Serie A
Roma-Salernitana 2-1, i giallorossi la ribaltano nel finale: le pagelle
Una Roma imprecisa e sottotono va sotto nel primo tempo, ma poi rimonta e batte la Salernitana grazie ai gol di Carles Perez e Smalling.
Paura ed emozione all’Olimpico, per una Roma che solo nel finale ha la meglio su una Salernitana mai doma. Carles Perez e Smalling rovesciano il risultato e regalano la vittoria preziosa a Mourinho, che ora si proietta al ritorno di Conference League contro il Bodo Glimt.
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Le pagelle
Rui Patricio 6: gli interventi su Ederson e Kastanos alzano il giudizio, ma sul calcio di punizione di Radovanovic dà l’impressione di poter fare qualcosa di più. Ha comunque l’attenuante di una palla vista all’ultimo.
Kumbulla 5,5: da un suo fallo nasce la punizione che porta al gol del vantaggio di Radovanovic, per il resto molto insicuro (dal 1’st Zaniolo 6,5: il suo ingresso ravviva un attacco stitico per 45′, le sue progressioni seminano il panico anche se è un pò egoista).
Smalling 7: con passo felpato, nel finale, sfugge al radar dei diretti marcatori e infila alle spalle di Sepe il gol della vittoria. In difesa sicuro e autoritario, concede poco o nulla.
Ibanez 6: cresce alla distanza dopo un primo tempo difficile, aiuta El Shaarawy negli spunti sull’esterno di sinistra. Nel secondo tempo Mourinho lo piazza al centro della retroguardia a quattro e rischia gran poco.
Karsdorp 6: un solo spunto di nota, con un pallone perfetto per la testa di Afena Gyan che si è spento sul fondo. La spinta è poca, ma non sfigura.
Cristante 5: partita di difficoltà e sofferenza, con una gestione del pallone insufficiente. C’è lui sulla barriera per il gol su punizione della Salernitana. Qualche pallone banale perso (dal 74′ Veretout 6: pennella in area la punizione della vittoria).
Oliveira 5,5: spesso imperfetto nella gestione del pallone e nei controlli. Non gli piacciono le cose semplici (dal 67′ Shomurodov 5,5: porta il suo contributo in attacco ma non incide quando viene lanciato in area di rigore).
El Shaarawy 5,5: due punti interessanti, con percussioni sinistre che non pungono. In una delle due non è lucido nel battere Sepe (dal 67′ Zalewski 6,5: con lui in campo migliora la spinta sulla fascia mancina).
Afena Gyan 6: ha sulla testa un pallone succolento, ma lui non sa scartare il regalo e la capocciata finisce fuori. Troppo precipitoso, ed è uno dei suoi più grandi difetti da correggere (dal 67′ Carles Perez 7,5: trova il gol della domenica con una gemma di sinistro che disegna l’arcobaleno del pareggio).
Mkhitaryan 6: suo l’assist per Carles Perez per il gol del pareggio. Da annotare un tiro che impegna Sepe nel primo tempo. Cala alla distanza.
Abraham 6: come contro la Sampdoria, manca nel lavoro di sponda. Si carica sulle spalle la responsabilità di fare salire la squadra, ma nulla di più. Ha anche una occasione su passaggio di Afena Gyan, ma non la sfrutta. Prezioso anche nell’aiuto in certe situazioni delicate in difesa.
Mourinho 6,5: la formazione iniziale non punge, nonostante lo schieramento speculativo. Nella ripresa mischia le carte e la Roma appare più omogenea. La vince con i cambi e con l’esperienza di Smalling. Ora testa al Bodo Glimt, per l’ennesimo crocevia di una stagione che sta arrivando al rush finale.
Serie A
Serie A, da 35 a 100 milioni: ecco i giocatori che valgono di più
Si avvicina il calciomercato invernale e la Serie A fa mostra dei suoi giocatori di maggior valore economico: ecco chi sono gli 11 tesoretti che valgono di più.
Con i giocatori più preziosi della Serie A è possibile comporre un 11 ipotetico davvero invidiabile: ecco chi sono i nomi della top 11 della massima serie di campionato.
Spoiler: a dominare nettamente è l’Inter, con ben 5 giocatori in lista.
Serie A, gli 11 giocatori più preziosi
A dominare la classifica dei primi 11 per valore è il bomber argentino dell’Inter Lautaro Martinez, a quota 100 milioni di euro.
Al secondo posto l’ala del Napoli Kvicha Kvaratskhelia, 85 milioni di euro a fronte di numeri meno entusiasmanti rispetto al passato: finora 5 gol e 3 assist in 15 presenze.
Al terzo posto un nerazzurro attualmente infortunato: il centrocampista Nicolò Barella, 80 milioni di euro e 13 presenze all’attivo, condite da 3 gol e 2 assist.
Al quarto e quinto posto altri due nerazzurri, sempre attaccante: alludiamo a Marcus Thuram e ad Alessandro Bastoni, che entrambi possono vantare un valore di 75 milioni di euro.
