Walter Sabatini, ex-dirigente giallorosso, ha commentato il momento della Roma e di Daniele De Rossi in queste prime giornate di Serie A.
Il pessimo rendimento della Roma in questo avvio di campionato continua a tenere banco a Trigoria. Persino la figura di De Rossi inizia a perdere consensi, nonostante l’aura di intoccabilità che si porta dietro grazie ai suoi trascorsi da calciatore. Intervistato da Radio Serie A, Walter Sabatini ha fatto il punto della situazione.
Di seguito, le parole dell’ex-dirigente giallorosso:
“Mi sono state riferite cose inascoltabili che riguardano De Rossi. Il problema della Roma non è la rosa, ma ben altro. È che a Trigoria ‘Dio è morto’, e non voglio offendere nessuno ma faccio riferimento a un brano di Guccini. È morto perché è stato soppresso il sentimento, il rispetto, la lealtà. Faccio riferimento a cose che mi dicono, chi lavorava fino a un mese fa nella Roma mi ha raccontato cose che con garbo definisco inquietanti. Sono stati allontanati collaboratori di grande storia nella Roma, allontanati in maniera brusca, coatta. Gli è stato solo comunicato il licenziamento senza motivazioni, fatti accompagnare dalla vigilanza nei loro uffici a prendere le loro cose, perché temevano sabotaggi“.
Quando accadono queste cose non c’è futuro per un club. Il calcio vive ancora di sentimenti, che si trasmettono per osmosi. Se l’atmosfera è quella la squadra rimarrà arida. Dico un’altra cosa, insulsa. Un uomo come Bruno Conti, una leggenda del calcio, non solo giocato, miglior giocatore del Mondiale ’82 su Maradona, Rummenigge, Falcao, è stato straordinario anche da dirigente. Il calcio gli deve tantissimo, ha preso e accompagnato bambini fino alla Serie A. Il 30% dei giocatori del panorama nazionale escono da Trigoria. A quest’uomo viene negato l’ingresso al ristorante
. È un insulto al calcio. Io non so come fanno le cose a Trigoria, ci sono impiegati che si sentono dirigenti. Vietare l’ingresso al ristorante a Bruno Conti offende il calcio internazionale, non solo romano.Con Bruno tra l’altro ho parlato l’altro ieri ed era molto rammaricato e deluso. Io amo il calcio e tutto quello che gira dentro e fuori dal calcio, non posso sopportarla questa cosa. Conti ha prodotto ricchezza per la Roma, non è solo una leggenda riconosciuta in tutto il mondo. Mi vengono in mente giocatori come Scamacca, Aquiliani, Frattesi, Politano, Francesco Totti che è nato nella Lodigiani ma Bruno ha intercettato portandolo a Trigoria. Parliamo della storia del calcio. Conosco questi temi attraverso persone che hanno lavorato con me ed erano nella Roma fino a qualche tempo fa. È una tendenza, le proprietà arrivano e decidono sul conto di persone che neanche conoscono“.
Aggiornato al 27/08/2024 16:58
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