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Roma, Ranieri: “Il derby emozioni forti, anche perchè sono le ultime. Totti? Ci parlerò”

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Roma-Genoa, Ranieri

Il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, ha parlato in una lunga intervista a Il Corriere dello Sport soffermandosi sugli ultimi mesi sulla panchina giallorossa.

Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha rilasciato una lunghissima intervista in esclusiva a Il Corriere dello Sport soffermandosi su tantissimi temi della sua terza esperienza sulla panchina del club giallorosso.

Una scelta d’amore fatta dal tecnico romano verso la sua squadra del cuore, che come sempre, non verrà mai dimenticata dal popolo della Roma, lo stesso da dove viene Ranieri.

Roma, Ranieri

UNO STRISCIONE PER CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, le parole di Ranieri

“All’Olimpico, quando veniva cantato l’inno di Antonello, io non salivo dal tunnel perché mi commuovevo, mentre adesso riesco a reggere l’emozione e, anzi, il canto dei sessantamila mi dà l’ultima botta d’energia”.

Riesci ancora a emozionarti? Penso naturalmente a domenica sera, al derby.

“Sono emozioni forti, anche perché sono le ultime”.

Vuoi dire che a giugno chiudi sul serio?

“È iniziata l’ultima tappa e quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita”.

E pensare che avevi annunciato l’addio alle armi.

“Mi credi se ti dico che negli ultimi mesi ho ricevuto più richieste che dopo il trionfo col Leicester? Quando mi sono accorto che c’era ancora voglia di Ranieri, la voglia è tornata pure a me, ma sapevo che l’avrei fatto solo per due squadre, Cagliari e Roma. Mi hanno tirato giù dall’Aventino”.

La chiamata – annunciazione!, annunciazione! – quando è arrivata di preciso?

“Quel lunedì di novembre, mi telefonò Ghisolfi per dirmi che i Friedkin volevano parlarmi. Sono partito subito per Londra”.

Durante il viaggio cos’hai pensato?

“Cos’altro avrei dovuto pensare? Avevano appena esonerato Juric, chiamano me e che pensiero posso mai fare? Claudio, si ricomincia”.

Come va con l’inglese?

“Maccheronico, come sempre”.

I Friedkin ti hanno capito.

“E io ho capito loro, hanno voglia di fare bene, di riportare in alto la Roma. Non parlano in pubblico? Perché, vedi altri americani, mi riferisco a proprietari di squadre, che rilasciano interviste o semplici dichiarazioni? Gli americani sono fatti così. Affidano i compiti alle persone che scelgono e se non vanno bene le cambiano”.

Come hai trovato la squadra?

“Come tutte le squadre che escono da un esonero. In questo caso addirittura due in pochi mesi. Giù moralmente, ma a posto fisicamente. Con Daniele e Juric avevano lavorato bene sul piano atletico. Io ho semplicemente portato le mie idee, ho provato a stimolare i ragazzi, siamo entrati presto in sintonia.

Cosa significa entrare in sintonia? Pensare le stesse cose, dare tutto l’uno per gli altri. Giocare sempre alla morte. Sono uno che in allenamento pretende tanto, quando arriva la partita lascio libertà ai giocatori perché, se hanno lavorato bene, sanno come comportarsi sia difensivamente sia offensivamente. A ogni errore deve corrispondere una reazione, nessuno deve ripensare allo sbaglio che ha appena commesso. C’è tanto tempo ancora. Sbagliamo tutti, in campo, nella vita… Tempo fa lessi una frase che mi piacque parecchio”.

Quale?
“Se un errore non è un trampolino di lancio, è un errore”.

Hai vinto il quinto derby su cinque: la prima cosa che hai pensato.

“Ero contento per i tifosi. La gioia che riesci a donare è più grande di quella che provi. Io non ho paura di dire le cose: abbiamo battuto una Lazio che sta facendo una grande stagione e un bellissimo calcio. Domenica ho visto una Roma diversa, una Roma che sa stare in campo. Molto distante da quella di Napoli, ma ero arrivato solo da un giorno e i nazionali erano appena rientrati. Il progresso, la crescita è notevole. A Napoli avevamo fatto una partita buonina, ma eravamo stati troppo timidi, non avevamo mai provato a vincere”.

Da qui al 3 febbraio quanto e dove cambierete?

“Ho già una buona rosa, ma va completata perché tra poco giocheremo tre partite a settimana. Serve qualcosa in più, del resto si parla di mercato di riparazione e allora anche noi proviamo a riparare”.

Qualcosa in più, ma anche qualcosa in meno.

“Ci saranno delle partenze, certo, e gli ingressi dovranno rispettare i parametri del Fair Play Finanziario”.

Come vedi Dybala?

“Con il sorriso. Il sorriso è importante, chi arriva al campo col sorriso, come Paulo, facilita le cose e ti riempie il cuore. Dybala mi piaceva tanto già quand’era al Palermo”.

Sbaglio o gli hai garantito la centralità che inseguiva da anni?

“Per me sono tutti centrali, devono esserlo. Paulo è di un calcio superiore, ora gioca tanto perché sta bene, ma va salvaguardato. Lo tolgo non appena lo vedo stanco. Nel derby lui e Dovbyk hanno fatto un lavoro eccezionale, contribuendo al successo in modo decisivo”.

A Paredes e Hummels hai restituito spazio e dignità.

“A Paredes e Hummels non devi dire niente, loro sanno bene cosa fare e i compagni gli riconoscono la leadership, non a caso si appoggiano sempre su di loro”.

Ogni volta che ti chiedono di Totti, del suo ipotetico – e aggiungo auspicabile – ritorno alla Roma, rispondi che gli telefonerai, che parlerai con lui. È una non-risposta. O hai trovato sempre occupato?

