Serie A
Roma, Petrachi: “Sarei voluto tornare. Miki? Un leader”
L’ex ds Gianluca Petrachi ha parlato ai microfoni di “Radio Sportiva” sulla “sua” non più Roma ma che ha costruito lui e sull’udienza di ieri al Tribunale del Lavoro. Alcune battute anche sul Torino e su Conte. Queste le sue parole: “Roma? Le vittorie aiutano, si crea autostima e fiducia, chiusa la pratica dell’Europa si concentrerà sul campionato che sta diventando entusiasmante, è giusto e doveroso gestire le energie”. “Come vivo le partite della Roma? Lo dico col sorriso, si fa un po’ fatica. È stata una separazione difficile, forte, inaspettata, vedere la propria squadra con 8-9 undicesimi che hai portato, compreso l’allenatore, è evidente che senti qualcosa ed è difficile distaccarsene soprattutto quando si è fermi e non si è ancora cominciata una nuova avventura. Faccio il tifo per la Roma a voce alta, ci sono tanti ragazzi eccezionali, lo hanno dimostrato in un momento difficile con un passaggio di proprietà in corso e con una figura come quella del direttore che sparisce all’improvviso…ci sono dinamiche non semplici in uno spogliatoio. Anche quelli della vecchia guardia sono tutti ragazzi che hanno uno spirito di professionalità eccezionale, in tutto questo il mister è stato bravo ed è riuscito a unire a sé questi ragazzi nelle difficoltà”.
Petrachi ha commentato anche Pedro: “Quando ne parlavo col mister molti pensavano fosse a fine corsa perché non giocava sempre nel Chelsea. Ma quando ne parlai con Zappacosta, che era stato in squadra con lui a Londra, mi diceva di un ragazzo integro che andava a 1000 negli allenamenti ed era un esempio per i più giovani: i calciatori difficilmente mentono perché non hanno interessi. Decidemmo di puntare su di lui perché nel modulo di Fonseca poteva giocare in tutti e tre i ruoli dell’attacco. Vorrei ricordare anche Mkhitaryan preso a 0, lo stesso Smalling, giocatori dati in declino e che invece hanno dimostrato personalità e professionalità. Micki si è fatto 45 giorni in acqua per recuperare un infortunio molto rognoso, lavorava dalla mattina alla sera quasi si sentisse in colpa: un ragazzo top, un vero leader, silenzioso ma leader”.
“Conosco gran parte del gruppo – così sul Torino, dove ha ricoperto il ruolo di ds prima dell’arrivo alla Roma – , Singo è l’ultimo acquisto che ho fatto. Non è facile giudicare da fuori, mi spiace perché credo che il Toro non meriti quella classifica per il potenziale che ha, c’è un allenatore valido, bisogna saperlo aspettare”.
“Antonio Conte come fa sbaglia. Quando lo vedevano agitato, dicevano che i giocatori pativano la sua caratterialità, quando è stato più pacato gli hanno detto che non ha più cattiveria e non è più lo stesso. La verità è che l’Inter è un ambiente non facile, credo che Antonio abbia bisogno di sentire tanta fiducia, di sentire persone che si fidano. Nell’ultimo frangente di quest’estate problematiche come quelle che sono emerse anche a mezzo stampa non credo si sanino con una riunione, ci vuole qualcosa di più profondo. Penso forse non ci sia quella serenità di cui Antonio necessita. Antonio è bravo, se qualcosa non funziona non credo dipenda tutto da lui”, le sue parole su Antonio Conte.
“Dopo 16 anni mi sono fermato – ha concluso sul suo futuro -, forse mi ha fatto anche bene, ho voglia ed entusiasmo, è giusto voltare pagina. Ho cercato con la nuova proprietà della Roma di far capire che avrei proseguito volentieri un lavoro che avevo cominciato, ma oggi non è possibile. Devo pensare di ripartire. C’è stato qualche contatto, sicuramente non vivo del cercare società blasonate. Cerco un progetto dove fare calcio, la cosa che conosco di più e che per me è una religione: chi mi prenderà troverà uno che si dedica notte e giorno a quello che fa”.
