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Roma, Ranieri: “Dybala, Paredes e Hummels devono far parte della squadra del futuro”

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Roma

L’allenatore della Roma, Claudio Ranieri, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla super sfida di San Siro contro il Milan dell’ex Fonseca.

Claudio Ranieri, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dal big match della 18° giornata di Serie A contro il Milan dell’ex di turno Fonseca. Il match è in programma per domenica 29 dicembre alle ore 20:45 a San Siro.

I giallorossi dovranno trovare i tre punti per confermare quanto di buono visto da quanto l’ex tecnico del Leicester è tornato sulla panchina della Roma e soprattutto sfatare il tabù trasferta. Infatti, la formazione capitolina non ha ancora raccolto nessuna vittoria in trasferta in questa stagione.

Roma

LA GRINTA DI CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, le parole di Ranieri

Allenamento aperto il 1 gennaio. E’ un modo per dare il benvenuto i nostri tifosi. Sono loro la vostra forza?

“Sicuramente i nostri tifosi si sottolinei, sonoo la nostra forza, il nostro sangue. Ci danno la voglia di lottare sempre. Siamo professionisti e un conto è farlo con il pubblico che ti sospinge e un conto e che non ti sospinge. Oggi resta difficile aprire il campo di allenamento”.

Più complessa la missione di Fonseca o di Ranieri?

“Gli allenatori hanno sempre delle complessità e loro devono gestirle. Dipende molto dalle piazze e dall’incontro che si fa con gli addetti ai lavori. Io ho trovato giocatori splendidi. Io lo sto portando vanti con tutto il mio entusiasmo e tutto il mio amore”.

Hummels, Dybala e Paredes, vuole che facciano parte della squadra il prossimo anno?

“Sicuramente si. Non giriamoci tanto intorno”

Che Milan si aspetta?

“Il Milan ha giocatori fortissimi e molto particolari. Sarà uno sforzo di tutta la squadra e di stare attentissimi. Il Milan è la seconda ad incassare gol, la prima il Bologna. Noi siamo una delle squadre che segna di meno in trasferta. Dobbiamo fare una super partita”.

Qual è l’approccio mentale che deve avere la squadra?

“Io cerco di dare serenità e tranquillità. Durante gli allenamenti metto tutto me stesso e voglio che loro diano sempre il massimo. Io credo che questa partita con il Milan tutti vorrebbero giocare, per cui son convito che faremo una buona gara. L’importante è dare tutto fino all’ultimo secondo. Piccoli particolari fanno i risultati. Noi dovremo stare attenti a questi ultimi particolari”.

A che punto è la scelta dell’AD?

“Io non sono coinvolto. io sono coinvolto solo nell’aspetto tecnico della società. IO non entro in questi meandri”.

La sua posizione su Pellegrini, qual’è?

“Il giocatore gode di tutta la mia fiducia, perciò se verranno offerte le valuteremo, come tutte le altre. Io mi auguro che lui possa restare con noi, ma vorrei che anche lui fosse contento di stare con noi”.

Mile Svilar, che tipo di gioco le chiede? E a chi lo paragona?

“Non voglio fare nessun paragone. Sta facendo molto bene. Lui sa che può iniziare l’azione da dietro ma anche inviare lungo. Lascio – una volta che sono tutti catechizzati – di fare quello che sentono. Io cerco di dare le nozioni ma loro devono fare quello che sentono. Lui sa quando deve accelerare o rallentare”.

Cosa ne pensa di Saelemaekers? Si pensa già al futuro?

“Saelemaekers si è ambientato benissimo a Roma e noi lo vogliamo tenere. Vediamo come si sviluppano le cose anche con Abraham”.

Come hanno reagito coloro che non sono entrati in campo contro il Parma?

“Tante volte si fanno dei cambi in vista delle sostituzioni avversarie. Non mi è sembrato doveroso fare dei cambi. Non ho pensato ne al perchè ne al per come. Ho detto semplicemente che tutti stavano spingendo e ho voluto continuare così”.

Serie A

Lazio-Atalanta, probabili formazioni e dove vederla

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Ajax-Lazio, Baroni

Lazio-Atalanta è uno dei match validi per la diciottesima giornata di Serie A e si giocherà allo stadio Olimpico sabato 28 dicembre alle ore 20:45.

