Serie A
Roma, si volta pagina: no al ritorno di De Rossi
De Rossi non tornerà alla Roma. I Friedkin hanno deciso che, anche in caso di esonero di Jurić, la bandiera giallorossa non tornerà sulla panchina capitolina.
La Roma continua a navigare in acque torbide nonostante la presenza di Ivan Jurić sulla panchina giallorossa. Dall’arrivo del tecnico croato, la squadra ha faticato a mostrare segni evidenti di crescita, mantenendo un rendimento altalenante che non ha convinto né i tifosi né la dirigenza.
Lo scarso entusiasmo del pubblico è stato evidente anche durante la vittoria sofferta contro il Torino nel turno infrasettimanale, quando i fischi hanno subissato i giocatori al termine del match.
La posizione di Jurić non sembra, per ora, in immediato pericolo, ma la sua permanenza appare legata a un filo molto sottile. I Friedkin si aspettano di vedere miglioramenti concreti, un salto di qualità che possa allineare le ambizioni della squadra con i risultati sul campo.
Roma, Jurić ancora in bilico ma De Rossi non è un’opzione
In caso di esonero di Jurić, tuttavia, non ci sarà un ritorno in panchina per Daniele De Rossi. L’ex bandiera e simbolo della squadra l’anno scorso è stato accolto con entusiasmo dai tifosi, che vedevano in lui non solo un allenatore, ma un trascinatore capace di riportare l’identità e la passione alla squadra.
Tuttavia, dopo la sua breve esperienza come tecnico, i Friedkin hanno invertito la rotta, ritenendolo non adatto per guidare la Roma in una fase così delicata.
La scelta di non richiamare De Rossi anche in caso di esonero di Jurić, riflette la volontà della società di puntare su profili più esperti e con maggiore esperienza alla guida di squadre di alto livello.
Nonostante il carisma e il legame indissolubile con la Roma, l’ex centrocampista non rientra nei piani della dirigenza, almeno per il futuro prossimo.
La ricerca di stabilità e risultati rimane la priorità della Roma, che non può permettersi ulteriori passi falsi in una stagione già complicata.
Serie A
Bologna – Lecce: le formazioni ufficiali
Bologna – Lecce apre l’undicesima giornata di Serie A. Al Dall’Ara si sfidano due formazioni che hanno un bisogno assoluto di fare punti.
Bologna – Lecce è il match che apre l’undicesima giornata di Serie A. Al Dall’Ara scendono in campo due squadre che hanno un assoluto bisogno di portare a casa punti. Il club felsineo, nella scorsa giornata ha conquistato la sua seconda vittoria in campionato ed ora deve riconfermarsi contro un Lecce in difficoltà con il peggior attacco del campionato e la penultima difesa.
Bologna – Lecce, le formazioni ufficiali
Bologna (4-2-3-1): Ravaglia; De Silvestri, Beukema, Lucumi, Miranda; Freuler, Moro; Orsolini, Odgaard, Ndoye; Castro All.: Italiano
Lecce (4-2-3-1): Falcone; Guilbert, Baschirotto, Gaspar, Gallo; Rafia, Ramadani; Pierotti Dorgu, Banda, Krstovic All.: Gotti
Serie A
Venezia, Di Francesco: “Domani dobbiamo crederci contro l’Inter”
Venezia, Eusebio Di Francesco ha parlato nella conferenza stampa odierna in vista del match di Serie A contro l’Inter, in programma domani sera alle 20.45.
Il Venezia sta vivendo un avvio di campionato complicato, con appena 8 punti conquistati finora. Tuttavia, nelle ultime due partite si sono visti segnali positivi: prima il pareggio contro il Monza, poi una splendida vittoria in rimonta contro l’Udinese. Questo successo potrebbe aver dato alla squadra la spinta e l’energia necessarie per affrontare con fiducia la prossima sfida contro i campioni d’Italia. Il Venezia è determinato a proseguire su questa scia di risultati utili, nella speranza di invertire definitivamente la rotta e risalire la classifica.
Venezia, le parole di Di Francesco
A seguire, la conferenza stampa di Di Francesco:
Sulla carta l’Inter è favorita. Il Venezia cosa può fare?
“Crederci. Come fatto nelle ultime partite. Chiamiamola partita proibitiva, come può essere definita da qualcuno, ma il nostro compito è crederci. Sapendo che siamo contro i Campioni d’Italia. Dovremo essere bravi a sfruttare le chance”.
Chi rientra?
“Abbiamo tutti a disposizione tranne Bjarkason. Questa volta credo dovrebbe rientrare alla sosta. Non ho le idee chiare sulla formazione, valuterò la condizione dei ragazzi nei prossimi giorni. Udinese? La nostra partenza falsa è stata determinata anche dalla loro freschezza, erano più in palla”.
Da cosa è più soddisfatto come allenatore?
