Serie A
Sabatini: “Non avrei mai speso 60 milioni per Koopmeiners. Date tempo a Fonseca e Conte. Su Inter, Roma e Lazio…”
Walter Sabatini, dirigente sportivo, ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di “Tuttosport”, in cui ha parlato della Juventus.
Walter Sabatini, ex-dirigente di Roma e Salernitana tra le altre, ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di Tuttosport, in cui ha parlato della Juventus ma non solo. Di seguito, le sue parole:
Juventus, le parole di Sabatini
Juventus Regina del mercato
“Al di là di quello che ha speso, la Juventus attinge molto dal lavoro fatto con l’Under 23: hanno giocato in anticipo sulle altre società e ora si godono frutti bellissimi. Hanno ragazzi del 2004 o 2005 che giocano titolari nella Juventus, come Yildiz: non è poco. Oppure sono serviti per finanziare operazioni in entrata: è una risorsa fondamentale. Hanno fatto un lavoro di selezione di qualità importantissima: è qualcosa di storico per il nostro calcio e adesso tanti stanno seguendo l’esempio. Ci tengo a sottolineare il lavoro svolto da Cherubini e Fusco: nel calcio vige la legge dell’oblio, ma io non dimenticato chi ha dato tanto per il bene del nostro movimento. Oggi vediamo i risultati di tutto questo impegno”.
Sabatini su Thiago Motta
“Motta sta riproponendo a Torino ciò che si è visto a Bologna: una squadra compatta, forte, con le idee chiare nel disegno tattico, con concetti di gioco precisi. Io non ho mai lavorato con Motta, ma l’ho seguito con attenzione”.
Vlahovic
“Sono convinto di sì. Motta ha fatto trovare la porta anche a Zirkzee, che ha tante qualità ma prima di andare al Bologna non era certo un goleador, però con Thiago è andato in doppia cifra. Per come vedo Vlahovic adesso, per la determinazione che mette in campo, sono sicuro che farà tanti gol”.
Koopmeiners
No. Non sono investimenti ai quali ero abituato durante la mia carriera da dirigente. Io prendevo giocatori di altro livello di partenza, un giocatore con queste cifre non lo avrei preso, ma non si discute il valore di Koopmeiners, assolutamente: a me nel calcio piace vedere le prodezze dei ragazzi, magari presi da altri continenti. È evidente che Koopmeiners, essendo un top dell’Atalanta, sarebbe stato pagato una cifra del genere: è un calciatore importante, ovvio che costi e la trattativa sarebbe andata su questi livelli. Se un giocatore non rappresenta una risorsa per un secondo mercato, da rivendere in futuro a una cifra maggiore, per come sono fatto io non lo valuto. Ci sono altre operazioni che mi emozionano di più, anche della Juventus”.
Sabatini elogia Cabal
“Cabal per me è un grande colpo: è un giocatore forte, che veniva dalla Colombia quindi con poca cultura calcistica specifica, però si è dimostrato subito all’altezza al Verona: secondo me nella Juve può compiere un ulteriore salto di qualità. Prendere un giocatore finito e dunque pagarlo tanto, non fa per me: io sono fatto così, ho la mia idea calcistica a cavallo tra talent scout e plusvalenza. Però non ho vinto la scudetto… Quindi probabilmente Mourinho mi disprezzerà…”.
Inter e lotta Scudetto
“L’Inter ha qualcosa in più, onestamente. Ormai è chiaro a tutti ed è nella testa di tutti, pubblico compreso: lo spartito è quello e San Siro ha una fede incrollabile, c’è osmosi tra squadra e tifosi che non è poco. Però la Juventus ha ridotto il gap, si è avvicinata”.
Figli d’arte
“Io non ho un figlio che gioca a calcio, ho un figlio eccezionale che si occupa di calcio ma che non ha giocato ad alti livello. Però ha una sensibilità particolare e certi giocatori li individua prima di me: ama il calcio, d’altronde è cresciuto con me a Trigoria ed è tifoso della Roma. Io in generale ai figli dei giocatori importanti in generale ci credo poco, ma poi ci sono le eccezioni: penso ai Mazzola, ai Maldini addirittura tre generazioni”.
Sabatini sul Milan
“Ecco, il concetto di tempo è fondamentale: questo nostro calcio brucia le persone come in un falò, come Giordano Bruno. Il nostro è più difficile da questo punto di vista: in Inghilterra e Germania c’è più pazienza, si accetta in maniera diversa la sconfitta. Da noi c’è solo la cultura della vittoria e non va bene: Fonseca, in questo senso, ha davvero bisogno di tempo. Forse l’unico che non ne ha bisogno è proprio Motta.”
