Arrigo Sacchi è stato intervistato alla Gazzetta dello Sport, commentando il momento che sta attraversando il Milan e la brutta prestazione vista in campo sabato contro la Juventus.
MILAN-JUVE
“Ero a San Siro per vedere Milan-Juve, spinto soprattutto dalla curiosità di vedere dal vivo queste due squadre che ancora non si sono espresse al massimo, sul piano del gioco, né in campionato né in Champions League. Ebbene, sono stato spettatore di una partita grigia che più grigia non poteva essere: neanche un’emozione, neanche uno squillo. Ma, se i bianconeri avevano parecchie assenze e forse la loro prestazione sotto tono poteva essere giustificata, il Milan mi ha davvero deluso”.
I FISCHI
“Sentire i fischi del pubblico rossonero, assolutamente comprensibili per il poco che si è visto, è stata una scossa, l’unica in una serata negativa. Avevo di fianco a me Franco Baresi e Daniele Massaro. Osservando il ritmo lento della partita, ho detto loro: «Se continuano così, potete giocare anche voi, e di sicuro fareste bella figura!»”.
FONSECA
“In una simile situazione è facile addossare tutte le colpe all’allenatore. Sono onesto: non mi sembra giusto, da parte mia, criticare un collega. Fonseca l’avevo seguito nell’esperienza in Ucraina e mi aveva fatto una buona impressione. A Roma non ha incantato, ma fare bene in una piazza come quella giallorossa è complicato per chiunque, come dimostra il presente. In Francia, pur non meravigliando per la qualità del gioco, se l’è cavata. Ora, al Milan, è in difficoltà. Ma la domanda che ci si deve porre è la seguente: i giocatori che ha a disposizione li ha scelti tutti lui? Se sì, allora è responsabile. Se, invece, i dirigenti glieli hanno consegnati e gli hanno detto «Questi sono gli elementi, ora pensaci tu», le colpe vanno ripartite con la società”.
LEAO
“Questo Milan è vittima di troppi alti e bassi. La squadra, nel senso del gruppo, non c’è. Non si vede un gioco corale, collettivo. I reparti non sono collegati tra di loro: i difensori non aiutano i centrocampisti e i centrocampisti non supportano gli attaccanti. Quando sento dire che Leao non trascina i compagni, mi chiedo: ma vogliamo capire che Leao non è un trascinatore, per una questione di temperamento?
I DIRIGENTI
“Siamo certi che i dirigenti volessero proprio Fonseca sulla panchina? Non lo so. In ogni caso, quello che sta producendo il Milan non è soddisfacente e i tifosi sono molto delusi”.
SCUDETTO
“Qualcuno, esagerando in fiducia, mette ancora il Milan tra le possibili candidate allo scudetto. Io sostengo che i rossoneri lo scudetto se lo possono scordare. Ci sono troppe squadre davanti a loro e, soprattutto, queste squadre vanno a mille all’ora e hanno tutte un gioco e un’identità ben precisi. Difficile che al Milan possa riuscire una superrimonta, anche perché parecchi sono i dettagli da sistemare per raggiungere un buon livello”.
OROGOGLIO
“Non è possibile giocare contro la Juve in casa, davanti alla propria gente, e non fare nemmeno un tiro in porta… Questi giocatori vanno stimolati anche nell’orgoglio. Non si può pensare che la colpa dei risultati poco soddisfacenti sia sempre dell’allenatore, perché altrimenti si concede un alibi a chi gioca. Il segreto del successo è: grande società, bravo tecnico e buoni giocatori che lo seguono e si butterebbero nel fuoco per lui. Ci sono, nel Milan di oggi, tutte queste componenti?”
Aggiornato al 25/11/2024 10:42
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