“Parlo del noi e non di me stesso, ma la capacità di rimanere in partita. Di avere la lucidità che abbiamo avuto a differenza di Monza, capitalizzando la superiorità numerica, per esempio. Vedo una crescita di squadra e anche individuale, per esempio dai giocatori che subentrano e determinano”.
Haps grande partita.
“Lo avevo già fatto a Monza, molto meglio in questa partita, sta prendendo confidenza con questo ruolo. Dipende anche dalle caratteristiche degli avversari, l’ho fatto anche con Candela. Volevo avere anche un palleggio migliore. Ci ha permesso di avere più soluzioni, in una fase della partita avevamo anche una sorta di 4-2-4”.
Con l’Inter ci saranno sorprese?
“Eh, qualcosa bisogna sempre creare. Mi piace avere dinamicità dalla squadra, le strategie sono differenti. La strategia oggi è più importante della tattica”.
Oristanio: ha avuto una crescita incredibile, no?
“Ne abbiamo due in quel ruolo. Yeboah deve ancora entrare appieno nella nuova realtà, ma ha un dribbling secco impressionante e ci darà una grande mano. Oristanio sta avendo una grande crescita in generale, nello stare dentro la partita, nell’entrare nel modo giusto. Gli manca allo stesso tempo a quella continuità che gli farebbe fare anche uno step ulteriore”.
C’è troppa distanza fra le linee? Manca a volte equilibrio?
“Il concetto di equilibrio è molto sottile, il rischio di allungarsi esiste, gli spazi fra le linee ci possono essere anche per le caratteristiche fisiche dei giocatori. Ci sta che dobbiamo migliorare nell’equilibrio come dici tu”.
La forza dell’Inter è nel modo corale in cui giocano.
“Credo che non ci sia un ,modulo, perché è dinamico. Al posto dei braccetti ti trovi i centrocampisti. Hanno grande intelligenza, ma anche qualità, che li rende un po’ imprevedibili”.
Ha tutta la difesa a disposizione.
“Effettivamente sì, Sverko deve ancora arrivare al 100%, ha bisogno di allenamenti, ma mi permette di poter scegliere. Ben venga però, avere un intero assortimento di giocatori”.
Un altro giocatore che si è ambientato è Ellertsson.
“Gli ho cambiato posizione ed ora ho una soluzione in più, ha velocità, corsa”.
Questa squadra quanto è più vicina all’identità che vuole, rispetto alla prima volta che ha giocato a San Siro contro il Milan? Quell’identità che si è vista contro l’Udinese per esempio.
“Credo che di identità ne abbiamo avuta in diverse altre occasioni, non soltanto contro l’Udinese. Chiaramente contro il Milan è stata la partita dove ne abbiamo avuta di meno. Certi stadi ti mettono anche in soggezione se non sei abituati e magari questa volta ci tremeranno meno le gambe”.
Contro Udinese e Atalanta si è vista una certa difficoltà in certe fasi ad uscire in modo pulito con la palla per il pressing avversario. Contro l’Inter sarà importante questo aspetto?
“Specialmente nella prima mezz’ora ne abbiamo avuta. Normale, ci sono anche le caratteristiche degli avversari, che però non derivava dal pressing, una certa superiorità ce la lasciavano in un certo senso. Magari la minor freschezza di porta a pensare che loro stiano pressando di più di quanto non facciano. Ci sta, poi è stato bravissimo Stankovic a tenerci in vita con una parata importante sul 2 a 0”.
L’abbiamo vista richiamare Stankovic a sé contro l’Udinese. Cosa voleva che migliorasse?
“C’era da cambiare qualcosa sulla costruzione, nel primo passaggio siamo stati a volta frettolosi. Ma lui è un ragazzo che vuole imparare e ascolta”.
Serie A
Milan, Fonseca e la squadra a confronto: “Basta distrazioni, è ora di vincere”
Nonostante le tre sconfitte nelle prime nove giornate, il tecnico portoghese rimane fiducioso nel potenziale della squadra e, dopo il recente stop contro il Napoli, ha tenuto un confronto diretto con i giocatori per sottolineare l’importanza di mantenere alta la determinazione e non perdere fiducia.
Contro il Napoli, il Milan ha messo in mostra momenti di buon gioco e ha dimostrato progressi sul possesso palla e sulla costruzione delle azioni offensive, elementi che Fonseca sta cercando di consolidare.
Tuttavia, il tecnico ha individuato nelle distrazioni difensive una delle principali criticità da risolvere, chiedendo ai suoi maggiore concentrazione per limitare gli errori che hanno compromesso alcuni risultati finora.
Fonseca crede nel percorso di crescita del gruppo, sia in Serie A che in Champions League, e ha evidenziato come la squadra abbia già fatto passi avanti.
Per continuare su questa strada, è necessario lavorare con pazienza e costanza, mantenendo alta l’intensità e riducendo le disattenzioni. Contro il Monza, l’allenatore si aspetta di vedere un Milan compatto, determinato a confermare i progressi fatti e a portare a casa un risultato positivo che potrebbe rappresentare una svolta nella stagione.
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