LazioAtalanta è uno degli scontri d’alta classifica che ci offre questa giornata conclusiva del 2024. I biancocelesti sono reduci dalla vittoria negli ultimi minuti contro il Lecce, e contro i bergamaschi vogliono dimostrare di aver superato completamente la batosta subita in casa contro l’Inter.

La Dea, invece, viene da 11 vittorie consecutive che valgono la testa della classifica, e con la Lazio puntano a lanciare l’ennesimo messaggio alle concorrenti per lo Scudetto.

Quelli in palio sono tre punti d’oro, che potrebbero dare un volto nuovo alla classifica in vista del 2025.

Qui Lazio

Nel consolidato 4-2-3-1 di Baroni toccherà a Provedel tra i pali, con Marusic, Gila, Romagnoli e Nuno Tavares a comporre la linea difensiva. In mediana spazio a Guendouzi e Rovella, mentre sulla trequarti Isaksen, Dia e Zaccagni agiranno alle spalle di Castellanos.

Atalanta

LA FORMAZIONE DELL’ ATALANTA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Qui Atalanta

Gasperini opterà per il 3-4-2-1 con il terzetto formato da Kossounou, Hien e Kolasinac a proteggere la porta di Carnesecchi. A centrocampo ci saranno gli insostituibili Ederson e de Roon al centro, con Bellanova e Ruggeri sulle fasce. In avanti il tecnico nerazzurro dovrà fare a meno di Retegui e sarà Pasalic a completare il tridente con De Ketelaere e Lookman, con quest’ultimo riferimento avanzato.

Lazio-Atalanta, probabili formazioni

Lazio (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos

Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Kolasinac; Bellanova, Ederson, de Roon, Ruggeri; De Ketelaere, Pasalic; Lookman

Lazio-Atalanta, dove vederla

Lazio-Atalanta sarà visibile su DAZN e Sky Sport a partire dalle ore 20:45 di sabato 28 dicembre.

 

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Serie A

Inter, Bisseck: “Contento del rinnovo, Inzaghi si fida di me”

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Inter, Bisseck

Il difensore dell’Inter Yann Bisseck è felice per aver rinnovato il contratto coi nerazzurri e ha un bel rapporto con l’allenatore Simone Inzaghi.

Con i problemi fisici di Benjamin Pavard, in questa stagione Yann Bisseck è stato schierato spesso dall’inizio del tecnico Simone Inzaghi e ha risposto quasi sempre con ottime prestazioni condite da un super gol nella vittoria per 5-0 sull’Hellas Verona, a tal punto da essere ormai un titolare dell’Inter.

Anche nella prossima di campionato contro il Cagliari, l’ultima del 2024 prima di volare in Qatar per la Supercoppa, il difensore tedesco è atteso dal primo minuto. Una trasferta da non sbagliare per i nerazzurri, che devono mantenere il passo di Atalanta Napoli nella lotta scudetto, in attesa di recuperare la gara con la Fiorentina.

Yann Bisseck racconta la sua esperienza nell’Inter

Nell’intervista rilasciata ai canali ufficiali della Serie A, Bisseck ha parlato della sua esperienza in nerazzurro, partendo dal rinnovo fino al 2029: “Firmare un contratto per un grande club come l’Inter è emozionante. Per me è un grande segno di fiducia e rispetto perché non credo che in molti pensassero mi comportassi così bene da subito, quindi sono semplicemente felice di averlo fatto. Ho ancora molta strada da fare, posso ancora fare molto meglio, ma penso che la direzione sia quella giusta“.

Sulle difficoltà iniziali nella scorsa stagione
Onestamente me l’aspettavo perché venendo dal campionato danese, non una delle leghe più competitive d’Europa, sai che sei un po’ indietro nelle gerarchie. Ho impiegato il primo mese per ambientarmi, penso di averlo fatto bene. Alla fine, è tutto nella tua testa. Devi essere mentalmente forte perché è molto facile perdere la fiducia, soprattutto all’inizio quando giochi pochissimo. Ma devi andare avanti e aspettare la tua occasione, per farti trovare pronto, perché spesso è l’unica che ti capita“.

Inter

SIMONE INZAGHI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il ricordo del primo gol in Serie A
Era come una favola perché si trattava del giorno prima di Natale, la mia famiglia era allo stadio. Se segni a San Siro, vivi un’emozione diversa. In trasferta non è la stessa cosa. Quando senti l’intero stadio che grida il tuo nome cinque volte e vedi i tuoi compagni felici, è un’emozione difficile da descrivere“.