Torino
“Mah, il Torino secondo me farà bene. C’è un ragazzo che avevo già notato ai tempi di Empoli: sapevo che Ricci sarebbe venuto fuori, è una risorsa importante non solo dei granata ma anche del calcio Nazionale, tant’è che Spalletti a Parigi l’ha lanciato titolare e si è visto: la Nazionale ha dato spettacolo in Francia con Ricci che aveva in mano le chiavi del centrocampo, con Tonali. Il ragazzo è rapido nella trasmissione di palla ed è bravo nel legare i reparti: è stata una mossa molto importante. Sono contento per il Torino e mi piace vedere i nostri calciatori italiani che si impongono. Tonali ha fatto un assist alla Rivera per il gol di Dimarco: se il centrocampo è competitivo, lo è anche la squadra. Tornando al Torino, sono contento per i risultati che sta ottenendo in questo avvio di stagione”.
Napoli
“Conte è veloce, di pensiero: dopo uno scivolone, si rimette subito in piedi. E così ha battuto Bologna e Parma dopo la sconfitta netta con il Verona. Ha messo in campo una squadra rivoluzionata dal punto di vista psicologico: pronta a combattere, con voglia di fare, nello stile di Conte”.
Dybala
“Esattamente come va interpretata: un atto di amore e di grande generosità verso una città grande e una società importante come la Roma, con una tifoseria straordinaria. E pure verso se stesso: Dybala in Argentina rappresenta qualcosa, ha pure indossato la maglia numero 10: continuerà a rappresentare qualcosa finché resterà in un campionato importante. Certo, la Saudi League sta molto migliorando, però ha frenato un po’ gli investimenti e la diaspora rallenterà: Dybala ha fatto una cosa molto importante per la sua crescita anche umana ed è una decisione difficilissima. Perché un conto è parlare, un altro è rinunciare a tutti quei soldi.”
Roma
“Certo, Dybala fa la differenza. Va dato atto alla Roma che negli ultimi giorni di mercato ha aggiustato la squadra: Hummels, nonostante i 37 anni, ha un carisma che sposta gli equilibri. E ha preso Koné che secondo me è fortissimo: vince i duelli in mezzo al campo, è sempre elettrico. La Roma ha riequilibrato la rosa, pure con Saelemaekers che serviva parecchio in corsia: ha lavorato alla grande. E Soulé è la gioia del calcio: chiaro che deve adeguare il suo livello a quello che gli viene richiesto da una situazione diversa. Perché Roma è Roma: bisogna alzare l’asticella. Detto questo Soulé è un calciatore fantastico”.
Lazio
“L’ho già detto, la Lazio ha fatto scelte giuste. Fabiani ha lavorato veramente bene: ha preso giocatori di livello, Noslin, NunoTavares che è una scheggia incontrollabile, ha fatto tante belle cose, ha preso Dia che sarà un giocatore da 16 gol almeno, ha preso Tchaouna che è un ottimo giocatore sul quale potrà lavorare Baroni che è un tecnico che stimo. A me piace chi arriva dalla gavetta: lo definisco un metalmeccanico del calcio inteso assolutamente come un complimento, perché io ho il massimo rispetto per il lavoro manuale. Ricordo quando Pierino Prati, che è stato mio compagno per un anno a Roma e per me è stato un onore, sentiva alla 5 di mattina gli operai che andavano a lavorare alla Breda: si girava sul letto e diceva ‘che culo che gioco a calcio…’. Quindi massimo rispetto per chi lavora e rivedo in Baroni quella mentalità, quello spirito di sacrificio. Guardo la Lazio con ottimismo”.
Sabatini e l’endorsement a Soulé
“Il ragazzo doveva andare a giocare. Faccio un esempio: Dani Olmo. Quando è andato alla Dinamo Zagabria tanti avevano perplessità: io stesso ero a dir poco meravigliato. Poi ho capito che era una scelta giusta: ha giocato in Champions, da titolare in tutte le partite e si è trasformato come uomo e giocatore, acquisendo conoscenze e bagaglio tecnico. Anche Soulé poteva rimanere, ma ha preso una decisione per il suo futuro dopo l’esperienza a Frosinone: ora dovrà alzare il livello, perché Roma ti schiaccia se non sei all’altezza. Ma lui lo sarà, perché ha le stimmate del campione”
Sabatini ha fiducia in Kean
“Kean ha il motore del giocatore importante, ma ha bisogno del campo, di giocare. Però non è che può tornare: deve diventare, perché non si è ancora realizzato. E la Fiorentina gli darà questa possibilità”.
