Serie A
Sampdoria, incontro tra ex: tra nostalgia e futuro
La Sampdoria dei tempi aurei di Boskov si è data convegno a Bologna con alcuni ex dei tempi dello scudetto invitati da Pagliuca.
Sampdoria, amarcord con visione sul presente
Tutti insieme. A ricordare i tempi che furono. E ad auspicare che la squadra di oggi torni ad alzare la testa quanto prima. La Sampdoria di ieri, tutta successi, campioni e trionfi, lancia un assist di incoraggiamento a quella odierna in preda a mille crisi e impantanata all’ultimo posto.
Da quel 22 gennaio in cui, al “Molo dell’amicizia”, si fecero immortalare in una foto di gruppo è passato oltre un mese. Adesso le vecchie glorie della Sampdoria che, con il compianto Vujadin Boskov al timone, resero i colori blucerchiati scintillanti in Italia e in Europa si sono riunite. A Bologna, ospiti di Pagliuca.
La foto ritrae il presidente Marco Lanna, il responsabile del settore giovanile Giovanni Invernizzi, Moreno Mannini, Ivano Bonetti, Fausto Pari, Fausto Salsano, Attilio Lombardo e Marco Branca. “Cambia lo scenario – riporta “Il Secolo XIX” – ma non l’affetto e il piacere di stare insieme dei blucerchiati della Sampdoria di Paolo Mantovani e Vujadin Boskov”.
Questa storia che ha reso grande il calcio italiano è stata raccolta in un docufilm realizzato da Marco Ponti. Una pellicola premiata con il “Nastro d’argento” ritirato gli scorsi giorni dal doriano doc e ora tecnico della nazionale, Roberto Mancini. Che, in quell’occasione, aveva ricordato il fratello di squadra (e praticamente di vita) Gianluca Vialli con parole toccanti: “Luca ci ha lasciato tante cose– aveva affermato – questo premio è per lui”. Tutti insieme, come ai loro bei vecchi tempi insomma. Con Vialli e Boskov presenti in un altro modo. E a dirsi l’un l’altro che la Sampdoria può, deve risorgere.
Serie A
Napoli, Conte studia la svolta tattica: nuovo ruolo per Raspadori
In un Napoli che fatica a segnare, la soluzione potrebbe essere Giacomo Raspadori. Conte sta lavorando a una svolta tattica per inserire il classe 2000.
Nonostante il primo posto in classifica, il Napoli ha mostrato difficoltà nell’andare a segno nelle ultime giornate.
La minore incisività offensiva può essere attribuita a diversi fattori, tra cui il baricentro più basso adottato dalla squadra di Antonio Conte rispetto agli anni precedenti e il cambio di modulo.
Nella prima fase della stagione, il 3-4-2-1 aveva permesso a Kvaratskhelia di giocare più vicino a Lukaku, limitando i suoi compiti difensivi e rendendolo più efficace sotto porta. Tuttavia, quella configurazione tattica rendeva il Napoli vulnerabile alle ripartenze avversarie.
Il passaggio al 4-3-3 (o meglio, a un 4-4-2 mascherato) è stato una scelta quasi obbligata con l’arrivo di McTominay, che ha portato maggiore equilibrio al centrocampo.
In questo sistema, però, Giacomo Raspadori ha faticato a trovare spazio, scivolando indietro nelle gerarchie, prima dietro all’attaccante belga e poi anche Simeone.
Conte, che non lo considera una prima punta classica, sta studiando una svolta tattica per permettere al talento italiano di esprimere al meglio il suo potenziale.
Napoli, Conte torna al 4-2-4 con Raspadori?
Dopo la vittoria contro la Roma, Conte ha confermato che sta lavorando su un ruolo alternativo per Raspadori, provandolo nella posizione attualmente occupata da McTominay, ma con un’impostazione completamente diversa.
L’idea sarebbe quella di riportare il Napoli al 4-2-4, un modulo che il tecnico salentino ha adottato con successo nei primi anni della sua carriera, sia al Bari che nei primi mesi alla Juventus.
In questa configurazione, Raspadori offrirebbe maggiore qualità negli ultimi metri, creando combinazioni con Lukaku, offrendo nuove soluzioni in area e portando via marcature grazie ai suoi movimenti.
Tuttavia, l’importanza di McTominay nell’attuale assetto rende difficile immaginare un immediato cambio di modulo.
La sperimentazione potrebbe essere graduale, ma l’idea di un Raspadori reinventato resta una carta importante nel mazzo di Conte.
Serie A
Cagliari-Hellas Verona, le ultimissime: due dubbi per Nicola I Zanetti si gioca tutto
Cagliari–Hellas Verona aprirà la quattordicesima giornata di serie A. Andiamo a vedere le ultime notizie dall’Unipol Domus e le probabili formazioni.
Sarà la sfida salvezza tra Cagliari ed Hellas Verona ad aprire le danze della quattordicesima giornata di serie A.
I tre punti in palio saranno pesanti soprattutto per gli ospiti, con la panchina di Paolo Zanetti fortemente a rischio in caso di ulteriore risultato negativo dopo lo 0-5 incassato dall’Inter.
Qui Cagliari
Nicola non ha ancora sciolto i dubbi in difesa, dove al momento Mina sembra essere in leggere vantaggio su Palomino.
Ballottaggio anche in mediana, con Makoumbou e Marin a giocarsi una delle due caselle.
Piccoli sicuro come unico terminale offensivo.
