Serie A
Salernitana-Milan: la conferenza di Pioli della vigilia

Ecco le dichiarazioni rilasciate da Stefano Pioli in vista del match di campionato contro la Salernitana.
Alla vigilia di Salernitana-Milan, gara valida per la 26esima giornata del campionato di Serie A, Stefano Pioli, allenatore del Milan ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.
Sulla gara di domani: “Ci saranno più incognite visto il cambio di allenatore. Abbiamo pensato soprattutto a noi questa settimana. Conosciamo le caratteristiche dei loro giocatori, è una squadra diversa rispetto all’andata, quindi sarà una gara da affrontare con attenzione e concentrazione”.
Sul Milan dopo il derby: “Ogni partita ha una lettura particolare. Abbiamo capito che se giochiamo con continuità e stiamo dentro a ogni partita abbiamo le carte in regole per vincere. In ogni gara dobbiamo mettere dentro i nostri principi di gioco”.
Su Diaz o Kessie trequartista: “Hanno caratteristiche diverse. Quando scelgo guardo innanzitutto la condizione fisica, poi guardo anche che tipo di partita dobbiamo fare”.
Sul primo posto: “La classifica non è ancora veritiera, visto che alcune squadre devono recuperare delle partite. Noi dobbiamo dare continuità alla nostre prestazione. La pressione c’è, ma la squadra è pronta per reggerla”.
Su Ibrahimovic: “Sta meglio, credo che tra domani e domenica riprenderà a correre. Poi valuteremo giorno dopo giorno, vedremo quando potrà tornare in gruppo”.
Sull’entusiasmo del gruppo: “Vedo molta fiducia e concentrazione nei miei giocatori. Sappiamo che la stagione è lunga e dovremo spingere al massimo”.
Ancora sul match di Salerno: “Ci siamo preparati bene, anche se non sappiamo come giocheranno dopo il cambio di allenatore. Ma noi siamo pronti, la cosa fondamentale l’approccio e la qualità delle scelte che faremo”.
Sui giocatori meno impiegati: “Devono dare il massimo ogni giorno, solo così possono mettermi difficoltà nelle scelte. Dopo la Salernitana avremo tre partite in 10 giorni, ci sarà spazio per tutti. L’importante è che tutti stiano bene, poi io farò le scelte”.
Su Kessie dopo la contestazione: “Ho visto Franck sereno e tranquillo. La situazione è positiva. Tutto il gruppo è compatto, sappiamo che dobbiamo dare il massimo. Non ci sono problemi”.
Su Rebic: “Sta meglio, anche il minutaggio con la Samp lo ha aiutato: è entrato bene, gli è mancata la giocata vincente. Per noi è un giocatore importante”.
Sulle chance di Scudetto: “Noi pensiamo di fare il massimo per vincere la prossima partita: è il nostro unico pensiero. Chiaramente vogliamo vincerle tutte per migliorare la classifica finale dell’anno scorso. Non è così importante con chi si vinceranno. Per restare in alto bisogna vincere tante partite, non importa contro chi. Pensiamo a quella di domani”.
Su Messias: “Tutti i miei giocatori stanno bene. Da Messias mi aspetto tanto, può essere ancora più determinante. Si sta inserendo bene”.
Sulla differenza tra Bennacer e Kessie: “Sono centrocampisti completi che possono fare bene entrambe le fasi. Bennacer è molto esplosivo, Kessie è più fisico. Sono due giocatori completi e di qualità”.
Sui pochi gol da corner: “Dobbiamo migliorare, chi deve calciare deve farlo con più qualità e chi è in area deve migliore i tempi di inserimento”.
Su Lazetic: “È indietro di condizione, ha bisogno di un lavoro personalizzato. Credo gli servano ancora sette-dieci giorni per riunirsi in gruppo. Ha caratteristiche importanti”.
Sul Milan sottovalutato: “Rispetto tutte le opinioni. Noi dobbiamo trovare consapevolezza da noi e della nostre qualità, non dalle opinioni degli altri. Mancano ancora tante partite. Ogni gara ha un peso specifico importante, tutti proveremo a vincere più partite possibili”.
Su Maignan: “Non sono sorpreso. Fin dal primo giorno ha dimostrato di essere molto curioso e voglioso di lavorare. Ha una grande personalità, servono giocatori e persone come lui in un gruppo così giovane”.
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Serie A
Lecce, calendario a metà tra grandi e piccole: c’è speranza?

