medico. Questa è la prima settimana dove non c’è dolore, la programmazione è che la prossima settimana possa andare in campo con i preparatori. Non mi aspetto Smalling nelle prossime 2-3 settimane. Se me lo
aspetto entro il 2024? Ni, vediamo e speriamo.”
Roma, Chris Smalling
C’è empatia con i Friedkin oppure è importante solo averla con la squadra?
“Dipende come la vedi. Con la squadra lavoro ogni giorno, ogni minuto e siamo sempre insieme, è un po’ come la famiglia. Con la proprietà è una situazione diversa, io sono qui la proprietà è dell’altra parte. Io sono pagato per non creare problemi alla proprietà, ciò significa che loro devono fidarsi del mio lavoro. L’altro giorno mi hanno chiesto l’ultima volta che avessi parlato con Friedkin. Se tu mi chiedi quando ho parlato con loro l’ultima volta ti rispondo ieri. Non ho parlato di contratto”.
La squadra deve rispondere sul campo dopo tutto l’affetto dei tifosi?
“Non sono sicuro che la squadra abbia dato meno di quello che poteva dare, ma sono d’accordo che dobbiamo dare di più. Abbiamo avuto risultati negativi, però mancanza di professionalità e di rispetto per la gente non è mai mancata. Dobbiamo dare sempre qualcosa di più, nelle partite in casa di solito riusciamo a farlo anche nell’estrema difficoltà, ma fuori casa ci manca un po’ di quella mentalità che ho avuto sempre nella mia carriera, vale a dire godere dell’antagonismo di giocare fuori casa. In qualche squadra che ho allenato a me piaceva più giocare fuori casa che in casa.
Non penso che noi come squadra godiamo molto fuori casa, c’è gente a cui piace di più il conforto di casa, che quando esce gli manca la mamma, il papà, la nonna che fa il dolce e quando vai fuori casa vuoi tornare. Ho avuto delle squadre che dentro il pullman provocano la gente fuori già prima di arrivare allo stadio, volevamo qualcosa per esaltarci di più. Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto: possiamo fare un buon risultato in trasferta ma allo stesso tempo perdere a Slavia o contro il Bodo. Dobbiamo cambiare qualcosa, ci sono anche tifosi che fanno un grande sforzo per arrivare in trasferta”.
Senti la difficoltà di chi manca?
“Certo, hai sempre un progetto di squadra e quando non c’è continuità si fa fatica, sia per me che per i giocatori. Siamo più forti con Renato nella transizione difensiva e offensiva, siamo più bravi con Paredes nell’organizzazione di gioco e possesso palla. Per esempio contro la Lazio, la quale ha una filosofia di possesso e di controllo, ha avuto meno possesso di noi o forse uguale. In quella partita è mancato il cambio di velocità, siamo arrivati molte volte in zone pericolose, di più rispetto a loro, ma ci è mancata quell’esplosione in più.
Renato non è infortunato. Pellegrini ha lavorato in queste settimane per tornare in buone condizioni, mentre Renato ha interrotto questo suo processo con un piccolo problema che ha avuto. Solo ieri è tornato a lavorare, ma non ha avuto continuità. Non è infortunato, ma domani non sarà nemmeno convocato”.
Dopo Budapest, si è parlato di una figura intermedia tra società e allenatore?
“Ho qualche qualità e tanti difetti. Di solito la gente vicina a me sa tutto quello che penso io, sono così, non mi risparmio le parole, le critiche e i complimenti. Sono un libro aperto nel mio lavoro: tutti sanno quando sono felice o quando non lo sono, è molto facile”.

Serie A

Venezia-Hellas Verona, curiosità e statistiche

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Curiosità e statistiche su Venezia-Hellas Verona, prossima sfida di Serie A, in programma lunedì 27 gennaio alle ore 18:30.