Serie A
Hellas Verona, i convocati di Zanetti per il Venezia
Paolo Zanetti, allenatore dell’Hellas Verona, ha diramato l’elenco dei convocati che prenderanno parte alla trasferta di Venezia.
Uno dei posticipi della 22a giornata di Serie A è il derby fondamentale in chiave salvezza tra Venezia ed Hellas Verona. I lagunari, penultimi in classifica a quota 15, vengono da 4 partite di fila senza vincere. Gli scaligeri hanno 4 punti in più e vogliono ripartire dopo i 2 ko consecutivi contro Napoli e Lazio. All’andata vinsero i gialloblù 2-1 con la rete di Tengstedt e l’autogol di Joronen, in risposta all’iniziale vantaggio di Oristanio.
L’allenatore del Verona Paolo Zanetti ha convocato 25 giocatori per la trasferta del Pierluigi Penzo. Spicca l’assenza di Giangiacomo Magnani, molto vicino a trasferirsi nel Palermo. Non ci saranno neanche Pawel Dawidowicz e Ondrej Duda, entrambi squalificati. Di seguito l’elenco completo dei convocati:
1 Montipò
4 Daniliuc
6 Belahyane
7 Lambourde
8 Lazovic
9 Sarr
11 Tengstedt
12 Bradaric
14 Livramento
15 Okou
17 Sishuba
20 Kastanos
21 Dani Silva
22 Berardi
25 Serdar
31 Suslov
34 Perilli
35 Mosquera
38 Tchatchoua
42 Coppola
72 Ajayi
80 Cisse
82 Corradi
87 Ghilardi
98 Magro
Serie A
Lecce-Inter, il super traguardo raggunto da Inzaghi
A Lecce-Inter il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi ha raggiunto un traguardo ragguardevole: scopriamo insieme di cosa si tratta.
Con l’eccellente performance dei suoi ragazzi a Lecce-Inter, il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi ha portato a casa una vittoria che regala ancora più stabilità alla squadra e alla sua panchina.
Una vittoria non come le altre, visto che è la numero 200. E che Inzaghi è il tecnico di Serie A che, in assoluto, ha impiegato meno partite a raggiungere questo traguardo: per la precisione, 332.
Con il trionfo di stasera, Inzaghi ha superato anche Massimiliano Allegri, che finora era primo con 200 successi in 338 partite. Un ulteriore risultato da celebrare.
Serie A
Lecce-Inter, Giampaolo: “Il mercato? Puntiamo un terzino…”
Al termine della sfida Lecce-Inter, terminata con una sonora sconfitta per i salentini, ha parlato il tecnico giallorosso Marco Giampaolo.
Queste le parole di Giampaolo nel post-partita di Lecce-Inter.
Lecce-Inter, le parole di Marco Giampaolo
È in difesa che ritiene si debba intervenire sul mercato?
“Il mercato è roba del club, non ci entro. Comunque non sarà un mercato per cambiare la struttura della squadra, è fatto per mettere un terzino dietro Guilbert e probabilmente un centrale dietro ai centrali. Io sono concentrato su quella che è la mia squadra oggi, sapendo che oggi affrontavamo una partita proibitiva.
Però ho chiesto alla squadra che, anche se avessimo avuto l’1% di vittoria, avremmo dovuto puntare su quello, col coraggio di puntare un’avversaria come l’Inter. Per il resto sappiamo che la lotta sarà dura, che ci sono tante squadre, e che ci sanno partite in cui la posta in palio varrà molto di più”.
Manca qualcosa in termini di efficacia, forse qualche gol in più dai centrocampisti?
“Le caratteristiche nostre sono quelle. Abbiamo centrocampisti duttili, forti fisicamente, pochi palleggiatori. Dobbiamo giocare per le caratteristiche che abbiamo.
Ho fatto giocare Helgason nelle ultime partite, al di là dell’infortunio di Rafia, è per alzare il livello qualitativo, per avere un giocatore di rifinitura. In compenso abbiamo poi laterali incursori che sanno aprirsi il campo. Giocheremo su quelle che sono le nostre peculiarità”.
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