Il Lecce, dopo l’uragano dei giorni scorsi, si prepara ad affrontare le ultime 4 infuocate partite che decreteranno la salvezza o la retrocessione in Serie B.
I salentini sono riusciti a strappare un punto importantissimo a Bergamo nonostante il lutto e le decisioni discutibili della Lega Serie A riguardo lo svolgimento del match.
Lecce, Hellas Verona e Torino per aggrapparsi all’ultimo treno
La squadra di Giampaolo ha rialzato la testa proprio nel momento più difficile e ora davanti ha 4 finali che ne decideranno il destino. Il bilancio generale di questa stagione è sicuramente negativo ma la cessione di Dorgu a gennaio e qualche infortunio grave di troppo hanno influito come fattori sorpresa.
Il vantaggio sulla zona retrocessione è di soli 2 punti e con la coppia Empoli-Venezia in ripresa a livello di prestazioni, il rischio di scendere di categoria è altissimo perciò fondamentali saranno i prossimi impegni specialmente quelli Hellas Verona e Torino.

LA GRINTA DI WLADIMIRO FALCONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Infatti, il calendario dei giallorossi prevede nel prossimo turno l’incontro col Napoli di Conte ora più che mai lanciato verso lo Scudetto e obbligato a vincere per mantenere le distanze dall’Inter. Al Via del Mare dunque andrà in scena una sfida decisamente proibitiva sulla carta ma l’ultima prestazione fa ben sperare l’ambiente.
Poi però l’11 maggio sarà la volta della trasferta in veneto dove effettivamente ci si giocherà tutto sia da una parte che dall’altra. Contro la squadra di Zanetti si capirà se ci sono i presupposti per continuare a sperare, così come nel turno successivo quando in Puglia arriverà un Torino ormai senza ambizioni ma comunque molto blasonato.
La 38 esima giornata invece vedrà il Lecce protagonista all’Olimpico contro una Lazio probabilmente ancora in corsa per un piazzamento europeo di prestigio e ancora una volta i pronostici saranno sfavorevoli.
Serie A
Serie A: la lotta per non retrocedere s’infiamma

La lotta per rimanere in Serie A è sempre più nel vivo. A quattro giornate dal termine un solo imperativo: vietato sbagliare.
Oltre a Napoli ed Inter per lo Scudetto e la lotta per la Champions League anche la battaglia per non retrocedere spariglia di nuovo tutte le carte: 5 squadre racchiuse in solamente 3 punti. Un vero e proprio ingorgo. E il bello deve ancora venire.
Serie A: chi scende in Serie B?
A quattro giornate dalla fine vietato sbagliare. Cagliari, Hellas Verona e Parma possono gestire un margine consistente, il Venezia sta meglio delle concorrenti.
Sette le squadre coinvolte, con il quadro che si inizierà a delineare fin dalla prossima giornata. Da tenere a mente che, in caso di arrivo a pari punti tra quartultima e terzultima, si procederà a uno spareggio con gare di andata e ritorno. Se fossero più di due a concludere pari, allora subentreranno i criteri della classifica avulsa.
Ben sei squadre in otto punti: Cagliari (33), Verona e Parma (32), Lecce (27), Venezia ed Empoli (25), e il Monza, già sicuro della retrocessione a quota 15 punti. Ma andiamo per gradi.
Calendario e scontri diretti
Con la vittoria in casa dell’Hellas Verona il Cagliari di Davide Nicola strappa 3 punti che hanno il sapore di salvezza. Il calendario dei sardi non è molto proibito: Udinese in casa, Como in trasferta e poi Venezia in casa, si finisce sul campo del Napoli.
L’Hellas Verona, nonostante la sconfitta casalinga, allerta ma non fa scattare un grande allarme, nonostante il digiuno di vittorie che dura da un mese e mezzo. Le ultime 4 giornate per la squadra scaligera prevedono: l’Inter alla prossima giornata, poi scontro diretto col Lecce in casa, di nuovo al Bentegodi contro il Como e si conclude a Empoli.
Discorso diverso quello che coinvolge il Parma. La squadra di Christian Chivu ha concluso un ciclo tosto raccogliendo 6 punti contro Inter, Fiorentina, Juventus e Lazio. Gli appuntamenti che restano, però, non sono comunque facili. Il Como sarà al Tardini nel weekend, poi lo scontro diretto in casa dell’Empoli. Quindi Napoli e Atalanta per concludere contro le grandi.
Il Lecce di Giampaolo, dopo la protesta nei confronti della Serie A, strappa un punto pesante a Bergamo contro la Dea. Il divario però, dalla zona calda, è comunque minimo. I giallorossi riceveranno il Napoli capolista nel prossimo turno. Si prosegue con Verona in trasferta, Torino in casa e Lazio all’Olimpico.
Il Venezia di Di Francesco, del che ne dica la posizione, è viva e combatte. La sconfitta col Milan (0-2) la tiene in zona retrocessione. L‘agenda veneta è piuttosto complicata. Si apre col Torino in trasferta, a seguire Fiorentina in casa e Cagliari in Sardegna, per poi chiudere contro la Juventus al Penzo.
Altra squadra nella zona calda, l’Empoli di Roberto D’Aversa. Da tempo la squadra toscana è in caduta libera. In tutto il 2025 non ha ancora trovato un successo in campionato, pur essendo arrivata in semifinale di Coppa Italia. Il calendario della Serie A per l’Empoli prevede nel prossimo turno la Lazio, per poi avere una serie di scontri diretti con Parma (in casa), Monza (trasferta) e Verona (in casa).
Fanalino di coda, e anche certo di giocare nella Serie B dell’anno prossimo, il Monza. Cinque sconfitte di fila e situazione disperata, il morale non può essere alto. L’ultimo ko è maturato sul campo della Juventus (2-0). Il prossimo avversario sarà l’Atalanta, allo U-Power Stadium. Quindi l’impegno in trasferta a Udine, la partita in casa con l’Empoli per poi chiudere a San Siro contro il Milan.
Chi la spunterà alla fine in questa corsa senza esclusione di colpi?
Serie A
Juventus: quale futuro si prospetta per Douglas Luiz?

