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Roma, Pellegrini: “Su di me dette cose ridicole, tra Mourinho e De Rossi solo bugie!”

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Roma, Pellegrini

Il capitano della Roma, Lorenzo Pellegrini, ha parlato ai taccuini de Il Corriere dello Sport soffermandosi sull’ultimo anno trascorso, tra critiche e bugie.

Lorenzo Pellegrini ha vissuto un anno molto particolare. Infatti, un anno fa, lo scorso 16 gennaio, veniva esonerato dalla panchina della Roma José Mourinho e il capitano giallorosso è stato messo sul banco degli imputati per l’esonero del tecnico portoghese. Con l’arrivo di De Rossi queste polemiche e critiche sembravano essere scomparse, ma con l’esonero dell’ex centrocampista la situazione è peggiorata, arrivando a quasi un punto di non ritorno.

La cura Ranieri, per ora, starebbe portando i suoi frutti con il calciatore, che dopo qualche panchina consecutiva, sembrerebbe essere finalmente sulla via del recupero mentale e soprattutto di forma.

Roma, Pellegrini

IL GOL DI LORENZO PELLEGRINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, le parole di Pellegrini

Pellegrini ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai taccuini de Il Corriere dello Sport, soffermandosi su diversi temi dell’ultimo anno trascorso.

Lorenzo, sai che giorno è oggi?

“Compie gli anni un mio caro amico, ne fa trentadue”.

Auguri all’amico… Dài, che lo sai.

“Mica sono scemo. Lo so, sì. Era il nostro giorno libero, il sedici gennaio di un anno fa, e mandarono via Mourinho. Fu uno shock, anche perché nessuno se lo immaginava. Per noi non fu un bel momento”.

Immagina per Mourinho! In precedenza la squadra si era peraltro opposta all’esonero.

“A fine novembre. Leggemmo che lo volevano cacciare, andammo da Tiago Pinto per chiedere se era vero e gli spiegammo che non c’era bisogno di mandarlo via. Volevamo continuare con lui”.

E Pinto?

“Invenzioni dei giornali, la sua risposta”.

Trecentotré partite con la Roma e tra un paio di giorni la tua fascia di capitano compie quattro anni.

“Arrivò dopo la sconfitta con lo Spezia, 4-2 in coppa Italia, la partita dei sei cambi, l’irregolarità. Avremmo perso comunque. Finimmo in nove contro undici. Ci fu una discussione e Dzeko, che era il capitano, pagò con la fascia. Edin sa bene come andò, io stesso provai a spiegare alla società che la decisione era sbagliata”.

È una fascia che pesa?

“Pesa, ma non mi ha cambiato di una virgola, né responsabilizzato maggiormente. Perché la Roma l’ho sempre presa molto seriamente. Ormai sono all’ottavo anno, ma mi alleno a Trigoria, che è casa, da quando di anni ne avevo nove. Ai compagni ho sempre cercato di far capire cosa significasse giocare nella Roma, che non è una squadra qualsiasi”.

Sei riuscito a sapere cosa aveva spinto l’Olimpico a fischiarti ripetutamente?

“I risultati hanno peggiorato il clima in generale. E poi una montagna di stupidaggini, bugie messe in giro per fornire alla gente uno o più colpevoli. Ma colpevoli di cosa? Solo dei risultati”.

Girarono voci sul tuo coinvolgimento negli esoneri di Mourinho e De Rossi.

“Con José ho vissuto gli anni più belli della mia carriera. Subito dopo l’esonero altre voci ridicole, ci sentimmo al telefono perché desideravo chiarire la mia posizione e lui ha capito… Mou è trascinante, ti folgora. Noi ci dicevamo che se prima di ogni partita ci avesse chiesto di sbattere la testa contro un albero l’avremmo fatto tutti… Anche quella del tradimento a Daniele è pura fantascienza, invenzioni di chi non ha idea del rapporto che avevo e conservo con lui. Spesso la verità non interessa, è d’intralcio”.

Non fosti peraltro convocato dalla società, il giorno prima del suo licenziamento.

“È così, i compagni presenti vennero subito a riferirci quello che era stato detto. Naturalmente chiesi subito ai dirigenti il motivo della mancata chiamata, risposero che tanto sapevano benissimo come la pensavo, che ero totalmente dalla parte di Daniele”.

Ascoltarono i tuoi compagni e non il capitano, una decisione singolare.

“Due volte assurda. Perché io non sono mai scappato, mi sono sempre preso le mie responsabilità”.

Il pubblico ti considerava uno dei traditori e scattò la fischiata. Perché non reagisti, spiegando la verità dei fatti?

“L’ho fatto prima dell’Elfsborg”.

In colpevole ritardo.

“Hai ragione: ho sbagliato, avrei dovuto raccontare prima ai tifosi quello che era effettivamente successo”.