Il gol a Bologna su assist dell’altro braccetto Bastoni
Non sapevo che Inzaghi avesse detto che per un gol così avrebbe pagato la cena alla squadra, gli parlerò. Ma non è qualcosa che abbiamo preparato, penso la gente esageri un po’. Sì, è pazzesco un gol così, ma noi vogliamo semplicemente segnare. Sappiamo che quando Bastoni ha la palla può succedere qualcosa, cerca di creare occasioni. Non so cosa ci facessi in posizione così avanzata, ma ero lì al posto giusto nel momento giusto“.

Il rapporto con Inzaghi e le richieste ai difensori
È un modo diverso di giocare, ma già in Danimarca avevo libertà giocando da terzo difensore di sinistra, quindi ero abituato. Noi difensori dobbiamo costruire da dietro, essere aggressivi e tenere bene la linea. Quindi ci vuole tempo prima che l’allenatore si fidi di te, in quella posizione non è facile, facciamo muovere l’intera squadra. Ma è bello e divertente. Hai molta libertà, sappiamo quando dribblare. Con Inzaghi parliamo molto, si fida di me. Quando sono in campo la qualità non cala. Sono contento di come sta andando“.

Il ricordo più bello dello scudetto
Quando abbiamo vinto il derby, anche se non sono sceso in campo. Se devo essere sincero, ricordo a malapena la gara, quando l’arbitro ha fischiato la fine è stato incredibile. Il modo in cui è esploso lo stadio, la felicità dei compagni. Il significato della seconda stella è davvero indescrivibile, un qualcosa che non dimenticherò mai. Così come la festa a Milano…“.

Il soprannome “bisteccone
Non so come sia successo, nei commenti social ho visto questo soprannome. Ero confuso, soprattutto perché non sapevo l’italiano in quel periodo. Ma ora mi chiamano così anche i miei compagni e i miei familiari. Penso comunque che ci siano soprannomi peggiori, ma non ho dovuto dare spiegazioni a casa perché la mia famiglia segue molto da vicino la mia carriera“.

La vita a Milano
È bello vivere a Milano, specialmente per me che ho sempre vissuto in piccole città. È qualcosa di nuovo per me perché c’è sempre qualcosa da fare, posti da vedere. Mi piace e basta. Anche se i prezzi degli affitti potrebbero essere più bassi, il resto è abbastanza bello“.

L’incontro con Travis Scott
Mi piace l’hip hop, era ancora la pre-season quando un membro dei media mi ha chiesto se volessi andare al suo concerto. Non mi aspettavo di incontrarlo davvero perché non sono il tipo di ragazzo che va ai concerti o roba del genere. Non mi piacciono i posti con troppa gente. Non abbiamo avuto molto tempo per parlare, ma è stato bello. Uno degli aspetti più belli della vita da calciatore sono le esperienze fuori dal calcio“.

Gli obiettivi personali e di squadra
Vogliamo vincere tutte le competizioni a cui partecipiamo, vogliamo sicuramente ripeterci in campionato, vincere Supercoppa e Coppa Italia. Stiamo cercando di vincere tutto perché pensiamo di avere la forza per farlo. A livello personale, invece, voglio giocare il più possibile. Penso di essere partito bene in questa stagione, ho giocato molto di più: rispetto all’anno scorso, a questo punto della stagione credo di aver più che triplicato il minutaggio“.

Inter

Yann Aurel Ludger Bisseck sorridente ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Quindi voglio avere continuità nelle prestazioni, penso sia questa la cosa più importante per un difensore su cui tutti possano contare. Poi, ovviamente, vorrei ricevere la prima chiamata dalla Nazionale, magari a marzo quando giocheremo a San Siro contro l’Italia: questa sarebbe una bella storia. Penso di essere sulla buona strada, le cose stanno andando bene“.

Il rapporto con la vittoria e la sconfitta
Sono onesto: odio perdere più di quanto ami vincere. Perdere dà una sensazione di non senso, è come se una parte di te morisse. Non tutto il corpo, ma il tuo fegato o qualcosa di simile. Mi irrita in senso negativo. Vincere è bello, ma perdere mi fa davvero male, mi fa arrabbiare. Ma alla fine l’obiettivo è sempre la vittoria, quindi non giochiamo per non perdere, ma per vincere“.