Uno dei positicpi della 22a giornata di Serie A mette di fronte il Venezia e l’Hellas Verona, in un derby fondamentale in chiave salvezza. I lagunari sono penultimi in classifica a quota 15 e vengono da 4 partite consecutive senza vincere. Gli scaligeri sono terzultimi con 4 punti in più e vogliono ripartre dopo i 2 ko di fila contro NapoliLazio. Nella gara d’andata vinsero i gialloblù 2-1: al gol di Oristanio, risposero Tengstedt e l’autorete di Joronen.

Venezia-Hellas Verona: curiosità e statistiche

Al Pierluigi Penzo si affrontano due compagini che non hanno come marchio di fabbrica la solidità difensiva. Gli ospiti hanno la peggior difesa del campionato, con 47 gol subiti in 21 partite. Si pensi che le seconde nella classifica dei gol subiti ne hanno incassati ben 11 in meno. I padroni di casa sono invece la quarta squadra ad aver subito più gol: 34.

Venezia, Di Francesco

EUSEBIO DI FRANCESCO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le difese ballerine sono un tema anche negli ultimi precedenti tra questi due club: oltre al 2-1 della gara d’andata, l’Hellas si è imposto 3-1 e 4-3 nella stagione 2021/22, senza dimenticare la sfida in Coppa Italia nel 2020, con gli scaligeri vittoriosi ai rigori dopo il 3-3 nei 120 minuti. L’ultima sconfitta contro il Venezia risale all’1-0 della stagione 1997/98.

I lagunari vorranno approfittare delle difficoltà difensive degli avversari, tuttavia sono il terzo peggior attacco fino questo momento, con 19 gol segnati. Un dato che quindi prova a dare un po’ di tranquillità ai gialloblù. Quanto ai pareggi, il Verona è il club che ne ha ottenuti di meno (uno), mentre per il Venezia ne sono arrivati 2 negli ultimi 4 incontri casalinghi.

Passiamo al duello tra gli allenatori. Eusebio Di Francesco, tecnico del Venezia, ha un bilancio positivo di 7 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte contro il Verona. Dall’altra parte, Paolo Zanetti ha affrontato i lagunari soltanto 3 volte, collezionando 2 successi e una battuta d’arresto. Curiosamente, entrambi gli allenatori hanno un trascorso sulla panchina opposta. L’unico precedente risale alla gara d’andata dello scorso 4 ottobre.

La squadra di Zanetti guida la classifica dei cartellini gialli con 55 (insieme a Lazio e Monza) e delle espulsioni (7). Non a caso, tra i 10 giocatori più ammoniti l’Hellas ha Coppola al secondo posto con 8 e Duda in quarta posizione con 6. Soltanto un’espulsione e 38 gialli invece per il Venezia: il più ammonito è Zampano con 5 cartellini gialli rimediati.

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Serie A

Roma, questione Dybala risolta? La Joya non è incedibile

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Roma-Parma

Ieri mattina è scattata la clausola per il rinnovo automatico di Paulo Dybala con la Roma fino a giugno 2026. Spente le voci sull’addio o mossa strategica?

L’argentino resterà, almeno stando a quanto dice il contratto, in giallorosso per altri 18 mesi. Nelle ultime settimane però si sono rincorse voci su un suo possibile addio, che rimane tutt’ora possibile.

Roma, Dybala è più sereno: cosa succede ora?

I tifosi giallorossi ieri mattina hanno appreso la notizia del rinnovo di Paulo Dybala fino a giugno 2026 e subito la reazione è stata un grosso sospiro di sollievo. Per loro e per la società era importante che il contratto dell’argentino non scadesse a giugno prossimo.

Dopo il rifiuto dell’Al Qadisha in estate e le fedeltà giurata alla Roma, ci si aspettava una conclusione come questa alla vicenda rinnovo. Così è stato e ora anche il giocatore può giovare da questa situazione, vivendo più serenamente giorno dopo giorno. La pressione si è allenatata leggermente ma la situazione in classifica e in Europa League resta complicata.

dybala

PAULO DYBALA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Se durante le gestione Mourinho il giocatore era considerato incedibile, le ultime vicende hanno fatto si che la società riconsiderasse la posizione di Dybala all’interno della rosa. Con un contratto solido di altri 18 mesi qualsiasi pretendente dovrà d’ora in poi presentarsi alla porta con un’offerta consistente.