Hai pensato che questo potrebbe essere l’ultimo anno alla Roma? Il contratto scade nel 2026 e la società non sembra intenzionata a rinnovarlo. Non alle stesse condizioni, almeno.

“È un pensiero che evito. Lascio che sia il campo a decidere. Io sono molto fatalista e cerco sempre di essere positivo. Ti assicuro che finché avrò la possibilità di indossare la maglia della mia Roma lo farò dando tutto me stesso, anzi di più, come ho sempre fatto. Per me è importante riuscire a guardarsi allo specchio ed essere felice dell’uomo prim’ancora che del calciatore. Non ho bisogno di dichiarare l’amore per la Roma, è così evidente”.

Non stai attraversando un periodo particolarmente brillante, come condizione generale.

“Ma mi sto allenando bene. Quando entro in campo vorrei spaccare il mondo per la Roma, a volte mi rendo conto di non riuscire a dare tutto quello che vorrei”.

Non sei ancora tornato quello della stagione della Conference.

“Quattordici gol alla fine. Ma anche l’anno dopo fu buono, furto finale a parte. A settembre e novembre ho avuto due infortuni. Devo migliorare i numeri”.

Hai accettato le panchine imposte da Ranieri senza fare un plissé. Ricordo che dopo le prime dicesti: “Il mister mi sta gestendo così e io mi fido di lui. È ovvio che non vedo l’ora di giocare”.

“Mi fido ciecamente, con Ranieri la strada è pulita, ha spazzato via tutte le ombre”.

In Nazionale abbiamo visto un altro Pellegrini.

“Con Spalletti non ho mai avuto problemi, anzi. La Nazionale è a settembre, ottobre, novembre. Dici che sembro più leggero? Non ho una spiegazione per tutto”.

Lorenzo, pensi di avere il carattere del capitano?

“Non sono un tipo particolarmente estroverso, non prendo i compagni a urlacci in campo, ma so cosa si deve fare per dare una mano alla squadra”.

Sei mai stato geloso della popolarità di Dybala?

“Mai. Paulo è un giocatore che stimo tantissimo, ed è il primo a saperlo. Come lui ce n’è uno su dieci milioni. Se sta bene, le partite le può decidere da solo”.

Si diceva che fino a poco tempo fa lo spogliatoio fosse governato dalla banda dei quattro.

“Io sono sempre stato molto disponibile con tutti. Ripeto, sempre. Quella di rincorrere le voci è una specialità che non pratico, le voci semmai le subisco”.

Sai quali erano gli altri tre?

“Lo immagino: Spina, Bryan e Mancio”. Anche i fischi a Bryan li ho trovati fuori luogo, ingiusti. Io non lascio un compagno in mare aperto, con la tempesta”.

Sui tuoi occhi è tornata la luce del pre-derby?

“Quel gol è stato come un’esplosione”.

Prima di Bologna ho chiesto a Ranieri se avevi pagato la bolletta, se la luce aveva tenuto.

“Speravi che avesse trovato tutto spento”.

Da quanto non senti i Friedkin?

“Ho ricevuto un messaggio di Ryan dopo il derby, al derby tengono tanto”.

Serie A

Serie A, le designazioni arbitrali della 23° giornata

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Serie A

L’AIA ha diramato le designazioni arbitrali della 23° giornata di Serie A. Derby della Madonnina affidato a Chiffi, mentre Roma-Napoli a Fabbri.

L’Associazione Italiana Arbitri ha reso note le designazioni arbitrali della 23° giornata di Serie A, in programma da venerdì 31 gennaio con l’anticipo tra Parma e Lecce a lunedì 3 febbraio con il match tra Cagliari e Lazio.

Serie A, le designazioni arbitrali

PARMA – LECCE     Venerdì 31/01 h.20.45
SOZZA
PASSERI – ROSSI L.
IV:      ARENA
VAR:     GHERSINI
AVAR:       GUIDA

 

MONZA – H. VERONA     Sabato 01/02 h.15.00
MASSA
ALASSIO – ZINGARELLI
IV:      PRONTERA
VAR:     SERRA
AVAR:       LA PENNA

 

UDINESE – VENEZIA     Sabato 01/02 h.15.00
MARIANI
SCATRAGLI – GARZELLI
IV:       TREMOLADA
VAR:      MARINI
AVAR:        DOVERI

 

ATALANTA – TORINO     Sabato 01/02 h.18.00
PICCININI
BERCIGLI – BAHRI
IV:     PERENZONI
VAR:     PEZZUTO
AVAR:     DI PAOLO

 

BOLOGNA – COMO     Sabato 01/02 h.20.45
MASSIMI
LO CICERO – MORO
IV:      DIONISI
VAR:     MAZZOLENI
AVAR:     GUIDA

 