“È una non-risposta. Ma posso garantire che parlerò con Francesco, prima però dovrà capire cosa vuol fare da grande. Parlerò con lui, così come ho parlato con Daniele e vorrei tanto abbracciare Bruno Conti, che non vedo da troppo tempo”.

Pensi che ci siano preclusioni dei Friedkin relativamente al ritorno di Francesco.

“Non ne abbiamo ancora parlato. Ma non penso, non lo so”.

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Inter, rivoluzione in difesa: tra veterani e nuovi talenti

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Zazzaroni

L’Inter prepara il terreno soprattutto in vista del mercato estivo e uno dei reparti che subirà più cambiamenti sarà sicuramente la difesa.

Inzaghi siederà sulla panchina nerazzurra anche nella prossima stagione, motivo per cui sono già state rese note alcune direttive per quanto riguarda la gestione dei giocatori in scadenza.

Inter, la difesa cambierà volto: le mosse per giugno

Il club meneghino sta attraversando un buon momento in tutte le competizioni e tutti gli obiettivi prefissati si stanno pian piano concretizzando.

La strategia di Oaktree però si estende a lungo raggio, infatti si sta cominciando a parlare del futuro di alcuni giocatori. In particolare, ci sono alcune situazioni ancora in sospeso. Una su tutte riguarda il contratto di Stefan De Vrij, in scadenza a giugno, che potrebbe essere rivisto.

inter

Stefan de Vrij punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’olandese avrebbe dovuto ricoprire un ruolo marginale durante questa stagione ma i diversi infortuni subiti da Acerbi hanno costretto Inzaghi a impiegarlo per 26 partite tra tutte le competizioni. Contro l’Hellas Verona è arrivato anche il goal e ora le possibilità di rinnovo (anche annuale) si sono alzate.

Discorso differente per l’italiano, anch’esso ex Lazio, che saluterà quasi certamente l’Inter nonostante il contratto in scadenza nel 2026. Per uno che esce però ci sarà certamente uno che entra, dato che Palaciòs rientrerà dal prestito in Brasile e dovrà dimostrare la propria maturità allo staff tecnico.

Inoltre, Ausilio sta seguendo diversi profili giovani in questo ruolo (tra cui Juma Bah e Hien) ma in lista ci sono anche i nomi di Beukema Lucumì. Sicuramente vorrà assicurarsi qualche talento per il futuro.

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Juventus, rimpianto Huijsen: “Rapporto speciale con Yildiz”

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L’ex giocatore di Roma e Juventus, Dean Huijsen, ha rilasciato una intervista a OggiSportNotizie, dove ha parlato della sua passata esperienza italiana.

L’ex giocatore di Roma e Juventus, Dean Huijsen, ha rilasciato una intervista a OggiSportNotizie, dove ha parlato della sua esperienza in Italia ma anche di quella attuale in Inghilterra al Bournemouth.

Juventus, huijsen ha parlato in una intervista della sua esperienza in bianconero

Juventus, Huijsen rimpiange Torino

L’ex giocatore di Juventus e Roma, Dean Huijsen, ha rilasciato una lunga intervista a OggiSportNotiziedove ha parlato della sua esperienza in italiana specialmente quella in bianconero. Da parte del difensore olandese con passaporto spagnolo c’è una certa nostalgia per Torino, ma il presente si chiama Inghilterra nel Bournemouth.

In questa stagione, Hujisen ha totalizzato 12 presenze con 2 gol, in particolare quello segnato contro il Tottenham il 5 dicembre scorso, divenendo il più giovane marcatore della storia del Bournemouth in Premier League. Era stato acquistato in estate dai Cherries per 15,2 milioni di euro.

Bournemouth, le dichiarazioni di Hujisen

MIGLIORAMENTI – “Come giocatore sono migliorato molto fisicamente. Ho imparato tanto da questi 6 mesi qui, voglio continuare su questa strada”.

CI VUOLE MAGGIOR FIDUCIA IN ITALIA? – “Io penso che se sei un giocatore forte non conta l’età, gli allenatori devono tenere conto soprattutto di questo. Poi si parla tanto di esperienza, ma se non giochi non hai modo di svilupparla. Il progetto del Bournemouth è importante per la mia crescita”.

GOL ALL’OLD TRAFFORD – “Credevo di essere in fuorigioco (ride, ndr). Tutto lo stadio è rimasto in silenzio quando ho visto la palla entrare, quindi pensavo che qualcosa non andasse. Quando mi sono reso conto che il gol era regolare sono stato molto felice. Segnare in quello stadio, contro uno dei club più importanti del mondo è qualcosa di indescrivibile”.

TI IMMAGINI DI NUOVO ALLA JUVENTUS CON YILDIZ? – “(ride, ndr) Me lo auguro davvero tanto. Eravamo sempre insieme io, Kenan e Muharemovic che oggi è al Sassuolo. Entrambi sono giocatori molto forti. Con Yildiz ho un rapporto davvero speciale, spero di lavorare ancora con lui. Alla Juventus? Mai dire mai”.

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Milan, due nuovi ingressi nel CDA rossonero: i dettagli

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Milan, nel corso dell’assemblea ordinaria di oggi, sono stati nominati due nuovi membri del CDA. Vediamo qui di seguito i dettagli.

Il CDA del Milan si amplia di due nuove figure professionali. E’ questo l’esito dell’assemblea ordinaria che ha avuto luogo oggi.

La prima e’ David Castelblanco, in quota Redbird, il quale sostituirà Kevin LaForce, anch’esso proveniente dal fondo di Gerry Cardinale.

Il secondo, Dominic Oliver Mitchell, invece, e’ rappresentanza di Elliott Investment Management.

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