Il centrocampista della Juventus, arrivato in estate dall’Aston Villa, non ha mai dato la sensazione di poter incidere con la Vecchia Signora. Solo colpa sua?
Douglas Luiz si è sfogato. Lo ha fatto ,probabilmente, più con la pancia che con il cervello. Sta di fatto, però, che non si è arreso. Il brasiliano sta lottando, quantomeno per rialzare la sua carriera, che sia con la Juventus o altrove.

IGOR TUDOR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus: la parabola di Douglas Luiz
Sicuramente ci si aspettava di più dalla stagione del giocatore verdeoro in quel di Torino. Non di certo quello che è accaduto negli ultimi tempi. Tra infortuni, poche occasioni, scarsa forma (negata dallo stesso Douglas Luiz), alti e bassi con Thiago Motta, con la Vecchia Signora non è stato mai un fattore.
E pensare che aveva scelto fortemente la Juventus, anche quando aveva gli occhi di mezza Premier League interessati al suo profilo.
E da lì, molto probabile, ripartirà quest’estate. Quasi sicuramente già a giugno. L’ex Aston Villa preme per capire, più che partire. Tanti gli interrogativi che lo affliggono. Quanto spazio potrebbe avere, da lì in avanti?. Quale sarà il nuovo allenatore?. Che tipo di Juventus gli potrà spalancarsi, nel caso – remoto – di permanenza?.
A queste domande il board bianconero ancora non dato risposte. Probabilmente qualche indicazione potrebbe trapelare tra qualche mese. Di sicuro, però, non certezze in tempi brevi. Così, l’entourage si muove, per capire le intenzioni del giocatore, che non ha messo grossi paletti sul suo destino. Non chiede chissà cosa. Vuole giocare. La cosa che più gli è mancato in quest’avventura.
Quale scenario per Douglas Luiz?
Difficile la permanenza in Serie A. Più probabile la migrazione verso altri lidi. Certo, vorrebbe rimanere in orbita Champions League. Giocare, competere e magari vincere trofei importanti.
Soprattutto, mantenere il salario di Torino, 5 milioni netti a stagione. Elemento che restringe di molto le possibilità di addio che, se sarà a titolo definitivo, dovrà quantomeno avvenire almeno alla stessa cifra con cui è arrivato.
Qui entra in giovo la Premier League. Nella massima serie inglese, il brasiliano ha lasciato un ricordo enorme, importante, che ancora adesso lo precede. Newcastle e Nottingham, entrambe in corsa per un posto Champions, insieme a City e Chelsea, sono le più interessate.
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