Rabiot
“La risposta la dà la Juventus, che ha dirottato gli investimenti altrove e il campo le sta dando ragione. Parliamo di un calciatore che a me piace molto: lo volevo portare a Roma. Era fatta, quando era a fine contratto con il Psg, poi ho avuto un litigio con la mamma e la cosa saltò. Certo, se un giocatore come lui non trova squadra significa che qualcosa nel calciomercato sta cambiando: sono situazioni estreme poco prevedibili. Sono segnali di cambiamento nella mentalità dei dirigenti e forse anche dei tifosi”.

Serie A
Fiorentina-Udinese 5-1: clamoroso al Franchi, la Viola sa ancora vincere | Le pagelle gigliate
La Fiorentina trova sotto l’albero di Natale la prima vittoria in campionato: un netto 5-1 all’Udinese che regala qualche speranza.
L’Udinese porta bene alla viola, l’ultima vittoria Kean e compagni l’avevano ottenuta a Udine nell’ultimo turno dello scorso campionato, un 3-2 che aveva portato la squadra di Palladino ancora una volta in Conference.
Tre punti fondamentali, anche se i 9 in classifica sono ancora troppo pochi. Però la squadra di Vanoli, messa in campo con la difesa a quattro, stasera ha fatto travedere segnali di forte risveglio.
Certo, l’espulsione dopo 7 minuti del portiere bianconero Okoye ha spianato la strada alla vittoria, ma non era scontato che la squadra viola vista sin qui, potesse segnare cinque gol e creare altrettante nitide occasioni.
Una vittoria per ripartire. A Parma sabato prossimo scontro direttissimo, servirà la stessa Fiorentina.
Fiorentina-Udinese: le pagelle viola

Albert Guðmundsson ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
DE GEA 6– Vanoli lo sceglie come nuovo capitano. Neanche stasera riesce a tenere la porta inviolata, ma il tiro di Solet è imparabile.
DODÒ 6.5 – Gran primo tempo, coperto da Parisi soffre anche meno in difesa. Sforna diversi palloni buoni in attacco.
COMUZZO 6,5 – Partita solida del difensore friulano: anticipi e corpo a corpo con Davis a cui non concede nulla.
Dal 36’st VITI – S.v.
PONGRACIC 6 – Stasera l’attacco dell’Udinese, complice anche l’inferiorità numerica, non crea troppe apprensioni. Ma lui stasera è concentrato.
RANIERI 6 – Spogliato dalla fascia di capitano, gioca una partita di alta concentrazione e meno polemica.
MANDRAGORA 6,5 – All’inizio è lui ad avere le migliori occasioni e trova ancora il gol: il quinto. Speriamo l’infortunio non sia grave
Dal 7’st FORTINI 6 – Con il suo ingresso Vanoli passa dal 4-3-3 al 4-4-2: dinamismo e grinta.
FAGIOLI 6,5 – Continua con la sua striscia personale positiva di prestazione. Ottime giocate e assist anche stasera.
Dal 36’st NICOLUSSI CAVIGLIA – S.v.
NDOUR 6 – Non prende gli occhi, legnoso e non troppo tecnico. Dal suo ha la capacità d’inserimento, con il primo gol in A che chiude la partita nel finale della prima frazione.
PARISI 7,5 – Un’anima forte di questa Fiorentina. Si adatta alle richieste di Vanoli, inizia alto a destra, e ci mette corsa e cuore.
Dal 26’st KOUAMÈ 6 – Tiene la posizione e alimenta la vittoria finale.
GUDMUNDSSON 7,5 – Un primo tempo spettacolare: giocate e gol di livello superiore.
KEAN 7 – Oggi doppietta e qualche errore: serviranno diversi gol suoi per salvarsi.
Dal 26’st PICCOLI sv – Non trova la gloria personale
Serie A
Genoa-Atalanta, le formazioni ufficiali
L’ultima gara in programma nella domenica della 16° giornata di Serie A è quella tra Genoa e Atalanta. Di seguito le scelte ufficiali dei due allenatori per la sfida di Marassi.
La domenica della 16° giornata si chiude allo stadio Marassi di Genova con la sfida tra Genoa e Atalanta. I padroni di casa sono reduci dalla sconfitta interna contro l’Inter, che ha interrotto una serie di 4 gare consecutive senza sconfitte, dall’arrivo di Daniele De Rossi in panchina. Con 14 punti raccolti fin qui, il Grifone ha bisogno di ottenere punti per tenersi a distanza dalla zona retrocessione.