Al sesto e al settimo posto ci sono quelli che a ragione vengono considerati i migliori difensori della massima serie di campionato: sono l’infortunato difensore della Juventus Gleison Bremer e il difensore-bomber Dimarco, autore di un gol anche nell’ultima partita di Coppa Italia contro la Lazio, entrambi di valore pari a 60 milioni.
Dall’ottavo al decimo ci sono tre giocatori che valgono, ciascuno, 50 milioni: l’ala Christian Pulisic e il centrocampista Tijjani Reijnders, entrambi del Milan, e il centrocampista dell’Atalanta Ederson, tra i protagonisti dell’ultima partita di campionato contro il Parma.
All’ultimo posto della top 11 troviamo l’unico estremo difensore della lista: il super-portiere del Milan e della Nazionale francese Mike Maignan, 35 milioni di euro di valore.
Serie A
Roma: gli auguri di buon Natale della Curva Sud
Nonostante la stagione difficile i gruppi del tifo più caldo della Roma hanno esposto uno striscione per augurare un buon Natale a tutti i tifosi romanisti.
La vittoria della Roma contro il Parma nell’ultimo turno di Serie A ha regalato a tutti i tifosi romanisti delle feste serene. Nonostante questo, però, la posizione di classifica della squadra giallorossa è ancora ben lontana dalle aspettative che si avevano ad inizio stagione.
L’augurio di tutti i sostenitori giallorossi è che, sotto la guida di Ranieri, il peggio sia ormai alle spalle. Ieri sera, al Colosseo Quadrato, situato nel quadrante sud della capitale, la Curva Sud ha esposto uno striscione di auguri di Buon Natale che recitava così: “Nelle stagioni più buie c’è sempre un bagliore: chi resta al suo posto con la Roma nel cuore. Buon Natale Romanisti!”
Serie A
Inter, Marotta: “Io qui ancora a lungo. Su Inzaghi…”
Il presidente dell’Inter ha parlato in una lunga intervista del suo futuro nel club nerazzurro e dei prossimi piani societari e della squadra.
Giuseppe Marotta e l’Inter: un matrimonio che è destinato a durare ancora a lungo. Il vicepresidente nerazzurro ha parlato a Sky Sport in occasione del documentario “L’anno dell’Inter”.
“L’Inter protagonista in Europa”
“Il club nerazzurro è ritornato ad essere uno dei maggiori protagonisti. La storia ed il palmares raccontano che l’Inter ha vinto tanto, ed adesso è nella posizione più consona alla sua storia. Con la nuova proprietà stiamo cercando di dare continuità a questa situazione.”
“Io vicepresidente dell’Inter? Una straordinaria opportunità”
“Devo ringraziare Oaktree per avermi dato fiducia ed una maggiore responsabilità. Con questo nuovo ruolo non è cambiato molto, la dedizione e l’impegno però si sono intensificati. Durante la mia carriera ho vissuto il trascorso di tanti presidenti, e le loro esperienze hanno arricchito la mia.”
“Inzaghi? E’ un leader”
“Ha dimostrato di essere una persona intelligente ed un grande professionista. E’ arrivato in sordina, senza proclami, ed è cresciuto man mano che otteneva risultati. Sa inculcare mentalità e spirito di appartenenza. Il direttore sportivo Ausilio è quello che si rapporta di più con lui.”
“Ecco come si crea una squadra vincente”
“Con 11 talenti non vinci niente: bisogna fare un giusto mix di giovani e meno giovani. L’esperienza non la si mette in pratica solo in campo ma anche nello spogliatoio, e l’Inter ha tutte queste cose: il dinamismo del giovane e la saggezza del meno giovane. Lo zoccolo duro italiano? E’ fondamentale, ed i risultati ottenuti lo dimostrano. Poi è un orgoglio mettere i nostri talenti italiani a disposizione della Nazionale.”
“Con Oaktree un rapporto positivo e quotidiano”
“Sono arrivati in punta di piedi ma subito partecipando in maniera attiva alle vicende dell’Inter. Dobbiamo cercare una sostenibilità economica e finanziaria che deve arrivare attraverso l’utilizzo di alcune linee guida. La rosa deve rispondere a dei parametri economici, ed i giocatori più giovani devono rappresentare un asset anche per il futuro. Io la persona più potente della Serie A? No, sono una persona che ha raggiunto la piena maturità calcistica, avendo cominciato sin da piccolo. Dobbiamo combattere la litigiosità ed i personalismi. Dobbiamo continuare a dialogare con il Governo come per il Decreto Crescita, che ha favorito l’avanzamento dei club italiani nelle coppe europee.”
“Io in politica? Contento del mio ruolo”
“Sono un amante del calcio e dello sport, e credo che quest’ultimo debba essere fornito in maniera gratuita ai nostri bambini. All’Inter sto bene, e spero ancora di poter dare il mio contributo e continuare ad ottenere risultati. Le Champions perse con Juventus ed Inter? Nello sport bisogna essere ambiziosi, altrimenti non si vince. Dobbiamo continuare su questa strada.”
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