Serie A
Roma, per la Champions serve il miglior Smalling
Roma, nelle ultime sette giornate il comparto difensivo ha scoperto una solidità niente male, e la squadra continua a credere alla Champions.
E’ un campionato abbastanza strano che si deciderà solo nelle ultime giornate, quello a cui stiamo assistendo in questa stagione: dallo Scudetto alla zona Champions per finire con le parti basse della classifica, è tutto ancora aperto.
Ma andiamo qui di seguito a vedere le mosse dei giallorossi per combattere nella corsa al quarto posto, fino a pochissimo tempo fa blindato dalla Juventus.
I bianco-neri, infatti, dovevano difendersi dall’Atalanta che si stava avvicinando prepotentemente: la Dea è reduce da una stagione in cui rischia di non disputare nessuna competizione europea la prossima stagione, e rischia di veder concluso il ciclo di Gasperini.
Invece chi si sta facendo sotto è la Roma di Mourinho che, seppur ha disputato un campionato altalenante (avrebbe potuto competere davvero per le parti privilegiate della classifica) si ritrova a 5 punti dal quarto posto.
I giallorossi hanno pareggiato al ‘Maradona’ contro il Napoli, non approfittando del tutto del clamoroso passo falso della Juventus all’Allianz contro il Bologna.
Sabato saranno attesi al ‘Meazza’ dall’Inter che, con una partita in meno, può presto diventare padrona del proprio destino facendo percorso netto, galvanizzata dalla finale di Coppa Italia appena conquistata.
Roma, la solidità difensiva è (anche) merito dell’inglese
Autore del gol vittoria contro la Salernitana, l’ex United Chris Smalling si è (ri)preso il posto da titolare nella retroguardia giallorossa dopo una stagione caratterizzata da più bassi che alti.
Le buone prestazioni di un anno fa non sono state ripetute a pieno dal centrale 32enne, autore di 3 gol e 0 assist in 24 partite disputate.
E’ vero che non le ha giocate tutte, ma è anche vero che nelle ultime uscite il suo contributo è netto alla causa: certo per la Champions il percorso è molto complicato (anche perché vedere la Juventus fuori avrebbe del clamoroso), ma dalla Capitale hanno il dovere di provarci fino in fondo.
Intanto per lui si fa più vicino il rinnovo di contratto, che scade nel 2023 e non è ancora stato discusso: di certo non verranno proposti i 3 mln più bonus di adesso, ma l’intenzione di continuare insieme c’è.
Serie A
Fabio Capello: “Atalanta? Vincere ti fa cambiare mentalità”
Capello ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport dell’attuale classifica di Serie A: “Inzaghi resta in pole per lo scudetto. La Juve non ha convinto”.
L’ex allenatore Fabio Capello ha letto l’attuale classifica di Serie A e ha rilasciato un suo commento alla Gazzetta dello Sport, concentrandosi in particolare su Atalanta, Napoli, Inter e Juventus. Alla 17° giornata ormai il campionato ha cominciato ad avere una sua forma ed identità ed è tempo di fare i primi bilanci, positivi o negativi che essi siano. La lotta scudetto sembra essere a tre squadre, e nessuno ha intenzione di lasciare punti per strada.
Capello sulla giornata di Serie A
Fabio Capello ha iniziato la sua intervista analizzando le sfide giocate e vinte dalle squadre che si trovano in cima alla classifica: “Bisogna precisare però che tutte le squadre di testa hanno vinto sì, ma faticando parecchio. Anche l’Atalanta contro l’Empoli. Il Napoli ha fatto un ottimo primo tempo, poi nella ripresa è stato decisivo Meret, altrimenti niente tre punti. Sono comunque segnali importanti, perché vincere quando l’avversario ti mette alle corde dà morale e compattezza al gruppo.
L’Inter non è stata brillantissima e cattiva come altre volte, ma alla fine il successo è legittimo. Anche se Lautaro continua a non segnare, Inzaghi resta in pole per lo scudetto. Dopo aver alzato l’Europa League, la Dea sembra avere un altro spirito, un’altra forza nell’andare a prendersi i tre punti. Vincere ti fa cambiare mentalità”.
La perplessità sulla Juventus
Successivamente, Capello ha espresso tutta la sua perplessità in merito al lavoro di Thiago Motta svolto fin qui sulla panchina della Juventus: “A Monza finalmente è riuscita a vincere, ma a me non ha convinto ancora fino in fondo. Buon primo tempo, in controllo, con Koopmeiners bene in mediana, poi negli ultimi 20-25′ ha pensato a difendersi e basta, retrocedendo nella propria area di rigore, quasi fosse un po’ sulle gambe. Mi aspettavo un calcio un po’ diverso”.
Serie A
Milan: Musah tra i convocati per la Roma
Infortunio Musah, a sopresa l’americano potrebbe rientrare domenica in vista della sfida contro la Roma. Cosa filtra sul suo recupero
A causa di un affaticamento muscolare, si credeva che il 2024 di Yunus Musah fosse già giunto al termine. Tuttavia, nella giornata di oggi Tuttosport ha comunicato un importante aggiornamento riguardo le condizioni dell’americano: su cui filtra un importante ottimismo.
Milan, come sta Musah: le sue condizioni
Il giocatore che fino ad ora è sembrato una delle poche note di gioia della stagione dei rossoneri, con l’acuto raggiunto nel turno di Champions League vinto contro il Real Madrid, potrebbe finalmente tornare a disposizione in campionato, dopo essere stato assente contro il Genoa e nella vittoria contro l’Hellas Verona di venerdì sera.
Ulteriori aggiornamenti seguiranno alla ripresa degli allenamenti il 26 dicembre, tappa fondamentale per chiarire definitivamente le condizioni dell’ex centrocampista del Valencia. In alternativa il giocatore potrebbe tornare a disposizione a gennaio in vista della Supercoppa italiana.
Serie A
Immobile: “Avevo capito di aver finito il mio ciclo alla Lazio. I tifosi…”
L’ex attaccante della Lazio ora in forza al Besiktas Ciro Immobile ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport in merito al suo addio ai biancocelesti.
Di seguito un estratto delle sue parole.
Immobile e l’addio alla Lazio
“I tifosi biancocelesti mi hanno amato alla follia. Io ho amato loro allo stesso modo, ma stava diventando un amore solo per quanto fatto e non per quello che potevo ancora dare. È quasi facile segnare 20 gol in una stagione, non lo è farlo per 5-6 volte di fila: si stava creando quasi una punta di scetticismo nei miei confronti.”
Quali sono state le sue difficoltà?
“Dopo l’addio di Sarri ho vissuto un periodo davvero molto tosto. Da capitano mi sono accollato delle responsabilità che nemmeno pensavo di avere: non ero pronto e sono finito in un vortice più grande di me. Se non sei lucido di testa, le gambe non girano e ti fai male, esattamente come mi è successo. Tutte queste cose mi hanno portato a decidere di lasciare. Mi è stata molto di aiuto anche mia moglie Jessica: aveva visto un Ciro cambiato, io avevo capito di essere alla fine di un ciclo.”
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