La famiglia Friedkin è pronta ad ascoltare le proposte ma anche la volontà del giocatore. In estate tutto può succedere, alla luce anche di quale sarà il nuovo allenatore scelto per riportare il club a livelli competitivi. Inserendo questa clausola tuttavia, la società si è tutelata in modo che non possa perderci rispetto all’investimento in termini di ingaggio fatto dal 2022 ad oggi.

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Serie A

Genoa-Monza, statistiche e curiosità

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Genoa-Monza è uno dei posticipi della 22a giornata del campionato di Serie A. In campo lunedì 27 gennaio alle 20.45. Ecco le statistiche e le curiosità.

Fari accesi nella notte genovese allo stadio Luigi Ferraris per un match che risulta molto equilibrato nelle precedenti sfide, che hanno visto però un Grifone più vittorioso.

La storia dalla parte del Genoa

A onor del vero entrambe le sfide dello scorso campionato sono state vinte dal Monza (0-1 all’andata all’U-Power Stadium e 2-3 al ritorno al Ferraris).

Però il Genoa ha vinto il match più recente in Serie A, imponendosi per 1-0 in trasferta, lo scorso 24 agosto, grazie a una rete di Andrea Pinamonti.

Inoltre nelle precedenti 37 gare tra le due formazioni nelle competizioni di Serie A e Serie B il Grifone era rimasto imbattuto ben 35 volte (22 vittorie, 13 pareggi).

Oltretutto in casa il Genoa ha vinto in 20 delle 21 partite contro il Monza: tra Serie A e Serie B ha vinto 16 volte e pareggiato 4.

L’unica vittoria dei brianzoli è stata recentemente, lo scorso 9 marzo: 3-2 con gol di Matteo Pessina, Dany Mota e Daniel Maldini.

Le altre partite: il Genoa

Un totale due sconfitte per il Genoa nelle ultime 11 gare di campionato, registrando 4 vittorie e 5 pareggi.

Ha perso però il match più recente contro la Roma.

La squadra allenata da Vieira non subisce due sconfitte di fila in Serie A dallo scorso ottobre, quando capitolò prima contro la Lazio e poi contro la Fiorentina.

La prima vittoria casalinga di questo campionato è anche il match più recente vinto per 1-0 contro il Parma. Le precedenti sfide in casa al Ferraris erano terminate in pareggio (6 in totale) o sconfitte (4).

Bisogna tornare ad aprile-maggio dello scorso anno per registrare due successi di fila al Ferraris in Serie A.

Proprio un giocatore rossoblù è quello con il minutaggio più alto nella Serie A 2024/25: si tratta di  Morten Frendrup e ha raggiunto quota 1757 minuti. Inoltre è il centrocampista con più contrasti (71) in questa stagione nei maggiori cinque campionati europei.

Morten Frendrup ( FOTO SALVATORE FORNELLI/KEYPRESS )

Le altre partite: il Monza

Le ultime tre trasferte in campionato hanno avuto un esito negativo per la squadra guidata da Bocchetti.
Però non ha mai subito quattro sconfitte esterne consecutive in Serie A.
Nonostante abbia segnato in nove partite di fila di campionato nazionale, in quelle stesse partite ha anche subito gol.
Il Monza ha il primato condiviso con la Lazio della squadra che ha ricevuto più ammonizioni in questo campionato: sono in totale 53.
Non a caso Armando Izzo dal suo arrivo al Monza nel 2022/23 è il giocatore che conta il maggior numero di ammonizioni nel torneo con 27 cartellini gialli in 72 gare.
Inoltre la formazione lombarda è quella che ha commesso il maggior numero di falli nella stagione 2024/25, per un totale di 314.

 

 

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