Dall’altra parte c’è l’Atalanta di Raffaele Palladino. i bergmaschi vengono dal successo interno contro il Cagliari, e sono alla ricerca di continuità di risultati. I nerazzurri devono risolvere il mal di trasferta: la Dea non vince fuori casa in Serie A dal 21 settembre scorso. Di seguito le scelte ufficiali dei due allenatori per la gara delle 20:45.
Genoa-Atalanta, le formazioni ufficiali
GENOA (3-5-2): Leali; Marcandalli, Otoa, Vasquez; Norton-Cuffy, Ellertsson, Frendrup, Malinovskyi, Martin; Vitinha, Ekuban. Allenatore: Daniele De Rossi.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; De Roon, Hien, Kolasinac; Zappacosta, Musah, Ederson, Bernasconi; De Ketelaere, Maldini; Scamacca. Allenatore: Raffaele Palladino.

Serie A
Torino, Baroni: “Chiaro che siamo contenti per la vittoria, per la classifica, la società, il presidente, i tifosi, il direttore, la squadra”
Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia.
Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro gli emiliani, quanto conta questa vittoria e la porta inviolata per la settima volta.

MARCO BARONI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Torino, Baroni: “Io ho sempre avuto fiducia nella squadra perché la vedevo lavorare”
Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro gli emiliani, quanto conta questa vittoria e la porta inviolata per la settima volta.
“Chiaro che siamo contenti per la vittoria, per la classifica, la società, il presidente, i tifosi, il direttore, la squadra, ma quello che mi rende più soddisfatto è come la squadra ha approcciato perché gli ho chiesto una partita di fiducia e lo abbiamo fatto andando a difenderci in avanti. Questo è quello che voglio. Il Sassuolo non riusciva a gestire la palla, abbiamo creato occasioni. Questo lo ha fatto per la nostra pressione non perché non fosse in giornata. Con questa prestazione è arrivata una prestazione importante e non dobbiamo scendere da questo livello”.
Quanto sono importanti prove come queste per i tifosi?
“È fondamentale e tocca a noi perché il Torino ha una storia bellissima. Il popolo granata è meraviglioso, dobbiamo essere noi a far scattare questa scintilla con le prestazioni e la dedizione. Ho detto alla squadra che chi indossa questa maglia deve sentirsi addosso il mantra ‘vogliamo gente che lotta’ come hanno cantato i tifosi”.
Questo è il settimo clean sheet stagionale…
“Io ho sempre avuto fiducia nella squadra perché la vedevo lavorare. Quando ci sono queste componenti è chiaro che il tuo lavoro può avere i frutti. Noi abbiamo fatto un percorso strano perché dopo alcune difficoltà la squadra si è trovata a fare risultati importanti. Vittorie importanti come la vittoria col Napoli, il pareggio a Bologna e forse contro il Como abbiamo perso 4 giocatori fondamentali e non eravamo pronti a sopperire in quel momento. La squadra poi si è sciolta negli ultimi minuti. Negli ultimi 33 anni solo questo Torino e un altro hanno fatto 7 clean sheet ma siamo la peggior difesa perché 4 partite hanno sporcato questo percorso. Con l’Atalanta in meno di 7 minuti abbiamo preso 3 gol, ma questa partita deve segnare un livello sotto il quale non si può scendere”.
Questa vittoria può essere un trampolino di lancio? Vlasic quanto è importante?
“Sì, può esserlo perché viene contro una squadra che gioca bene a calcio, ha fisicità, tecnica, e vinci con questa personalità, generosità. Vlasic ha messo dentro le due fasi, sta giocando bene da mezzala, sta dando un contributo importante però possiamo e dobbiamo crescere”.
Gli ingressi di Ilic e Simeone hanno spaccato la partita…
“Sì, ci serviva, era anche preventivata. Duvan era più sporco oggi, ma fa parte del recupero, è stato fermo a lungo. C’era lo spazio per andare a far male a loro e credo che chi è andato dentro ha fatto bene. Anche Ilic che ha tanta qualità, ogni tanto si smarrisce ma io lo voglio riprendere perché può dare ancora molto. Tameze ha fatto una grandissima partita, non voleva uscire ma aveva i cramp. Non potevo rischiare perché lì abbiamo due assenze. Bene dai, ci serviva questa personalità e questo atteggiamento nella gara”.
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