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Serie A

Lazio, Isaksen: “Sogno lo scudetto con questa maglia! Baroni mi ha dato subito fiducia”

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Lazio

Lazio, il calciatore danese ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali del club biancoceleste alla vigilia del match contro l’Atalanta, in programma domani sera alle 20.45.

A seguire, l’intervista completa.

Lazio, Isaksen: “Sappiamo di poter battere l’Atalanta”

Come vorrebbe essere ricordato dai tifosi della Lazio in futuro?
“Sogno di vincere lo Scudetto con questa maglia! Giocare tante partite con la Lazio, diventare un idolo e vincere un trofeo”.

Quanto è stato importante battere il Lecce a livello mentale dopo l’Inter?
“Molto. Ci ha permesso di riscattarci dopo lo 0-6, non era facile sotto l’aspetto psicologico. Abbiamo vinto una partita difficile e ora siamo pronti per la prossima sfida contro l’Atalanta, la nostra testa è lì. Siamo in fiducia, sappiamo di poter vincere”.

Lo scorso anno 3 gol in campionato, ora sei già a 2: sente di poter segnare ancora di più?
“Sì, mi sento molto bene. Voglio fare più gol e assist per aiutare la squadra a vincere. So di poter fare ancora meglio”.

Dove l’ha aiutata Baroni a migliorare?
“Mi ha aiutato tantissimo dandomi subito fiducia fin dall’inizio. Il mister ha capito che le mie qualità potevano dare una mano alla squadra. Ora gioco nel mio ruolo preferito, largo a destra, e sono felice”.

È quella di Napoli finora la sua notte più bella vissuta con la Lazio?
“Una bella notte, una serata indimenticabile. Un gol che ci ha permesso di espugnare un campo difficilissimo contro una grande squadra”.

Siete una squadra giovane, ma di qualità: qual è il calciatore che l’ha stupita di più per quanto è cresciuto?
“Gila. Mario è fortissimo, anche in allenamento fai fatica a superarlo, è veloce e ha grinta. Ci aiuta tantissimo, sono felice di poter giocare con lui”.

Cosa le ha detto Radu la prima volta che l’ha vista qui alla Lazio dopo che gli creò non pochi problemi con il Midtjylland?
“Mi ha detto che si è ritirato per colpa mia (ride, ndr)! Scherzi a parte, il Boss è una leggenda di questo club, mi ha insegnato molto”.

Chi è invece il calciatore più forte al mondo nel suo ruolo?
“Adoro Salah. Vedo tutte le gare del Liverpool, la squadra che tifavo da piccolo. Segna in ogni partita, crea sempre occasioni pericolose. Sogno un giorno di diventare come lui anche se non è facile ovviamente”.

Lazio

Mohamed Salah #11 of Liverpool gives his team instructions during the Premier League match Liverpool vs Fulham at Anfield, Liverpool, United Kingdom, 3rd December 2023
(Photo by Mark Cosgrove/News Images)

Messi e Cristiano Ronaldo hanno dominato la scena per anni: di chi è ora il futuro?
“Due mesi fa ho giocato contro Lamine Yamal, dico lui. Ma ci sono anche Mbappe, Vinicius, Haaland. E non dimentico i talenti della mia Danimarca, come Hajlund. Però raggiungere i numeri di Messi e Ronaldo non sarà facile per nessuno”.

Qual è il suo hobby segreto quando non giochi?
“Mi piace tanto giocare a scacchi, mi rilassa, aiuta la mente anche in campo. Guardo molte partite vecchie, studio tutte le mosse. Poi mi piacciono anche tennis, golf e freccette”.

Il suo sportivo preferito fuori dal calcio?
“Sinner ha una mentalità incredibile, prima di lui invece mi piaceva tanto quella di Nadal. Le sue sfide contro Federer sono entrate nella leggenda”.

Si è italianizzato in qualcosa?
“Imparare l’italiano è stato importante per capire tutto quello che accade intorno a me, in campo e fuori. Anche perché all’inizio c’era Sarri che non parlava inglese, quindi se non sapevi la lingua diventava difficile capire le tattiche. Ora che conosco la maggior parte dei termini è più facile capire cosa mi chiede Baroni. Poi ho un debole per la cucina romana, mangio due volte a settimana l’amatriciana, è il mio piatto preferito!”.

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