Qui Hellas Verona
Due i ballottaggi ancora aperti per Zanetti, che non può fallire l’appuntamento con i punti.
In difesa più Bradaric che Daniliuc sulla fascia, mentre al centro uno tra Coppola e Ghilardi per fare coppia con Magnani.
Confermato il trio Suslov–Kastanos–Lazovic dietro a Tengstedt.
Probabili formazioni
Cagliari (4-2-3-1): Sherri; Zappa, Mina, Luperto, Augello; Marin, Adopo; Zortea, Gaetano, Luvumnbo; Piccoli. Allenatore: Davde Nicola
Hellas Verona (4-2-3-1): Montipò; Tchatchoua, Magnani, Coppola, Bradaric; Serdar, Belanhyane; Suslov, Kastanov, Lazovic; Tengstedt. Allenatore: Paolo Zanetti
Serie A
Genoa, Vieira: “Ho visto il gruppo concentrato, Udinese squadra compatta. E su Miretti…”
Il tecnico del Genoa, Patrick Vieira, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dall’importante sfida contro l’Udinese. Calcio d’inizio domenica alle 12:30.
Patrick Vieira, neo allenatore del Genoa, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla delicata sfida del Bluenergy Stadium contro l’Udinese di Runjaic. L’ex centrocampista è alla ricerca di una vittoria per allontanarsi dalla zona basse della classifica e confermare quanto di buono visto nell’esordio sulla panchina del Grifone contro il Cagliari.
Il match, valido per la 14° giornata di Serie A, è in programma per domenica 1 dicembre alle ore 12:30.
Genoa, le parole di Vieira
Che settimana è stata e che Udinese si aspetta?
“E’ stata una settimana dove abbiamo lavorato veramente bene. Ho visto un gruppo concentrato. Affronteremo una squadra fisica e molto organizzata. Noi dobbiamo stare attenti ai dettagli di questa partita”.
Dopo il pari contro il Cagliari cosa l’è piaciuto?
“Abbiamo creato situazioni pericolose e fatto due gol. Vuole dire che abbiamo tantissimo da lavorare, mi è piaciuto però il modo e l’idea chiara di quello che vogliamo fare in campo”.
Ci sarà continuità dal punto di vista del sistema di gioco?
“La cosa più importante è mettere i giocatori nei ruoli dove possono far vedere le loro qualità. Questa settimana era importante perché Messias, Vitinha e Vasquez; hanno fatto una settimana interessante dal punto di vista fisico. Io sono molto aperto a cambiare assetti, e questo aiuta i giocatori a fare bene”.
In porta hai deciso chi sarà il titolare?
“Leali sta facendo benissimo. Gollini ha ripreso gli allenamenti e sta facendo di più questa settimana, ma non è pronto per iniziare la partita”.
Come pensate di affrontare l’Udinese? Servirà attenzione sulle palle inattive?
“Sono molto pericolosi perché sono molto aggressivi e hanno struttura. Noi dobbiamo essere attenti a non fare scorrettezze in area. Da parte nostra abbiamo la possibilità di fare male a loro perché abbiamo mobilità e qualità tecnica”.
Visto che ha detto che l’Udinese è una squadra fisica, domani un giocatore come Balotelli può essere una carta?
“Non voglio prendere decisioni in base all’altezza del giocatore (sorride ndr). La cosa più importante è avere un modo di giocare chiaro. Mario è un giocatore importante, ha lavorato bene questa settimana. Deve continuare così. Sa che può fare gol ma deve continuare così”.
Com’è la situazione riguardo Vitinha e Messias?
“C’è ancora una giornata prima di prendere le decisioni finali. Ma avere questi giocatori a disposizione è importante. Sono giocatori che hanno velocità e sono forti nell’uno contro uno. Averli a disposizione è importante”.
Miretti nel post partita di domenica ha detto che si trova meglio quando gioca più centrale.
“Anche io volevo vincere ma abbiamo pareggiato (sorirde, ndr). Ha fatto una grande partita, può fare meglio dal punto di vista tecnico perché aveva la possibilità di fare più gol e creare più occasioni per noi. La cosa più importante è che lui sul campo giochi bene per la squadra. Ha fatto vedere che ha la qualità per giocare a sinistra e dentro al campo. In questo momento però la squadra ha bisogno di lui in quella posizione”.
Come stanno Ekhator e De Winter?
“Ekhator e De Winter sono ancora due settimane prima di essere in condizione per giocare una partita di Serie A (come Ekuban ndr). Gli altri stanno lavorando e stanno bene. E questo è positivo”.
Cosa lasciato la gara contro il Cagliari?
“Sono dispiaciuto perché i giocatori hanno fatto una partita dove meritavano di vincere. Detto questo, quando concedi due gol in casa vuol dire che dal punto di vista difensivo non hai fatto bene. E in quello dobbiamo fare meglio”.
Con i rientri dagli infortuni ha più competitività e più scelta come organico. Come li hai visti in settimana?
“E’ quello che mi piace: avere la competizione fra i giocatori. Questo porta livelli altissimi in allenamento. Ai giocatori ho detto di mettermi in difficoltà per scegliere gli undici giocatori che scenderanno in campo. Questo è il loro lavoro. Dopo faccio io le scelte e credo che questo sia un bene per tutti. Se vogliono giocare devono fare una settimana ottima. E quando abbiamo questi giocatori a disposizione la competitività sale di livello”
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