JUVENTUS – EMPOLI       h.12.30
ZUFFERLI
MONDIN – MOKHTAR
IV:     PERRI
VAR:     CAMPLONE
AVAR:      MARINI

 

FIORENTINA – GENOA     h. 15.00
COLLU
TOLFO – DEI GIUDICI
IV:       SANTORO
VAR:     GARIGLIO
AVAR:     PATERNA

 

MILAN – INTER     h. 18.00
CHIFFI
CARBONE – PERETTI
IV:     MARINELLI
VAR:      DI PAOLO
AVAR:       DOVERI

 

ROMA – NAPOLI     h. 20.45
FABBRI
BINDONI – TEGONI
IV:       FELICIANI
VAR:      MERAVIGLIA
AVAR:      ABISSO

 

CAGLIARI – LAZIO     Lunedì 03/02 h. 20.45
MANGANIELLO
BERTI – CIPRESSA
IV:     MONALDI
VAR:     PATERNA
AVAR:       ABISSO

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Serie A

Genoa, lunga vita a Masini: permanenza a lungo termine

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Genoa, Vieira

Protagonista delle ultime partite rossoblu, Patrizio Masini è al Genoa per restarci: nell’aria il rinnovo di contratto. I dettagli.

Il Genoa si gode Patrizio Masini, protagonista assoluto delle ultime partite e ormai punto fermo del centrocampo rossoblù, come evidenziato oggi da Il Secolo XIX.

Dopo essere cresciuto nel vivaio del club ligure e dopo anni di prestiti tra Serie B e Serie C, Masini è stato confermato in rosa. Il suo contratto, però, è ancora quello molto a buon mercato degli anni in prestito.

L’accordo attuale, con un ingaggio di 70mila euro, scadrà a giugno 2025 e il club sta già lavorando al rinnovo per garantirsi il suo futuro.

Il ragazzo sta facendo bene – in questa stagione, finora, ha segnato un gol contro la Roma – e per ragioni anagrafiche – ha 24 anni – può essere considerato il futuro di questa squadra.

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Serie A

Francesco Caputo si ritira: il comunicato

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Empoli, Caputo

Francesco Caputo, detto “Ciccio”, si è ritirato dal calcio giocato. L’annuncio è arrivato tramite un post su Instagram

All’età di 37 anni, l’ex bomber di Sampdoria ed Empoli, ormai svincolato, si è ufficialmente ritirato dal calcio giocato. A seguire le sue parole su Instagram:

Il post di Caputo

“Ciao a tutti, eccoci qui.
Sinceramente, avrei voluto fare questo discorso in un modo diverso, magari salutandovi con un gol e la mia esultanza che tanto ci ha unito,ma la vita a volte ci porta a fare scelte che maturano dentro di noi piano piano. Oggi sono qui, consapevole della strada che voglio percorrere nel mio futuro.

Questo, però, non significa che “Ciccio” sparirà. Anzi, è solo l’inizio di una nuova versione di me: un Ciccio più maturo, più consapevole e pronto a vivere nuove avventure, con il bagaglio di tutte le esperienze, i sacrifici, le gioie e le lezioni che questa carriera mi ha regalato.

Devo ringraziare tutti voi, dal profondo del cuore.
Grazie a chi mi ha sostenuto e anche a chi mi ha criticato: perché è proprio dalle critiche che ho trovato la forza di migliorarmi, di andare oltre i miei limiti. Ringrazio le Società, i Presidenti, i Direttori, i Dirigenti, gli Allenatori, Staff e i miei compagni di squadra. A tutti voi che lavorate dietro le quinte e avete reso speciale ogni tappa del mio viaggio: A tutte le tifoserie delle squadre in cui ho giocato: grazie per avermi accolto, supportato e spronato.

Un grazie speciale al mio procuratore, al mio avvocato e alla Fedele Management per essere stati sempre al mio fianco, e per continuare a credere in me anche oggi, mentre mi preparo a scrivere questo nuovo capitolo.

E poi, il ringraziamento più importante: alla mia famiglia.
A mia moglie, ai miei tre figli, che sono il mio rifugio, la mia forza, la mia motivazione più grande. Grazie per esserci sempre stati, nei momenti belli e in quelli più difficili, per avermi sostenuto e per non avermi mai lasciato solo in questo lungo cammino.

Oggi chiudo un capitolo importante della mia vita, ma ne apro uno nuovo con la stessa determinazione e la voglia di mettermi in gioco. So di poter contare su di voi, sul vostro affetto e il vostro supporto, che sono stati e saranno sempre la mia spinta più grande.

Non è un addio, è un nuovo inizio.
Ci vediamo presto, più pronti e più forti che mai!

Con affetto,
Ciccio”

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